Lettera ai cittadini di Verbania sulle dimissioni del sindaco Zacchera

Cari concittadini verbanesi, come ben sapete, da oggi non abbiamo più un Sindaco.
Ciò che Vi chiedo è un esercizio di memoria. Vi chiedo di ricordare il modo in cui era cominciata l’ultima avventura amministrativa a guida del dimissionario Sindaco Zacchera.
Ricordo ancora vividamente la giornata in cui da neo eletto consigliere partecipavo alla prima seduta del Consiglio Comunale, convocata presso il Palazzetto dello Sport, i cui spalti erano gremiti da molti sostenitori di colui che annunciava con grande fierezza di essere dopo sessantaquattro anni di governo cittadino di centrosinistra il primo Sindaco di centrodestra che aveva vinto le elezioni utilizzando lo slogan del “cambia Verbania”.

Non si può negare che effettivamente in questi quattro anni Verbania sia cambiata. Lascio a Voi stabilire se in meglio o in peggio.

Non mi soffermo sulle beghe interne che hanno prodotto l’implosione della ex maggioranza ma non posso accettare che, tra le motivazioni addotte, vi sia quella della carenza di risorse determinata dalla crisi economica in atto. Non si può, infatti, dimenticare che nelle casse del Comune sono pervenuti, grazie all’assegnazione dei fondi europei, ben 12 milioni di euro gran parte dei quali destinati al CEM, ormai divenuto quasi un personaggio mitologico. Meglio sarebbe stato se tale denaro, come da noi più volte consigliato, fosse utilizzato per progetti più utili alla città.

E non si può nemmeno accettare che tra le motivazioni vi sia il mancato appoggio della minoranza di centrosinistra a sostegno di un “governissimo” auspicato dall’ex Sindaco. Tale soluzione nulla poteva avere a che fare con il risultato del voto popolare delle scorse amministrative. Vorrei ricordare che non vi può essere alcun paragone tra la situazione politica nazionale e quella locale, in quanto, il diverso sistema elettorale aveva consegnato una solida e certa maggioranza che avrebbe consentito al centrodestra di governare saldamente.

E saldamente si poteva affrontare il difficile periodo di rimpasto di Giunta, presentando una proposta concreta nelle sedi istituzionali evitando inutili e inconcludenti proclami. Sarebbe stato sufficiente presentare una nuova squadra di Giunta in Consiglio Comunale e verificare se esisteva ancora una maggioranza. Invece si è preferito rassegnare le dimissioni lasciando così la città orfana di un rappresentante eletto dai cittadini.

E se dopo 68 anni non si è riusciti a “cambiare Verbania” di certo dopo 68 anni, per la prima volta nella sua storia, Verbania non avrà un rappresentante della città durante la Festa Patronale dell’8 maggio. E, a mio parere, ancor più grave, sarà l’assenza durante le celebrazioni per il ricordo dell’eccidio dei 42 Martiri di Fondotoce.

Verbania è proprio cambiata, ma non se lo meritava.

Corrado De Ambrogi
Coordinatore Circolo PD Verbania

 

1° maggio nel VCO: manifestazione ad Omegna

Cgil, Cisl e Uil hanno presentato ieri il programma per la manifestazione provinciale del Primo maggio: il ritrovo è alle 9 in piazza Madonna del Popolo a Omegna, l’inizio del corteo alle 9,15 e il comizio alle 11,30 in piazza XXIV aprile con Graziella Rogolino, segretaria regionale Cgil.

Lo slogan è «Priorità lavoro»: «Ammortizzatori sociali e politiche economiche possono rilanciare il sistema industriale che altrimenti rischia la desertificazione – ha detto il segretario provinciale della Cgil Giuseppe Mantovan -. Le imprese sono stremate e riescono ad aggiustarsi solo nel breve periodo, senza contare la situazione delle istituzioni, con una Regione caratterizzata da rissosità interne, una Provincia traballante e il Comune di Verbania che si avvia al commissariamento».

Da La Stampa