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Intervista de Il Verbano alla Segretaria provinciale Alice De Ambrogi

🟢 «La vicenda è stata piuttosto inaspettata». Alice De Ambrogi, segretaria provinciale del Partito Democratico, torna sulla scelta del senatore Enrico Borghi di lasciare il partito per passare a Italia Viva. A richiamare l’attenzione è stata anche l’intervista che il senatore ha rilasciato al nostro settimanale.
Come ha reagito all’annuncio di Borghi?
«Ammetto che dopo le reazioni di pancia del momento, mi piace riflettere. E mi sono chiesta se avessi potuto prevedere questa sua scelta».

Che risposta si è data?
«Mi sono detta, no, non era possibile prevederlo. Anche all’interno del partito ne abbiamo parlato. Abbiamo fatto un’assemblea provinciale, aperta agli iscritti, perché un evento politicamente così rilevante merita una discussione. In tutti prevale la delusione. E pur rispettandole, ritengo però che le motivazioni avanzate dal senatore Borghi siano piuttosto fragili e abbiano un carattere di livello nazionale. Lo conferma il fatto che a livello locale si è cercato sempre di lavorare bene da parte di tutti e che quindi la scelta di lasciare il partito non abbia radici in loco».

Sulle motivazioni nazionali cosa pensa?
«Dico questo. Elly Schlein interpreta un cambio di rotta rispetto ad alcune scelte all’interno del partito. Ma si fa sempre parte tutti quanti del partito, dove coesistono diverse sensibilità. E poi è segretaria da poco tempo e credo che non abbia ancora avuto modo di esprimere nei fatti ciò che propone. Per questo non ho capito le tempistiche di questa scelta di lasciare il partito. Credo che si debba attendere per valutare l’operato di un segretario, come è sempre stato nella storia del nostro partito».

È vero, come dice Borghi, che il Pd è diventato un partito massimalista?
«Sempre nel rispetto delle opinioni di ciascuno, credo che non si possa però leggere la realtà del mondo attuale con delle categorie che riguardano il passato, che fanno parte di una stagione politica lontana. Il mondo oggi cambia molto velocemente ed è profondamente diverso. Il Pd è stato fondato dall’unione di più culture politiche e queste radici certamente non vanno rinnegate. Ma come ci sono le radici, ci sono poi anche i germogli che rappresentano qualcosa di nuovo, di diverso. È necessario saper leggere il presente».

Come lo vede questo presente?
«Credo che oggi vi siano evidenti fragilità. Il divario tra chi ha tanto e chi ha poco è ampio, forse molto di più che nel passato. La mia generazione così come le successive soffrono questa fragilità della società, perché è difficile crearsi una stabilità che permetta di costruirsi un futuro. A soffrire maggiormente questa fragilità sono i giovani e le donne. Un partito di centrosinistra come il Pd che ambisce a governare non può non tenere conto di queste fragilità: donne, lavoro, giovani, ambiente. Parlare di massimalismo in questo quadro è abbastanza lunare».

Con il senatore Borghi vi siete sentiti?
«Non ancora. Né lui mi ha chiamata né io ho chiamato lui. Ogni cosa a suo tempo. Non mi piacciono le forzature. Credo nella semplicità dei rapporti».

Veniamo al Pd locale. Come sta?
«Il giudizio sul nostro lavoro dovrebbero darlo gli altri, ma dal mio punto di vista dico bene. Oggi, parlo in generale della società, rispetto al passato c’è una tendenza maggiore all’individualismo e si fatica a dare un’impostazione collettiva. Questo vale anche per i partiti. Il Pd è quello che però tra tutti mantiene forte questa tensione alla collettività. Non è un partito personale. E questo è, dal mio punto di vista, un elemento importante. Con fatica riusciamo a mantenere questa dimensione di collettività, di persone che si incontrano e si confrontano».

È tutto perfetto, dunque?
«Non dico questo. Ma stiamo bene e qualche buon risultato recente lo dimostra».

Si riferisce alle elezioni comunali?
«Sì. La valutazione è positiva. Non ovunque è andata bene, è vero. Ma penso che anche nelle sconfitte, come a Villadossola, è necessario trovare un lato positivo. La campagna elettorale porta a una partecipazione e a un entusiasmo che poi bisogna essere bravi a saper alimentare anche se non si vincono le elezioni. Però quel progetto politico, quelle persone che hai saputo coinvolgere attorno a quel progetto, deve e può proseguire anche all’opposizione».

