Archivi categoria: Scuola e Cultura

Il patrimonio linguistico regionale e lo scivolone della Lega Nord

image Sarà che la coerenza non è più una virtù ma com’è possibile invocare il dialetto obbligatorio nelle scuole e bocciare le leggi che consentono l’insegnamento delle lingue regionali? 
l’incoerenza è quella della Lega Nord. La vicenda riguarda la legge regionale n.11 del 2009, proposta dal centrosinistra, ma votata anche dalla Lega e approvata dall’assemblea di Palazzo Lascaris lo scorso 7 aprile. Una norma dal titolo molto esplicito: «Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte».
Questa legge che prevede tra l’altro finanziamenti per l’insegnamento nelle scuole del piemontese insieme al walzer, all’occitano, al francese ed al franco-provenzale, è stata bocciata a giugno dal Consiglio dei ministri (con l’astensione dei rappresentanti del Carroccio) perché sospettata d’incostituzionalità.
La motivazione addotta dal Governo è una violazione dell’art. 6 della Costituzione secondo il quale “la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”, dando solo al legislatore statale la titolarità del potere d’individuazione delle lingue minoritarie protette.
Una decisione incredibile che mette a nudo le contraddizioni di chi fa la voce grossa sui territori e poi, nelle stanze del governo, china la testa. Incredibile perché questa legge (dotata di un finanziamento di 2 milioni di euro, adesso inutilizzati) prevede tra le sue finalità “la conservazione e la valorizzazione delle tradizioni storico linguistiche con particolare riguardo alla toponomastica, al patrimonio artistico e religioso”. E dà facoltà agli enti locali di introdurre progressivamente accanto alla lingua italiana, l’uso della lingua piemontese e delle altre minoranze nei propri uffici e promuove l’insegnamento di queste lingue anche attraverso corsi di formazione e di aggiornamento degli insegnanti. Il paradosso è evidente: noi siamo favorevoli al fatto che queste lingue siano insegnate nelle scuole, come già succede, e finanziamo anche i corsi, come attività facoltativa, mentre loro fanno un sacco di chiacchiere ed al momento di decidere se la squagliano. Il Gruppo del PD in Consiglio regionale ha deciso di presentare una proposta di legge al Parlamento, della quale sono il primo firmatario, per chiedere che sia modificata la legge n. 482 del 1999, recante norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, inserendo il piemontese tra le minoranze linguistiche storiche, per motivi storici, letterari, socio-linguistici. Per chi non lo sapesse, i piemontesi rappresentano la prima minoranza linguistica della Repubblica Italiana. Pertanto, la tutela della lingua e dell’identità è un diritto non un favore che lo Stato concede. Se poi, con la nuova legge sul federalismo tutte le competenze sulla scuola arriveranno alle regioni, oltre a far conoscere il nostro patrimonio linguistico, renderemo obbligatorie due lingue straniere per i ragazzi piemontesi. Quelle che servono oggi. Per quanto riguarda il dialetto non s’impara a scuola, ma in famiglia e con gli amici. A scuola si possono studiare le nostre tradizioni, la nostra cultura, la nostra lingua: sempre che il governo non ci metta il becco.

Marco Travaglini, consigliere regionale

Bando per l’editoria locale

Segnaliamo il bando emesso dalla Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, in merito agli “Interventi a sostegno dell’editoria piemontese e dell’informazione locale” Capo II – Interventi per la piccola editoria per gli anni 2009 – 2010”. – L.R. 25 giugno 2008 n. 18.
UN utile bando anche per il nostro territorio Assessorato alla Cultura – Direzione DB18.01 Biblioteche – Archivi ed Istituti Culturali
Via Bertola, 34
10122 Torino – tel. 011/432 1559 – fax 011/432 3798
Assessore di riferimento: Gianni OLIVA

Bollettino Ufficiale n. 28 del 16/07/2009 – D.G.R. 13 luglio 2009, n. 25-11744

“Interventi a sostegno dell’editoria piemontese e dell’informazione locale” Capo II – Interventi per la piccola editoria per gli anni 2009 – 2010”. – L.R. 25 giugno 2008 n. 18

Linee di interventi:
Il programma degli interventi verte sui seguenti ambiti:
§ Conoscenza e studio
§ Promozione, distribuzione e diffusione
§ Interventi formativi e promozionali

INTERVENTI A REGIA REGIONALE

Rientrano in queste categorie le azioni intraprese direttamente dall’amministrazione regionale finalizzate al raggiungimento degli obiettivi strutturali previsti dalla legge.

Ambito 1) Conoscenza e studio
Ricognizione sullo stato delle attività editoriali in Piemonte e costituzione albo degli editori piemontesi

Ambito 2) Promozione, distribuzione e diffusione
1) Partecipazioni a rassegne librarie
2) Libreria del Piemonte
3) Catalogo della produzione editoriale piemontese
4) Acquisto di pubblicazioni da parte delle biblioteche civiche piemontesi
5) Promozione dell’editoria piemontese
6) Incremento dei rapporti tra l’editoria periodica e quella libraria
7) Marchio di produzione regionale

Ambito 3) Interventi formativi e promozionali
1) Giornate di studio, conferenze, seminari
2) Aggiornamento professionale

Destinatari:
Aziende editrici aventi i seguenti requisiti:
§ essere iscritte nel registro delle imprese della Regione Piemonte da almeno 2 anni che abbiano prodotto o distribuito, anche al di fuori del territorio regionale, almeno 5 titoli e non più di 500 a catalogo corrente (opere in commercio);
§ avere sede legale ed attività produttiva in un comune del Piemonte;
§ essere un editore indipendente, non appartenente ad un grande gruppo editoriale.

INTERVENTI DIRETTI

La Regione si impegna a sostenere finanziariamente, tramite l’erogazione di appositi contributi, la produzione editoriale piemontese, seconde le seguenti linee d’intervento:
1) Contributi finalizzati alla realizzazione di opere editoriali prodotte, anche in eventuale condizione, da editori piemontesi
Sono considerate ammissibili le spese di:
§ progetto grafico/editoriale;
§ i costi di impaginazione, carta, stampa e confezionamento;
§ i costi di redazione e editing;
§ i costi relativi ai compensi dovuti all’autore/autori e all’eventuale curatore
Finanziamenti:
Il contributo non potrà superare il 40% dei costi di produzione ritenuti ammissibili e comunque non potrà essere superiore alla somma di € 20.000,00

2) Contributo regionale per le traduzioni di opere realizzate da editori piemontesi
Ciascun editore avente i requisiti previsti dalla legge, può presentare richiesta di contributo per un numero massimo di 2 iniziative editoriali quale sostegno per la traduzione di una propria opera a stampa successivamente pubblicata da un editore straniero nell’anno di richiesta di contributo.
Le opere ammesse a contributo potranno contemplare qualsiasi ambito tematico e carattere (saggistica, narrativa, poesia, arte, prosa, letteratura, ecc.).

Finanziamenti:
§ € 2.000 per ogni opera avente un numero di pagine inferiore alle 150
§ € 3.000 per ogni opera avente un numero di pagine superire alle 150
Nel caso in cui il numero delle opere dovesse esaurire le risorse stanziate a tale scopo, il contributo verrà ridotto in misura proporzionale.

3) Premio annuale regionale per le riviste di particolare valore culturale
Verranno premiate le riviste che meglio hanno saputo interpretare la realtà socio/culturale ed economica del Piemonte

Finanziamenti:
I premi hanno un valore unitario di € 5.000

4) Interventi per favorire l’accessibilità alla lettura
La Regione Piemonte intende sostenere iniziative di carattere editoriale nonché di informazione e sensibilizzazione volte a favorire l’accesso ai mezzi di informazione e di divulgazione della cultura anche ai soggetti con disabilità sensoriale o comunque inerenti le capacità di lettura, come ad esempio, la dislessia.
Non sono comprese in questa voce le attrezzature o strumenti di carattere tecnologico per le quali si rimanda ai settori di specifica competenza.

Destinatari:
Aziende editrici aventi i seguenti requisiti:
§ essere iscritte nel registro delle imprese della Regione Piemonte da almeno 2 anni che abbiano prodotto o distribuito, anche al di fuori del territorio regionale, almeno 5 titoli e non più di 500 a catalogo corrente (opere in commercio);
§ avere sede legale ed attività produttiva in un comune del Piemonte;
§ essere un editore indipendente, non appartenente ad un grande gruppo editoriale.

Procedura:
Il bando ed il modulo di domanda sono scaricabili dal sito:

www.regione.piemonte.it/cultura/interventi/index.htm

La domanda compilata in ogni sua parte, deve essere spedita, in forma cartacea, ed unicamente utilizzando il modulo approvato in allegato al presente bando,

entro il 15 settembre 2009, esclusivamente per l’anno corrente.

Per l’anno 2010 i termini di presentazione delle domande di contributo sono quelli previsti dall’art. 12 della l.r. 18/2008, ossia il 31 gennaio ed il 31 luglio di ogni anno.

Riferimenti:
Segreteria tel. 011/432 1561

Assessorato alle Politiche Sociali – Direzione DB19.01 Sviluppo di politiche per la famiglia e la persona e formazione del personale socio – assistenziale
Corso Stati Uniti, 1
10128 Torino – tel. 011/432 1543 – fax 011/432 5647
Assessore di riferimento: Teresa Angela MIGLIASSO

Bollettino Ufficiale n. 28 del 16/07/2009 – D.G.R. 6 luglio 2009, n. 17-11714

Bando per la concessione di contributi a sostegno di progetti e iniziative nel settore del contrasto alla devianza e alla criminalità e a favore delle persone in esecuzione penale o ex detenuti – area adulta – anno 2009 – L.R. 1/2004

Interventi:
Verrà riconosciuta la priorità ai progetti che prevedono:
1. Interventi di orientamento all’accesso al sistema dei servizi e di diffusione di informazioni per le persone in esecuzione penale;
2. Attività formative brevi collegate al sistema della formazione professionale attraverso il sistema dei crediti, rivolte alle persone detenute;
3. Progetti mirati a favorire l’inserimento lavorativo di persone in esecuzione penale e/o mirati ad avviare attività lavorative interne agli Istituti in grado di garantire la propria autosostenibilità futura;
4. Interventi mirati a sostenere la persona inserita in un percorso di reinserimento lavorativo e per il raggiungimento di una piena autonomia;
5. Progetti rivolti a particolari fasce di popolazione in esecuzione penale: giovani adulti, (fascia d’età dai 18 ai 21 anni), stranieri, sex – offenders, persone con problemi di dipendenza, persone con disabilità;
6. Interventi di sostegno alla genitorialità delle persone in esecuzione penale e a favore delle loro famiglie;
7. Progetti rivolti alla popolazione femminile detenuta e ai bambini presenti negli Istituti penitenziari;
8. Progetti di formazione congiunta rivolti a operatori pubblici, dell’Amministrazione Penitenziaria e del privato sociale, e in particolare ai componenti dei Gruppi Operativi Locali;
9. Attività sportive rivolte a persone in esecuzione penale;
10. Iniziative culturali rivolte a persone in esecuzione penale.

Destinatari:
§ Comuni, Unioni di Comuni e Consorzi, comunità Collinari, comunità Montane, Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali e Province della Regione Piemonte;
§ Associazioni, Enti, Agenzie Formative, Cooperative e loro Consorzi, che svolgano la loro attività sul territorio della Regione Piemonte.

Procedura:
I soggetti che intendono presentare domanda devono utilizzate l’apposita modulistica reperibile sul sito:
http://www.regione.piemonte.it/polsoc/contrasto/gol.htm
Le domande di contributo, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere inoltrate esclusivamente (non saranno accettate altre forme di consegna) con raccomandata con ricevuta di ritorno alla Regione Piemonte – Direzione Politiche Sociali e Politiche per la famiglia – Settore Sviluppo di politiche per la famiglia e la persona e formazione del personale socioassistenziale – Corso Stati Uniti, 1 – 10128 Torino – entro il 14 settembre 2009

Finanziamenti:
Le iniziative promosse potranno usufruire di un contributo massimo di € 30.000,00

Referenti:
Segreteria tel. 011/432 1542 – 011/432 1543
e-mail: politichesociali.web@regione.piemonte.it

Si discute di tagli alla scuola

image Su segnalazione di tre province piemontesi tra cui la nostra, l’assessore regionale all’Istruzione Giovanna Pentenero ha convocato un incontro a Torino sull’assegnazione degli organici alle scuole secondarie di secondo grado. All’incontro, che ha luogo il prossimo lunedì 25 maggio a partire dalle 12,30, sono stati invitati gli assessori provinciali all’Istruzione, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale De Sanctis e tutti i dirigenti degli uffici scolastici provinciali. Per il Verbano Cusio Ossola parteciperanno l’assessore Graziobelli e la dottoressa Franca Giordano.
Grande preoccupazione sta suscitando l’applicazione dell’ultima riforma governativa che – dai dati dell’Ufficio scolastico provinciale – a livello regionale risulta penalizzare soprattutto il Verbano Cusio Ossola. La nostra zona infatti è la più colpita per riduzione degli organici, taglio delle classi e soppressione di corsi.

Si parla di Cultura a Cannobio

l CIRCOLO ALTO VERBANO del Partito Democratico (Cannero , Trarego , Cannobio , Valle Cannobina ) invita venerdì 22 maggio alle ore 21.00 al nuovo teatro di Cannobio per presentare i candidati alle elezioni provinciali.
La serata proseguirà con un dibattito a più voci su quali proposte culturali per Cannobio e il suo nuovo teatro?
Riflessioni, comunicazioni, interventi, confronto con tanti ospiti tra cui ANDREA BRAMBILLA in arte ZUZZURRO.

Tagli alle scuole: altra scure per il Piemonte e il VCO

image Saranno   circa 1700  gli insegnanti in meno nelle scuole Piemontesi. Quasi 50 nel solo VCO.
Dopo l’assegnazione dell’organico di diritto, pur in presenza di un aumento di allievi in tutto il territorio,  il quadro delineato prevede un organico con i seguenti tagli:
500 insegnanti in meno nella scuola primaria, 500 nella scuola superiore e 700 nelle scuola media.
Un drastico ridimensionamento che vedrà cadere molto in basso il livello dell’istruzione.
Un ridimensionamento che non si limita ai soli tagli sugli organici ma che peggiorerà la qualità dell’istruzione in quanto a questi tagli farà  seguito  la creazione di  classi  sempre più numerose in cui sarà sempre più difficile poter insegnare.
Nella nostra provincia il violento taglio sull’organico della scuola primaria  ha prodotto: 374 classi a fronte di una richiesta di 400 (-26 classi ) pur in presenza di un congruo aumento di numero di allievi .(+ 50 allievi iscritti  ). Il tempo mensa che in un primo tempo l’USP aveva messo tra le richieste  è stato totalmente decurtato. Nella scuola primaria  i  docenti di ruolo risultati soprannumerari e costretti alla mobilità provinciale sono 25, ed altrettanti sono quelli che andranno in pensione e non saranno sostituiti.
La punta massima a Santa Maria Maggiore con 8 perdenti posto, gli altri sono a Baceno, Ornavasso, Crevoladossola, Vogogna, Baveno e Stresa.
Nelle scuole superiori saranno altri 47 i perdenti posto.  Nella provincia non saranno avviati corsi unici,  e gli istituti tecnici e professionali subiranno forti ridimensionamenti.
Questi tagli rispondono ad una logica del risparmio e non hanno altre finalità .
â–¡    Nella scuola primaria riducono il tempo scuola  eliminano classi,  non rispondono alle richieste delle famiglie, impoveriscono la qualità  della scuola.
â–¡    Nella scuola superiore riducono l’offerta formativa impedendo l’avvio di corsi che sono unici nel nostro territorio sdoppiano classi che in alcuni casi  arrivano ad essere composte da trenta ragazzi.
Peggiorando l’offerta formativa di un territorio  non si produce nessun risparmio economico ma solo  dispersione scolastica
I ragazzi dispersi dalla scuola saranno un  grave costo sociale .
Non dimentichiamo,  poi, che non è finita: infatti  i provvedimenti del governo riguardano anche il personale ATA per cui è previsto una drastica riduzione di 44.500 unità in tre anni.
 Nella nostra  provincia abbiamo fatto significativi investimenti nella scuola  che hanno consentito di elevare il  livello  educativo e formativo dei nostri allievi.
l’investimento in sapere è un investimento sulle risorse umane che consente la qualificazione e la riqualificazione  dei lavoratori e delle lavoratrici  consentendo al nostro paese di competere nello scenario globale nella fase della ripresa.PD – Ufficio Stampa

