A RISCHIO I FONDI PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE PIEMONTESI.

“Il Piemonte rischia di perdere la prima tranche di circa 30 milioni di euro destinati agli edifici scolastici e alla loro messa in sicurezza, mentre la seconda tranche di 11 milioni e 500 mila euro è stata distribuita direttamente dalla Commissioni parlamentari, senza tenere conto della graduatoria da cui risulta il livello di rischio di ciascuna scuola e senza coinvolgere gli enti locali, ovvero secondo una logica meramente clientelare. Una situazione che emerge con chiarezza anche nel VCO. Ci stupisce, però, che l’Assessore Alberto Cirio non si sia sentito in dovere di chiedere conto di tutto”.
La denuncia viene dal capogruppo regionale PD Aldo Reschigna, che riepiloga la vicenda: “Dopo la tragedia del liceo Darwin venne siglato un accordo istituzionale tra il Ministero, le Regioni e gli enti locali per addivenire a una mappatura completa degli edifici scolastici e determinare così, sulla base di una graduatoria del livello di rischio, quelli su cui intervenire per la messa in sicurezza. La Regione Piemonte risulta essere quella più avanti in tale lavoro di censimento, completato per circa il 97%”.
“Verso fine 2010 il Governo stralciò una serie risorse dai fondi Fas per avviare tali interventi, destinando al Piemonte 29.110.000 euro. La Regione, gli enti locali e i soggetti proprietari degli immobili (Province e Comuni) definirono 82 interventi da effettuarsi su altrettanti edifici.  Ad oggi, però, non è stato fatto nessun intervento. Se entro il 30 dicembre non dovessero arrivare le risposte da parte del Ministero sugli interventi previsti e non venissero attivati i relativi bandi i 30 milioni della prima tranche andrebbero così persi”.
Ma non é tutto: “Il 2 agosto scorso”, prosegue Reschigna, “la V e VII Commissione della Camera dei Deputati hanno provveduto a individuare una seconda tranche, questa volta di 11 milioni e 500 mila euro per il Piemonte su 114 milioni complessivi, per nuovi interventi su altri edifici. La Regione, però, è stata scavalcata nell’individuazione dei siti, infatti la scelta delle strutture su cui intervenire è stata fatta dalle stesse commissioni con risultati clamorosi: i fondi sono stati stanziati ignorando la graduatoria regionale (e quindi i livelli di rischio) e le priorità delle singole Province”.
“Nel VCO, ad esempio solo una delle scuole finanziate, la Cantelli di Verbania, è nella graduatoria regionale. Le altre quattro, le elementari di Crodo e Gignese, la scuola dell’infanzia di Vignone e la materna di Beuracardezza, non sono neanche presenti in graduatoria. Non si capisce perché si é deciso di dare loro dei finanziamenti che andrebbero, secondo la graduatoria regionale, ad altri edifici scolastici bisognosi di interventi immediati. E’ un momento di scarsezza delle risorse, ed è una vergogna che queste vengano distribuite non in base a una programmazione sulle reali necessità degli edifici scolastici, ma sulla base delle volontà dei singoli parlamentari”.
“La situazione è simile a quella delle altre province piemontesi. Spero che la Regione faccia sentire la sua voce, in modo da ridiscutere una modalità per lo meno fantasiosa, di distribuire fondi su un capitolo così importante, come quello della sicurezza degli edifici scolastici, che, come recenti tragedie ci insegnano, possono costare la vita ai nostri studenti”.

PD VCO – Ufficio Stampa

Contro la nuova centralina idroelettrica all’Alpe Devero: petizione online.

alpe Devero

Petizione popolare on line e cartacea contro la realizzazione di una centralina idroelettrica all’Alpe Devero da parte di una società di Monza. L’iniziativa è di un gruppo di operatori turistici, proprietari di case e frequentatori della zona, circa 200 persone in tutto, tra cui il consigliere provinciale del PD Stefano Costa. Per firmare la petizione cliccate qui.
<Toglierà acqua ai torrenti Devero e Sangiatto nella piana dell’Alpe, sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale per gli uccelli> denunciano.
<Il 22 settembre è previsto un sopralluogo tecnico> ha spiegato Anna Proletti, una portavoce del comitato <Formalmente non possiamo essere invitati – ha aggiunto – ma non potranno impedirci di essere presenti>.
A lanciare l’allarme con una missiva l’ex sindaco bacenese , oggi capogruppo di minoranza Stefano Costa. <Sono contrario al fatto che un privato possa proporre un progetto di questo tipo, che tra l’altro non ha sollevato alcuna presa di posizione politica> commenta. Ad ora esiste un Piano delle Acque commissionato nel 2006 dall’amministrazione Costa e realizzato e approvato dal Parco Veglia Devero. Il documento stabilisce che nel Parco e nella vicina zona di salvaguardia (questa pero’ è di competenza del Comune)  lo sfruttamento idroelettrico possa essere solo ad uso pubblico. <Per lo piu’ in ottica impianti sciistici e ristrutturazione del Cervadone> spiega Costa. Il documento non è pero’ mai stato approvato dall’amministrazione di Baceno. <Ma si potrebbe fare subito> conclude l’ex primo cittadino.