A Omegna invece avete vinto
«Sì, non da soli, ma condividendo il progetto civico. Il grande merito è aver deciso di proseguire su un’intuizione che il sindaco Soressi ci ha lasciato come eredità».

L’astensionismo alle urne preoccupa. Come si può ricucire lo strappo tra politica e cittadini?
«Dobbiamo per prima cosa essere noi stessi a non screditarla. Bisogna parlare di politica in maniera diversa e spiegare che cos’è la politica e che cosa facciamo. Tante volte ho l’impressione che per molti cittadini anche solo entrare in una sede di partito sia imbarazzante. Sta a noi essere maggiormente accoglienti e sta ai cittadini comprendere che non succede nulla di strano tra queste mura. Di fondo è necessario ricostruire un rapporto di fiducia tra i partiti e le persone, dimostrando di essere credibili. Solo così si può creare un luogo aperto, di incontro e confronto, coinvolgendo le persone».

In concreto, come si possono coinvolgere le persone?
«Questa è una domanda a cui non ho una risposta netta. È una domanda che da quando sono segretaria provinciale del Pd mi pongo spesso. A oggi è una domanda aperta. A volte fai bene, a volte sbagli». Tra un anno si torna al voto in diversi comuni del Vco, tra cui Verbania.

Come si prepara il Pd locale?
«Come segreteria provinciale per le elezioni comunali supporteremo i circoli locali del partito per costruire un progetto politico e poi per individuare una persona che incarni questo progetto. Un progetto condiviso e collettivo deve tenere conto dei problemi che ci sono, trovare le soluzioni per risolverli. Un progetto deve tenere conto del buono che è stato fatto, là dove già stai amministrando, ma deve anche saper immaginare il futuro, perché le persone ti ridanno la fiducia sulla base del futuro che sai costruire con loro. La politica non è solo la lettura del presente, ma amministrare è anche avere una visione a lungo termine e saperlo comunicare alla gente».

Questo vale anche per un progetto di sanità nel Vco?
«La nostra posizione è chiara, lo è sempre stata. Il territorio ha bisogno di un ospedale unico e baricentrico. Lo sostengono anche i tecnici, i medici. Non capisco questa sordità da parte del governo della Regione. L’aver delegato ora il Consiglio regionale, lo reputo come il non sapersi assumere le proprie responsabilità. La politica e, soprattutto, il governare è avere il coraggio di scegliere».

Francesco Rossi – Il Verbano

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Sulla sanità da Cirio e Preioni una proposta irricevibile e senza alcuna certezza. Servizi ospedalieri e territoriali in enorme difficoltà.

Comunicato Stampa

Sulla sanità da Cirio e Preioni una proposta irricevibile e senza alcuna certezza. Servizi ospedalieri e territoriali in enorme difficoltà.

L’unico dato emerso dalla riunione di ieri, tra il Presidente Alberto Cirio e la rappresentanza dei Sindaci della ASL VCO, è che ancora non ci sono certezze sul futuro della Sanità ospedaliera nel VCO.
Dopo quattro anni di immobilismo assoluto, con la caduta libera della qualità dei servizi sanitari nel VCO, il percorso amministrativo prospettato ai Sindaci è una delibera di Giunta regionale che contiene sia l’opzione di un nuovo e unico ospedale sia l’opzione di una ipotetica demolizione e ricostruzione dei due presidi attuali. La decisione sarebbe però demandata al Consiglio Regionale.
Insomma, si butta ancora la palla in tribuna per tirare a campare e arrivare a fine legislatura senza di fatto aver mosso un dito.
Tra l’altro la seconda proposta, quella di mantenere i due ospedali (perseguita da Cirio e Preioni) dovrebbe passare attraverso una richiesta di deroga al ministero per avere i due DEA. Insomma, un percorso burocratico molto lungo e che vedrebbe l’ipotetica operazione di demolizione e ricostruzione dei due complessi, passare attraverso difficili fasi progettuali, come ammesso anche dalla Direzione Generale dell’ASL, con la difficoltà legata al fatto che dovrebbe avvenire senza pregiudicare il funzionamento dei reparti.
E si prospettano molti anni, almeno sette o otto per vedere questo progetto eventualmente realizzato. Un’eternità.
Una proposta, quella dei due ospedali, senza che sia minimamente chiaro (non c’è infatti uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno, oltre ai 150 posti letto per presidio genericamente indicati.
Ed è proprio su questi contenuti che durante la riunione di ieri si sono “ascoltati” i silenzi più imbarazzati dalla Giunta regionale di destra: saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell’ospedale unico plurisede con mezzo Dea a Verbania e mezzo a Domodossola, come sta avvenendo da anni, con tutte le difficoltà ben note?
A giudicare dal silenzio a queste domande vi è il rischio concreto di ritrovarsi ad un certo punto a dover scegliere se rinunciare al Dea di Verbania o a quello di Domo. Non  solo per una questione normativa, bisogna ottenere una deroga nazionale che ancora non c’è, ma di funzionalità perché tutti sanno che non basta mettere un’insegna recante la dicitura DEA per averne l’operatività; devono esserci tutta una serie di reparti con personale e attrezzature idonee che al di sotto di certi bacini di utenza perdono di capacità di risposta, non solo in termini di costi, ma purtroppo anche di qualità.
Per questo ribadiamo che la scelta della destra di Cirio e Preioni, di abbandonare la strada della costruzione di un nuovo ospedale baricentrico (richiesto a gran voce dalla maggioranza dei Sindaci, operatori sanitari ecc.), affiancato da una forte presenza della medicina territoriale e delle Case della Salute, per noi è un clamoroso errore.
I servizi disastrosi (nonostante il generoso impegno di chi ci lavora), le visite per cui si aspettano mesi se non anni, l’impiego massiccio e sempre più forte dei medici gettonisti sono l’allarme che ormai da anni suona forte e chiaro.
Cirio e Preioni fanno finta di niente e presentano un progetto senza contenuti!

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD e Segreteria Provinciale

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Sanità, ospedali, case della salute nel VCO: immobilismo assoluto della regione Piemonte. E i servizi vanno a picco con ritardi vergognosi nelle liste d’attesa!

Sanità, ospedali, case della salute nel VCO: immobilismo assoluto della regione Piemonte. E i servizi vanno a picco con ritardi vergognosi nelle liste d’attesa!

In questi giorni, con la visita a Cannobio del Presidente del Piemonte Cirio e del consigliere regionale Preioni, si sono sentiti annunci di uno stravagante Piano Regolatore per la sanità del VCO oltre che, via social, su investimenti agli ex ospedali di Alba e Bra che diverranno, stando allo stesso Presidente “cittadelle della salute”.
Annunci che stridono con l’immobilismo del Presidente Cirio e dell’assessore Icardi in merito al destino della sanità e dei suoi servizi nel VCO.
Abbiamo ormai capito che sul tema ospedali non faranno nulla. Dopo aver bloccato l’avvio del possibile nuovo ospedale baricentrico a Ornavasso messo in campo dalla giunta Chiamparino / Reschigna, hanno messo in campo diversi e contraddittori annunci senza però muovere un dito: il nulla!
Nonostante i Sindaci del VCO, pochi mesi fa (e anche qualche anno prima), abbiano ribadito con un voto a larga maggioranza la necessità che il nostro territorio sia dotato di un nuovo ospedale, moderno ed efficiente.
La strategia di Cirio, stando alle sue dichiarazioni, è riconvocare nuovamente la Conferenza dei Sindaci del VCO, magari all’infinito, fino a quando non sarà accondiscendente con quanto lui propone. Non c’è che dire, complimenti!
Del resto, non ci aspettiamo molto di più da chi non ha mai voluto confrontarsi seriamente con il territorio, salvo qualche passerella a scopo demagogico in campagna elettorale.
Il progetto del nuovo ospedale era anche accompagnato da un potenziamento della medicina territoriale di qualità (altro argomento che la Regione Piemonte utilizza solo quando utile ed esclusivamente a scopo propagandistico), anche attraverso il potenziamento delle poche (alcune malfunzionanti, come a Verbania) Case della Salute.
E nemmeno su questo tema la Regione e il centro destra al governo (con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) ha introdotto una sola iniziativa concreta.
Tempo perso che si traduce in drammatiche conseguenze per la sanità e la salute dei nostri cittadini: con l’assenza di personale, un uso smodato di medici gettonisti, la lentezza nel recupero delle prestazioni sanitarie, cittadini sballottati in tutta la Regione per semplici analisi, Cup balbettanti, ritardi enormi nello svolgimento di esami – con alcuni che nemmeno si possono fare -, Case della Salute poco efficienti e mai potenziate.
Tutto ciò è imputabile alla Regione che ci sta facendo perdere cinque anni senza una iniziativa concreta per migliorare la situazione della nostra sanità.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale
e Segreteria Provinciale Partito Democratico VCO

