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Frontalieri: in Provincia lunedì 21 marzo l’On. Mercedes Bresso

bressoLunedì 21 marzo alle ore 17,00, presso la sede della Provincia a Tecnoparco, l’europarlamentare Mercedes Bresso, l’On Enrico Borghi ed il Presidente Stefano Costa si incontreranno con il “Gruppo di Lavoro Tecnico sui temi dell’Economia Frontaliera”. “Sarà l’occasione – dichiara il Presidente Costa – per avere importanti aggiornamenti sulle materie interessanti il lavoro frontaliero sia in ambito nazionale sia di Unione Europea”.

Precedentemente a questo appuntamento ci sarà, sempre in Provincia, un approfondito aggiornamento sull’argomento “Rete natura 2000 – SIC e ZPS”, alla luce del recente passaggio di competenza alla Provincia del Verbano Cusio Ossola.
La riunione vedrà la partecipazione dei Sindaci di Formazza, Macugnaga, Premia e Trasquera, dei Presidenti delle Unioni Montane delle Valli Ossola, dell’Alta Valle Ossola e della Media Ossola oltre alle Associazioni di categoria interessate, agli Ordini professionali ed ai Collegi, al  Presidente Consorzio fiori tipici del Lago Maggiore, al Presidente di Areb Piemonte – Associazione Regionale Boscaioli ed al dr. Eugenio Carlini dell’Istituto Oikos onlus.

Dal Comunicato Stampa Provincia del VCO

 

 

 

 

 

 

Europa al bivio: incontro pubblico ad Omegna

Mercedes Bresso
Mercedes Bresso

Europa al bivio: immigrazione, crisi ucraina e polveriera mediorientale.
E’ questo il titolo dell’incontro pubblico sul tema del ruolo dell”Europa al bivio tra protagonismo e subalternità.
Incontro che si svolgerà venerdì 22 maggio alle ore 21.oo, presso Villa Liberty (area Forum) ad Omegna.
Partecipa l’europarlamentare del PD Mercedes Bresso.
Organizza il circolo PD di Omegna/Cusio

Mercedes Bresso alla festa democratica ad Omegna

Mercedes Bresso sarà ad Omegna in  occasione della festa democratica del Cusio attualmente in svolgimento allo stadio “liberazione” a Cireggio sino a domenica 24 luglio.
Sarà giovedì alle 21.30 a discutere sul tema ” libertè, fraternitè, egalitè” in occasione, appunto, del 14 luglio, presa della Bastiglia.
Segnaliamo che la Bresso sarà invece alle ore 18 alla libreria Ubik, sempre ad Omegna, a presnetare il suo ultimo libro giallo dal titolo “il lato in ombra del lago”.

FERROVIE: LA GIUNTA COTA GUIDA IL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE SU UN BINARIO MORTO.

image Con la scelta di cancellare le gare indette dalla Giunta Bresso, il governo regionale del Piemonte si piega, di fatto, al diktat del monopolista Trenitalia, e fa compiere a tutto il sistema e alle sue prospettive di ammodernamento un salto all’indietro di oltre un anno.
Un anno perso a demolire la concorrenza, senza peraltro avere neppure concluso un nuovo contratto con l’attuale gestore.
A questa scelta miope e dannosa per i pendolari, si aggiungono le dichiarazioni del Presidente Cota, che anche in questo caso dimostra una conoscenza assai superficiale degli argomenti di cui parla. Il programma di gare per lotti, varato dalla precedente amministrazione, prevedeva infatti la progressiva messa a gara di tutto il servizio ferroviario regionale. Il primo lotto bandito (e ora annullato da Cota) non riguardava solo la Torino-Milano, ma anche i due interi bacini del nord-est (Vercelli, Biella, Novara, Vco) e del sud-est (Asti e Alessandria), mentre era previsto entro il 2010 l’avvio della gara per il bacino del sud-ovest (Cuneo).
l’unico bacino su cui ancora non era stata stabilita la data di messa a gara era quello relativo al lotto metropolitano. Per una ragione molto semplice: era impossibile definire, anche a causa della latitanza del Governo sui finanziamenti promessi per la realizzazione del servizio ferroviario metropolitano, la consistenza esatta dei servizi da mettere a gara per un arco di tempo assai lungo (dodici anni).
Inoltre, nel bando di gara già pubblicato, era previsto l’obbligo per i concorrenti interessati alla linea Torino-Milano di presentare un’offerta valida anche per almeno uno dei due lotti bacinali; e insieme a ciò un meccanismo di contribuzione pubblica che, in pratica, quasi azzerava l’intervento della Regione sulla To-Mi, concentrando risorse assai più consistenti sui bacini meno attrattivi.
Insomma, un meccanismo molto ben equilibrato e giudicato assai efficace da illustri esperti di economia dei trasporti, quali il professor Marco Ponti.
Ed è quantomeno sbalorditivo che Cota, nel presentare le ragioni della sua scelta, manifesti una così scarsa conoscenza dell’argomento. Più informata e puntuale, invece, la posizione dell’Assessore Bonino, che ha pubblicamente ammesso le difficoltà insorte, per la mancata concessione da parte di Fs delle aree di deposito e manutenzione.
Spia evidente di un atteggiamento ostruzionistico del monopolista, che alla fine ha avuto la meglio.
Una scelta a danno degli utenti, ammantata di promesse che, puntualmente, non saranno mantenute (basta vedere le condizioni penose del servizio nelle Regioni che hanno sottoscritto più di un anno fa gli accordi con Trenitalia). E indorata da qualche pillolina, quale l’annunciato ripristino della carta “tutto treno”, che consentirà di ai pendolari di viaggiare su Eurostarcity e Intercity ormai quasi inesistenti.
E a danno degli stessi ferrovieri occupati nel trasporto regionale, imprigionati in un meccanismo che, dietro l’apparente tutela di qualche beneficio consolidato, saranno i primi a pagare la progressiva dequalificazione del servizio nel quale sono impegnati.

