Alessandro Buzio, 26 anni, è il nuovo segretario dei Giovani Democratici del VCO.
Lo ha eletto nel week end l’assemblea dei giovanid edl partito democratico riunita in congresso a Casale Corte Cerro.
Un plebiscito se non fosse per quell’astensione che ha intaccato il voto di sabato pomeriggio.
Fra i primi impegni della nuova segreteria: una forte mobilitazione sui temi della scuola. “Faremo la nostra parte con manifestazioni e autogestioni contro i tagli voluti dal governo“ promette in neo segretario.
Promette sinergia con “i padri del Pd del Vco ma Alessandro sembra avere le idee chiare sui punti prioritari della campagna politica d’autunno: “il nostro congresso è stato incentrato sul tema del lavoro. I dati che ci hanno più colpito sono il Pil del Vco, pensate è uguale a quello della provincia di Benevento e il tasso di disoccupazione fra i giovani: rasenta il 40%. l’economia è senza dubbio il tema su cui avviare un confronto serio “ conclude Buzio. (dal sito di tele VCO)
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LABRIOLA SI DIMETTA: non assicura il funzionamento della Commissione LL.PP. a Gravellona
Il sospetto che il Consigliere leghista Antonio Labriola non sia in grado di assicurare, come Presidente, il regolare funzionamento della Commissione Lavori Pubblici si è ormai trasformato in certezza.
Da quattro mesi non solo non ha provveduto a convocare la Commissione con i tecnici incaricati, dopo una ufficiale richiesta delle minoranza (datata 17 maggio !), ma non è stato in grado di rilasciare una sola dichiarazione a giustificazione del suo inadempiente operato. è muto da 120 giorni, come il suo partito ! Pretendiamo a questo punto che si esprima direttamente e non sempre per voce del Sindaco, spiegando i motivi di tale comportamento. Ci permettiamo di ricordagli che chi accetta l’incarico di amministrare una città è responsabile nei confronti di tutti i cittadini ed è tenuto a svolgere con indipendenza, imparzialità e rispetto delle norme gli incarichi assegnati. Ma forse non conosce il Regolamento del Consiglio Comunale !
O Labriola è disposto ad assumere a pieno il suo ruolo di Presidente o si faccia da parte, torni a fare il semplice componente e passi la mano ad un suo compagno di partito o ad un altro consigliere di maggioranza, al fine di recuperare ed assicurare la piena operatività di uno strumento di partecipazione e controllo come la Commissione dei lavori pubblici.
l’impressione è che tolto il Sindaco nessuno abbia le idee chiare sul destino del Palazzetto, nè l’Assessore Nocilla che pur avendo la delega ai Lavori Pubblici è sparito, né tanto meno la Lega
che ci ha abituato ad un perenne ed imbarazzante silenzio.
Intanto attendiamo fiduciosi l’intervento del Prefetto che ci auguriamo possa ripristinare il corretto funzionamento delle Commissioni consigliari e garantire le legittime prerogative della minoranza.
IL COORDINATORE CITTADINO PD
Roberto Birocco
Rimpasto di giunta a Verbania. Zacchera: ma ci prendi in giro?
Chi si ricorda le motivazioni date dal sindaco Zacchera e da Paolo Preti per giustificare le dimissioni dello stesso Preti, qualche settimana fa, da assessore ai lavori pubblici di Verbania?
La giustificazione era che la nomina di Preti – in un consiglio d’amministrazione di Saia composta da 22 persone – era incompatibile con il fare l’assessore a Verbania.
Il PD aveva affermato che erano motivazioni risibili e le dimissioni erano dettate da altri problemi.
Il sindaco Zacchera aveva tuonato contro di noi affermando che il nuovo ruolo di Preti era davvero impegnativo e che dietro le dimissioni non c’era nessun problema politico/amministrativo.
Succede però che è stato nominato in queste ore assessore a Verbania Luigi Airoldi che di Saia ne è il Presidente.
Perché per il sindaco Zacchera Preti è incompatibile perche è entrato nel CDA di Saia e ha fatto bene a dimettersi da assessore, mentre Airoldi che di Saia è addirittura presidente l’assessore può farlo benissimo ed incompatibile non lo è? Incredibile. Sindaco Zacchera pensi di prendere in giro le opposizioni ed i cittadini di Verbania?
Sottolineando anche il problema del doppio incarico istituzionale (sempre da evitare se fosse possibile) la verità è che su Preti avevamo ragione.
La nomina in Saia era solo una scusa, e le sue dimissioni erano dettate da problemi politici e amministrativi che il sindaco Zacchera ha voluto e vuole nascondere.
Crediamo che sia ora che abbia il coraggio di dire la verità sul caso Preti, che di fatto è stato mandato via, altro che incompatibilità fasulla.
Inoltre questo incredibile balletto di sedie da assessore segnala la debolezza del Sindaco e della sua Giunta che, come a livello nazionale, è sotto il diktat leghista.
Sotto scacco della Lega come dimostrano le dichiarazioni del senatore Montani, in queste ore, che “spara” anche contro il teatro all’Arena.
Tutti segnali di una giunta e di un Sindaco in difficoltà. A Pagarne le conseguenze sono i cittadini di Verbania.
Circolo di verbania
Coordinamento provinciale
Ufficio Stampa PD VCO
Documento congressuale “Per davvero di tutti”.
Pubblichiamo il documento congressuale "Per davvero di Tutti". Potete cliccare qui per vederlo e/o scaricarlo.
Un’altro contributo al congresso provinciale e dei circoli che si svolgerà dall’8 al 10 ottobre vedranno l’elezione diretta da parte degli iscritti dei coordinatori di circolo, del segretario provinciale e dell’assemblea provinciale del PD. Un voto diretto, un innovazione importante
"Nell’intento di contribuire positivamente al confronto interno al partito, in vista di un congresso provinciale che costruisca le ragioni dell’unità del PD in funzione della costruzione dell’alternativa ad una destra che ha fallito nella sua azione di governo, i sottoscrittori del presente documento hanno contribuito a predisporre questa piattaforma programmatica, che resta aperta alla sottoscrizione di chi ne condivide valori e impostazioni e al confronto con tutti. Auspichiamo su questa base l’avvio di un sereno e costruttivo dibattito interno, con l’obiettivo di costruire e rafforzare il Partito Democratico del VCO. Potete scrivere a pd.perdavveroditutti@gmail.com per sottoscrivere l’adesione al documento".
Potete vedere e scaricare cliccando qua il regolamento congressuale. Di seguito trovate i sottoscrittori del documento. .Primi firmatari:
Pierangelo Adorna – Villette
Angelo Arrigoni, Craveggia
Pierangelo Ballardini, Baveno
Bruno Alberti – Domodossola
Sylvie Alliata – Omegna
Michele Beldì – Omegna
Enrico Borghi – Vogogna
Franco Borsotti – Antrona Schieranco
Diego Brignoli – Verbania
Alberto Buzio – Omegna
Davide Cantamessa – Vogogna
Stefano Costa – Baceno
Paolo Crosa – Lenz – Ornavasso
Francesco D’Elia – Mergozzo
Marco Gagliardini – Vogogna
Nadia Gallarotti – Omegna
Ciro Garofalo – Cannobio
Lora Gubetta, Craveggia
Silvia Marchionini – Cossogno
Maria Grazia Medali – Pieve Vergonte
Maria Adelaide Mellano – Omegna
Luigi Prolitti – Omegna
Aldo Reschigna – Verbania
Fausto Sgrò – Piedimulera
Quintino Spataro – Domodossola
Claudio Sonzogni – Vanzone San Carlo
Alberto Soressi – Omegna
Bruno Stefanetti – Domodossola
Marco Travaglini – Omegna
Rosalma Tuissi – Omegna
Rosarita Varallo – Omegna
Sandra Vettore – Antrona
Francesca Zammaretti, circolo Alto Verbano
Ti aspettiamo venerdì24 e sabato 25 settembre.
Cara democratica, caro democratico,
il nostro paese sta vivendo una fase di cambiamento in cui le forze riformiste devono ritrovare lo slancio per andare oltre questa crisi non solo economica ma anche e soprattutto di valori.
Ti scriviamo perché crediamo che la nostra comunità e il nostro paese abbiano bisogno del contributo di tutti noi, continuiamo a credere che i valori fondanti del nostro partito siano l’impegno e la partecipazione e che questi valori siano la base per il radicale cambiamento che tutti noi auspichiamo.
Abbiamo bisogno del tuo aiuto per costruire un progetto, per confrontarci e
collaborare insieme, per un paese migliore.
Il nostro circolo da tempo sta operando nella difficile realtà di Crevoladossola per mettere in rete tutte le energie e le idee migliori, oggi grazie anche al vostro contributo, abbiamo l’opportunità di amministrare il nostro comune e democraticamente vogliamo coinvolgere di più tutti i cittadini.
Dimostriamo che ci si può occupare di politica con impegno, serietà e spirito di servizio; proviamo insieme a metterci in gioco.
Non nascondiamo che purtroppo questi anni sono stati travagliati, ma la nostra missione è quella di far si che al più presto il PD spicchi il volo e diventi la guida di un centro sinistra capace di attrarre tanti cittadini sfiduciati.
Noi non molliamo e speriamo che anche tu faccia lo stesso.
Quello che serve al nostro partito e anche al nostro comune sono nuove persone e nuove idee e pertanto ti invitiamo venerdì 24 dalle 17 alle 19 e sabato 25 settembre dalle 10 alle 12,30 presso il nostro circolo a Preglia di Crevoladossola in via Sempione 111.
Sarà un momento per conoscersi e confrontarsi anche in prospettiva del nuovo congresso provinciale che ad ottobre eleggerà il nuovo coordinatore provinciale.
Per la prima volta il coordinatore sarà eletto direttamente dagli iscritti. Chiunque si iscriva entro settembre può diventare parte attiva del cambiamento negli organismi dirigenti, ma non serve essere iscritti per portare un contribuito.
Ti aspettiamo quindi venerdì 24 e sabato 25 settembre.
Cordiali saluti
Il coordinamento PD
Crevoladossola
Per contatti ed informazioni: Antonella Trapani 347 9170223 antonj.a@libero.it
Il circolo del PD di Crevoladossola è in via Sempione 111 a Preglia di Crevoladossola
Idee per Omegna e per il PD
Il centro destra, a Omegna, per una serie di contingenze favorevoli, ha avuto la sua possibilità ed ha fallito. Era tutto sommato ragionevole che, in un contesto nazionale deluso dal Governo Prodi bloccato e diviso, gli elettori omegnesi – nel 2007 – provassero, anche localmente, a indicare una strada diversa rispetto a quella percorsa negli ultimi decenni. Ne è venuta fuori una compagine deludente, sostanzialmente incapace di amministrare non solo in termini di obiettivi strategici per lo sviluppo della città, ma anche sulle “piccole cose” che erano state il loro cavallo di battaglia in campagna elettorale.
Credo che i cittadini omegnesi, anche quelli che – in assoluta buona fede – speravano che l’alternanza di forze politiche diverse alla guida della città potesse imprimere una svolta positiva alla città si siano resi conto che non si inventa una classe politico amministrativa dal nulla e che, invece di un auspicabile rinnovamento, si rischia di precipitare in una rovinosa caduta.
Le facili promesse, se disattese, inducono a riflettere (per chi ne ha gli strumenti) ma soprattutto possono determinare disinteresse, disimpegno, rifiuto aprioristico rispetto alla politica. (segue)
Chi allora si vuole porre l’obiettivo di ribaltare l’attuale situazione deve saper confrontarsi con questi due aspetti, uno che potremmo definire “di vantaggio”, un secondo – invece – che potremmo chiamare “di preoccupazione”:
1. la consapevolezza diffusa che l’Amministrazione Quaretta, il PdL e la Lega non abbiano saputo cogliere l’occasione che era stata loro presentata;
2. l’opinione altrettanto evidente che molti semplicemente non credono in alcuna alternativa e preferiscono abdicare a qualsivoglia impegno politico amministrativo, tanto “sono tutti uguali”.
Nuovi scenari
Non solo ad Omegna, ma forse soprattutto nel Cusio, lo scenario economico e sociale si è rapidamente modificato negli ultimi anni ed in maniera pesante. Tutte le crisi del passato avevano trovato una via d’uscita; la chiusura di aziende era sempre stata compensata dalla nascita di altre attività produttive ed anche quando era evidente che il lavoro manufatturiero non potesse più espandersi, era ragionevole pensare che l’economia della città e del territorio potesse essere integrata dallo sviluppo dei servizi, delle attività commerciali, turistiche e culturali. Anche le Amministrazioni che si sono succedute hanno saputo governare questo processo e migliorare la qualità della vita in città. Finito lo sviluppo urbanistico – in parte disordinato – degli anni sessanta e settanta, Omegna ha saputo dotarsi di infrastrutture e servizi di buona qualità come le strutture sanitarie, gli asili nido e il centro sportivo e, successivamente, ha colto l’esigenza di trasformare la città con investimenti per ampliare l’offerta scolastica, formativa e culturale, mettere in campo politiche sociali attente ai bisogni della gente, ripensare la città con importanti trasformazioni urbanistiche come il recupero del centro storico, il Forum e il resto dell’ ex area Pietra, la passeggiata a lago e lungo la Nigoglia, il rapido ed efficace riassetto idrogeologico dopo l’alluvione del 1996, il rifacimento praticamente totale della rete acquedottistica e fognaria. E’ stupefacente che in questi ultimi anni di gestione del centro destra, l’unico ricorrente e stonato ritornello fosse quello di lamentarsi degli oneri residui lasciati dalle “precedenti amministrazioni di sinistra”; sono costi legati ad investimenti che erano assolutamente necessari per lo sviluppo della città.
Ma ora lo scenario – come si diceva – è in rapida evoluzione ed è necessario, da parte del centro sinistra e di chi ambisce ad amministrare la città, non semplicemente ribattere e polemizzare in maniera tutto sommato sterile alle lamentazioni e all’immobilismo della Giunta Quaretta.
E’ indispensabile tracciare nuove vie, ripercorrendo solo in parte le intuizioni strategiche abbozzate in passato: certamente il futuro di Omegna si giocherà sull’integrazione tra il mantenimento di alcune attività produttive e lo sviluppo del terziario (nelle sue varie accezioni), ma la qualità di questa integrazione è tutta da verificare e ripensare.
Alcune linee guida, ma soprattutto esemplificazioni e concreti progetti (peraltro da verificare e approfondire):
LAVORO, INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Solo un’ industria qualificata, caratterizzata da innovazioni di prodotto e di tecnologia, avrà la possibilità di competere in un’economia globalizzata; per capire questa verità, non dobbiamo peraltro andare lontano poiché un importante esempio l’abbiamo in casa con Alessi che – praticamente unica tra le aziende del casalingo – ha saputo adeguarsi positivamente, anzi indicare la strada giusta da seguire.
Anche l’artigianato che, in passato, aveva assicurato un tessuto connettivo importantissimo per le attività industriali locali, può continuare ad avere un futuro solo se è capace di “emanciparsi” attraverso una fortissima specializzazione, oppure attraverso la costituzione di una filiera di produzione che assicuri autonomia invece che dipendenza.
In quest’ottica è possibile lavorare per l’inserimento dei giovani in nuove attività produttive, verificando anche possibili iniziative di tipo cooperativo o contratti di lavoro innovativi come quelli ipotizzati dal giuslavorista Ichino (sperimentalmente, perché non proporli nei contratti integrativi aziendali o territoriali?)
Esiste peraltro una fascia di lavoratori che lavorano o hanno lavorato in aziende in crisi, difficilmente recuperabili ad attività produttive similari, ai quali è necessario dare delle risposte concrete ai loro problemi. Le situazioni vanno viste per quelle che sono, oggettivamente diverse a seconda dei casi: per chi è relativamente giovane è indispensabile chiedere a Regione e Provincia l’attivazione di corsi di formazione e riqualificazione legati ai progetti di nuovi insediamenti che vengono prospettati da Provincia, Tecnoparco e Camera di Commercio; per gli altri, è importante non solo garantire gli ammortizzatori sociali che accompagnino alla pensione, ma individuare microprogetti, socialmente utili, che possano dare una prospettiva dignitosa e valorizzare le persone anche sul piano umano.