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Enrico Borghi capolista al collegio del Senato Piemonte 2

Complimenti ad Enrico Borghi , indicato dalla Direzione Nazionale PD capolista al collegio plurinominale del Senato del Piemonte 2.
Una ricandidatura fortemente voluta e sostenuta dalla nostra Federazione provinciale e che premia anni di lavoro svolto con serietà e competenza.
Ora metteremo in campo tutte le nostre energie per cercare di vincere le elezioni del 25 settembre, con le nostre idee, i nostri programmi, l’impegno e la passione di tutta la nostra comunità.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO

LA MIA CANDIDATURA AL SENATO DELLA REPUBBLICA
La direzione nazionale del Partito Democratico ha da poco approvato le liste per le imminenti elezioni politiche del 25 settembre, nelle quali sono stato chiamato a svolgere la funzione di capolista del collegio plurinominale Piemonte 02, che raggruppa tutte le provincie piemontesi fatta eccezione per la Città Metropolitana di Torino.
E’ un grande onore poter rappresentare il PD nella terra dalla quale provengo, fatta di vallate, di piccoli comuni, di grande agricoltura, di città medie, di distretti produttivi di rilievo internazionale.
Un territorio sul quale l’impatto della pandemia è stato paragonabile per intensità a quello della crisi finanziaria del 2007-2008, con alcuni settori importanti (penso al turismo, al commercio, al lavoro autonomo) che hanno sofferto molto.
Un territorio nel quale dovremo lavorare per sottrarci dalla trappola del declino demografico (accentuato in particolare nelle aree montane) associato alla minore offerta di lavoro per giovani più dotati che determina il rischio di emigrazione giovanile.
Un territorio però ricco di reti, comunità, cultura e imprese in grado di esprimere una profonda cultura di rigenerazione e di impegno, sulla quale innestare la nostra proposta politica all’insegna della coesione, della speranza, dei diritti, dei lavoro, dell’ambiente e della sostenibilità.
Ringrazio il segretario Enrico Letta per la fiducia riposta, e il segretario regionale Paolo Furia per la positiva conduzione di un lavoro regionale complesso e articolato.
Con una personale considerazione finale: il Partito ha voluto indicarmi per il Senato della Repubblica, e il mio pensiero non può non andare a Fausto Del Ponte, ragazzo della Valtoce partigiana, medaglia d’argento al valor militare, e in seguito Senatore per due legislature del Verbano Cusio Ossola, che tanta parte ha avuto nella mia formazione umana e politica. Confesso che l’idea di poterne ricalcare le orme è motivo al tempo stesso di emozione e di orgoglio. Naturalmente questo potrà avvenire solo se otterremo la fiducia dei nostri elettori. Per cui, da domani avanti: senza paura, per far vincere le idee!
Enrico Borghi
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Ci ha lasciato Alberto Soressi

Purtroppo questa notte ci ha lasciato Alberto Soressi, Sindaco della città di Omegna.
Tutte e tutti noi democratici lo abbiamo conosciuto come una persona capace, competente, apprezzata e stimata da tutti i cittadini di Omegna e del VCO.
Un uomo buono, gentile, una persona che sapeva creare ponti e che si è fatta voler bene da tutti coloro che l’hanno conosciuto.
Un abbraccio alla sua famiglia e alla comunità del Partito Democratico Omegna: vi siamo vicini in questo momento di grande dolore.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO

Crisi di Governo: assemblea aperta del Partito Democratico lunedì 25 luglio

Invito

Assemblea aperta a iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico per discutere della Crisi di Governo e dei futuri sviluppi politici.

Partecipa l’on. Enrico Borghi della Segreteria nazionale PD.

Lunedì 25 luglio 2022. ore 21:00, Centro d’Incontro S.Anna Verbania.

Sarà anche l’occasione per rinnovare la tessera al PD per il 2022 (portare CI, CF e carte di debito/credito).

Vi aspettiamo,

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO