L’INTERVENTO DI GIUSEPPE GRIECO AL CONSIGLIO PROVINCIALE

imageSignor Presidente, signori Assessori, colleghi Consiglieri,

oggi il consiglio provinciale approverà il rendiconto per l’esercizio finanziario 2009, le responsabilità dei risultati di questo documento sono equamente ripartite tra le due amministrazioni che si sono succedute al governo della provincia.
Ritengo, quindi, sia questa l’occasione di ragionare insieme, senza polemiche e preconcetti di parte, circa il futuro economico finanziario del nostro ente e, più in generale del territorio del VCO.
Dalla relazione dei revisori dei conti, si evince che il bilancio 2009 si è chiuso con oltre 83 milioni di € di entrate: un dato elevatissimo, mai rilevato in passato, neppure nel periodo precedente alla giunta Ravaioli.
Considerando che il 70% delle entrate sono rappresentate dal titolo II e IV (trasferimenti quasi esclusivamente regionali), a campagna elettorale conclusa, possiamo dire che le accuse di torinocentrismo rivolte alla precedente amministrazione regionale erano più frutto volontà di contrapposizione che di una attenta analisi dei dati.
E’ possibile comparare, per l’anno 2007, l’incidenza dei trasferimenti sul totale delle entrate con il resto delle province italiane: VCO 69%, totale province 54%.
Le preoccupazioni aumentano se si analizzano le entrate proprie, che sono pari al 21,7% del totale delle entrate (nel 2007 erano al 25% rispetto ad una media delle province italiane del 40%): stanno diminuendo l’Imposta sulle RC auto, di trascrizione veicoli, consumo di energia elettrica, e le condizioni economiche del nostro territorio non consentono facili ottimismi circa il futuro.
Si conclude che la nostra provincia è molto più dipendente dalle elargizioni altrui (quasi esclusivamente regionali) rispetto al resto dell’Italia. (segue)Come affrontare questa situazione che coinvolge non solo l’amministrazione provinciale ma anche i comuni del Verbano Cusio Ossola? Nel futuro i trasferimenti continueranno a crescere?
Questo è il momento di immaginare ipotesi di lavoro condivise.
Il nostro territorio si trova ad affrontare la crisi economiche in una condizione di “rappresentanza politica” invidi abilissima. Il il direttore di VCO Azzurra TV De Paoli due settimane fa evidenziava che, probabilmente, non esiste un territorio di 160.000 abitanti che è rappresentato da 3 parlamentari, 4 consiglieri regionali (di questi 6 su 7 sono di maggioranza)
Considerato, inoltre, che le amministrazioni della provincia e dei principali comuni del VCO sono dello stesso colore politico di quelli di Regione e Governo nazionale si dovrebbe, con facilità trovare una soluzione ai nostri problemi.
Lei, presidente Nobili ha scritto al presidente Berlusconi chiedendo aiuto ed ha declinato in vario modo l’auspicato sostegno: autonomia amministrativa, gestione di risorse che appartengono al territorio, zone franche montane; ha concluso però dicendo di non chiedere assistenzialismo.
In questi giorni, il ministro Calderoli sta elaborando la “service tax”, imposta unica degli enti locali che dovrebbe sostituire ICI, tassa sui rifiuti, addizionale Irpef; ed ha inoltre affermato che il federalismo fiscale, è allo studio del governo, “non danneggerà il sud”. Questo mi induce a prevedere che il federalismo che verrà avrà come principali vittime le zone povere situate nel nord Italia.
Eccoci arrivati al dunque, non chiedere assistenzialismo significa volersi affidare ai tributi locali? Significa immaginare di copiare gli stati federali, come la Germania che da linfa alla sua struttura federalista lasciando ai comuni il 15% dell’Irpef e destinandone il 42,5% al Lander ed il restante 42,5% al governo federale?
Se questo, o qualcosa di simile, è l’obiettivo da perseguire è necessario un supplemento di analisi.
La provincia del Verbano Cusio Ossola è più povera della media non solo piemontese ma addirittura italiana.
Nel 2008 il valore aggiunto pro capite è stato di 21450 €, ultimo in Piemonte, sessantesimo in Italia.
Nel 2007 i versamenti Irpef per abitante sono stati pari a 2280 € mentre la media Piemontese si assestata a 2747 €; più precisamente, il versamento medio Irpef del 2007 per abitante è stato di 2467 € nel Verbano, 2334 e nel Cusio, 2054 € nell’Ossola. Il nostro territorio evidenzia un gettito medio pro-capite inferiore del 17% rispetto alla media Piemontese, con punte del 25% relativamente all’Ossola.
Questi dati, parziali e non esaustivi, mi inducono a proporre una commissione di studio sull’”autonomia possibile” nel nostro territorio; la commissione dovrà far emergere i vantaggi derivanti da una maggiore autonomia amministrativa, anche in termini di più efficiente utilizzo delle risorse, ed evidenziare i rischi che risiedono nella bassa capacità contributiva del nostro territorio.
Sarebbe anche opportuno valutare, di concerto con la regione Piemonte, la possibilità di svincolare una certa parte dei trasferimenti che annualmente, copiosi, giungono al VCO in modo tale che l’Amministrazione Provinciale possa, in autonomia, allocare queste risorse nella maniera ritenuta più opportuna.
Alla commissione sarebbe opportuno partecipassero i 7 nostri rappresentanti in Regione ed in Parlamento in modo da rendere più agevole la comunicazione con chi deciderà delle sorti della Provincia del Verbano Cusio Ossola

Fratelli d’Italia?

Ieri sera al termine del Consiglio comunale di Gravellona Toce il Sindaco Giro ha espresso l’intenzione, da ora in avanti, di aprire e chiudere la riunione dei consigli con l’esecuzione dell’Inno d’Italia.
L’annuncio è avvenuto a sorpresa, in modo un po’ sornione e soft , con lo stile di un pianista di piano bar che annuncia l’ultimo pezzo mentre la sala si svuota.
Ma il pezzo in questione non era "Sapore di sale" per cui tutti i presenti, anche quelli che stavano infilando la porta, con un po’ di imbarazzo sono stati bloccati dal dovere patriottico di ascoltare le note di Goffredo Mameli sull’attenti e con lo sguardo fiero in avanti.  Ognuno si è scelto un punto nella stanza da fissare per qualche secondo. Io che ero già uscito dalla sala, mi sono fermato nell’atrio e mentre ascoltavo le note che mi riportano alla mente, data la mia tenera età, più ricordi calcistici che altro, ho pensato ai consiglieri leghisti (Calefato, Labriola e Magistris) che dietro quel muro stavano soffrendo perché costretti ad ascoltare l’inno dello Stato invasore dal quale la Lega nel week-end cerca di liberarsi e il lunedì è costretta a servire su quelle comode poltrone rosse fino alla fine del mese (quando lo Stato canaglia paga lo stipendio). Bravo Giro proprio un bello scherzetto !
O forse era stato deciso tutto in una riunione di maggioranza ? In questo caso i cittadini gravellonesi possono stare tranquilli: qui la maggioranza non si lascia influenzare dai venti "divisori" che provengono da Roma e tira diritto. Ma dove va ?
Dal blog della minoranza di Gravellona Toce http://insiemepergravellona.blogspot.com

Un patto per l’acqua pubblica: Le proposte del PD

image Il Partito democratico si è opposto alle norme fatte approvare dal governo a colpi di fiducia e che spingono verso una privatizzazione forzata togliendo agli enti locali la possibilità di decidere e portando al rischio di monopoli privati nelle mani di poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio; norme presentate sotto il titolo di obblighi comunitari quando in realtà non c’è alcun atto comunitario o sentenza europea che imponga di forzare l’ingresso dei privati nel servizio idrico integrato.
Il Pd è contro il disegno di privatizzazione forzata imposto dal governo ed è vicino a quanti lo contrastano seguendo le diverse vie referendarie. Combattere, anche con il referendum contro la privatizzazione forzata dell’acqua è una battaglia fondata ma lo strumento referendario da solo non basta, è inadeguato sia per la scarsa efficacia dimostrata negli ultimi anni (24 referendum persi su 24 negli ultimi 15 anni per mancato quorum) sia perché sua natura abroga leggi senza definirne di nuove e più efficaci. Il Pd vuole formulare una proposta complessiva di gestione del servizio idrico integrato con un percorso di costruzione di un progetto di legge partecipato, che coinvolga amministratori locali e cittadini e che metta al centro la risorsa acqua per sua natura pubblica, da rendere disponibile a tutti e da preservare per le future generazioni.
l’acqua, infatti, è un bene comune dell’umanità, un bene essenziale e insostituibile per la vita. l’acqua non può che essere un bene pubblico e deve essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al massimo livello di qualità, secondo principi di equità e solidarietà e con criteri di sostenibilità per preservarne la qualità e la disponibilità per le future generazioni.
l’acqua è quindi necessariamente un bene pubblico e lo sono anche le infrastrutture del servizio idrico che vanno gestite con criteri di efficienza ed economicità secondo logiche industriali in grado di assicurare costi sostenibili e qualità del servizio. 
l’acqua è un bene scarso e va preservata attraverso la cura del territorio, la manutenzione dei bacini idrografici, la tutela dei corpi idrici e delle aree di salvaguardia.
l’acqua è un bene fisicamente limitato e come tale va prelevata e gestita secondo criteri efficienti, in particolare assicurando la migliore manutenzione delle reti di distribuzione, combattendo ogni forma di spreco e governando l’uso della risorsa e la sua assegnazione per i diversi usi, potabili, agricoli e industriali, garantendo l’obiettivo della sostenibilità attraverso incentivi al risparmio idrico e il rispetto di standard di qualità.
Per il Partito democratico sono obiettivi irrinunciabili la tutela delle acque, l’accessibilità per tutti, un uso razionale della risorsa che operi dal lato dell’offerta e non si limiti a rincorrere la domanda, l’equità delle tariffe e la massima qualità ed efficienza del servizio. Irrinunciabile anche l’obiettivo della copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e di una gestione sostenibile della risorsa acqua, con la riduzione quindi di dispersioni, sprechi e usi inappropriati.
Per raggiungere questi obiettivi:
–    una forte regolazione pubblica, attuata da una autorità di regolazione nazionale di cui siano compartecipi Stato e regioni, che consenta di definire standard di servizio, monitorare i risultati, applicare eventuali sanzioni e quindi incentivi qualità, efficienza e risparmio per migliorare il servizio e garantire al tempo stesso equità e uso sostenibile della risorsa acqua
–    ruolo fondamentale delle regioni e degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimi essenziali fissati
–    gestione industriale del servizio idrico integrato (ossia dell’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue) anche per realizzare economie di scala, assicurare qualità omogenea e controllabile dei servizi, garantire sicurezza degli approvvigionamenti idrici ed efficienza nella depurazione
–    un quadro normativo chiaro e stabile che metta fine alla continua incertezza prodotta dai ripetuti interventi del centrodestra che riparta affidando alle regioni il compito di organizzare il servizio idrico integrato sulla base di ambiti territoriali ottimali definiti secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità nel rispetto dell’unità dei bacini idrografici, dell’unitarietà della gestione e quindi del superamento delle frammentazioni, dell’adeguatezza delle dimensioni gestionali, della riduzione delle sperequazioni tra ambiti limitrofi
–    tariffa come corrispettivo del servizio idrico integrato, che preveda una tariffa sociale per dare agevolazioni a determinate fasce di reddito e ai nuclei familiari numerosi e una tariffa che incentivi il risparmio idrico e scoraggi quindi i consumi elevati
–    meccanismi che vincolino alla realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio, stimati in almeno 60 miliardi di euro con un impegno aggiuntivo per garantire lo stesso livello di servizio in ogni area del paese
Iniziamo da oggi un percorso di costruzione di un progetto di legge che si articola intorno a queste linee guida e che vogliamo elaborare con i nostri amministratori locali ed eletti, territorio per territorio, e con il sostegno dei cittadini che vorranno firmare la petizione a sostegno della nostra proposta.
PD – Roma
22 aprile 2010

Un comune che non aiuta.

Una storia da raccontare, per capire come la nuova giunta di Verbania  “aiuta” alcune associazioni della città ad organizzare una manifestazione.
Antefatto: un bel numero d’associazioni verbanesi (sotto potete leggere l’elenco completo) si è mosso, per il secondo anno consecutivo, organizzando nel pomeriggio del 25 aprile un’iniziativa chiamata “fratelli d’Italia, cittadini del mondo”, un pomeriggio con musica, parole e danze per il diritto di cittadinanza.
Domanda: cosa fa una giunta di fronte a tante associazioni di volontariato che si muovono per organizzare un evento in città? Li aiuta?
Macche, a Verbania la risposta è un po’ di bastoni nelle ruote.
Vediamo perché e come. La richiesta di utilizzo della Piazza Ranzoni è stata inoltrata con congruo anticipo (fine marzo).
Cosa fa il Comune? Risponde dopo pochi giorni? No, l’autorizzazione (nonostante diverse sollecitazioni) è rilasciata soltanto venerdì 23 aprile (due giorni prima!) e non per la piazza richiesta (piazza Ranzoni) ma per un’altra (San Vittore).
Pare che, a differenza delle solite autorizzazioni che i vigili urbani gestiscono in autonomia, qui sia stata la giunta a voler dire la propria.
Addirittura, su un pezzetto di carta allegato alla documentazione del comune, è comunicato che per Piazza San Vittore s’intende lo spazio posto sul retro della Basilica (insomma, meno gente li vede meglio è, avranno pensato quelle volpi della giunta).
A questo punto le associazioni (supponiamo un po’ arrabbiate) hanno cercato di contattare il Sindaco ed, almeno, hanno “strappato” la possibilità di fare l’iniziativa nella parte principale della Piazza e non dietro la Chiesa, nella parte nascosta.
La domanda sorge spontanea: visto che altre manifestazioni in contemporanea non ci sono state, né in piazza san Vittore né in Piazza Ranzoni, perché non dare la piazza richiesta? perchémandarli in un altro luogo meno visibile? Tra l’altro la domenica i negozi sono chiusi e non si dava nemmeno “fastidio” ai commercianti (ammesso che portare gente in centro ad Intra sia negativo per i commercianti).
E perché aspettare sino a due giorni prima della manifestazione (23 giorni dalla richiesta) prima di dare il permesso?  Possiamo immaginare i problemi logistici per chi ha organizzato nel venire a sapere che tutto è spostato in altro luogo 48 ore prima dell’evento stesso (senza considerare altri problemi, come ad esempio la pubblicizzazione dell’evento, con la diffusione per giorni di un volantino che indicava piazza Ranzoni e non certo San Vittore, i comunicati stampa, facebook ecc).
Le Associazioni poi, hanno richiesto al Comune anche il montaggio del palco spettacoli ed il patrocinio dell’iniziativa.
Mentre l’ufficio tecnico (a livello informale), comunicava a voce che il palco era già montato per altre iniziative in piazza Ranzoni del giorno prima e problemi in merito non c’erano, le associazioni scoprono lo stesso venerdì mattina (due giorni prima) che il palco a loro  il Comune non lo concede (agli altri si) e non c’è nemmeno l’ombra del patrocinio (che invece il Comune ha dato in passato a quesi simpaticoni di "Casa Pound" – si, proprio loro, quelli che il Duce lo rimpiangono -).
Insomma un bell’aiuto all’associazionismo locale da parte della Giunta e un bell’esempio di coerenza.
Le considerazioni le lasciamo a chi legge: ricordiamo solo che era un’iniziativa per il 25 Aprile.
Qualcuno evidentemente della Giunta, ci si permetta la battuta, voleva liberarsi delle associazioni.
Ricordiamo le numerose associazioni coinvolte

21 marzo // A ruota libera // Camminare Insieme // Caritas Verbano // Caleidoscopio // CGIL // Chiesa Evangelica Metodista // Comunità rumena // Divieto di sosta // Emergency // Gruppo 096 di Amnesty International // Libera – Presidio G. Ambrosoli // Manitese // Nonsoloaiuto // Punto @ Capo // Raggio Verde // Sottosopra // Siraje // Tantevoci // Unione degli Studenti /

Coordinamento Provinciale PD

Circolo PD Verbania

APPROVATO IL BILANCIO PREVENTIVO 2010

Nel bilancio 2010 non vi sono nuove imposizioni né ritocchi alle tariffe in
essere, in particolare per addizionale Comunale sui redditi, ICI e Tarsu.
Sono rimaste sostanzialmente invariate le tariffe per mensa e trasporti mentre
sono state innalzate le fasce dei redditi per ottenere agevolazioni.
Nel bilancio vi è un giusto equilibrio che contempla attenzioni verso le fasce più deboli, verso la scuola, la famiglia e la cultura.
Gli interventi sul sociale, incidono sul bilancio per 272.548 €, con possibili ulteriori benefici per cittadini di Villa in relazione al progetto con la provincia, su bando Fondazione Comunitaria del Vco, che porterà altre 36.000 € per borse lavoro.
Il sostegno alle famiglie per trasporti e mense incide sul bilancio comunale per 62.000.
Tutti i servizi e le prestazioni inerenti l’istruzione incidono per 443.053 € e sono parzialmente sostenuti da contributi regionali per 230.893 , con un carico complessivo per l’amministrazione di 212.160 euro.
Il servizio trasporto scolastico è coperto per il 33 % dagli utenti, quello della mensa al 74%.
La gestione de la Fabbrica produce uno sbilancio a carico della gestione comunale nonostante gli accordi in essere con regione e provincia. Esso rappresenta il prezzo da pagare per la vasta produzione culturale, la disponibilità della struttura per l’intero territorio Ossolano e i costi di gestione de la Biblioteca Comunale.
Il dato gestionale della struttura La Fabbrica, pur negativo, evidenzia un miglioramento. (segue)Negli investimenti si sono privilegiate scelte in due direzioni, pur nelle contenute disponibilità,
a) tutela dell’ambiente con un significativo investimento sul fotovoltaico, (in via di definizione, sul quale torneremo)
b) attenzione alla sicurezza con interventi su viabilità e manutenzioni edifici comunali e scolastici.
Tra le opere previste vi sono le seguenti:
– la sistemazione dell’area esterna del cortile per il Formont e la Filarmonica (60.000)
– la sistemazione del cimitero capoluogo, come complemento connesso alla definizione del regolamento cimiteriale e alla limitazione della fascia di rispetto (80.000)
– le necessarie opere di manutenzione della Palestra del Peep (100.000)
– le opere di manutenzione straordinarie per edifici comunali e scolastici (140.000)
– il piano asfalti,già iniziato lo scorso anno (150.000)
– l’alienazione di due appartamenti per destinare risorse al patrimonio e alla viabilità. (80.000)
– un intervento, già definito lo scorso anno, sulla sicurezza delle barriere lungo l’Ovesca.(70.000)

1° maggio nel VCO: le principali iniziative

image Segnaliamo le principali iniziative di sabato 1° maggio: un appuntamento quanto mai sentito in questo periodo di profonda crisi.
– La principale sarà la manifestazione organizzata unitariamente da CGIL, CISL e UIL del VCO: corteo che partirà dalle 10 dal piazzale della Bialetti ad Omegna e raggiungerà il municipio dove si terrà il comizio di Vincenzo Scudieri, segretario generale della CGIL Piemonte.
– Organizzato dal CIRCOLO ARCI CASA DEL POPOLO il tradizionale appuntamento a Gravellona Toce. Dalle ore 10 – Ritrovo e partenza corteo presso Casa del Popolo, ore 11 – Concerto del Corpo Musicale S.Cecilia di Gravellona Toce. Interventi di MARCO TRAVAGLINI, ore 12 – Rinfresco, ore 12.30 – Pranzo al Circolo ARCI. E’ gradita la prenotazione entro il 29.04.2010 telefonando allo 0323.848072 (Circolo Arci).

– Appuntamento anche a Ghiffa, oganizzato dal circolo PD presso la Polisportiva RED a Ronco di Ghiffa.
Ore 10,00 Ritrovo per stare in compagnia, ore 11,00 Aperitivo con antipasti con assaggi di salumi vari, ore 11,15 Esibizione della Banda Musicale Ghiffese, ore 12,30 pranzo con Polenta con Brasato, Gorgonzola, Verdure alla griglia, Salamini alla griglia, Vino a volontà, ore 13,30 incanto delle Torte del 1° maggio, ore 16,00 Estrazione della Sottoscrizione a Premi. Tutto a soli 15,00 €

Working class fest presso l’area feste la Lucciola / Titty Twister a Villadossola dalle ore 12 sino a notte.
Concerto con i gruppi: Purple Eyes, Antustupro, Morning Glory, Pirhana Clique, Edith, Old Morgen. Leo Minor, Groundfloor.Musica con i dj Nolo, Maisa, Zio Rene, Evan Far. Retrospettiva cinematografica "dalla catena di montaggio al call center". Birra, drink e grigliata all day.