Il gruppo regionale Pd respinge le dimissioni di Aldo Reschigna da capogruppo e ribadisce la richiesta di nuove elezioni subito.

Si è svolta oggi una riunione del Gruppo regionale PD alla presenza del segretario regionale PD Gianfranco Morgando.
All’inizio della riunione, come anticipato, il capogruppo Aldo Reschigna ha rimesso il mandato. I consiglieri regionali hanno respinto le dimissioni.
Il gruppo regionale del PD e il PD piemontese”, spiegano Aldo Reschigna e Gianfranco Morgando, “confermano il proprio rispetto nei confronti dell’indagine della Guardia di finanza, su incarico della Procura di Torino, e la fiducia nei confronti della magistratura”.
I consiglieri regionali PD si presenteranno agli interrogatori davanti ai magistrati con un unico atteggiamento: la spiegazione e motivazione di ogni voce di spesa contestata, senza disquisizioni giuridiche di altro tipo. Si conferma altresì che nessuna spesa personale è attribuibile ai consiglieri regionali PD”.
Il gruppo regionale PD e il PD piemontese”, aggiungono Morgando e Reschigna, “ribadiscono con grande forza la richiesta di dimissioni del presidente della Giunta regionale Roberto Cota, lo scioglimento del Consiglio regionale e la richiesta di urgenti nuove elezioni alla Regione Piemonte. L’indagine in corso non modifica il nostro giudizio fortemente negativo né attenua l’intensità e la convinzione che il gruppo regionale e il PD piemontese hanno già molte volte posto in questa richiesta”.

una dichiarazione di Aldo Reschigna e Gianfranco Morgando

 

La reazione degli iscritti al voto per il Quirinale

Pubblichiamo alcune delle mail arrivate in queste ore (anche dopo la lettera inviata venerdì pomeriggio della segreteria Antonella Trapani clicca qui). Non abbiamo messo i nomi e cognomi per motivi di consenso alla privacy.

– Non saprei esprimere meglio il mio pensiero. Ho meditato ultimamente, anche in seguito agli sviluppi assurdi delle consultazioni per il presidente del consiglio prima e della Repubblica poi, di non interessarmi più della politica e pensare ai fatti miei, tanto sembra non serva a nulla nemmeno in questo partito. Tutti gli amici della nostra idea con cui ho parlato oggi mi hanno espresso più o meno gli stessi concetti. Sembra che solo gli addetti ai lavori nei livelli superiori non capiscano davvero cosa bolle in pentola nella testa dei cittadini. Sono sgomento e…. incazzato.

– Condivido pienamente le tue affermazioni. Appartengo a una famiglia comunista che ha subito le vessazioni fasciste. Avevo 6 anni quando, nel 1943, fui portato e rinchiuso con la mia famiglia, per due giorni, in una stanza di sicurezza della caserma Simonetta di Intra. Ho votato PC dagli anni 50, per arrivare ai giorni nostri con il PD pur non avendo condiviso la fusione con la Margherita.
Dopo quanto è accaduto ieri sera, ho subito una pesantissima delusione e ho maturato la decisione di non votare più il PD.
Mi è rimasta una speranza che mi auguro non sia un’utopia. La mia speranza che venga proposto alle prossime votazioni dal PD una figura di alto profilo invisa da Berlusconi.

-Il nostro partito dovrebbe proporre di costringere gli elettori del presidente ,entro 2/ 3gg altrimenti non si esce.eliminare di 2 terzi le spese del quirinale, e non pagare i politici finchè non c’è un governo, vincerebbero le elezioni a grande maggioranza,ma sono tutti troppo ricchi e i ricchi se ne fregano del popolo. cordiali saluti, a furia di cincischiare perderemo tutti i voti che lo si faccia x regalare all’orrido gangster,l’italia intera ? so che paga bene. cordiali saluti

-Condivido totalmente quanto ha scrtto Antonella,cambiamo subito pagina altrimenti non c’è più motivo di far parte di questo partito

– …ottima riflessione Antonella, personalmente ho sempre, e ripeto, sempre sostenuto Bersani, ma i fatti di questi giorni mi hanno deluso, non so se è tutta opera di Bersani, ma di una cosa sono certo, la politica in generale porta sempre alla stessa cosa…accordi sotto banco.

– Concordo con quanto scritto da Antonella .
Anche io, se il PD continua su questa linea, non mi iscriverò più al PD e non lo voterò più.
Ho creduto nel progetto di un rinnovamento della vita politica e sociale italiana, aderendo al PD fin dalla sua nascita .
Ho sostenuto Bersani in questi anni e mi sento più che smarrito: INDIGNATO !
Quello che Bersani sta facendo è veramente troppo : ma come si fa a fare ancora accordi con Berlusconi e con Monti ?
Se questo è il partito del cambiamento, MI VERGOGNO di avere esposto dal balcone di casa la bandiera PD !
Perché Bersani non vuole Rodotà: forse perché sgradito a Dalema ?
Siamo stufi di questi giochetti .
E forse stanno prevalendo le logiche del potere, che ha troppi cadaveri da nascondere negli armadi…
Antonella per favore: se una lettera in più può servire, fai pure girare anche questa mia protesta

– DOPO MARINI
MI AUGURO CHE BERSANI (VISTO CHE HA FATTO L’ACCORDO CON BERLUSCONI) SI DIMETTA.
E DIRE CHE L’HO VOTATO ALLE PRIMARIE.

– Finalmente qualche giovane come te e me hanno capito. Io dopo la sconfitta di renzi ho voluto comunque dare fiducia al pd ma per l’ultima volta. Spero che ora Bersani lo capisca si dimetta e si possa e soprattutto in nuovo pd possa prendere in mano il paese e voltare pagina. Basta baratti basta inciuci basta urla. Ma fatti. La gente non ce la fa più il paese non ce la fa più.

– Antonella condivido, brava. Suggerirei in indirizzo di mandarne una copia al ns. On. Enrico Borghi

– SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO CON TE (anche se alle primarie ho votato Bersani)

– Mi spiace, ma se verrà confermato l’inciucio con Berlusconi (la causa principale del disastro in cui vive l’Italia) con l’elezione di Marini presidente perderete il mio voto. Il popolo che vi ha votato vuole Rodotà.
Così regalerete solo voti a Grillo.
Profondamente deluso.

– votate marini e non avrete mai piu il mio voto

– Cara Antonella o meglio cara segretaria visto che questa mia esternazione non è rivolta a te come persona ma alla linea politica della nostra federazione provinciale.
Hai indubbiamente molte ragioni sulla politica espressa da Bersani, che però, almeno fino a ieri, ha avuto il merito di essere stata l’unica in grado di garantire l’unità del partito e di garantirci da una scissione e dalle sue rovinose conseguenze.
Personalmente, e non credo di essere il solo, non apprezzo comunque affatto la politica espressa da Renzi, affermo anzi qui molto chiaramente che se sarà tale linea a prevalere la mia appartenenza a questo partito finirà. Il motivo è banalmente semplice. Renzi è un liberale, mentre io ho creduto e credo ancora in un possibile perfezionamento di una forma di governo che parta da presupposti socialisti. Mi va bene il compromesso con i cattolici, mi va bene il necessario adeguamento alla situazione internazionale e mi va bene il cammino verso la modernità, ma se questo significa l’appiattimento su politiche liberali che peggio ancora derivano dalle storiche degenerazioni di origine reganiana e taceriana, questo non è più il mio partito. Parto dal principio che la passione politica derivi dalla nascita di alcune idee e dal tentativo di convincere ed aggregare altre persone intorno a tali idee. Ciò che invece attualmente sta passando nel nostro partito, e il renzismo ne è la più evidente espressione, è il concetto che la cosa più importante sia vincere e che per raggiungere tale scopo, le idee possano essere abbandonate per abbracciare quelle che godono tra la gente di una più larga diffusione. Vorrei ricordare a te e a tutti che alla nascita del fascismo e del nazional socialismo quelle erano le idee più largamente diffuse tra i popoli interessati eppure si sono rivelate tragicamente distruttive. Questo risponde anche al metodo falsamente democratico che i grillini vorrebbero contrabbandare come democrazia diretta.
Un abbraccio con la speranza che gli sviluppi futuri possano vederci ancora sullo stesso fronte.

– consentitemi,
abbiamo inseguito il movimento cinque stelle per trovare un percorso veso il cambiamento
abbiamo continuamente dichiarato che il nostro futuro è di rottura con il passato conservatore e berlusconiano
abbiamo continuamente dichiarato che bisogna rivoltare i vecchi abiti della politica
e mi proponete MARINI!!!
alle prossime elezioni, saranno anche pochi, ma avremo certamente quattro voti in meno
Cordialmente,

– L’errore c’e’ stato ,
adesso cerchiamo di rimediare senza fomentare divisioni che farebbero solo il gioco del centrodestra,
ieri sera ho seguito Civati alla 7 mi sembra che abbia spiegato bene la situazione

– grazie per la sua risposta aspettiamo e vediamo speriamo nel rinnovamento nel partito non possiamo buttare via tutta la nostra storia e consegnare il paese a berlusconi

–  Completamente d’accordo con le parole del segretario provinciale.

– Posso solo risponderVi che non avete dimostrato un contegno etico con gli elettori, e ricordarVi che in politica conta quello che appare, anche se poi le intenzioni potrebbero dare una giustificazione. D’ora in poi sto con Rodotà, ci siamo capiti?Grazie comunque per i messaggi tardivi.

–  e brava Antonella, è esattamente il mio pensiero, speriamo, ma siamo disperati…..

– Grazie Antonella, esprimi perfettamente il mio pensiero quindi sei perfettamente il mio segretario! sono annichilito dal risultato della elezione definitiva e se seguirò qualcuno saranno e sono solo persone di alto spessore come te, grazie ancora 

– A COSA SERVONO
Ieri dopo l’ultima votazione

A Bersani sono scese alcune lacrime
Anch’io sarei tentato dal pianto
Se penso a tutto il tempo perso
Nel tentare insieme ad altri di dare un volto
Di costruire una proposta capace di solidarietà e dialogo
Attraverso manifestazioni e dibattiti, incontri e riunioni
Un tempo tolto ad altro che ora appare perso
Anch’io sarei tentato dal pianto
Nel vedere un gruppo di eletti
Incaricati di portare sincerità e coraggio
Trasformarsi in franchi traditori
Traditori di una visione di società che si fonda sul rispetto,
sulla condivisione e sulla capacità di confronto
Un gruppo dirigente incomprensibile e arrogante
Tutti, eletti e dirigenti
Capaci alla fine di applaudire alla loro incapacità di governare
Di proporre una visione di comunità
Di sostenere progetti e motivare azioni
Mostrando invece con gesti superficiali, meschini e un poco vili
Di maltrattare le energie e le speranze di tutti

Anch’io sarei tentato dal pianto
Ma a cosa serve
A cosa serve se nel 96, 2008 e ieri
Si è sentita la stessa triste musica
Sopportato il riso beffardo dell’avversario
Veder in un lampo trasformarsi una vittoria in sconfitta

A cosa serve
Chiedere fiducia se non la si sa offrire
Chiedere ascolto se non si sa ascoltare
Cercare condivisione se ci si sa solo dividere
A cosa servono le lacrime..

–  Ottimo esito delle elezioni presidenziali.Ringraziate Bersani da parte nostra ed il suo gruppo dirigente, non hanno avuto la minima percezione della realtà che il paese sta vivendo. Riconsegnata l Italia alla destra con tutti gli onori. Siamo stati sempre solo capaci di perdere, o bisticciare !!!  È questo con tutto il rispetto per un grande presidente come Napolitano.

– Basta, ottomilioniemezzo di italiani sono il patrimonio del Partito Democratico, non certamente questo gruppo dirigente. Tutti a casa! Per il 25 aprile proponiamo iniziative in tutti i luoghi per riprendere in mano il “nostro” partito.

– Vi prego di non mandarmi più mail e di cancellarmi dagli iscritti. Governo di cambiamento mai col pdl….. Bel partito. 

– Con la presente vorrei esprimere le mie più vive congratulazioni a quanti del nostro circolo , e non solo , hanno scelto a suo tempo Bersani invece di Ignazio Marino. Ma se possibile mi congratulo ancora di più per avere di nuovo preferito Bersani a Renzi : bravissimi !
Mi ricordo un mio intervento ad una assemblea provinciale dopo la vittoria di Bersani su Marino : “ dio non esiste , perché se esistesse avrebbe fatto vincere Ignazio Marino ! “.
Al limite del ridicolo e del blasfemo confermo quanto detto allora.
Spero almeno che i fatti di questi giorni abbiano contribuito a chiarire a qualcuno le  idee , anche se ormai è troppo tardi.
D’ora in avanti nel partito dividiamoci tra inciucisti e non inciucisti , facciamo due gruppi e vediamo di non incontrarci mai.

– avrei voluto rispondere alla tua mail, ma sono troppo arrabbiato con tutto il partito – e dico proprio tutto il partito! – per cui meglio lasciare stare. L’unico da cui sento proposte serie rimane Pippo Civati.

– Trovo veramente molto triste quello che sta accadendo.

– Ho creduto, appoggiato, condiviso, le mie lacrime, di oggi e di ieri sera, le imputo all’incapacità, alla grettezza delle vecchie mummie che pur di non perdere il loro potere schiacciano i giovani, non permettendo loro di esprimersi e di non aiutarli a crescere e formarsi.
Non ho votato Renzi , e mi sono pentita subito dopo essere uscita dalla cabina.
Del resto lo specchio della nostra provincia, della nostra città rispecchia quello di tutto il paese.
Con molta amarezza, auguro buona riflessione a tutti.

– Ciao,
se non vi offendete mi permetto di dare del tu perchè è da 21 anni che voto PD / DS, e provengo da una famiglia dove votiamo tutti PD / DS, da sempre.
Le ultime elezioni ammetto che ho votato Bersani con estrema fatica e ad oggi il grado di delusione e sconcerto è veramente grande.
Qualcuno di voi è in grado di spiegarmi che cosa sta accadendo?
Quando sono state proposte le primarie, ero fiero di essere rappresentato da un partito che mostrava un volto nuovo, un progetto nuovo, che dimostrava di essere diverso da tutti gli altri, che fine ha fatto quello spirito? perchè la spinta riformatrice è stata fermata?
Perchè il partito ha paura di rinnovarsi, prendendo spunto da tutte le caratteristiche positive che lo hanno sempre caratterizzato e si sta rintanando nelle aule di Palazzo?
Perchè la dirigenza non ha imparato dalla lezione data dall’elezione di Pisapia a Milano, dove il candidato imposto dalla dirigenza è stato sconfitto alle primarie da una persona che ha catalizzato il favore della base?
Perchè, ancora oggi, una persona di un certo spessore come Stefano Rodotà, correggetemi se sbaglio, di area di centro sinistra non viene appoggiato dalla dirigenza?
Perchè la sua candidatura, che potrebbe portare ad una nuova fase politica è osteggiata?
Mi dispiace, ma ho il cuore pieno di rammarico perchè non mi sento piu’ rappresentato dal mio partito ae quello che mi addolora è la sensazione di aver buttato via ognuno dei 21 anni che ho trascorso difendendo le scelte che il centrosinistra ha fatto.
Chiunque tu sia che stai leggendo questa mia mail, ti ringrazio per avermi dedicato 5 minuti del tuo tempo.
Spero tu comprenda lo stato in cui ci troviamo noi della base o almeno di una parte di essa.
Ti ringrazio anticipatamente per ogni tuo feedback

 

Da Reschigna atto di serietà, il gruppo respinga le dimissioni

Con riferimento agli avvisi di garanzia recapitati ai consiglieri regionali piemontesi legati all’inchiesta sui rimborsi, il capogruppo regionale Aldo Reschigna ha annunciato che rimetterà il mandato.
Conosco, e non sono l’unico, la storia personale, amministrativa e politica di Aldo Reschigna, e ho avuto modo di constatare la sua personale correttezza e serietà che sono convinto riuscirà a dimostrare nella circostanza.
Auspico vivamente, in omaggio ai principi garantisti secondo i quali l’avviso di garanzia non è una condanna, ma una tutela dell’indagato, che questa vicenda non venga usata per regolamenti di conti politici interni.
Pertanto, nel pieno rispetto dei ruoli e dell’autonomia del gruppo regionale, invito il gruppo regionale e la segreteria regionale a respingere le dimissioni di Aldo Reschigna dal ruolo di capogruppo.
Nel contempo, esprimo a tutti i miei colleghi di partito che hanno ricevuto l’avviso di garanzia un sentimento di amicizia e vicinanza, nonchè la più totale e incondizionata fiducia nella Procura di Torino e nel procuratore dottor Giancarlo Caselli nella certezza che tutti i fatti saranno riportati nella giusta luce.

Enrico Borghi – deputato Pd

Ufficio stampa

Indagine sui costi dei gruppi: la dichiarazione di Aldo Reschigna

Questa mattina avvisi di garanzia, a tutela dellʼindagato, sono stati consegnati dagli uomini della guardia di finanza al capogruppo Aldo
Reschigna e ai consiglieri Nino Boeti, Davide Gariglio, Rocchino Muliere, Angela Motta e Giuliana Manica.
Il gruppo regionale del Partito Democratico, anche alla luce delle contestazioni riferite ai consiglieri regionali nellʼavviso di garanzia, ribadisce che le spese contestate al capogruppo e ai singoli consiglieri non sono di carattere personale.
Si tratta di spese riferite ad attività istituzionali su cui da parte della Procura della repubblica vengono espresse valutazioni o necessità di chiarimento.
Non cʼè poi nessuna contestazione relativa al finanziamento illecito dei partito, né diretto, né indiretto.
I consiglieri regionali del PD raggiunti da avviso di garanzia forniranno nel corso degli interrogatori fissati tutti i chiarimenti che saranno ritenuti necessari dagli inquirenti. Questa, e non altra, sarà la linea mantenuta da tutti i consiglieri del PD. Vogliamo uscire puliti da questa vicenda spiegando
il merito delle nostre spese.
Il gruppo regionale del PD conferma il proprio rispetto nei confronti della magistratura.
Ho poi provveduto a convocare il gruppo consiliare per mercoledì prossimo, per consentire la partecipazione anche del collega Wilmer Ronzani, in questi giorni impegnato nellʼelezione del Presidente della Repubblica. Nel corso della riunione del gruppo rimetterò il mandato da presidente del gruppo regionale, come da tempo annunciato.

Dal voto per il Quirinale la necessità, per il PD, di cambiare pagina

L’esito della prima chiama per l’elezione del Presidente della Repubblica ha reso palese un dissenso che da ieri sera, appena conosciuta l’indicazione data dal segretario Bersani ai gruppi parlamentari riuniti del centro sinistra, è emerso forte in tutta la base.

