Assemblea aperta del Comitato “Adesso VCO” Per Matteo Renzi: venerdì 27 settembre

Si svolgerà venerdì 27 settembre, alle ore 20.45, presso il Centro culturale Il Cerro in fr. Ramate a Casale Corte Cerro, un’assemblea pubblica del Comitato “Adesso VCO” per Matteo Renzi segretario nazionale del PD:
Saranno presenti Andrea Ballarè sindaco di Novara e Antonella Trapani segretario provinciale PD del VCO.
Clicca qui per il link alla pagina facebook del Comitato Per info comitatovcopermatteorenzi (chiocciola) gmail.com
Il Comitato riprende il percorso dopo le primarie per le elezioni Politiche.
Dopo l’assemblea nazionale del Partito Democratico a Roma del 21 e 22 settembre è necessario fare il punto sulla scelta di Matteo Renzi di candidarsi alla guida del Partito Democratico attraverso primarie aperte.
Per questo la nostra riunione è convocata dopo l’assemblea nazionale: per conoscere tempi, modalità e regole.
Tutti possono partecipare; iscritti, simpatizzanti, semplici cittadini.

 

Senza paura verso il congresso

Alla vigilia dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico vorrei, in quanto parte del gruppo dirigente del partito condividere alcune riflessioni.
Dalla sconfitta alle primarie moltissimo è cambiato, ma una cosa resta immutata: il Pd si prepara ad un importante appuntamento e ancora una volta non ha deciso con quali tempistiche e con che metodo.
Da quanto apprendo leggendo svariati articoli il gruppo dirigente uscente vorrebbe anticipare i congressi provinciali e di circolo, anche se il nostro mandato termina il prossimo anno, e limitare la platea degli elettori ai soli iscritti, anzi la proposta iniziale avrebbe previsto che anche il segretario regionale fosse eletto dai soli iscritti.
Per la verità, questo dibattito è presente fin dagli inizi della vita del Pd perché se è vero che gli ultimi segretari di circolo sono stati eletti dai soli iscritti, è altrettanto vero che i primi segretari furono eletti con primarie aperte.
Non sarei segretario se non credessi nel valore degli iscritti e capisco che se si vuole far partecipare maggiormente le persone, è necessario dare loro qualche potere in più. Tuttavia mi domando se anche oggi vale questo principio, visto che i dati del tesseramento sono molto negativi rispetto a quelli del 2012 e ancora più negativi rispetto a quelli dei primi anni, nonostante la segreteria Bersani avesse puntato molto sull’idea di un partito strutturato o forse per colpa di questo.
Sì, perché quell’idea di partito è propria di chi ha militato nei partiti precedenti, ma poco o per nulla appartiene ai nuovi democratici. Quello che mi permetto di porre all’attenzione dei membri dell’assemblea nazionale è se in questo momento storico un partito che vuole essere federale, rappresentare i territori, essere presente in tutti i comuni, deve limitare la partecipazione della scelta dei gruppi dirigenti locali ai soli iscritti, sempre meno e sempre meno rappresentativi.
Capisco che si arriverà ad una mediazione, ma sono convinta che ogni volta che il Pd si chiude in se stesso, e lo fa sempre quando si trova davanti ad un potenziale cambiamento le cui incognite non consento di prefigurare uno scenario preciso, allontana potenziali elettori. Basta essere intimoriti, impauriti, preoccupati, è necessario affrontare il cambiamento.
Per questo mi sento di poter sostenere una proposta che azzeri tutti i livelli dirigenti del partito democratico e che con pari regole e metodi, scelga il segretario nazionale ed il coordinatore del più piccolo circolo del partito con primarie aperte.
Così facendo saremo costretti a puntare sulle proposte e non solo sulle alleanze interne e sulle persone. Alla fine di una giornata di votazioni il Pd si ritroverà con una più definita linea politica e con dirigenti radicati sui territori e potrà continuare nella costruzione di quel progetto politico che tanto entusiasmo la sinistra nel 2009.

Antonella Trapani, segretario provinciale PD VCO

A RISCHIO L’AUXOLOGICO DI PIANCAVALLO (e 400 posti di lavoro).

Esprimo viva preoccupazione per le possibili conseguenze che il nuovo piano di rientro sulla sanità della Regione Piemonte può determinare sugli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) piemontesi.
In Piemonte esistono oggi due IRCCS: l’Auxologico di Piancavallo e la Clinica Maugeri a Veruno, mentre è in corso di definizione il riconoscimento del terzo istituto, il Centro tumori di Candiolo.
Da tempo in Piemonte, come nel resto di Italia, gli IRCCS ricevono un sostegno economico per una attività che non è solo di cura. In Piemonte questo si concretizzava in una maggiorazione del 13% del valore delle attività di cura e riabilitazione svolte.
Nel piano di rientro ci sarebbe non solo la riduzione del 3% del budget rispetto al 2012 anche per queste realtà, come per tutte le attività private, ma anche l’eliminazione della maggiorazione del 13%. Quale azienda può sopravvivere se di colpo gli viene tolto il 16% del fatturato?
Il tema è di vitale importanza per il VCO perché il ruolo che Piancavallo svolge, come la Clinica Maugeri, non è diretto per la maggior parte al soddisfacimento di bisogni sanitari piemontesi, ma le aree di provenienza per queste strutture coinvolgono tutte le altre regioni.
Un tale provvedimento rischia di avere conseguenze pesanti nel VCO, perché questa sanità è un pezzo importante del suo sistema economico. Rischia di essere pregiudicata una grande opportunità occupazionale (a Piancavallo lavorano circa 400 persone tra medici, infermieri e personale ausiliario).
Il rischio vero infatti non è soltanto che l’investimento a Verbania non vada avanti, ma che venga pesantemente messa in discussione la stessa presenza nel VCO, con conseguenze sul sistema economico gravi, visto che storicamente un pezzo dell’economia del VCO guarda ai servizi alle persone in ambito sanitario, e non solo.
Di questo ho ripetutamente parlato da mesi con l’assessore regionale Cavallera, ma ad oggi non è stata fornita alcuna risposta in termini di certezze; l’assessore ha posto un quesito all’ufficio legislativo del ministero della sanità.
Su questo tema voglio richiamare l’attenzione delle istituzioni del VCO, sapendo che oggi è ancora possibile intervenire per scongiurare il peggio, mentre un domani si rischia solo di esprimere il solito muro del pianto per un territorio che ogni giorno perde forza economica e capacità di lavoro.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA, capogruppo PD in Consiglio regionale

LA CAMERA STANZIA I FONDI PER LE AREE PROTETTE, IN ARRIVO 105.000 PER LA VALGRANDE

La commissione ambiente della Camera dei Deputati ha votato oggi pomeriggio, all’unanimità, il riparto dello stanziamento dei fondi per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell’ambiente nelle aree protette di interesse nazionale.
Complessivamente lo stanziamento è pari a 5.874.357 €, che è stato ripartito tra gli Enti Parco nazionali, le aree marine nazionali, e le azioni di rilevanza nazionale in applicazione di convenzioni internazionali in materia di ambiente.
Sulla scorta di tale provvedimento, a favore delle due aree protette nazionali piemontesi vengono stanziati 125.000 euro per il Parco Nazionale del Gran Paradiso e 105.000 euro per il Parco Nazionale della Valgrande.
Per la suddivisione delle risorse è stata seguita una procedura oggettiva incrociando i parametri della superficie, della superficie di zone naturali di riserva integrale e il parametro del numero dei Comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco.
Soddisfazione viene espressa dal deputato Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione: “sia pure in quadro finanziario molto complicato -osserva- il governo Letta è riuscito ad allocare risorse che consentiranno agli enti parco di realizzare azioni per la conservazione della biodiversità.
Si tratta di un segnale evidente e concreto di voler procedere su tale direzione per consentire una ripartenza
della nostra economia in un’ottica di salvaguardia e sostenibilità”
Roma, 18 settembre 2013

Chiusura della spiaggia della “Beata Giovannina”: aspettiamo risposte.

In data venerdì 30 agosto 2013, un gruppo di cittadini ha richiesto e ottenuto un incontro con il commissario della città Dott. Michele Mazza, per consegnare le firme raccolte in calce ad una petizione popolare (oltre 600 tra quelle raccolte on-line e su “carta”), per avere chiarimenti e porre delle criticità sulla vicenda riguardante la spiaggia della “Beata Giovannina” a Suna.
Petizione contro il divieto di accesso dei cittadini alla spiaggia della Beata Giovannina (oggetto di un recente intervento di sistemazione e riqualificazione ambientale costato circa 350.000 euro alle casse della regione e dotata ora anche di un pontile per attracco di natanti da diporto), perché, come scritto nella petizione “riteniamo profondamente sbagliato che un’opera finanziata dal pubblico, e quindi dalle nostre tasse, sia ora e per i prossimi anni non accessibile ai cittadini come spiaggia pubblica”.
Ricordiamo che come Pd di Verbania ci siamo attivati per sostenere questa petizione e, presenti anche noi nella delegazione che ha incontrato il commissario, sottolineiamo che il gruppo di cittadini ha posto, per iscritto, le domande seguenti:

1) Per quale ragione l’amministrazione ha messo a gara la gestione di un’area che nel piano del Demanio Idrico è indicata a destinazione di “balneazione pubblica” consentendone all’affidatario un utilizzo privato ed esclusivo?

2) Attraverso quale procedimento autorizzativo è stata consentita all’affidatario la posa di elementi fissi di recinzione e chiusura degli accessi alla spiaggia in un’area sottoposta a vincolo?

3) Come giudica l’amministrazione il fatto che l’affidatario abbia sbarrato l’accesso all’area alla fine dello scorso mese di giugno e per tutta l’orami trascorsa stagione nessuna iniziativa commerciale sia sta avviata?

4) Per quale ragione l’amministrazione non ha adottato criteri di assegnazione analoghi a quelli utilizzati per altre spiagge della frazione di Suna, concesse per finalità commerciali o sportive a privati, ma garantendo comunque il libero accesso e la libera fruizione da parte dei cittadini?

A queste domande il commissario si è impegnato a rispondere, premettendo che l’affidamento al privato era, secondo lui, avvenuto in maniera trasparente e secondo la legge. Il commissario però ci ha comunicato che ancora non è stato stipulato nessun contratto con il soggetto che ha vinto la gara.

Ci aspettiamo che al più presto arrivi la risposta del commissario, così da poter riconcedere ai cittadini uno spazio pubblico, fino ad ora utilizzato e apprezzato anche da molti.

Per il Circolo PD di Verbania

Riccardo Brezza

https://www.change.org/it/petizioni/al-sig-commissario-comune-di-verbania-no-alla-chiusura-dell-accesso-alla-spiaggia-della-beata-giovannina

Ufficio Stampa

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Caccia: il TAR sospende il calendario venatorio. Regione Piemonte allo sbando

La sospensiva decisa dal Tar sul calendario venatorio è lʼennesima dimostrazione della superficialità e dellʼinsipienza con cui lʼassessore regionale Sacchetto affronta una questione così delicata per le numerose implicazioni correlate.
Con il suo agire amministrativo scomposto e con la furbata della cancellazione della legge regionale sulla caccia, al posto di creare equilibrate certezze, l’assessore Sacchetto ha portato una totale insicurezza nel comparto venatorio piemontese.
Eppure, nonostante le numerose lezioni, Sacchetto procede imperterrito: da un lato ha formato un gruppo di lavoro per cercare una soluzione condivisa sulla nuova legge regionale sulla caccia; dallʼaltro lato, con un vero e proprio blitz agostano, ha richiamato in aula il disegno di legge varato dalla Giunta regionale e fortemente criticato.
Ci sembra un modo schizofrenico di gestire la caccia, che meriterebbe da parte di Cota un atto forte, di fronte alla evidente inadeguatezza dellʼassessore ad affrontare con equilibrio queste tematiche.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA