“ART.16, NORMA PALESEMENTE INCOSTITUZIONALE. PROMUOVEREMO RICORSO”

“Nonostante gli appelli di tutto il fronte unitario degli enti locali, si procede con sordità all’approvazione dell’articolo 16 della manovra che presenta evidentissimi profili di incostituzionalità, oltre che apparire insostenibile (per la creazione della nuova categoria dei “comuni ghetto” sotto i 1000 abitanti) e di difficilissima attuazione.
Appare chiarissima la violazione dell’articolo 114 della Costituzione, che annovera i Comuni tra gli enti autonomi e pari ordinati allo Stato, senza alcun vincolo gerarchico, costitutivi della Repubblica, con propri statuti, poteri e funzioni. Se l’articolo 16 diventerà legge, il Comune sotto i 1000 abitanti resta totalmente privo di funzioni e di proprio bilancio, e non si capisce che fine faranno i beni e il patrimonio dello stesso ente né dove saranno convogliati i proventi derivanti dall’impiego del patrimonio medesimo.
Appare evidente, inoltre, la violazione dell’art. 133, secondo comma, della Costituzione, a seguito della fusione impropria alla procedura stabilita in tale articolo, che non solo affida alla Regione la competenza legislativa in materia, ma che prevede l’obbligatoria consultazione delle popolazioni interessate. Con la creazione di questa strana “Unione dei Comuni ghetto” si finisce per istituire un ulteriore ente locale, che viene a sovrapporsi e a sfasciare senza alcun coordinamento all’attuale assetto delle forme associative intercomunali (in particolare, le Unioni di Comuni e le Comunità Montane) e della relativa legislazione regionale.
Infine, è evidente la violazione del principio costituzionale di sussidiarietà, che si concretizza ogni qualvolta lo Stato pretenda dal centro di articolare il mondo delle autonomie locali, unilateralmente e in maniera imperiosa senza rispetto del principio di leale collaborazione.
Per questo motivo insistiamo per lo stralcio. In caso contrario, promuoveremo il ricorso alla Corte Costituzionale, e per i Comuni si aprirà una stagione confusissima sotto il profilo normativo e ordinamentali in cui non sarà più chiaro chi fa cosa”.
Enrico Borghi

L’EDICOLA NEL SALOTTO.

Pubblichiamo un comunicato stampa del circolo cittadino del PD di Gravellona Toce. (clicca qui )
L’estate è agli sgoccioli e dei grandi Lavori Pubblici che avrebbero dovuto far impallidire la precedente amministrazione Di Titta, non si vede l’ombra. Della palestra esterna delle scuole elementari non si sa più nulla ed il travagliato progetto che doveva potenziare la vecchia scuola elementare è rimasto in qualche cassetto.
Dei lavori tanto annunciati in Piazza F.lli Di Dio, di cui l’assessore Nocilla a giugno aveva assicurato il rifacimento nel mese di agosto, grazie ad un discreto indebitamento con mutuo, non c’è traccia.
Solo una cosa la giunta Giro è riuscita a fare, creare notevoli problemi ad un’altra attività commerciale, l’edicola Gambero, costretta in fretta e furia a trovare una sistemazione più onerosa. Vista la storica posizione dell’edicola, testimoniata da tutte le fotografie che dal secolo scorso l’hanno sempre ritratta in quella piazza, perché non si è voluto valorizzarla integrandola nel nuovo progetto, sfruttando la ricorrenza del centenario del Comune ? Quello che nelle parole del Sindaco è stato più volte definito “il salotto della città” da recuperare alla pedonalità perché non potrebbe continuare a godere di un servizio che stimola l’incontro e la sosta dei cittadini ? Nel progetto che i gravellonesi hanno potuto conoscere vagamente dagli articoli di stampa, si parla del mantenimento dei 18 stalli per la sosta delle auto, della ricollocazione del pavè e della posa di un monumento. Cioè la situazione odierna senza l’edicola. Almeno si fosse pensato di collocare il monumento allo scalpellino proposto dal Cav. Savia qualche soldo lo si sarebbe risparmiato.
Il sospetto è che in tutta questa storia si accumuleranno ritardi e che chi ne pagherà le maggiori conseguenze sarà un’altra attività commerciale del centro-salotto, tanto caro al Sindaco.
Il Coordinatore cittadino PD Gravellona TOce
Roberto Birocco

MANOVRA ECONOMICA: IL SEN ZANETTA VIVE IN UN ALTRO PIANETA

Sen. Valter Zanetta (PDL)

In queste ore difficili, tra Banca centrale europea e Banca d’Italia, non c’è un solo interlocutore che non esprima “grandissima preoccupazione” per quello che sta accadendo nel nostro Paese.
Il “caos totale” nel quale il governo è precipitato in questi ultimi due mesi, cambiando radicalmente per ben quattro volte il menu delle misure di risanamento per assicurare il pareggio di bilancio nel 2013, è una miccia accesa nel cuore della moneta unica. Il Governo fa una mezza marcia indietro sulle norme antievasione eliminando l’obbligo di indicare i rapporti bancari nella dichiarazione dei redditi, attenuando le norme penali e complessivamente indebolendo la portata delle misure che erano state proposte ed il sen. locale Valter Zanetta dichiara soddisfazione per il lavoro svolto in commissione bilancio.
Riassumendo: la manovra è nei fatti bocciata dai mercati, dall’unione europea, dai sindacati, dalla Confidustria, dalla Bce, ma il senatore Zanetta è soddisfatto e sbandiera ai quattro venti risultati che in realtà rendono insoddisfatti anche suoi illustri colleghi di partito a partire dal Presidente della Regione Lombardia Formigoni fino al sindaco di Roma Alemanno. Certo, il sistema elettorale ancora vigente spinge il sen. Zanetta a prostrarsi ai capi corrente in vista di una possibile riconferma parlamentare, tradendo, nei fatti le volontà e i bisogni dei cittadini.
Riprendendo gli argomenti delle dichiarazioni del senatore Pdl sugli enti locali, il fatto che il patto di stabilità sarà allargato a tutti i comuni, anche quelli sotto i 5000 abitanti, toglie ogni possibilità di intervento a questi stessi enti, alimentando una recessione economica che ci colpisce sempre più severamente (forse Zanetta non se ne sta ancora accorgendo). La nostra denuncia e contrarietà a questa manovra rimane intatta, anzi, semmai le preoccupazioni aumentano. Il taglio economico per i Comuni, significherà mandare in default il loro sistema gestionale. E il ruolo del Comune nei servizi è centrale per gli asili come per i centri anziani, assistenza sociale e lotta alle tossicodipendenze, servizi di trasporto per i disabili e altri assistiti, manutenzione delle scuole (fino alle medie) ma queste non sono questioni che preoccupano il senatore Pdl Zanetta … almeno ci sarà la provincia.
Ribadiamo come questa manovra avrà effetti devastanti su tutte le categorie, in particolare quelle più deboli e meno tutelate, e ribadiamo come il Pd del Vco sarà vicino a tutti coloro che autonomamente manifesteranno contro questa infausta manovra nelle forme che decideranno.
PD VCO
Ufficio stampa

Palazzetto dello sport di Gravellona Toce: sopralluogo del PD del VCO.

Si svolgerà venerdì 9 settembre alle ore 15 un sopralluogo, richiesto dai consiglieri comunali del Partito Democratico, all’interno del cantiere del Palazzetto dello sport di Gravellona Toce.
Un sopralluogo con contemporanea conferenza stampa per verificare lo stato dei lavori, presentare le proposte e le preoccupazioni del PD e capire lo stato dei lavori.
Ricordiamo che il cantiere è oramai fermo da più di un anno, da quando è stata stralciata dal progetto originale con una scelta dell’amministrazione del sindaco Giro, la realizzazione della prevista piscina.
Saranno presenti Aldo Reschigna, capogruppo in consiglio regionale, Antonella Trapani segretario provinciale, i consiglieri comunali Gianni Morandi e Anna Di Titta e il coordinatore del circolo Pd di Gravellona Toce Roberto Birocco.

PD VCO
Circolo di Gravellona Toce

Le modifiche alla manovra sono peggio dell’originale”

«Il senatore Walter Zanetta non ci venga a dire che ha salvato Province e Comuni. Le modifiche che stanno apportando alla manovra sono peggio del testo originale». Enrico Borghi, vice presidente dell’Anci e sindaco di Vogogna esterna le perplessità agli emendamenti presentati dal Governo e approvati in Commissione Bilancio al Senato.
«I Comuni più piccoli non avranno più un loro bilancio, se non quello dell’Unione spiega Borghi -. E’ stato esteso a tutti il rispetto del patto di stabilità, precludendo così ogni di investimento. Poi non hanno modificato nulla ai tagli dei trasferimenti agli enti locali». C’è poi un articolo degli emendamenti che proprio non va giù a Borghi: «I Comuni avranno l’obbligo di convocare la giunta solo in orario serale. Non ho remore a definirla una disposizione fascista: vogliono togliere ai sindaci anche la libertà di riunirsi quando preferiscono».
(da La Stampa)