COMMERCIO, TURISMO E SPORT
Sono le alternative che, in realtà, non sono mai decollate. Forse è utile ricordare a noi stessi e a chi si occupa di questi settori che non si tratta di pensare a soluzioni che – da un punto quantitativo – possono sostituire il lavoro che, in passato, era quello operaio e manifatturiero. Anchi qui, probabilmente, la chiave di lettura è “la qualità”. Lamentarsi che il commercio è in crisi perché si sono aperti i supermercati non serve, bisogna invece trovare la strada per specializzarsi, lavorare per obiettivi comuni, stringere sinergie con l’ente locale.
Il turismo su cui puntare, ad Omegna, è – per forza di cose – quello “di nicchia” (ad esempio il turismo scolastico legato a Rodari e alla ludoteca, sempre che non si banalizzi e si lasci scadere anche questa opportunità), quello complementare all’offerta turistica già esistente ad Orta e sul Lago Maggiore, quello “alternativo” dell’escursionismo a piedi o in bicicletta o in camper.
Lo sport, ma anche le attività motorie fruibili da una più ampia massa di persone, possono essere – più di quanto già non sia – un’importante occasione di migliorare la qualità della vita per i residenti, ma anche attrarre una certa categoria di turisti o di utenti del territorio circostante. Il Centro Sportivo, la valorizzazione del Monte Zuoli, di percorsi sentieristici e ciclabili, l’attività sportiva giovanile sono gli aspetti su cui puntare. Questi sono anche i settori a cui indirizzare i giovani verso lavori di tipo nuovo per il nostro territorio.
OFFERTA SCOLASTICA, FORMATIVA E ATTIVITA’ CULTURALI
Si è lavorato molto, in passato, in questa direzione (Istituzione del Liceo Artistico che si è affiancato a quello Scientifico, culminato con la costruzione in corso della nuova sede, tempo pieno e indirizzo musicale nella scuola primaria, sviluppo di attività legate alla formazione professionale, Università della III° età, nascita della Fondazione Museo Arti e Industria e della ludoteca legata a Gianni Rodari). Proseguire su questa strada, diversamente dallo scadimento di questi ultimi tempi, è assolutamente fondamentale, ma si tratta anche di lavorare per migliorare strutture e organizzazione; è auspicabile, una volta finito il nuovo Liceo (più del corso musicale sarebbe forse utile richiedere il corso linguistico), verificare le seguenti ipotesi:
• la creazione di due Istituti Comprensivi in luogo delle due direzioni didattiche e della scuola media, con cicli elementari-medie sia a Crusinallo che a Cireggio, oltre che ad Omegna;
• concentrare, se possibile, ITC e Dalla Chiesa nell’edificio di via Colombera (oltre a quello delle ex scuole elementari di Crusinallo);
• dismettere l’edificio della Madonna del Popolo e pensare di trasferire le elementari di Omegna negli edifici attualmente occupati dal Dalla Chiesa e/o dalla formazione professionale;
• utilizzare gli spazi del palazzo di via De Amicis, oltre che per la scuola media, per l’educazione degli adulti e la formazione professionale (ed eventualmente per uffici comunali).
SERVIZI SOCIALI, SANITARI E ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
l’esperienza del CISS di Omegna (unico a carattere interprovinciale) ha significato che è possibile superare i municipalismi e individuare un assetto organizzativo, funzionale, finanziario accettabile e garante di un rapporto costi benefici positivo. E’ una strada da proseguire, sperabilmente senza contrapposizioni partitiche come quelle che il centro destra ha voluto forzare esautorando senza motivi e prima della scadenza naturale la gestione precedente.
l’Ospedale di Omegna (polialbulatori ASL e centro Ortopedico di Quadrante), nel contesto dato è quanto di “possibile” avere; si possono certo ipotizzare soluzioni di altro tipo come la riproposizione dell’ospedale unico, ma l’obiettivo più ragionevole per i prossimi anni è il consolidamento di questa situazione. Analogo discorso per la Casa di Riposo e per le sue convenzioni con l’Asl per le degenze post acuzie o malattie croniche.
La scelta recente dell’Amministrazione Comunale (contrastata) di concentrare il servizio degli asili nido in due strutture invece che in tre è accettabile se vengono mantenuti, in termini qualitativi e quantitativi, i servizi precedenti. E’ la linea della qualità, dell’efficienza e della compatibilità economica che non va combattuta, ma assunta con coraggio.
Le associazioni di volontariato esistenti a Omegna (numerose e attive) sono un patrimonio di valore che va preservato, seguito con attenzione e valorizzato non solo attraverso il lavoro di un assessore preposto, ma con possibili deleghe specifiche a consiglieri comunali e attraverso il coinvolgimento dei Consigli di Quartiere.
SERVIZI AMBIENTALI
In questi anni, spesso se non esclusivamente su iniziativa di amministratori del centro sinistra, alcuni servizi importanti come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione del ciclo idrico integrato, oltre ai trasporti, sono diventati servizi gestiti a livello intercomunale o provinciale. E’ stata una scelta lungimirante che diventa, ora, addirittura scelta obbligata sia per le disposizione di legge, sia per oggettiva necessità in termini di efficienza e di efficacia. Bisogna proseguire su questa strada, assicurando peraltro il controllo pubblico sia delle scelte generali, sia di quelle tecnico gestionali. l’amministrazione comunale e i cittadini, anche attraverso il dibattito e il confronto di cui i partiti e le associazioni possono e debbono essere protagonisti, hanno il compito di esercitare una efficace attività di indirizzo e controllo, tesi sia a garantire i migliori standard di servizio, sia la salvaguardia ambientale. Mantenere e incrementare la raccolta differenziata e l’effettivo riciclo dei materiali, garantire i necessari investimenti per la qualità delle acque, incrementare l’uso del trasporto pubblico sono gli orizzonti strategici su cui misurarsi; l’efficiente gestione industriale di questi servizi deve porsi l’obiettivo di contenere costi e tariffe, senza però pregiudicare gli investimenti necessari.
URBANISTICA E TRASFORMAZIONE DELLA CITTA’
Il percorso da compiere, con più determinazione di prima, è quello individuato già da anni. Trasformazione delle aree industriali e artigianali dismesse o collocate in zone ormai a diversa destinazione urbanistica in aree destinate ad usi abitativi, a servizi pubblici e privati, privilegiando la qualità rispetto alla quantità; riutilizzo degli edifici esistenti evitando ulteriori consumi del suolo, ben sapendo – peraltro – che questo indirizzo non va assunto in maniera manichea poiché possono esistere aree di completamento, già urbanizzate o facilmente urbanizzabili, che consentono di soddisfare alcune esigenze che si presentassero. In questo quadro, diventano essenziali alcune aree strategiche come la ex Girmi, la ex conceria Beltrami, l’area della Fiumetta o del lungo Strona tra Crusinallo e Verta, Agrano, lo stesso Monte Zuoli e la vetta del Mottarone.
RISORSE
E’ forse il capitolo più importante di tutti. Le parole d’ordine sono ottimizzazione e razionalizzazione, ma anche integrazione, nella più assoluta trasparenza, tra pubblico e privato. Garanzia e qualità dei servizi, ma anche taglio dei costi. Una sfida difficile, ma l’unica credibile. Ne abbiamo già parlato riferendoci al capitolo dei servizi sociali, sanitari e ambientali. Si dovrà porre mano a nuove ipotesi per la gestione del centro sportivo visto che – entro il 2011 – il Comune non potrà più conservare la proprietà della Srl (e neppure ritornare ad una gestione diretta) e verificare l’assetto della Fondazione Museo Arti e Industria che, invece, potrebbe ulteriormente espandersi e consolidare le attività che svolge.
E’ però importante ipotizzare altre cose come la compartecipazione a progetti sovracomunali per attività sociali, culturali e turistiche, la possibilità di formalizzare convenzioni con società private, singoli cittadini, associazioni no profit per microgestioni di aree pubbliche o di piccoli servizi.
Tutto da vedere e da verificare, infine, l’assetto delle risorse finanziarie disponibili per l’Amministrazione Comunale ovvero trasferimenti da parte della Commissione Europea, dello Stato e della Regione, imposizione fiscale locale; sono questioni fondamentali sulle quali – peraltro – si può intervenire, localmente, solo in modo limitato. La questione “demaniale”, ma anche quella di possibili alienazioni o trasferimenti di proprietà comunali è un altro aspetto da valutare con cura, senza pregiudiziali, ma studiando bene il rapporto costi benefici. Su tutti questi aspetti c’è l’incertezza di fondo legata alla realizzazione o meno del federalismo, ma sono tutti aspetti per i quali non è accettabile il dilettantismo o addirittura il semplice disinteresse come se fossero elementi invariabili.
IL PARTITO DEMOCRATICO
I temi sopra indicati dovranno essere quelli su cui lavorare, riflettere, ascoltare punti di vista, individuare un percorso plausibile poiché su di essi e sulla nostra capacità di farli considerare elementi essenziali per il futuro della città si gioca la nostra credibilità per tornare ad amministrare Omegna. Ma il partito ed il suo ruolo non possono esaurirsi su questi temi.
Coinvolgere soprattutto i giovani e coloro che si disinteressano alla politica o, peggio, la considerano semplicemente qualcosa da evitare o da subire presuppone una visione più ampia, la disponibilità e la capacità di affrontare altri temi come la globalizzazione, l’etica, i valori e i diritti, ma anche questioni “più leggere” come lo spettacolo, lo sport, il divertimenti, lo stare insieme in modo felice. Anche di questo il partito di Omegna dovrà occuparsi con un lavoro di squadra, coinvolgendo tutti, ma avendo un occhio di riguardo per la competenza, la disponibilità, l’impegno. Non dovrà essere trascurato anche il compito di maggiormente coinvolgere le varie anime del Partito Democratico poiché, anche nel Cusio, questo processo è rimasto a livello embrionale.
Le riunioni dovranno essere, di norma, settimanali per la segreteria e il direttivo, mensili o bimensili (su temi specifici) per l’assemblea degli iscritti. E’ opportuno che vengano convocate non solo presso la sede del Circolo Ferraris, ma anche in altri luoghi per favorire il più ampio contatto con le realtà cittadine.
E’ importante, ogni volta, fissare un ordine del giorno a cui attenersi e concludere la riunione con un verbale ed eventualmente con impegni o decisioni fissate.
E’ importante che si sviluppino commissioni o gruppi di lavoro che potranno – di volta in volta – proporre relazioni, relazioni o proposte al direttivo.
In preparazione della scadenza elettorale amministrativa (ed, eventualmete, di quella politica o di quella regionale che – peraltro – non saranno determinate da noi) è necessario un rapporto con le altre forze politiche della città (quelle del centro sinistra, ma anche interlocutori diversi, come i Consigli di Quartiere, possibili liste civiche e soggetti o gruppi non istituzionali) in modo da verificare sia contenuti programmatici, sia indicazioni di candidature non solo per il ruolo di Sindaco, ma anche di candidati a ricoprire altri ruoli amministrativi (assessori, enti di II° grado, presenze in enti e associazioni). Il compito di condurre questi incontri è della segreteria e del gruppo consiliare.
Entro il 2011 dovrà essere completato il percorso per individuare le candidature di cui sopra con l’ipotesi di procedere a primarie di coalizione.
La lista del PD per il rinnovo del Consiglio Comunale dovrà essere caratterizzata da poche figure “storiche” e da un alto tasso di rinnovamento, anche generazionale e di genere.
Il Circolo di Omegna e la sua segreteria dovrà assumere anche il ruolo di coordinamento sia politico che amministrativo con tutta la realtà cusiana, compreso i territori della Provincia di Novara gravitanti sul lago d’Orta. Il segretario del Circolo di Omegna o suo rappresentante dovrà richiedere di essere parte integrante del gruppo dirigente provinciale.
Gianni Desanti