Sms, chiamate, mail, messaggi sui social networks hanno reso evidente che questa volta non solo si è data l’impressione di non capire il Paese, gli italiani, ma anche la propria base.
Sono proprio coloro che più convintamente hanno sostenuto Bersani in questi anni che si sono sentiti smarriti.
Nessuno dei candidati alle primarie di novembre, Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci ha espresso gradimento per l’indicazione di votare Franco Marini e non l’hanno votato.
Non è una questione personale. Marini è una persona stimabile, ma che non rappresenta quelle istanze di rinnovamento emerse prepotentemente alle elezioni di febbraio. Inoltre è lo schema politico che ha partorito questo nome che non mi convince e credo che non convinca molti iscritti, elettori e cittadini vicini al PD.
Bersani ha parlato di governo di cambiamento ma, questo accordo con Berlusconi, ha dato la sensazione a molti che si trattasse di un baratto. Un nome che potesse dare garanzie a Berlusconi per i suoi noti fatti giudiziari, in cambio dell’avvio di un governo.
Se invece questo patto scellerato non c’è stato è, allo stesso modo, molto grave perché significa ancora una volta non essere stati in grado di spiegare alla propria base i motivi che ci hanno condotto fino a qui.
Non ho mai sostenuto Bersani nelle battaglie interne del PD di questi anni, né ho sempre preso le distanze perché non mi convinceva la sua linea politica; questo però non mi rincuora e non mi fa stare meglio perché ieri sera non solo ha perso Bersani e il centro sinistra, ma anche il Paese.
Per chi, come me, crede che con la militanza in un partito si possa cambiare il Paese, questa sconfitta segna fortemente anche il futuro del PD e dell’Italia.
In queste ore ho sentito molti affermare che non si iscriveranno o non voteranno più PD.
L’esito della “prima chiama” dimostra invece che il PD ha gli strumenti e le possibilità di cambiare, che le parlamentarie del 29 e 30 dicembre scorso hanno portato nuovi volti e nuove sensibilità nel nostro partito e che questo rimane l’unico strumento per fare politica in modo democratico, diretto e soprattutto in maniera vera nel rapporto con i nostri elettori e militanti.

Spero che tutto il gruppo dirigente sappia raccogliere da quest’ultima vicenda lo spunto per dare un vero segno di discontinuità.

Antonella Trapani
Segretario provinciale

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE CONTRO LA VENDITA DEGLI OSPEDALI PIEMONTESI

Firma on-line al sito www.sanitabenecomune.it
Puoi leggere la petizione, scaricare il modulo cartaceo e aiutarci a raccogliere le firme cliccando qui.
A partire dai prossimi giorni verranno anche allestiti banchetti del PD, nei principali comuni del VCO, dove poter firmare la Petizione.
Il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico e il Partito Democratico del Piemonte hanno promosso una petizione popolare contro la decisione della Giunta Cota di vendere gli ospedali attraverso la creazione di un fondo immobiliare sanitario. L’iniziativa è stata presentata oggi un una conferenza stampa.

Quella della Giunta è una scelta che va verso la privatizzazione della sanità, costringerebbe la sanità pubblica a pagare affitti pesanti e a garantire la manutenzione delle strutture senza poter ricevere finanziamenti statali. L’ospedale è un bene comune e non può essere privatizzato per fare cassa. La petizione, sostenuta da associazioni ed enti locali, è un’iniziativa politicamente rilevante. Un ulteriore strumento di pressione, insieme al nostro impegno in Consiglio regionale, per costringere la Giunta Cota a tornare sui suoi passi.
La mobilitazione intorno a questa petizione serve anche a ribadire la nostra concezione di fondo: la sanità deve essere pubblica e garantire a tutti lo stesso livello di prestazioni, indipendentemente dal reddito, come fatto di civiltà ed eguaglianza, è un tassello importante del progetto di cambiamento che il PD vuole proporre ai piemontesi, coinvolgendo la società civile, gli operatori del comparto sanitario, i cittadini.

PD VCO
Ufficio Stampa