Bilancio regionale 2013. Poco tempo per il confronto ed un nuovo possibile consistente disavanzo.

L’annuncio con cui l’assessore regionale al Bilancio Gilberto Pichetto ha affermato che venerdì prossimo porterà in Commissione le sue proposte per il documento contabile 2013 rende i tempi di esame strettissimi, difficilmente compatibili con un confronto serio e approfondito in Commissione e in aula su misure, come ad esempio l’aumento dell’addizionale Irpef per il 2014, che avranno notevoli ripercussioni sulla vita dei cittadini piemontesi. 
Abbiamo sottoposto all’assessore quanto emerge dall’esame dei nuovi dati contabili da lui forniti nei giorni scorsi. Il calcolo matematico della cassa al 31 dicembre scorso, cui si sommano i residui attivi e si sottraggono i residui passivi, porta a un risultato di -938 milioni di euro, che paiono configurare un possibile nuovo pesante disavanzo, aggiuntivo a quanto finora noto.
E’ infatti ancora non coperto il disavanzo di 484 milioni che deriva dal 2011, cui vanno sottratti i 18 milioni previsti a questo scopo nel 2012.
Ci pare una situazione estremamente preoccupante. Venerdì ci aspettiamo dall’assessore parole chiare e trasparenti sulla reale entità del disavanzo e su come coprirlo.

una dichiarazione di Aldo Reschigna

 

 

Dimissioni di Zacchera: il fallimento del centro destra.

Le dimissioni di Marco Zacchera dalla carica di sindaco testimoniano il disastro politico e amministrativo del centro destra a Verbania.
Dimissioni date non per questioni legate ai problemi concreti della città, ma per il fallimento del rimpasto di giunta e per le continue beghe interne a Lega Nord, PDL e, buon ultimi, Fratelli D’Italia di Valerio Cattaneo.
D’altronde il rimpasto di giunta non riuscito è stato solo l’ultimo di una serie infinità di litigi tra i partiti che in questi anni hanno contraddistinto la vita amministrativa di Verbania.
Solo “battibecchi” e nessun progetto realizzato per la città, nessuna capacità di dare risposte ai cittadini in un momento così difficile economicamente e socialmente. E’ questo il disastroso lascito di Zacchera alla città.
Altro che “la maggioranza non mi ha capito” come ha affermato l’ex sindaco nella conferenza stampa di oggi. La verità è che la città ha capito benissimo l’incapacità di Zacchera e del centro destra a gestire in maniera convincente i problemi di Verbania.
Si va verso il commissariamento e speriamo che con le dimissioni del sindaco si fermi anche il progetto del CEM all’arena, per poter usare diversamente i milioni di euro in progetti di sviluppo per la città.

Corrado De Ambrogi
Coordinatore circolo Verbania

Antonella Trapani
Segretario provinciale VCO

Interrogazione del PD in Parlamento sui CUD ai pensionati.

 “Il Cud ai pensionati: la scelta della distribuzione per via telematica può generare confusione, disagi e spese aggiuntive”.
È questa la considerazione che ha spinto alcuni deputati del Partito Democratico – Cristina Bargero, Gianluca Benamati, Massimo Fiorio, Enrico Borghi, Chiara Gribaudo, Stefania Covello – a presentare un’interrogazione al Ministro del Lavoro, per conoscere “quali procedure abbia messo in essere Inps per porre rimedio a tali problemi e se in presenza di riscontri negativi sulle procedure in essere siano stati approntati idonei mezzi correttivi”.
Il rilascio solo per via telematica ai pensionati dei modelli Cud, salvo espressa richiesta dell’interessato, è una delle disposizioni contenute nella Legge di Stabilità 2013 dello scorso dicembre. “Larga parte dei pensionati – sottolineano i parlamentari – non dispone di personal computer né di connessione internet e le richieste del Cud cartaceo dirette all’ Inps devono avvenire seguendo precise procedure, con relativi costi aggiuntivi a carico dei pensionatstessi. Tutto ciò può generare costi, confusione e disagi fra gli utenti, ai quali si devono invece risposte chiare, procedure semplificate e certamente non onerose”. 