Daniele BORIOLI
Resp. Dipartimento
Infrastrutture e Territorio
PD Piemonte

DEA, SEMIDEA E OSPEDALI DI SERIE C. LA SANITA’ AI TEMPI DELLA DESTRA

image Riflessione inviata da Claudio Zanotti. consigliere comunale PD
Arrivano in Regione Destra e Lega Nord e la sanità del Vco va in fibrillazione.
I nostri ospedali rischiano il declassamento e i politici locali di maggioranza non sanno che fare. Dobbiamo difendere l’”ospedale unico plurisede” con i suoi due Dea.
La programmazione sanitaria e ospedaliera si sta rapidamente e pericolosamente avvitando in una spirale che rischia di produrre danni gravissimi al Vco. Purtroppo assistiamo a un film già visto: quando al governo di Regione, Provincia e Comuni tornano Destra e Lega Nord, il primo settore a entrare in fibrillazione è la sanità. l’esperienza devastante del 2001-2003 (piano Aress e ospedale unico a Piedimulera) resta paradigmatica. Oggi siamo in condizioni non dissimili. Dopo avere sparato ad alzo zero dall’opposizione per cinque anni contro il progetto di “ospedale unico plurisede”, Popolo della Libertà e Lega Nord si trovano a dover sostenere sul piano locale un’ipotesi di Piano Sanitario Regionale che prevede l’individuazione di ospedali di fascia “A” (polispecialistici e complessi, di rilevanza regionale e interregionale), ospedali di fascia “B” (strutture di riferimento provinciale, dotate di Dea e di servizi specialistici e per le emergenze) e ospedali di fascia “C” (ospedali di “presidio territoriale”, con servizio di Pronto Soccorso ma senza Dea). Ed è partita la corsa alla mistificazione e alla presa di distanze: Zacchera si straccia le vesti per l’annunciato declassamento a ospedali di fascia “C” per “San Biagio” e “Castelli”, sbandiera la convocazione dell’assemblea dei Sindaci dell’Asl e – non si sa se per scherzo o sul serio – spezza pubblicamente una lancia per il mantenimento di due “semidea” a Verbania e Domo. Semidea?! Con la consueta, totale consonanza il leghista Enrico Montani afferma categorico che “il Dea resterà a Verbania. Punto e basta”. E quando la domanda gliela faranno a Domo, c’è da credere che Montani e Marinello risponderanno all’unisono: “il Dea resterà a Domodossola. Punto e basta”.
Ora, una cosa deve essere chiara fin da subito. Nel Vco la questione sanità/ospedali deflagra per responsabilità di PdL e Lega: non ci vengano a raccontare – il deputato e il senatore – di Dea e semidea, di responsabilità dei consiglieri regionali, ecc, ecc. Niente cortina fumogena, niente smarcamenti, niente appelli alla mobilitazione contro il “torinocentrismo”. Ma con quale faccia Zacchera se ne esce con frasi come queste: “occorre scordarsi che a Torino ci concederanno due ospedali entrambi di livello provinciale”? Non era Mercedes Bresso la “torinocentrica”? Nel Vco Pdl e Lega hanno due deputati, un senatore, il presidente del Consiglio Regionale e due consiglieri regionali di maggioranza e….”occorre scordarsi”?!
Mettersi a lavorare, bisogna! Non piagnucolare. Il centrosinistra nel 2004 ha scelto la strada dell’”ospedale unico plurisede” e l’ha costruita con coerenza. Per il “Castelli” c’è un progetto di progressiva riqualificazione (risale al marzo 2008 e lo potete vedere qui: http://www.verbaniasettanta.it/?page_id=2057) che attende di essere gradualmente realizzato. Popolo della Libertà e Lega Nord non devono inventare proprio nulla, anche perché – quando l’hanno fatto – il Vco ha vissuto fasi drammatiche; riprendano piuttosto in mano il progetto (da loro cosi spesso e così stoltamente irriso) dell’ ”ospedale unico plurisede”, proseguano nella sua attuazione, portino avanti il progetto di riqualificazione del “Castelli”.
Il nostro ospedale di fascia “B”, di rilevanza provinciale, c’è ed è quello che, salvaguardando i due presìdi di Domo e Verbania, garantisce un accettabile equilibrio tra costi e qualità delle prestazioni. E se questo ospedale provinciale è “unico e plurisede”, si diano da fare gli Zacchera, i Cattaneo, gli Zanetta, i Montani, i Marinello e i De Magistris a garantire la permanenza di due Dea. Sono superpolitici e sono superpagati.
Le sbrodolate sull’“autonomia” e sulla “specificità montana”, sulle “cabine di regia” e sul “piano strategico”, per favore, un’altra volta.

Aborto e consultori: l’oscurantismo di Lega e PDL in Piemonte.

image Comunicato stampa del PD VCO; firmato da Antonella Trapani, segretario provinciale, sul tema consultori familiari.
"Sono state bloccate in consiglio regionale, in questi giorni, le richieste del centro-sinistra che chiedevano la sospensione dell’efficacia del nuovo protocollo legato ai servizi nelle strutture sanitarie, in materia di legge 194 sull’aborto, approvato dalla giunta regionale di centrodestra.
In sintesi il protocollo consente alle associazioni “pro-vita” di aumentare la presenza all’interno delle strutture del servizio sanitario regionale dove si pratica l’interruzione volontaria della gravidanza.
Il centrodestra ha respinto anche un ordine del giorno presentato da tutto il Pd (cattolici compresi) e dall’ex presidente Bresso, da Sinistra e Libertà (Cerutti) e dall’Idv (Buquicchio e Cursio) che puntava a modificare il protocollo nelle parti che assegnano all’associazionismo un ruolo improprio che non è nella lettera e nello spirito della legge. Si è persa un’altra occasione di far uscire il dibattito sulla 194 dalle contrapposizioni ideologiche e ricondurre l’applicazione della legge in un ambito di reale attenzione e sostegno per la donna.
Il Consultorio Familiare è un servizio di assistenza alla famiglia e di educazione alla maternità e paternità responsabili, prevalentemente rivolto alla salute della donna e della coppia. Nel Consultorio lavorano psicologi, assistenti sociali e sanitari, ostetriche, ginecologi e pediatri ovvero una serie di professionalità che hanno come priorità la salvaguardia della salute. Da quando sono stati aperti gli aborti nella popolazione femminile italiana sono notevolmente diminuiti, con un decremento del 50% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’aborto volontario.
Le pratiche svolte da persone senza morale al di fuori delle strutture sanitarie, pratiche che portavano spesso alla morte oltre che del feto anche della donna, sono in costante diminuzione.
E’ strumentale pensare che una donna veda nell’aborto la sua prima ed unica scelta. Colei che arriva a quel punto sa che ne porterà il peso morale e psicologico per tutta la vita, chi ha fede sa di fare peccato. Il suo sarà un dolore costante.
Ma la sua è stata una scelta libera e consapevole, aumentare la sua sofferenza sottoponendola alle accuse di “assassinio” dei Volontari pro-vita è immorale!
Il PD ha chiesto alla giunta Cota di attivare politiche di prevenzione più incisive per rimuovere, per quanto possibile, le cause e gli ostacoli che possono spingere le donne a richiedere l’interruzione di gravidanza, nonché a rafforzare interventi di promozione e tutela della maternità. Abbiamo chiesto di rafforzare, secondo le disposizioni e con le modalità previste dalle leggi 194 e 405, il compito ed i ruoli dei consultori e delle equipe multidisciplinari, per una completa informazione su tutte le opportunità e le associazioni disponibili per le donne e la famiglia.
Siamo stati ignorati, anzi ci hanno accusato di essere strumentali! La tutela della salute in Piemonte continua il percorso in discesa.

Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO

PD – Ufficio Stampa