Archivi categoria: Politica generale

Le deliranti parole dell’on Zacchera

Zacchera è l’emblema di una destra nostalgica che non ha fatto i conti con il proprio passato 
Non c’è limite al peggio. L’ex Deputato e già Sindaco di Verbania, Marco Zacchera, nella sua ultima newsletter difende le adunate neo-fasciste di Acca Larenzia, dimostrando di non voler recidere quel legame.
Come se non bastasse si spinge ad insinuare accuse gravissime e inaccettabili nei confronti della nostra segretaria nazionale e di chi ha condannato giustamente quanto accaduto suggerendo che proprio tra questi potrebbero esserci coloro che hanno protetto i colpevoli degli omicidi.
Zacchera viene da un’esperienza politica tutta di destra, dal Movimento Sociale per poi passare ad Alleanza Nazionale e quindi al PDL per poi trovare casa in Fratelli d’Italia. Probabilmente ben rappresenta quella parte di nostalgici che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato. Ma si dovrà rassegnare perché il Partito Democratico e tutte le forze repubblicane si opporranno con forza a ogni forma di revisionismo.

Ci aspettiamo una presa di distanza e un ferma condanna da parte dei vertici locali, regionali e nazionali di Fratelli di Italia.

Link dichiarazione zacchera Il sito di Marco ZACCHERA

Domenico Rossi, segretario regionale PD Piemonte
Alice De Ambrogi, segretaria provinciale PD VCO
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HUB DI 200 MIGRANTI: SOLO ADESSO I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

Sembra che, alla fine, non si farà l’hub da 200 migranti a Druogno, ma lo spettacolo offerto dai primi cittadini della Vigezzo è stato veramente interessante.

Il progetto di mettere i migranti tutti insieme, tutti concentrati, non poteva che essere un’idea dell’uomo del Papete, Matteo Salvini, con un Piantedosi Ministro degli Interni a coordinare insieme alla Regione, con il Sindaco di Novara a manovrare, tutte istituzioni in mano alla destra.

E in Vigezzo i Sindaci, loro amici, cascano dall’ albero e minacciano l’incatenamento!

Ma l’idea dell’hub è coerente al disegno che questo Governo ha in mente per (non) gestire il fenomeno epocale della migrazione.

Ormai si sa che il controllo del fenomeno migratorio passa necessariamente attraverso l’integrazione e questa può avere risultati solo con un sistema di accoglienza diffusa, a piccoli gruppi.

E proprio la Vigezzo aveva già ottenuto risultati positivi con l’esperienza di Craveggia, ma questo Governo applica una tattica che gli è congeniale: mantenere alta l’emergenza sociale – 200 migranti alla colonia di Druogno sarebbe stato un bell’ innesco di “disagio sociale”! –  creare tensione per dopo poter intervenire con la repressione.

Adesso il “disagio sociale” verrà spostato da qualche altra parte della Regione.

Ora ai cari sindaci vigezzini resta il compito di spiegare alla Valle perché tutti questi loro amici di destra hanno fatto correre questo rischio.

Il Coordinamento dei Circoli Ossolani PD

Domodossola, 31.05.2023.

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HUB DI 200 MIGRANTI A DRUOGNO:  SOLO ADESSO  I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

HUB DI 200 MIGRANTI A DRUOGNO:  SOLO ADESSO  I SINDACI DELLA VIGEZZO SCOPRONO IL RISCHIO!

Sembra che, alla fine, non si farà l’ hub da 200 migranti a  Druogno, ma lo spettacolo offerto dai primi cittadini della Vigezzo è stato veramente interessante.
Il progetto di mettere i migranti tutti insieme, tutti concentrati, non poteva che essere un’ idea dell’ uomo del Papete, Matteo Salvini, con un Piantedosi Ministro degli Interni a coordinare, con il Presidente del Consiglio Meloni, insieme alla Regione, con il Sindaco di Novara a manovrare, tutte istituzioni in mano alla destra.

E in Vigezzo i Sindaci, loro amici, cascano dall’ albero e minacciano l’ incatenamento!

Ma l’ idea  dell’ hub è coerente al disegno che questo Governo ha in mente per (non) gestire il fenomeno epocale della migrazione, annunciando dall’opposizione blocchi navali irrealizzabili.