Reschigna scrive a Cattaneo: il consiglio regionale è fermo

Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha scritto stamane una lettera al presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo chiedendo una riunione urgente dei capigruppo “con l’obiettivo di definire un calendario dei lavori vincolante anche per la Giunta comunale”.
La richiesta viene in seguito allo stallo verificatosi nei lavori del Consiglio regionale. Dopo le Commissioni previste per ieri e oggi, è saltata anche la convocazione della Commissione Bilancio prevista per domani.
Cosa alquanto singolare, poiché in tale Commissione la Giunta regionale avrebbe potuto almeno svolgere una comunicazione sui risultati dell’incontro romano”, scrive Reschigna, che ricorda come il Consiglio regionale sia bloccato nei suoi lavori e che notizie sul bilancio vengono solo dagli organi di informazione, mentre “sempre più crescente è il senso della protesta e del disagio che sta attraversando la comunità piemontese e tutto il sistema economico e istituzionale del Piemonte, reso palese con la manifestazione di ieri sul trasporto pubblico locale e con l’incontro organizzato dall’Anci per la giornata di domani sulle tematiche delle politiche sociali”.
“Il gruppo consiliare del PD non intende più tollerare quanto sta accadendo, né diventare ‘complice’ della inattività del Consiglio regionale in questo difficile momento”, conclude Reschigna.

 

E’ ora di una proposta unitaria nel PD

Brevi sprazzi di primavera ci riportano all’”inverno” nella politica italiana dopo ben 6 settimane dal voto (!), e le previsioni sono volubili secondo gli avvenimenti. Il disorientamento cresce fra i cittadini, sempre più confusi e disperati, e il primo partito italiano, che vuole essere popolare, ma è diviso in correnti, non può sottrarsi al dovere della chiarezza.
E’ indubbio che il livello nazionale avrà ripercussioni nell’ambito locale. Cosa accadrà quando i 2 gruppi di saggi consegneranno a Napolitano il loro lavoro?Il Presidente proporrà un governo basato sul programma preparato?E’ assai probabile e allora questo aprirà nel Pd lo scontro tra i fautori (i renziani sembra di capire, ma anche una parte vicina al vice segretario Letta) e coloro che continueranno a sostenere Bersani (verso elezioni, ancora con l’odiato “porcellum”?).
La posizione di Bersani, più organica a mio avviso durante le primarie, non ha vinto, né poi convinto nella fase di formazione del Governo (Grillo lo dileggiava pure!,Berlusconi ha tentato l’accordo impossibile e Monti è diventato marginale). Tuttavia la concomitanza
con l’elezione del Presidente della Repubblica (e soprattutto il modo in cui
sarà eletto) possono mutare completamente la scena politica.
Occorre comunque un nuovo progetto all’altezza dei tempi che viviamo e che corrisponda ai sentimenti dei democratici: una proposta unitaria che trasmetta il senso della stagione del fare (e non del solo analizzare la realtà):
a)Essere il cambiamento: il riscatto dei territori e la speranza dei cittadini nascono dal respirare “aria fresca” di idee, persone, e l’investimento sulla classe dirigente giovane, va affermato.
b)Una logica civica alla guida del partito: o si accetta la sfida della massima apertura all’esterno, e dell’imperativo assoluto dell’interesse collettivo o si verrà percepiti come “vecchi conservatori”.
c)Anticipare le forme della partecipazione diretta dei cittadini: ci si misura con la crisi della delega ai politici e sulla capacità di rispondere al bisogno di auto-formarsi, contare, fare rete nell’era dell’accesso universale al sapere.

Intervento di Silvia Marchionini-Sindaco di Cossogno

Verbania 2014: dalla circonvallazione da centinaia di milioni di euro ad una idea di mobilità alternativa.

Questo è il primo di alcuni interventi che Prossima Verbania (clicca qui per il link al blog) lancerà su temi specifici nel percorso di avvicinamento alle amministrative 2014.
Interventi in linea con la proposta che la segreteria PD ha lanciato nelle settimane scorse con la costituzione di alcuni gruppi di lavoro “per dialogare con la città e per costruire assieme idee e proposte per il futuro di Verbania”.
Uno dei temi importanti per il futuro di Verbania può nascere da alcune considerazioni sul progetto di circonvallazione della città.
Personalmente ho sempre ritenuto questo progetto sbilanciato nel rapporto tra il costo esorbitante dell’opera (quattro lotti per oltre 200 milioni di euro complessivi) e la ricaduta positiva (per me modesta) che avrebbe portato alla città.
Un progetto che appare “vecchio” rispetto all’idea di sviluppo e di mobilità che dovremmo avere oggi per il nostro territorio.
Un’opera che tra la sua ideazione (a cavallo degli anni 80/90) e la sua (im)possibile realizzazione completa (fine 2020/25?) vedrà passare un intervallo di oltre trent’anni!
Non a caso in diverse parti del territorio nazionale si discute su opere pensate tempo fa e che se realizzate oggi rischierebbero di non essere utili al territorio (cliccate qui per leggere un esempio vicino ad Udine)
Al di là delle (mie) considerazioni sull’utilità, l’opera a oggi pare inevitabilmente al palo per questioni meramente economiche. Non si capisce se il primo lotto è finanziato o meno (solo per “bai passare” Fondotoce è previsto un costo di 50 milioni di euro!) e poiché di soldi non c’è ne sono più, men che meno per un’opera che certo non può rientrare tra “le priorità” dell’Anas, il rischio che quest’opera si tramuti in un’incompiuta da “Striscia la Notizia” è reale.
Sia chiaro: non è un giudizio negativo su chi l’ha pensata e portata avanti ma un invito a verificare se questo progetto è ancora attuale a vent’anni dalla sua nascita.
E non è nemmeno una critica da fan della “decrescita” (quale non sono) alle mega-opere pubbliche che, se servono davvero, vanno fatte.
E’ inevitabile però ripensare al progetto di mobilità per la città, diverso rispetto a quella che oltre venti anni fa ha portato a costruire il progetto per la circonvallazione, basato in generale su un’idea non più attuale di aumento del traffico e delle automobili e di enormi investimenti sulle infrastrutture ad esse dedicate.
Una “strada” che alla fine non ha risolto i nostri problemi di mobilità ma, in generale, li ha peggiorati non garantendo un livello di efficienza maggiore dei servizi alle persone, rovinando parte dell’ecosistema e con un costo esorbitante per tutta la collettività.
Ripensare alla mobilità vuol dire accompagnare con più forza la trasformazione di Verbania degli ultimi vent’anni in cui un’idea diversa della sua mission, non più prettamente industriale ma soprattutto legata al turismo, al commercio e al terziario si è fatta avanti.
Molto è stato fatto in questi anni con gli interventi delle giunte di centro sinistra di Reschigna e Zanotti (rotonde, nuovo ponte, piste ciclabili, aree pedonali, libero Bus ecc), ma la crisi economica di questi anni e la possibile messa in discussione (no money, no party!) della circonvallazione devono far ripensare al tutto con un progetto più ampio e innovativo, basato sull’integrazione tra diverse soluzioni che facciano diminuire l’utilizzo delle automobili come unico (o quasi) strumento di spostamento.
Chi arriva a Fondotoce in automobile dai diversi assi della provincia (Baveno, Omegna, Ossola) al 70% ci arriva per poi stare a Verbania (lavoro, servizi, tempo libero ecc.) e solo un terzo attraversa la città per proseguire verso Cannobio (dati questi legati al progetto della circonvallazione).
Bisogna partire da questo dato (ancora attuale?) per capire cosa fare. Le scelte non sono da inventare, già esistono e sono state applicate in molte altre città europee; semplicemente vanno adattate al nostro territorio:
– carpooling: incentivare all’uso condiviso di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto. Su questo troppo poco è stato fatto dal pubblico. E’ necessaria una forte campagna mirata di sensibilizzazione.
– Piste ciclabili: incrementare e “costruirne” di nuove in città, fondamentale per ridurre l’uso delle auto dei cittadini verbanesi (e non solo).
– Reintrodurre il progetto di biciclette in affitto (bike-sharing) così “banalmente” azzoppato dalla giunta Zacchera.
– Trasporto pubblico (vero tasto dolente): ipotizzare un ritorno al “libero Bus “ della giunta Zanotti è utopia nella crisi finanziaria di oggi o è invece un’intelligente iniziativa per spendere meno in costi per la collettività a medio periodo? Se pensiamo a un’opera come la circonvallazione con centinaia di milioni di euro previsti, solo una piccola parte di essa investita ci consentirebbe di proporre un trasporto pubblico di qualità, efficiente e veramente usufruibile dai cittadini.
– Lago: riflettere su come si è evoluto il trasporto pubblico via lago e rilanciare un progetto in questa direzione.
– Anas: è possibile dirottare una parte del budget eventualmente previsto da Anas per il primo lotto della circonvallazione per interventi di miglioramento della statale? Interventi utili a poter costruire la passeggiata ciclopedonale tra Fondotoce e il centro della città ed a intervenire sui nodi di rallentamento del traffico su questa arteria (impianto semaforico a Fondotoce, Beata Giovannina e Suna “alta” e i passaggi pedonali sul lungo lago di Intra ecc).
– Un metrò di superfice tra Omegna e Verbania? E se investissimo in questa scelta? Già esisteva prima della II guerra mondiale una linea di Tram tra le due città. Pensare a questa scelta strategica per ridefinire il futuro della viabilità sull’asse Verbania /Gravellona Toce / Omegna può essere uno strumento innovativo per ribaltare il concetto di mobilità nel nostro territorio (anche se, mi rendo conto, cozza con la mia stessa pregiudiziale sul costo di una grande opera).

Su questo tema, centrale per il futuro della città, il PD e il centro sinistra della città devono interrogarsi per trovare proposte condivise.
Alberto Nobili

PS
In tutto questo ci sta, ovviamente, un passaggio fondamentale: l’esempio. Noi per primi a usare i mezzi pubblici e la bicicletta per dimostrare che una nuova “strada” è possibile.