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La due giorni dell’Uncem a Macugnaga

image Trasformare le Comunità Montane in un “super comune” che coordini le principali attività del territorio, come le acque, le cave, i boschi; ed i servizi, come il catasto o il ciclo integrato dei rifiuti. Si è conclusa così, con la relazione finale del vogognese Enrico Borghi, presidente nazionale dell’Uncem, in cui si propongono modi di costruzione dei nuovi enti e nuove competenze da affidargli, la due giorni di convegno dedicata alla riforma delle Comunità Montane: “Abbiamo trovato un accordo sulla proposta di autoriforma – ha spiegato Borghi – abbiamo avuto una forte adesione dalla nostra base che ha preparato un testo comune, sui cui ci siamo a lungo confrontati, e che oggi depositiamo nelle mani del governo affinchè lo trasmetta a tutte le Regioni.Il nostro obiettivo è che tutti i consigli regionali italiani seguano gli stessi criteri per riformare il sistema delle Comunità Montane. Abbiamo dato dimostrazione di serietà ed impegno, ora speriamo nel senso di responsabilità di chi sarà incaricato di riformare”.  “Il governo ha dimenticato cos’è il federalismo, ed invece che fare una riforma globale del sistema parte dai più piccoli – ha commentato Pier Leonardo Zaccheo, presidente della Comunità Montana Valle Ossola, ricordando il discorso fatto in mattinata da Lino Duilio, presidente della Commissione Bilancio della Camera, che ha difeso l’operato del governo – le riforme sono da fare su tutti gli enti, e con questo convegno, e con le nostre proposte, stiamo cercando di riparare agli errori della legge finanziaria. Prima definiamo le competenze ed i costi e poi gli eventuali accorpamenti”.  “Per la nostra zona tutto dipenderà da cosa deciderà il consiglio regionale – ha commentato Arturo Lincio, assessore della Comunità Montana Antigorio, Divedro e Formazza, ma anche rappresentante della Casa delle libertà in seno al consiglio nazionale dell’Uncem – lo stato non deve calare dall’alto le proprie regole, perché non conoscendo i reali problemi si rischia di peggiorare le cose anziché tagliare dove ci sono davvero gli sprechi”. A febbraio, in tutta Italia ci saranno le prime riunioni, dopo l’approvazione del protocollo comune deciso a Macugnaga, da cui scaturiranno i tagli e gli accorpamenti previsti in finanziaria
Testo tratto da http://www.vcoazzurratv.info/

Risposte immediate alla frana sulla statale della Valle Anzasca

image Al via la ricostruzione del tratto di strada crollato la scorsa primavera lungo la strada regionale 549 di Macugnaga. Oggi Paolo Ravaioli, nella veste di Commissario straordinario per l’attuazione degli interventi d’emergenza lungo l’arteria anzaschina, ha consegnato i lavori all’Associazione d’imprese costituita da Cogeis s.p.a. e Prini s.r.l. che si è aggiudicata l’appalto per un importo di circa 3 milioni di euro.
“Il grosso del lavoro – spiega Ravaioli – consiste ovviamente nella costruzione di un nuovo viadotto in vece del ponte crollato. Per circa 200 metri prima e dopo quel punto saranno anche messi in sicurezza i versanti con nuovi muri e semimpalcati”.
Questo è solo l’inizio di una serie d’interventi che toccheranno la 549 durante tutto il 2008. Il prossimo 19 dicembre saranno valutate le offerte per l’aggiudicazione di ulteriori lavori di consolidamento dei versanti nel tratto tra le località Castiglioni e Molini.
“A breve – precisa Paolo Ravaioli – terrò una riunione nella sede della locale comunità montana per concertare al massimo con gli enti locali anzaschini il calendario dei lavori, in modo da creare il minimo disagio possibile ai residenti.