Ormai si sa che il controllo del fenomeno migratorio passa necessariamente attraverso l’ integrazione e questa può avere risultati solo con un sistema di accoglienza diffusa, a piccoli gruppi.

E proprio la Vigezzo aveva già ottenuto risultati positivi con  l’ esperienza di Craveggia, ma questo Governo applica una tattica che gli è congeniale: mantenere alta l’emergenza sociale – 200 migranti alla colonia di Druogno sarebbe stato un bell’ innesco di “disagio sociale” –  creare tensione per dopo poter intervenire con la repressione.

Adesso il “disagio sociale” verrà spostato da qualche altra parte della Regione.

Ora ai cari sindaci vigezzini resta il compito di spiegare alla Valle perché tutti questi loro amici di destra hanno fatto correre questo rischio.

Il Coordinamento dei Circoli Ossolani PD

Solidarietà ad Arcigay per l’aggressione al banchetto di Verbania: un gesto meschino di intolleranza

Apprendiamo con sgomento dell’aggressione subita dalle attiviste e attivisti di “Arcigay – nuovi colori” nella giornata di sabato 20 maggio in p.zza Ranzoni a Verbania.

Questo gesto, di un uomo che prima verbalmente e poi fisicamente ha contestato la presenza degli attivisti aggredendoli e distruggendo il banchetto informativo, è purtroppo l’ennesimo di una narrazione tossica e violenta, alimentata da parole e discorsi di odio con i quali la comunità LGBTQI+ e tutti coloro accusati di vivere una vita “non conforme” si trovano ad avere a che fare tutti i giorni.

Siamo stanchi di assistere ad azioni violente ed omofobe che, come riportano i dati diffusi dall’osservatorio “Omofobia.org”, nel periodo compreso fra marzo 2022 e marzo 2023 hanno coinvolto oltre 165 persone, con un triste primato riguardante la Regione Piemonte, sede della maggior parte di aggressioni di gruppo a livello nazionale. Dati sicuramente arrotondati per difetto, come ricordano gli stessi estensori del report pubblicato in occasione della Giornata Mondiale contro l’omotransfobia, ma che rendono in maniera chiara la portata di un fenomeno preoccupante e in crescita.

Una violenza figlia dell’intolleranza e dell’arroganza con cui certi settori della società (e numerose forze politiche conservatrici) e singole persone si permettono di giudicare le esistenze di molte e molti cittadini.

Come Partito Democratico difendiamo il diritto di ciascuna e ciascuno a vivere con serenità il rapporto con se stessi e con gli altri, battendoci al fianco delle organizzazioni impegnate a lavorare tutti i giorni per la tutela dei diritti di tutte quelle persone che se li vedono contestare giorno per giorno: per questo manifestiamo la più completa solidarietà alle attiviste e attivisti di “Arcigay – nuovi colori” e ci mettiamo a loro disposizione fin da subito per sostenere una battaglia che è anche nostra, nelle forme e nei modi che riterranno più congeniali.

Nel frattempo, continueremo a lavorare per le strade, con la comunità e nelle aule istituzionali, perché fatti del genere non si ripetano, affinché il tempo della discriminazione e della violenza possa diventare rapidamente un triste ricordo del passato.

Marco Magni, Segretario Circolo PD Verbania
Segreteria Circolo PD Verbania

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Sulla sanità da Cirio e Preioni una proposta irricevibile e senza alcuna certezza. Servizi ospedalieri e territoriali in enorme difficoltà.

Comunicato Stampa

Sulla sanità da Cirio e Preioni una proposta irricevibile e senza alcuna certezza. Servizi ospedalieri e territoriali in enorme difficoltà.

L’unico dato emerso dalla riunione di ieri, tra il Presidente Alberto Cirio e la rappresentanza dei Sindaci della ASL VCO, è che ancora non ci sono certezze sul futuro della Sanità ospedaliera nel VCO.
Dopo quattro anni di immobilismo assoluto, con la caduta libera della qualità dei servizi sanitari nel VCO, il percorso amministrativo prospettato ai Sindaci è una delibera di Giunta regionale che contiene sia l’opzione di un nuovo e unico ospedale sia l’opzione di una ipotetica demolizione e ricostruzione dei due presidi attuali. La decisione sarebbe però demandata al Consiglio Regionale.
Insomma, si butta ancora la palla in tribuna per tirare a campare e arrivare a fine legislatura senza di fatto aver mosso un dito.
Tra l’altro la seconda proposta, quella di mantenere i due ospedali (perseguita da Cirio e Preioni) dovrebbe passare attraverso una richiesta di deroga al ministero per avere i due DEA. Insomma, un percorso burocratico molto lungo e che vedrebbe l’ipotetica operazione di demolizione e ricostruzione dei due complessi, passare attraverso difficili fasi progettuali, come ammesso anche dalla Direzione Generale dell’ASL, con la difficoltà legata al fatto che dovrebbe avvenire senza pregiudicare il funzionamento dei reparti.
E si prospettano molti anni, almeno sette o otto per vedere questo progetto eventualmente realizzato. Un’eternità.
Una proposta, quella dei due ospedali, senza che sia minimamente chiaro (non c’è infatti uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno, oltre ai 150 posti letto per presidio genericamente indicati.
Ed è proprio su questi contenuti che durante la riunione di ieri si sono “ascoltati” i silenzi più imbarazzati dalla Giunta regionale di destra: saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell’ospedale unico plurisede con mezzo Dea a Verbania e mezzo a Domodossola, come sta avvenendo da anni, con tutte le difficoltà ben note?
A giudicare dal silenzio a queste domande vi è il rischio concreto di ritrovarsi ad un certo punto a dover scegliere se rinunciare al Dea di Verbania o a quello di Domo. Non  solo per una questione normativa, bisogna ottenere una deroga nazionale che ancora non c’è, ma di funzionalità perché tutti sanno che non basta mettere un’insegna recante la dicitura DEA per averne l’operatività; devono esserci tutta una serie di reparti con personale e attrezzature idonee che al di sotto di certi bacini di utenza perdono di capacità di risposta, non solo in termini di costi, ma purtroppo anche di qualità.
Per questo ribadiamo che la scelta della destra di Cirio e Preioni, di abbandonare la strada della costruzione di un nuovo ospedale baricentrico (richiesto a gran voce dalla maggioranza dei Sindaci, operatori sanitari ecc.), affiancato da una forte presenza della medicina territoriale e delle Case della Salute, per noi è un clamoroso errore.
I servizi disastrosi (nonostante il generoso impegno di chi ci lavora), le visite per cui si aspettano mesi se non anni, l’impiego massiccio e sempre più forte dei medici gettonisti sono l’allarme che ormai da anni suona forte e chiaro.
Cirio e Preioni fanno finta di niente e presentano un progetto senza contenuti!

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD e Segreteria Provinciale

? www.stoplisteattesa.it

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25 Aprile 2023, 78° anniversario della Liberazione. Le commemorazioni

? 25 Aprile 2023, 78° anniversario della Liberazione
Invitiamo tutti i democratici a partecipare agli eventi nelle nostre città e comuni:

– Verbania https://www.comune.verbania.it/Novita/Notizie/Celebrazioni-25-Aprile-2023-78-anniversario-della-Liberazione

-Domodossola https://www.comune.domodossola.vb.it/Home/DettaglioNews?IDNews=234889

-Omegna https://www.comune.omegna.vb.it/

-Baveno https://www.comune.baveno.vb.it/25-aprile-2023-78-anniversario-della-liberazione/

-Gravellona Toce https://www.comune.baveno.vb.it/25-aprile-2023-78-anniversario-della-liberazione/

-Casa della Resitenza https://www.casadellaresistenza.it/notizie

-Pieve Vergonte http://www.comune.pievevergonte.vb.it/Home/DettaglioNews?IDNews=100211

L’anniversario della liberazione d’Italia, è una festa nazionale della Repubblica Italiana, per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista, e la definitiva caduta del regime fascista. È un giorno fondamentale per la storia d’Italia. Simbolo della Resistenza, cioè della lotta condotta dai partigiani, dall’8 settembre 1943.

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