BORGHI E RESCHIGNA REPLICANO A COTA: “IL PRESIDENTE LETTA NON STA GIOCANDO”

“Il Presidente Letta non sta giocando: oggi presiede il Consiglio dei Ministri, poi partira’ per Gerusalemme per una delicata missione internazionale e di seguito sara’ a Bruxelles per il Consiglio Europeo.
Nel frattempo, i suoi collaboratori e i parlamentari piemontesi democratici lavorano concretamente per risolvere i problemi dell’amministrazione regionale da lui presieduta. Per cui la sua polemica e’ del tutto fuori luogo, oltre che poco rispettosa degli assetti istituzionali.
Che il governo Letta sia attento e concreto alle istanze piemontesi lo dimostrano due fatti concreti: lo stanziamento di 150 milioni di euro per pagare i debiti piemontesi sul trasporto pubblico locale, fatto nella legge di conversione del decreto “paga debiti P.A.”, e l’anticipazione di liquidita’ di 200 milioni per la sanita’ piemontese fatta con decreto la scorsa settimana. Cota pensi a spendere meglio i fondi che gli sono stati messi a disposizione, e se possibile a non fare altri debiti, anziche’ innescare polemiche sterili. E magari concepisca in modo piu’ rispettoso anche la delegazione parlamentare piemontese, che non e’ chiamata a ratificare notarilmente le scelte da lui compiute”.
Cosi’ Enrico Borghi, deputato piemontese democratico, replica al Presidente della Regione Piemonte on. Roberto Cota che sulle pagine dei giornali piemontesi oggi polemizza con il Presidente del Consiglio in merito ad una richiesta di incontro.
Cota, oltre a essere un presidente inesistente, è anche un presidente ingrato e come tale incapace di garantire gli interessi del Piemonte. I parlamentari piemontesi del PD, sulla vicenda sanità, hanno deciso di tutelare gli interessi dei piemontesi piuttosto che trasformarla in una battaglia politica contro Cota.
Cota, con la sua risposta, dimostra di non saper mettere al centro della propria azione gli interessi della comunità piemontese, ma di pensare solo agli interessi politici del suo partito.
Ce lo ricordiamo supino al governo Berlusconi-Bossi, incapace di rialzare la testa. Oggi, nel momento in cui la Lega nord non è più nel governo nazionale, diventa falsamente portatore degli interessi del Piemonte contro Roma.
Quando poi parla di debito della Regione, Cota si ricordi che lui, in tre anni, è riuscito a produrre disavanzi per oltre 1150 milioni di euro, come dimostrano i dati del rendiconto 2012 approvato dalla sua Giunta. Un risultato di cui ci si può proprio vantare.
Dichiariazione di Aldo Reschigna, capogruppo PD in consiglio regionale

 

Paralisi in consiglio regionale: la protesta di Aldo Reschigna

Anche oggi i lavori del Consiglio regionale non sono andati oltre le risposte alle interrogazioni e alle interpellanze. Quando è arrivato il momento di esaminare le nuove norme per la panificazione, l’assessore competente ha chiesto il rinvio in Commissione del provvedimento per un approfondimento.
Il disegno di legge dell’assessore Cirio non si poteva discutere per l’assenza in aula dell’assessore. Inevitabile la chiusura della seduta anzitempo. Ancora una volta il Consiglio regionale è stato paralizzato dalla incapacità della maggioranza di proporre provvedimenti da discutere.
Eppure temi caldi per la nostra Regione ci sono, dalla sanità ai problemi di bilancio, per citare i due principali. Ma il centrodestra è ormai bloccato da una evidente assenza di una proposta politica, e sta ledendo pesantemente la stessa dignità dell’istituzione Consiglio regionale.
Per questo non ho firmato all’uscita dell’aula. Una scelta annunciata che mi costerà una decurtazione dell’indennità. Ma ritengo inaccettabile questo modo di procedere, anzi di stare fermi. La legislatura ormai non ha più senso, come dimostra anche la storia degli ultimi Consigli. Uno scatto di orgoglio ne imporrebbe la chiusura.

Aldo Reschigna – Capogruppo Pd in consiglio regionale

 

 

Il solito stile

Lunedì 10 Giugno 2013, primo consiglio comunale a Villadossola con Marzio Bartolucci Sindaco per il secondo mandato.
Dai banchi dell’opposizione F. Ravandoni, invece di prendere atto del voto dei Villadossolesi, ha inveito contro Carlo Squizzi e minacciato la neo assessore Jennifer Veronesi.
Niente di nuovo, è il suo stile, però qualcosa gli si deve ricordare.
Carlo Squizzi e’ uomo di altissima statura morale, apprezzato, stimato, amato, dall’intero paese e dalla comunità, e noi siamo onorati della sua rinnovata disponibilità a disposizione del comune di Villadossola, con rinuncia all’indennità di carica, così come nel quinquennio precedente.
La campagna elettorale di Carlo si è svolta con la sua consueta sensibilità e altruismo: “Non votate me”, diceva a chi lo interpellava, “votate i giovani, sono loro che vanno sostenuti”.
Ravandoni ha detto che ha perso perché i partiti che hanno proposto Bartolucci erano troppo forti, che (povero!), ha dovuto battersi contro troppe risorse.
La verità è che a suo sostegno si sono mossi “i soliti interessi ” di cui i Villadossolesi si sono stufati.
Il Partito Democratico di Villadossola ha appoggiato con forza organizzativa la lista civica ViviAmo Villa di Marzio Bartolucci. Lo ha fatto anche per impedire che “certa gente” tornasse a spadroneggiare.
I cittadini di Villadossola con il voto di maggio 2013 hanno definitivamente bocciato Ravandoni. Spiace per i giovani della sua lista, avrebbero meritato di più!
Il Partito Democratico, insieme alle altre forze a sostegno della lista civica ViviAmo Villa, avrebbe potuto fare una campagna elettorale aggressiva nei confronti del candidato Ravandoni.
Invece la campagna elettorale è stata impostata sul programma e sulla presentazione dei candidati: insomma una campagna PER e non CONTRO. Lo abbiamo fatto per dare un segnale di buona politica propositiva, e i Cittadini di Villadossola l’hanno capito.
Auguri a Bartolucci, alla sua nuova giunta e ai consiglieri di ViviAmo Villa. Vi sosterremo in tutti i modi!

Circolo PD di Villadossola

CRISI COMPLESSA DEL VCO: LA CAMERA AVVIA L’ITER

E’ partito ufficialmente l’iter per il riconoscimento del territorio del Verbano Cusio Ossola quale area a crisi industriale complessa.  
Il governo ha accolto un ordine del giorno presentato dal Partito Democratico , e sottoscritto da tredici parlamentari democratici –primo firmatario l’on. Enrico Borghi– con il quale si ripercorre tutta la trafila burocratica seguita negli anni scorsi dalle autorità locali del VCO e dalla Regione Piemonte e rimasta sin qui inevasa, con il quale si “impegna il Governo a valutare l’opportunità di riconoscere nel più breve tempo possibile il territorio del Verbano Cusio Ossola quale area a crisi industriale complessa.”
L’ordine del giorno, concordato direttamente tra l’on. Borghi e il sottosegretario alle attività produttive Claudio DeVincentis, innesca così il complesso iter burocratico e attiva formalmente i ministeri a avviare l’istruttoria su una richiesta rimasta sin qui nei cassetti.
Si tratta di un atto al tempo stesso preliminare ed importante –commenta l’on. Borghi– in quanto dopo questa espressione del Parlamento il Governo è formalmente ingaggiato nel dover fornire una risposta ad una richiesta che da anni viene avanzata dagli enti locali, dalle parti sociali, delle organizzazioni di categoria e dalla società civile del Verbano Cusio Ossola.
Ho già chiesto al Presidente della Provincia di convocare il tavolo di concertazione esistente presso l’Amministrazione Provinciale, ricevendone una piena disponibilità, in quanto in quella sede dobbiamo calibrare le iniziative e i percorsi finalizzati al raggiungimento di questo obiettivo. La strada è certamente lunga e complessa, ma oggi abbiamo posto le basi di questo percorso e a tale proposito desidero ringraziare il segretario Guglielmo Epifani e il capogruppo Roberto Speranza che su questo tema hanno impegnato tutto il gruppo Pd della Camera, nonché i colleghi parlamentari democratici di diverse zone d’Italia che hanno sottoscritto insieme a me questo documento al fine di conferirgli forza e significatività.”
“Dovremo lavorare –conclude l’on. Borghi– soprattutto caratterizzando la peculiarietà del VCO come economia di confine che in questi anni è stata penalizzata dalla concorrenza della vicina Confederazione Elvetica che in termini di dumping fiscale e di processi di attrazione di azienda ha drenato significative risorse al nostro territorio.”

Verbania: niente paura!

Il Partito Democratico di Verbania invita tutti i cittadini di Verbania Giovedì 27 giugno alle ore 21.00 presso Villa Olimpia a Pallanza. Incontro pubblico per coinvolgere, aprirsi e condividere idee nella costruzione del progetto per la Prossima Verbania.
Il vuoto di oggi non ha scuse, occupiamolo con il nostro protagonismo! La nostra città è stata abbandonata da chi aveva il dovere di amministrarla, lasciata sola, commissariata. Di fronte al vuoto lasciato da altri ci sono due scelte che possiamo compiere: l’indifferenza o l’impegno.
Noi vogliamo scegliere l’impegno ed è per questo che chiediamo ai verbanesi di riempire questo vuoto con il loro protagonismo. Perché una città si salva dalla crisi sociale e politica nella quale si trova, solo se si da spazio alla partecipazione e al contributo dei più!
Niente paura Verbania, è il momento di camminare, tutti assieme, verso un obiettivo: il nostro comune futuro.
Questo il senso dell’incontro che si terrà a Villa Olimpia (sala biblioteca) giovedì 27 giugno alle 21.00. Vogliamo aprire le porte del partito ai cittadini, perché possano entrare, lanciare idee, dire la loro. Perché possano contribuire alla proposta politica del Partito Democratico e possano esserne parte integrante.
In un momento di crisi generale, anche della politica e della democrazia, se ne esce assieme e non da soli. Come comunità e non come singoli.
Il futuro è lì davanti, andiamocelo a prendere. Il vuoto di oggi non ha scuse, occupiamolo con il nostro protagonismo!
Vi aspettiamo tutti, giovedì 27 a Villa Olimpia!

Il circolo PD Verbania

 

DEBITI SANITARI: IL GOVERNO LETTA DA’ RISPOSTE AL PIEMONTE

Il governo Letta ha dato un’immediata risposta alle esigenze del Piemonte, recependo l’appello che i parlamentari piemontesi hanno fatto nella giornata di martedì sottoforma di lettera al ministro Saccomani, varando subito uno specifico decreto che consentirà alla Regione Piemonte di ottenere una consistente anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti sanitari.
Ora il presidente Cota si attivi di conseguenza, senza scaricare su Roma responsabilità che sono proprie del livello regionale e senza inutili prove muscolari con i territori nel processo di riorganizzazione“.
Così il deputato democratico Enrico Borghi commenta il decreto legge recante “misure urgenti per i pagamenti dei debiti degli enti del servizio sanitario nazionale”, varato nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri che consentirà alla Regione Piemonte di ottenere una anticipazione di liquidità (stimata nell’ordine di circa 200 milioni di euro) per far fronte ai debiti sanitari pregressi.
Il decreto, infatti, consente alle regioni sottoposte alla situazione di squilibrio economico-finanziario della spesa sanitari (ovvero Piemonte e Puglia) di accedere a somme residue sul fondo per il pagamento dei debiti sanitari mediante anticipazione delle risorse non erogate in termini di competenza ai propri servizi sanitari regionali, e fa slittare dal 30 giugno al 15 luglio i termini per la richiesta al governo.
Ciò viene resto possibile dal fatto che nei giorni scorsi di è svolto un tavolo di verifica degli adempimenti diretti a verificare la capacità regionale di fronteggiare correttamente e nei tempi previsti dalla direttiva comunitaria i pagamenti dei debiti sanitari, e che sul fondo nazionale non hanno presentato istanza di accesso le regioni a statuto speciale (ad eccezione di Sicilia e Sardegna), le province autonome di Trento e di Bolzano e le regioni Lombardia, Marche e Basilicata.
Ciò ha liberato una disponibilità finanziaria che il governo Letta ha immediatamente dirottato a favore di Piemonte e Puglia. “Il presidente Letta e il ministro Saccomanni hanno dato in tempi pressoché immediati una concreta risposta alle esigenze piemontesi – conclude l’on. Borghi- sta ora alla Giunta Regionale non sciupare questa occasione“.

Ufficio Stampa