il consiglio regionale approva la legge sulle minoranze linguistiche

image Il Consiglio regionale, nella seduta del 31 marzo 2009, ha approvato la legge “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte”, testo unificato di una serie di proposte di legge e risultato di un intenso lavoro in Commissione che ha visto il coinvolgimento di tutti i partiti di entrambi gli schieramenti politici.
Il Consigliere regionale del Partito Democratico, Marco Travaglini, relatore in aula del testo unificato, illustrando il provvedimento, sostiene che: “Il Piemonte, per evidenti ragioni connesse alla sua collocazione geografica ed alla sua storia, presenta un ricco e variegato patrimonio linguistico e, nello spirito della Costituzione italiana ed in attuazione dello Statuto regionale, questa legge mira a tutelare e a valorizzare l’originale patrimonio linguistico piemontese, nonché quello delle minoranze occitana, franco-provenzale, francese e walser, promuovendone la conoscenza. In particolare, nel Verbano-Cusio-Ossola ha diffusione la lingua walser, di ceppo germanico, la cui presenza sul territorio piemontese deriva dalle migrazioni vallesane protrattesi dal XIII al XVIII secolo e che è parlato in sei Comuni: Formazza, Baceno, Premia, Ornavasso, Macugnaga e Valstrona”. “La legge che abbiamo approvato – afferma Travaglini – prevede azioni di sostegno ad iniziative condotte da Enti Locali, istituzioni, organismi ed associazioni, eroga contributi a Comuni singoli ed associati per ricerche finalizzate all’eventuale ripristino delle proprie denominazioni storiche, promuove e sostiene indagini sulla toponomastica locale ed eroga contributi in conto capitale a fondo perduto per l’apposizione dei segnali stradali di localizzazione territoriale che utilizzino idiomi locali storicamente presenti nella zona di riferimento, in aggiunta alla denominazione nella lingua italiana ”.

“E’ prevista, inoltre – continua Travaglini – l’istituzione di un Registro regionale delle associazioni di tutela e valorizzazione dell’originale patrimonio culturale e linguistico del Piemonte, tenuto presso la Giunta regionale, l’iscrizione al quale rappresenta una condizione necessaria per accedere ai contributi regionali ed, altresì, viene creata una Consulta permanente incaricata di formulare proposte per l’individuazione dei criteri per definire la valenza regionale o locale delle iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico”.

“Per l’attuazione della presente legge – conclude Marco Travaglini – per l’anno finanziario in corso è autorizzata una spesa complessiva di 2.000.000 di  euro”.