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Cirio: l’ospedale di Verbania dimenticato. Nei due ospedali la situazione dei servizi sanitari rimane molto critica.

Cirio: l’ospedale di Verbania dimenticato. Nei due ospedali la situazione dei servizi sanitari rimane molto critica. Noi in piazza per la petizione contro le liste d’attesa infinite per esami e visite. Tutti possono firmare sul sito www.stoplisteattesa.it

La notizia della visita del Presidente del Piemonte Cirio all’ospedale di Domodossola evidenzia due aspetti significativi.
In primo luogo, si tratta di un ritorno dopo molti anni, e ci dice che le promesse non mantenute dalla sua amministrazione regionale riguardo al nuovo ospedale di Domodossola lo hanno tenuto lontano.
In secondo luogo, solleva interrogativi sul motivo per cui non si è recato all’Ospedale di Verbania, dove, come a Domodossola, la situazione dei servizi sanitari offerti rimane critica. Nonostante le dichiarazioni pubbliche della Regione Piemonte, promosse dalla Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, il futuro degli ospedali nel VCO rimane infatti avvolto nel mistero molti mesi dopo.
Per evidenziare questa problematica, ci troveremo in piazza domani, raccogliendo firme per la petizione “Stop liste d’attesa”, poiché negli ultimi anni prenotare visite ed esami è diventato un’ardua impresa. Tutti possono firmare sul sito https://www.stoplisteattesa.it/
Va ricordato che se fosse stato avviato l’appalto per il nuovo ospedale quattro anni fa, oggi sarebbe già in fase avanzata di costruzione, un progetto supportato dalla maggioranza dei sindaci, medici e operatori sanitari. Al contrario, ci troviamo solo con vaghe promesse di ristrutturazione e nessuna azione concreta. Tra 8-10 anni, con un po’ di fortuna, potremmo ancora avere cantieri nei due ospedali attuali.
È cruciale sapere da quale ospedale inizieranno i lavori, quali servizi e reparti saranno disponibili (o se continueremo ad avere due ospedali parziali come ora), e se avremo sufficiente personale per entrambe le strutture, considerando il frequente ricorso ai gettonisti. La verità è che servono fatti, non un progetto vago per migliorare i muri degli attuali ospedali senza garanzie su reparti e servizi, e nemmeno riguardo al mantenimento del DEA e all’inizio effettivo dei lavori.

Entro la fine della legislatura non vedremo risultati tangibili, ma solo una prolungata campagna propagandistica. Cinque anni di governo regionale di Cirio e della destra non hanno portato a fatti concreti. Questo accade mentre la ricerca di un medico di famiglia diventa sempre più ardua, la cura nel settore pubblico è in declino a favore di quello privato, e prenotare una visita diventa un’impresa sempre più complessa.

Giacomo Molinari
Segretario circolo Verbania

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I Comuni del Cusio che vogliono lasciare l’Asl del VCO? Cirio e Preioni se ne assumano la responsabilità.

I Comuni del Cusio che vogliono lasciare l’Asl del VCO? Il risultato della mancanza di una politica di investimenti nel VCO per la sanità pubblica della regione Piemonte. Cirio e Preioni se ne assumano la responsabilità.

Dopo quattro anni di immobilismo assoluto della Regione Piemonte, con la caduta libera della qualità dei servizi sanitari nel VCO, le generiche proposte di questi ultimi mesi (dopo anni di giravolte) del presidente Cirio e del consigliere regionale Preioni appaiono evidentemente poco credibili se, una serie di Sindaci del Cusio, stanno pensando di abbandonare l’ASL del VCO per passare con Novara.
La scelta regionale (ad oggi senza nessun progetto presentato) di una ipotetica demolizione e ricostruzione dei due presidi ospedalieri attuali, non convince nessuno nei contenuti e nei tempi.
Nei tempi, perchè si prospettano molti anni almeno sette o otto per vedere questo progetto eventualmente realizzato. Un’eternità.
Nei contenuti, perchè la proposta del mantenimento dei due ospedali, è fatta senza che sia minimamente chiaro (non c’è uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno.
Saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell’ospedale unico plurisede di oggi con Dea poco efficienti e reparti a scavalco, per un modello che non funziona più?
A tutto questo si affianca una mancanza di investimenti sulla medicina territoriale, i servizi sanitari sono sempre più in difficoltà (nonostante il generoso impegno di chi ci lavora), per le visite si aspettano mesi se non anni, la fuga di medici e infermieri vede l’impiego massiccio e sempre più forte dei medici gettonisti, oltre alla mancanza di medici di base ecc.
Un allarme e una caduta libera della qualità della sanità pubblica nel VCO in questi anni (con il privato che “ringrazia”), e che ora induce alcuni amministratori del Cusio a pensare di passare con Novara non avendo alcuna fiducia nella politica sanitaria della regione Piemonte per questo territorio.
Appoggiamo pienamente la battaglia dei Sindaci per garantire l’integrità dell’ambito territoriale attuale dell’Asl e che in queste ore stanno chiedendo una svolta e la necessità di discuterne al più presto nell’assemblea dei sindaci ASL del VCO.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale Partito Democratico

e Segreteria provinciale PD

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Ospedali: entro l’estate gli appalti affermava il leghista Preioni. Solo parole e nessun fatto! La sanità è allo sbando e la giunta Cirio si è dimenticata del VCO

La notizia dell’accordo siglato dalla regione Piemonte per la costruzione di una nuova ala dell’ospedale di Borgomanero, è una buona notizia per la sanità novarese. Invece, nel VCO, la situazione rimane disastrosa e a cinque mesi dagli annunci fatti dalla Regione Piemonte, strombazzati dai manifesti affissi dalla Lega in tutti i Comuni, nessuno di noi ha notizia sul futuro degli ospedali del VCO!

Il capogruppo della Lega in Regione Alberto Preioni aveva assicurato, durante un confronto avvenuto alla Festa de l’Unità alla Lucciola, che ci sarebbero state le “gare entro l’estate” (come da titoli dei giornali) per la riqualificazione dei due ospedali.

Se si dava il via all’appalto dell’ospedale nuovo quattro anni fa, oggi sarebbe già in fase avanzata di costruzione (per un progetto voluto dalla maggioranza dei sindaci, medici, operatori sanitari). Ora, invece, ci sono solo vaghe promesse di ristrutturazione, nessun fatto o atto concreto e tra 8-10 anni, se va bene, avremo ancora i cantieri nei nostri due ospedali.

Sarebbe bello anche sapere da quale ospedale si partirà, quali servizi e reparti ci saranno (o continueremo ad avere i due mezzi ospedali di oggi?), come e se avremo il personale per le due strutture, visto che già ricorriamo in maniera elevata ai gettonisti.

La verità è che servono fatti e non un progetto fumoso come quello di riqualificare i due attuali ospedali senza certezze, nemmeno sul mantenimento dei Dea e sulla partenza dei lavori.

Il problema è che entro la fine della legislatura non vedremo nulla, se non molta propaganda, con cinque anni di governo regionale della destra e nessun fatto concreto.
Tutto questo mentre non si riesce a trovare un medico di famiglia, curarsi nel pubblico è diventato sempre più difficile e prenotare una visita un’impresa.

Sulla sanità il VCO è dimenticato dalla giunta Cirio.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

 

 

 

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Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti

Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Siamo d’accordo, è una nostra proposta. Ma le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti. Quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento?

La proposta di legge regionale, che prevederebbe l’aumento di 800 euro lordi al mese per lo stipendio dei medici e di 350 degli infermieri, in servizio “nelle aree marginali montane del Piemonte”, è stata depositata nelle scorse settimane
La proposta per stipendi più alti agli operatori sanitari che agiscono nelle zone di montagna mi vede d’accordo, essendo anche una proposta che avevo più volte formulato come Sindaco negli ultimi anni.
Una proposta per rendere più attrattivo il lavoro nelle zone di montagna e di confine come la nostra e ridurre, se possibile, il fenomeno del frontalierato verso la Svizzera.
I problemi, grandi, di questa legge però sono due.
Il primo è che gli aumenti proposti, soprattutto per gli infermieri, sono minimi e non influirebbero più di tanto su scelte di vita lavorative oltre confine.
Il secondo è che per finanziare questa legge la copertura economica complessiva, valida nel triennio 2023-2025, è di poco più di sei milioni di euro.
Basta fare due conti per capire che, con questi fondi, potranno al massimo beneficiarne123 medici e 206 infermieri circa.
Le ASL che ricadono nelle aree marginali, come previsto nella legge, ritengo che abbiano un numero totale di medici e di infermieri di gran lunga superiore ai 123 medici e ai 206 infermieri coperti dall’attuale stanziamento.
Il rischio evidente è che questa somma, divisa per il numero reale di personale presente, darà luogo ad aumenti nettamene inferiori a quelli scritti e annunciati nella legge, con incrementi minimi e che non raggiungeranno nessuno degli scopo previsti.
Chiediamo quindi al consigliere regionale Preioni, all’assessore alla sanità Icardi, al Presidente Cirio di fornirci il numero reale dei medici e degli infermieri interessati.
Senza questi numeri, la legge rischia di avere un sapore da campagna elettorale, perché invece servono tante risorse che il Governo nazionale di destra, tra l’altro, sta invece tagliando sulla sanità.
Aspettiamo una risposta concreta su quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento, sperando che non si faccia propaganda sulla loro pelle e di quella dei cittadini che pretendono, anche nel VCO, una salute di qualità.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

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Sanità. Dallo studio commissionato dalla Regione Piemonte la conferma (scritta) che la miglior scelta è la costruzione di un nuovo Ospedale per il VCO!

Sanità. Dallo studio commissionato dalla Regione Piemonte la conferma (scritta) che la miglior scelta è la costruzione di un nuovo Ospedale per il VCO!

La Regione Piemonte ha commissionato uno studio sul sistema sanitario nel VCO. Ora è on line sul sito della Regione.
Da un semplice lettura dei dati, e dalle indicazioni scritte, si conferma l’utilità della scelta dell’ospedale nuovo come miglior risposta ai problemi del nostro territorio.
Ed è scritto nero su bianco nello stesso studio a pagina 55 che testualmente recita: “La soluzione A, vede la realizzazione di un unico presidio e risulta essere, per le ragioni esposte nell’analisi, la soluzione tecnica più adatta e sostenibile”.
E, invece, la Giunta del Presidente Cirio, dell’assessore alla sanità Icardi e del consigliere regionale Preioni che cosa farà in Consiglio Regionale la settima prossima: proporrà la scelta dei due ospedali, contraddicendo ciò che è scritto nell’analisi tecnica dello studio appena commissionato da loro. Una follia!
E poi con quali soldi saranno costruiti e mantenuti i due ospedali? Per ora promessi ma non certi.
Quali reparti ospiteranno? Nessuno lo sa.
Con quale Dea? Non se ne parla.
Con quali tempi? Si prevedono almeno otto anni.
E come saranno eventualmente realizzati? E prevista la demolizione dei due ospedali e la loro ricostruzione. Ma allora perché dire no a un nuovo ospedale?
Quello che mi chiedo è come un consigliere regionale possa votare qualcosa di così illogico. Sancirebbe la fine della sanità pubblica nel VCO.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

Link documento https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2023-05/7-riordino_rete_asl_vco_e_dimensionamento_nh.pdf

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/organizzazione-strutture-sanitarie/studi-riorganizzativi-2023

 

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Cirio e Preioni scappano dal confronto sul nuovo ospedale del Vco: respinta la richiesta di consiglio aperto

Cirio e icardi fanno gli struzzi sul nuovo ospedale del Vco mentre Preioni imbavaglia il territorio: respinta la richiesta di consiglio aperto

“Chi governa il Piemonte fa lo struzzo sulla rete ospedaliera del Vco. Presidente e assessore nascondono la testa sotto la sabbia per non ascoltare la protesta unanime del territorio, ma la scelta resta sbagliata, così come restano le tante voci autorevoli che chiedono l’ospedale unico”.
Il vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Lascaris e segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, torna ad attaccare la maggioranza che ha proposto una Pdcr, con cui si prevede il recupero totale dei due ospedali di Domodossola e Verbania e cancella con un colpo di spugna la realizzazione dell’ospedale unico di Ornavasso, sul quale si era raggiunto un accordo ed erano stati individuati anche i fondi necessari.
“E’ proprio il caso di dirlo: quanto il gioco si fa duro… la destra scappa e svela il suo vero volto. Quello di chi si tira indietro di fronte alle proprie responsabilità politiche e amministrative venendo meno al compito più importante di chi si assume l’onere di governare: prendere le decisioni. Ecco perché la questione del VCO non può essere derubricata a questione locale. Il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi antepongono la tenuta e la tranquillità all’interno della maggioranza agli interessi dei cittadini del VCO, piegandosi ai diktat della Lega e delegando al Consiglio Regionale una scelta che loro non sono stati in grado di assumere” dichiara il consigliere Dem.
“Dopo aver negato le audizioni nel corso della IV commissione, infatti, ieri, durante la conferenza dei capigruppo il consigliere Preioni, nel silenzio degli alleati di maggioranza, ha negato anche il consiglio aperto chiesto dal PD. Un momento che avrebbe permesso ai consiglieri di ascoltare anche le voci esterne al consiglio, come sindaci, ordine dei medici e sindacati” spiega Rossi sottolineando la giustificazione addotta dal capogruppo del Carroccio: “ci ha invitati a cercare su Internet le posizioni emerse sul territorio perché sarebbero già note”.
“Ma come possono i consiglieri decidere consapevolmente senza aprire un confronto costruttivo con il territorio, gli amministratori locali e i portatori di interessi?” domanda il vicepresidente della Commissione Sanità.
Da un lato, dunque, si stronca ogni forma di dialogo, dall’altro si accelera l’iter. “Lo stesso Preioni non solo ha imbavagliato il territorio, ma ha anche forzato la mano in consiglio regionale per calendarizzare con urgenza la Pdcr all’ordine del giorno” riferisce Rossi.
“Eppure solo pochi giorni fa si è svolto un Consiglio aperto sul nuovo ospedale torinese della Pellerina, su cui Giunta e Comune erano già d’accordo, solo perché Fratelli d’Italia doveva piantare una bandierina. Per il VCO, invece, nulla. Perché tanta fretta? Di cosa ha paura Preioni? Forse dell’ennesima contestazione unanime del territorio? Non è fuggendo dal confronto che si risolvono i problemi, così come non si cancella l’ignavia di questa maggioranza” sottolinea il rappresentante democratico.
“Assistiamo ancora una volta all’umiliazione delle istituzioni, usate come un palcoscenico per risolvere problemi interni alla destra e non per servire i cittadini. Preioni e la maggioranza possono continuare a scappare negando le audizioni e il consiglio aperto, ma non metteranno il bavaglio all’Assemblea dei Sindaci del VCO, all’Ordine dei Medici e a tutte le realtà e cittadini che si sono espressi in questi anni. Il PD e le forze di opposizione saranno il loro megafono in commissione e in consiglio. Non ci arrenderemo e faremo tutto il possibile per concedere loro uno spazio di confronto” conclude Rossi.

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