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Nessun progetto territoriale per il VCO previsto dalla Regione Piemonte per i fondi europei del PNRR (a parte la strategia nazionale aree interne voluta dall’on Borghi del PD). Grave responsabilità di Cirio, Preioni, Lega e Fratelli d’Italia.

Nessun progetto territoriale per il VCO previsto dalla Regione Piemonte per i fondi europei del PNRR (a parte la strategia nazionale aree interne voluta dall’on Borghi del PD). Grave responsabilità di Cirio, Preioni, Lega e Fratelli d’Italia.

E’ stato diffuso in queste ore, a cura dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) l’aggiornamento dei dati del PNRR di interesse per il settore delle costruzioni.
Grazie al lavoro svolto dall’associazione di categoria, gli elenchi dei progetti regionali finanziati dal PNRR sono stati aggiornati con gli ultimi provvedimenti attuativi o in via di attuazione al 30 settembre, e sono stati arricchiti con una stima del valore totale degli investimenti cosiddetti “territorializzati”.
I progetti sono stati individuati nella documentazione trasmessa alla Commissione Europea il 30 aprile scorso, e dalla lettura del documento emerge la realtà che, come Partito Democratico, avevamo già annunciato: la totale assenza di programmazione da parte della Regione Piemonte, e la scomparsa della Provincia del Verbano Cusio Ossola come soggetto della programmazione locale, hanno provocato la pressochè totale esclusione del territorio del VCO dal PNRR, con l’unica positiva eccezione del riferimento all’area pilota della Val d’Ossola della Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI), come noto realizzata per la felice intuizione e determinazione del deputato democratico Enrico Borghi e per l’impegno dei Governi nei quali il PD ha fatto parte in questi ultimi anni.
Ricordiamo bene la visita pastorale del Presidente Cirio a Verbania, o le promesse fatte dal capogruppo leghista in consiglio regionale Preioni, che portarono nei mesi scorsi alla incredibile compilazione di una “lista dei sogni” che non ci stancammo mai di dire quanto fosse sganciata dalle programmazioni europee e dagli standard progettuali e programmatori richiesti per l’attuazione del PNRR.
Questo anche grazie alla colpevole assenza della Provincia guidata da Lincio e Albertella che hanno abdicato ad ogni funzione di programmazione, rappresentanza territoriale e coordinamento previste dalla legge oltre che ad una richiesta di intervento sulla base delle prerogative legate all’autonomia montana.
Incuranti dei nostri moniti in Regione Piemonte si è proceduto senza un minimo di programmazione, con l’ovvia conclusione che nel PNRR per la parte territoriale ritroviamo progetti che toccano molte altre parti del territorio piemontese ma non il VCO.
Ci sono ovviamente una serie di progetti generali ai quali – se debitamente coordinati da una Provincia che speriamo finalmente rinnovata e rivitalizzata dopo le elezioni – anche i Comuni dei VCO potranno partecipare: dal piano asili nido alla messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica, dal piano investimenti Comuni alla riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica.
Ma interventi specifici e puntuali per il Verbano Cusio Ossola, se si toglie l’area dell’Ossola per le aree interne, nessuno!
Tutte le chiacchiere e la confusione dei mesi scorsi hanno prodotto tutto questo.
Grazie Regione Piemonte, grazie Provincia del VCO, grazie centrodestra.

Alice De Ambrogi, Segretaria Provinciale PD
e Segreteria Provinciale PD

Documento PNRR e Territori-Ottobre 2021

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Su NEXT Generation EU il Presidente Cirio è andato fuori tema. La mancanza di visione nel dossier piemontese si traduce in una grande occasione mancata: l’ennesima.

Non è ancora chiaro quale ruolo avranno le Regioni all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma certamente il lavoro fatto dalla Giunta piemontese non coglie la grande opportunità che aveva di fronte.
Nessuna visione sul Piemonte, ma una lunga lista di progetti, non sempre collegati tra di loro o addirittura sovrapposti, che solo parzialmente rispondono alle missioni principali del piano: la transizione ecologica, rivoluzione digitale, maggiore equità sociale, istruzione e ricerca e una nuova sanità.  
La mancanza di visione evidente nel dossier piemontese si traduce in una grande occasione mancata, l’ennesima.
Un fatto grave di per sé ma ancora più spiacevole se pensiamo al metodo con cui ha operato il Presidente. Il “tour di ascolto” tanto pubblicizzato e celebrato non è servito a fare sintesi, ad elaborare una strategia, a costruire una pianificazione con i territori, ma semplicemente ad allungare “la lista della spesa” da inviare a Roma.
Un conto da 26 miliardi di euro quando al Piemonte potrebbero esserne destinati nella migliore delle ipotesi la metà. Tutti gli altri progetti e finanziamenti saranno evidentemente scartati e non sarà responsabilità del Governo, come certamente dirà il Presidente Cirio, ma di chi ha voluto inserirli senza presentare un vero piano di riforma e di rilancio della regione.

Domenico Rossi – Consigliere regionale Pd
Rita De Lima – Segretaria provinciale PD Biella
Ilaria Cornalba – Segretaria provinciale PD Novara
Alice De Ambrogi – Segretaria provinciale PD Verbano Cusio Ossola
Michele Gaietta – Segretario provinciale PD Vercelli

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Next Generation Eu (recovery plan). Le idee del PD VCO

I fondi del Next Generation Eu (recovery plan) rappresentano una svolta epocale per gli Stati Membri sia per ciò che concerne l’ingente stanziamento economico che per l’approccio utilizzato nella sua erogazione. Si tratta infatti di un provvedimento che conta ben 750 miliardi di euro che viene suddiviso in base ad un principio di solidarietà tra gli Stati membri per il quale chi ha bisogno di più risorse, per promuovere misure strutturali, ottiene di più.

Questo è il motivo per cui l’Italia è tra i Paesi ad aver ottenuto maggiori risorse, ben 210 miliardi di euro da impegnare e spendere entro il 2026. La cifra, davvero considerevole, rappresenta un’opportunità davvero epocale per il nostro Paese ma fornisce anche la misura del gap che dobbiamo colmare rispetto ad altri dal punto di vista strutturale.

Il Partito Democratico del VCO ha elaborato, insieme ed a supporto degli Amministratori, un agile documento con alcune considerazioni e proposte legate al nostro territorio che trovate qui in allegato.

Cordiali saluti
Alice De Ambrogi

Segretaria Partito Democratico VCO

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Europa Si, Europa No. Se ne discute con il parlamentare PD Daniele Viotti

Si svolgerà venerdì 25 gennaio 2019 alle ore 21.00, presso la palazzina di villa Liberty ad Omegna (parco Maulini), un incontro pubblico sul temaEuropa sì, Europa no. Confronto con l’europarlamentare Viotti.
Parteciperà l’europarlamentare democratico Daniele Viotti, che si confronterà con Matilde Zanni presidente dell’associazione 21 marzoGiacomo Molinari vicepresidente nazionale ACMOS e Alessio Macalusorappresentante dell’associazione Ossola porta d’Europa .

Un confronto sui temi che riguardano il futuro dell’Unione Europea di fronte alla brexit, alla crisi economica, alle diseguaglianze sociali. Un incontro per capire perché ci vuole più Europa per provare risolvere e affrontare al meglio le sfide che ci aspettano.

PD Verbano Cusio Ossola

Generazione Erasmus: incontro con Sandro Gozi a Domodossola

Di Europa bisogna parlare. In un momento di crisi istituzionale, dove Bruxelles è vista più come una minaccia e un limite che come un’opportunità, l’associazione Ossola porta d’Europa, vista la sua vocazione comunitaria, si sente in dovere di far capire qual è il valore, quali sono le possibilità che offre il continente unito alle nuove generazioni, per non distruggere un’idea che ha portato 70 anni di pace e progresso nel Vecchio Continente.
Appuntamento giovedì 21 di giugno 2018, alle ore 20.45, presso l’Hotel Corona a Domodossola.
Lo fanno parlando di Erasmus, con dei giovani che hanno partecipato ai progetti, di Intercultura, come simbolo di abbattimento delle barriere nazionali, di federalismo europeo, più in generale di quale futuro per il continente unito.
Moderati da Ivan Fossati, capo servizio di redazione di Verbania de La Stampa, interverranno Sandro Gozi, (dirigente nazionale PD, già sottosegretario agli Affari Europei e autore del libro “Generazione Erasmus al potere”) Davide Pozzo, presidente Intercultura VCO e Elias Salvati, presidente dei Giovani Federalisti Europei.

Venerdì 11 settembre – la marcia delle donne e degli uomini scalzi

Oggi non è il giorno in cui si pone l’accento sulle ricette facili di cui sentiamo parlare da tempo, quella della risoluzione dei conflitti armati con altri conflitti armati. Neanche quello della xenofobia dilagante che arriva a distinguere i clandestini dai rifugiati.

Oggi è il giorno in cui si parla di accoglienza, quella vera, quella di comunità che si attivano per fare la differenza, per cogliere le tracce di umanità nelle proprie viscere ed offrire spazi, occasioni, condivisioni a chi quella umanità la preserva scappando da luoghi abitati da disperazione, paura, violenza.

Un tema che Verbania e la Provincia del VCO conoscono e bene, come ricorda il consigliere PD Nicolò Scalfi (Profughi a Verbania, una risposta di comunità). Una quotidianità di impegno, confronto, fatiche, prospettive e progetti in cui i Consorzi dei Servizi Sociali, i Comuni, la Prefettura, le cooperative e le associazioni del Territorio della Provincia si ritrovano a tessere quella che è a tutti gli effetti l’inizio della nuova società Europea.

Questa estate il tema ha tenuto banco in ogni dove agitando gli interlocutori vari su punti di vista davvero diversi. E non di rado il degrado della democrazia stanca ha trovato parole sconce per esprimere lati oscuri della nostra umanità.

Questo in Europa ha raggiunto una sporcizia politica di cui, purtroppo, il governo in carica di quello splendido Paese che è l’Ungheria ha saputo rappresentare il peggio, ben sintetizzabile con l’atto criminale compiuto da parte della giornalista che non si è preoccupata di prendere a calci donne, uomini e bambini che cercavano di scappare dalla polizia ungherese.

Eppure in questa estate drammatica che si chiude con dati inquietanti per il 2015 (oltre 250.000 migranti di cui più di 3.500 i decessi stimati) hanno mosso i primi passi degli Stati Uniti di Europa che nelle premesse scritte a Ventotene convincono e possono ancora convincere.

I migranti sono cittadini dell’Europa, perché essa stessa nasce come il grande Paese delle persone libere e che credono nella libertà, non solo quella del mercato e dei profitti, ma soprattutto quella delle persone e della loro mobilità.

Bene hanno fatto quindi il governo italiano e quello tedesco a condurre questa nuova fase. Non è disciplina di partito quella che mi fa plaudire all’impegno del Premier Renzi che dichiara che l’Italia non farà passi indietro nella Storia per racimolare qualche voto in più. E’ un riconoscimento concreto di chi non ha mai accettato di credere che anche una sola vita contasse niente. Questo sentimento anima da sempre il partito democratico e il centro sinistra e il nostro segretario è stato serio e chiaro nel riconfermare il messaggio.

Bene ha fatto anche la Merkel a prendere in mano le sorti di questo passaggio epocale. Dalla terribile immagine della cancelliera che fa piangere una bambina profuga riparata qualche anno prima in Germania con la famiglia  e timorosa di venire cacciata a cui, si ricorderà, rispose con una fredda valutazione politica – “non abbiamo posto per tutti” – alla leader europea accogliente che si fa i selfie con i profughi e guida un nuovo corso. Potere dei media dirà qualcuno. Possibile, ma le dichiarazioni e gli impegni concreti si susseguono senza vacillamenti e contraddizioni.

Ed il popolo tedesco ha dimostrato che la sostanza c’è tutta con l’assistenza e l’accoglienza, la stessa organizzata dal popolo ungherese che ha smentito il proprio premier attivandosi a favore dei profughi. Così fanno i popoli delle diverse nazioni prendendo l’iniziativa anche di fronte a posizioni avverse dei propri governi.

Oggi la marcia dei piedi nudi, così come l’impegno di ogni giorno delle nostre comunità, parlano del popolo italiano.

O forse oggi finisce l’era dei diversi popoli perché di un popolo solo abbiamo bisogno e di quello dobbiamo incominciare a parlare. Il popolo europeo.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania