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A 25 anni dalla morte di Giancarlo Pajetta: un ricordo di Marco Travaglini

Giancarlo Pajetta
Giancarlo Pajetta

25 anni fa, il 13 settembre 1990, si spegneva nella sua casa romana  Giancarlo Pajetta, il “ragazzo rosso”, partigiano, parlamentare della Repubblica fin dalla Costituente, dirigente di primo piano del Partito Comunista Italiano. Da quel  settembre di 25 anni fa riposa in Val d’Ossola, nel cimitero di Megolo , frazione di Pieve Vergonte, nella tomba che ospita tutta la famiglia Pajetta, dai fratelli Gaspare ( morto giovanissimo in battaglia proprio a Megolo, durante la Resistenza) e Giuliano, a mamma Elvira e papà Carlo. Nell’occasione l’Amministrazione Comunale di Pieve Vergonte ha organizzato, alle 18 di oggi, un evento per ricordarlo presso il piccolo camposanto di Megolo. Davanti ad una piccola folla hanno preso la parola la sindaca di Pieve Vergonte, Maria Grazia Medali, l’ultimo segretario provinciale del PCI (cioè chi scrive), l’On. Enrico Borghi, parlamentare del Pd, e una dei figli di Pajetta, Gaspara.  Una cerimonia semplice ma toccante, per ricordare uno dei principali protagonisti della lotta antifascista e della storia repubblicana del dopoguerra. Un suo libro autobiografico è proprio intitolato Il ragazzo rosso. Fin da ragazzo, Gian Carlo Pajetta – figlio di Carlo, avvocato, e di Elvira Berrini, maestra elementare – aveva cominciato l’attività politica che gli valse, a 14 anni, mentre frequentava il Liceo-ginnasio Massimo D’Azeglio di Torino, l’espulsione “da tutte le scuole del Regno” per tre anni. Era il febbraio del 1927. Come non bastasse, Gian Carlo Pajetta venne arrestato e rinchiuso, quando non aveva ancora 17 anni, nella sezione minorile delle carceri giudiziarie di Torino. Il 25 settembre del 1928, il Tribunale Speciale lo condannò a due anni di reclusione, che scontò nelle carceri di Torino, Roma e Forlì. Nel 1931 l’espatrio clandestino in Francia, dove il “ragazzo rosso” assunse lo pseudonimo di “Nullo”, diventando segretario della Federazione giovanile comunista, direttore di Avanguardia e rappresentante italiano nell’organizzazione comunista internazionale. In quel periodo Gian Carlo Pajetta compì numerose missioni clandestine in Italia, fino a quando, il 17 febbraio del 1933, venne arrestato a Parma. Un anno dopo il Tribunale Speciale fascista lo condannò a 21 anni di reclusione; Pajetta ne sconterà ben 11 nelle carceri di Civitavecchia e di Sulmona e verrà scarcerato il 23 agosto del 1943, dopo la caduta del fascismo. Poi venne l’8 settembre e la guerra partigiana (nella quale cadde, a diciotto anni, suo fratello Gaspare proprio a Megolo, sulle balze del Cortavolo), che vide “Nullo”  come Capo di Stato Maggiore (ma di fatto vice comandante generale) delle Brigate Garibaldi e membro del Comando generale del Corpo volontari della libertà. È in questa veste che, tra il novembre e il dicembre del 1944, Pajetta si trovò a Roma, come membro del CLNAI, per trattare con gli Alleati e con il governo Bonomi l’accordo politico-militare che portò al riconoscimento delle formazioni partigiane come formazioni regolari e all’attribuzione delle funzioni di governo al Comitato di Liberazione dell’Alta Italia. Dopo la Liberazione Pajetta diventò direttore dell’edizione milanese de l’Unità e membro della Direzione del Pci. Nel 1945 venne eletto alla Consulta (non era potuto diventare senatore perché troppo giovane), poi, nel 1946, all’Assemblea costituente, nel 1948 alla Camera dei deputati (dove è stato riconfermato ben dodici volte). Dal 1984 è stato anche parlamentare europeo.

Il giorno prima di morire d’infarto aveva rilasciato al Messaggero un’intervista nella quale, con riferimento alla “svolta della Bolognina” che avrebbe portato allo scioglimento del PCI, dichiarava di stare vivendo i giorni più brutti della sua vita. La lettura di un suo libro, in particolare, è utilissima per comprenderne l’acutezza e la lucidità d’analisi soprattutto sulle grande questioni internazionali, delle quali si occupò a lungo: “Le crisi che ho vissuto. Budapest,Praga, Varsavia”. Toccò a lui, con la sua voce tonante, pronunciare l’orazione ai funerali di Enrico Berlinguer, dopo aver accompagnato Giorgio Almirante, avversario di mille battaglie, a render visita alla salma del leader comunista nella camera ardente alle Botteghe Oscure. E anche lì si colse la cifra democratica e la levatura di un grande dirigente.  Miriam Mafai, giornalista e scrittrice morta nel 2012, visse per trent’anni a fianco di Giancarlo Pajetta. Raccontò così il “ragazzo rosso” : «È morto a casa mia. Ma ho vissuto con lui molti anni, se si intende per vivere insieme stare insieme, viaggiare insieme, studiare insieme Stiamo stati anche molto felici ma non abbiamo mai vissuto da coniugi: non eravamo interessati né io, che avevo già più di 30 anni né lui, che ne aveva oltre 50, a scambiarci l’esistenza dalla mattina alla sera. Giancarlo si trasferì a casa mia solo nell’ultimo periodo». Pajetta morì senza assistere alla fine, ormai decretata, del Pci. Lo raccontò, ancora, Miriam Mafai: «Lui muore quando sta morendo il partito comunista. Quindi ha già visto il crollo del muro di Berlino, ma non ha visto, per sua fortuna, la bandiera rossa che scende dal pennone del Cremlino. Ma all’epoca il Pci sta cambiando nome e lui sa che finirà. Certo Giancarlo è morto perché non era più un giovanotto, ma credo che non abbia voluto vedere il seguito». La drammaticità del suo personaggio stava nell’estrema fedeltà al socialismo all’Urss e al Pci e insieme la sua capacità di vederne i limiti e i difetti. Ripose molte speranze in Gorbaciov, quello che fu uno degli uomini più amati nel vecchio partito comunista. Era un grandissimo oratore, i suoi comizi erano un avvenimento perché riusciva a stabilire un rapporto con la piazza straordinario. Quando chiesero alla Mafai che uomo fosse, lei risposte così: «Era una personalità ricca di sfumature, per alcuni versi insopportabile. Impaziente, molto colto, un divoratore di libri di ogni genere. E poi viveva di niente, a Roma in un appartamento orrendo. Non aveva mobili e io gli dicevo che aveva nostalgia del carcere. Parlando della mia casa diceva: Vedi? Qui in Unione Sovietica ci vivrebbero tre famiglie! Io gli rispondevo: Infatti io non voglio andare a vivere in Unione Sovietica . Giancarlo immaginava una società che non esisteva più e il suo sogno, da vecchio, era una camera in affitto in una casa di operai a Torino. E, diversamente da tutti i deputati, ai suoi figli ha lasciato praticamente niente».
Marco Travaglini

Ricordando il ragazzo rosso: 13 Settembre 1990 –  13 Settembre 2015.
25 anni fa veniva a mancare Giancarlo Pajetta, valoroso partigiano, autorevole parlamentare della nostra Repubblica e noto esponente del Partito Comunista.
Dal settembre del 1990 riposa nel cimitero in Megolo di Pieve Vergonte unitamente ai fratelli Gaspare e Giuliano, a mamma Elvira e papà Carlo.
L’Amministrazione Comunale di Pieve Vergonte ha organizzato un evento per ricordarlo intitolato “ricordando il ragazzo rosso“.
Le Associazioni Partigiane, le Rappresentanze politiche ed i Cittadini della nostra Provincia sono invitati a partecipare numerosi ad un momento di raccoglimento presso il Cimitero di Megolo domenica 13 settembre 2015 alle ore 18.00.

SITUAZIONE DEL FIUME TOCE

image Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del circolo PD di Vogogna/Premosello sulla situazione del fiume Toce.
Sono di questi giorni purtroppo le notizie dei danni a cose e persone causate dall’alluvione che ha colpito il Veneto. Disastri derivanti in modo preponderante dall’incuria e dalla cattiva o assente gestione del territorio.
Purtroppo non occorre andare molto lontano per verificare come in Italia la prevenzione sia praticamente assente e che le, peraltro poche, risorse disponibili vengono impiegate unicamente per sostenere politiche di emergenza che, spesso e volentieri, si rivelano insufficienti.
Il Circolo del Partito Democratico di Vogogna-Premosello, ha deciso nella riunione di Giovedi 11 novembre, con voto unanime dei presenti, di segnalare l’increscioso stato del fiume Toce nel territorio di Vogogna. Il fiume presenta, a valle dello sbarramento di Prata, una sorta di isola centrale e gran parte del letto ricoperto da arbusti con fusti anche di discrete dimensioni. In caso di alluvione le acque potrebbero essere deviate dall’ “isola” centrale e tutto il materiale arboreo potrebbe intasare, unitamente al materiale proveniente da monte, le arcate del ponte della Masone, immediatamente a valle dello sbarramento.
Segnaliamo poi, nella zona a sud del ponte della Masone, dove si registra la confluenza nel Toce del Rio Dresio e del Torrente Anza, la presenza di enormi quantitativi di materiale e l’erosione delle sponde del fiume, in particolare
sul lato di Pieve Vergonte.
Da notare che questa è una zona molto sensibile, sulla tutela e manutenzione della quale “pende” anche la decisione
che deve essere accelerata sulla bonifica del sito Tessenderlo di Pieve Vergonte.
Altra zona che a nostro avviso richiede intervento immediato è la zona Calami, a sud di Vogogna.
In questa zona il fiume continua ad erodere le sponde ed i terreni circostanti (lo stesso problema si verifica nella zona dell’oasi “Bosco Tenso” a Premosello) e si riscontra l’assenza di adeguati argini a protezione delle abitazioni; l’unico argine presente si interrompe in un punto tale da non consentire l’adeguata protezione del territorio e della popolazione residente.
In zona Passerella-Ponte ferrovia Novara si assiste all’incredibile accumulo di materiale e di arbusti..
Si invitano tutte le autorità competenti in materia, provincia, Regione e A.I.P.O ad intervenire per mettere a punto uno studio urgente di messa in sicurezza dell’alveo del Toce.
Il circolo del PD Vogogna-Premosello

Il Pd del Vco invita alla mobilitazione per salvare Asia Bibi

imageNel corso dell’assemblea provinciale del Partito Democratico del Vco, svoltasi martedì 23 novembre a Pieve Vergonte, è stato proposto e votato all’unanimità un documento con il quale il Pd provinciale esprime solidarietà ad Asia Bibib e invita tutti a mobilitarsi per salvare la vita a questa donna pakistana.
Asia Bibi e la sua storia rappresentano un esempio. l’ultimo, in ordine di tempo. Il più drammatico. Asia Bibi è una contadina di 45 anni, sposata con il cinquantunenne Ashiq Masih, ha cinque figli, tra cui Esha, 10 anni, disabile. è cristiana. Protestante. l’hanno accusata di aver parlato male di Maometto e tanto è bastato per farla condannare a morte. Il 7 novembre scorso, un tribunale del distretto di Nankana, nella regione pachistana del Punjab, circa 75 chilometri a ovest di Lahore, ha emesso la dura sentenza, da eseguirsi tramite impiccagione.
Ecco l’o.d.g. votato dall’assemblea provicniale del Pd: (segue)
 

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La notizia pervenuta negli ultimi giorni della condanna a morte per blasfemia di Asia Bibi, contadina pakistana di 37 anni di religione cristiana protestante;
vista
la mobilitazione internazionale volta alla difesa dei diritti umani e delle minoranze, alla richiesta di cancellazione dell’iniqua legge sulla blasfemia, sfruttata contro le minoranze religiose per consumare vendette private e per incoraggiare l’estremismo islamico e alla richiesta di salvare la vita di Asia Bibi
Considerato
Che il Partito Democratico riconosce come proprio valore la difesa dei diritti umani e di tutte le minoranze e, in particolare, della libertà religiosa,
Il coordinamento provinciale del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola
Esprima solidarietà alla sig.ra Asia Bibi e chiede a tutto il partito di aderire alla campagna di mobilitazione internazionale “salviamo Asia Bibi” mandando una mail all’indirizzo salviamoasiabibi@asianews.it oppure a salviamoasiabibi@tv2000.it .

Pieve Vergonte, li 23.11.2010-11-24
 

La nuova segreteria provinciale

image Nella prima riunione della nuova assemblea provinciale del PD del VCO, svoltasi lunedì 25 novembre, il segretario provinciale Antonella Trapani ha presentato i nomi della segreteria provinciale che l’affiancheranno nella guida e nella gestione del partito. Una segreteria unitaria con nomi (a parte Buzio, di diritto) scaturiti da un accordo con la minoranza uscita dall’ultimo congresso.L’esecutivo provinciale da lei guidato è così composto:
Alessandro Buzio, 26 anni, studente, segretario provinciale dei Giovani Democratici
Gian Maria Giani, 45 anni, insegnante, consigliere comunale a Verbania
Silvia Marchionini, 35 anni, insegnante, sindaco di Cossogno
Maria Grazia Medali, 45 anni, avvocato, vicesindaco di Pieve Vergonte
Pietro Piazza, 29 anni, assessore al comune di Cesara
Rosa Rita Varallo, 54 anni, dipendente Asl, del circolo PD di Omegna
Sauro Zani, 39 anni, consulente, del circolo Pd di Domodossola.

Gli eletti nell’assemblea provinciale del PD

image La commissione per il congresso del PD VCO segnala i 58i eletti nell’Assemblea provinciale PD del VCO, il principale organo di direzione politca. Oltre al nome e cognome trovate il circolo per cui è stato eletto.
1.    Allevi    Ezio, Ghiffa
2.    Arrigoni Angelo, Valle Vigezzo
3.    Bartolucci Marzio, Villadossola
4.    Bergamaschi Valerio, Alto Verbano
5.    Bertinotti Paola, Baveno
6.    Borsotti Franco, Valle Antrona
7.    Bozzuto Anna    , Verbania
8.    Brignoli Diego, Verbania 9.    Buzio    Alberto, Omegna
10.    Camona Ottavia, Gravellona Toce
11.    Cattaneo Franco, Omegna
12.    Corsini Leonora, Villadossola
13.    Costa    Stefano, Valle Formazza
14.    Cotti    Francesco, Arizzano
15.    David    Giovanni, Stresa
16.    D’Elia    Francesco, Mergozzo
17.    Desanti Giovanni, Omegna
18.    Ferrante Bruno, Piedimulera
19.    Filippi    Flavia,    Belgirate
20.    Fortis    Claudia, Omegna
21.    Gagliardini Marco, Vogogna Premosello
22.    Gallacci Renata, Domodossola
23.    Gallarotti Nadia, Omegna
24.    Garofalo Ciro,  Alto Verbano
25.    Gaudio Annamaria, Villadossola
26.    Giani    Gianmaria, Verbania
27.    Giudici Mauro, Casale Corte Cerro
28.    Graziobelli Lilliana, Domodossola
29.    Grieco    Giuseppe, Verbania
30.    Grilli Davide,    Mergozzo
31.    Guglielmi Patrizia, Verbania
32.    Maffioli Lorenzo, Mergozzo
33.    Magistrini  Silvia, Verbania
34.    Marchionini Silvia, Cossogno
35.    Marino Alessandro, Villadossola
36.    Mauro    Rosario, Domodossola
37.    Medali     Maria Grazia,    Pieve Vergonte
38.    Mellano Maria Adelaide, Omegna
39.    Minacci Moreno, Valle Antrona
40.    Nobili    Alberto, Gravellona Toce
41.    Oberoffer Damiano, Valle Anzasca
42.    Perriccioli Giovanni, Domodossola
43.    Piazza    Pietro,    Omegna
44.    Pollini    Giorgio, Belgirate
45.    Rampini Marianna, Domodossola
46.    Reschigna Aldo, Verbania
47.    Ruffini    Enrico,    Cambiasca Valle Intrasca
48.    Sangalli Giulia, Verbania
49.    Soressi    Alberto, Omegna
50.    Stefanetti Ferruccio, Varzo Trasquera
51.    Sulas Paolo, Verbania
52.    Tartari    Marco,     Verbania
53.    Trapani Antonella, Crevoladossola
54.    Travaglini Marco, Omegna
55.    Varallo Rosa Rita, Omegna
56.    Vesci Irene, Crevoladossola
57.    Zani Sauro, Domodossola
58.    Zaniboni Giorgio, Alto Verbano

Risultati definitivi dei congressi. I nuovi coordinatori di circolo

image Dopo lo svolgimento dei congressi di circolo del Partito Democratico tra l’8 ed il 9 ottobre e dopo l’esame dei verbali degli stessi congressi, è ufficiale la vittoria di Antonella Trapani che con 310 voti pari al 51,3%, è la nuova segretaria provinciale del partito democratico del VCO. Silvia Marchioni ha ottenuto invece 294 voti pari al 48,7%.
Il voto è così suddiviso nelle tre zone:
Antonella Trapani, Verbano voti 95 pari al 48,7%, Cusio 72 voti pari al 40,2%, Ossola 143 voti pari al 62,2%.
Silvia Marchionini, Verbano 100 voti pari al 51,3%, Cusio 107 voti pari al 59,8%, Ossola 87 voti pari al 37,8%.
Ottima l’affluenza degli iscritti al voto. Sono stati complessivamente 612 gli iscritti votanti sui più di 900 aventi diritto, ovvero il 67%.
Quindi un ringraziamento sincero va a tutti gli iscritti che hanno partecipato e portato il loro contributo.
Nella stessa sede sono stati eletti i coordinatori di circolo:
A Verbania Corrado De Ambrogi è il nuovo coordinatore di circolo con 64 voti, contro i 38 ricevuti da Marco Tartari.
Ad Omegna è Marco Travaglini il nuovo coordinatore con 80 voti, contro i 70 di Marco Tagliaferri.
Sono stati eletti nei rispettivi circoli (con candidatura unitaria): Davide Cantamessa per il circolo di Vogogna/Premosello, Lorenzo Maffioli per il circolo di Mergozzo, Roberto Birocco per il circolo di Gravellona Toce, Albino Barazzetti per il circolo della Valle Vigezzo, Nino Leopardi per il circolo di Domodossola, Francesco Squizzi per il circolo di Villadossola, Michele Di Lonardo per il circolo di Crevoladossola, Bruno Ferrante per il circolo di Piedimulera, Giavina Aldo per il circolo di Pieve Vergonte, Danda Martina per il circolo di Varzo/Trasquera, Milena De Boni per il circolo della Valle Antrona, Giovanni David per il circolo di Stresa/Belgirate, Francesca Zammaretti per il circolo Alto Verbano, Donatella Buratti per il circolo di Baveno, Patrizia Carbonara per il circolo di Cossogno. Saranno nominati successivamente i coordinatori dei circoli di Casale Corte Cerro, San Bernardino Verbano, Arizzano/Bee/Vignone/Premeno, Ornavasso/Anzola e Ghiffa/Oggebbio.

Di seguito un breve curriculum del nuovo segretario:

– Antonella Trapani, 34 anni, laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha svolto un’attività costante nel volontariato, convive ed ha un figlio piccolo, Michele, pratica la libera professione.
In campo amministrativo la sua esperienza nasce nel 2005 nella lista civica di minoranza al comune di Crevoladossola. Da marzo 2010 ricopre l’incarico di vicesindaco di Crevoladossola in una lista civica.
l’esperienza politica incomincia nel 2006 con l’iscrizione ai Democratici di Sinistra per i quali fu membro del Consiglio regionale di garanzia. Con la nascita del Partito Democratico ricopre il ruolo di Coordinatore del Circolo di Crevoladossola ed è membro dell’assemblea provinciale.

Per la commissione per il congresso
Alberto Nobili