TARIFFE POSTALI: stop dal governo Berlusconi alle agevolazione alle non profit

image Pubblichiamo la nota del centro servizi del volontariato del VCO sul tema in oggetto.
Facciamo nostro l’appello inviato alle competenti autorità dal Direttore della Fondazione del Banco Alimentare Marco Lucchini, in occasione dell’ennesima mannaia che si abbatte sul mondo del non profit ed in particolare del volontariato, incuranti dell’enorme risorsa che questa realtà rappresenta per il paese reale.
“I governativi” che hanno modificato le tariffe postali abolendo le agevolazioni alle non profit, non si sono accorti che non hanno “sparato in fronte” solo alle associazioni stesse ma a tutto il popolo, soprattutto ai meno abbienti. Nessuno di noi chiuderà, semplicemente potremo fare molto di meno. Infatti, se fino al 1° aprile (data significativa per giocare un brutto scherzo) si poteva aiutare per 100, oggi si aiuterà per 33. Sicuramente non si chiuderà, perché un’ideale non si chiude, ma si dovranno fare i conti con la realtà. Eppure siamo nell’Anno europeo contro la povertà e il piano del governo per affrontare questo grave problema punta tutto sul dono, sulla compartecipazione dei singoli cittadini, del non profit, del profit e dello Stato. Eppure siamo in uno dei periodi di crisi più gravi della storia. Eppure si elogia il volontariato e tutto il non profit perché riescono a sostenere un welfare statale cotto e bollito. Eppure ci si è resi conto che Bertolaso sì, Bertolaso no, la Protezione Civile è tutta non profit (tolti esercito e pompieri). Non si preoccupi il genio che ha pensato questo provvedimento: noi del Banco Alimentare saremo costretti a lavorare di meno ma, per favore, ditelo voi a quel milione e mezzo di italiani che tutti i giorni aspetteranno inutilmente da noi qualcosa da mangiare.
Invitiamo le associazioni di volontariato del VCO ad aderire alla petizione lanciata da VITA su questo link www.vita.it/news/view/102170

CRISI: NON BASTERANNO LE PAROLE

image Pensavamo la campagna elettorale fosse finita.
Invece nei giorni scorsi i mass media locali hanno riportato la lettera del Presidente della Provincia del VCO Massimo Nobili al Presidente Berlusconi in cui chiede, pubblicamente, l’intervento del Premier per salvare (da chi? da cosa?) quel che è rimasto dell’industria del nostro territorio.
Appello condivisibile se non fosse che PDL e Lega governano tutte le istituzioni coinvolte: Comuni (Verbania, Omegna, Domodossola), Provincia, Regione e Stato e per questo una lettera diffusa a mezzo stampa pare essere un segno di debolezza degli amministratori, mancanza di pragmatismo, incapacità di dare una risposta concreta al territorio.
Per questo ancora una volta ci troviamo di fronte ad una spiazzante richiesta a colui pare abbia sempre un jolly da giocare in ogni situazione di crisi politica, economica e sociale, anche con Bialetti, Acetati ecc. Peccato che di jolly nel mazzo ce ne sono quattro ed alcune regole prima o poi vanno rispettate: non bastano parole e sorrisi a salvare posti di lavoro, a ridare fiato agli investimenti ad un settore industriale in crisi.
Servono prospettive a lungo termine, capacità e serietà della politica non solo se si vuole tornare a crescere ma anche a mantenere l’esistente.
Imprenditori e lavoratori aspettano un progetto e non sempre e solo parole che di concreto hanno ben poco.
Il Partito Democratico offre la propria disponibilità, conoscenza e le sue energie migliori per costruire il futuro del nostro territorio.
Per questo chiediamo un confronto serio e la costituzione di un tavolo istituzionale serio, aperto a tutti i soggetti coinvolti (lavoratori, sindacati, imprenditori, istituzioni) per non ricadere sempre nel gioco di chi la spara più grossa per poi contare morti e feriti dell’ennesima operazione mediatica della destra a cui nessuno ormai crede più.

Marco Tartari
responsabile Giovani Democratici VCO
della segreteria provinciale PD

Le Amministrazioni Locali pensino a risparmiare in consulenze, non sui bambini della scuola

image Pubblichiamo questo interessante Comunicato Stampa di Vittorio ORIGGI, Segretario della Funzione Pubblica CGIL VCO.
Alcune Amministrazioni Locali governate da Sindaci della Lega Nord hanno ormai aperto ufficialmente un nuovo fronte: caccia ai bambini che non pagano, dalla mensa scolastica al trasporto con il servizio di scuolabus.
Ad Adro, un comune della provincia di Brescia, ed a Montecchio Maggiore nel Vicentino, i bambini delle scuole elementari sono stati lasciati a digiuno, a Verona a 16 bambini è stato sospeso il servizio di scuolabus, e sempre a Verona è stato dato uno specifico ordine di servizio all’ autista di non riaccompagnare a casa due bambine di una scuola all’ infanzia che, al mattino, avevano regolarmente usufruito del servizio di trasporto scolastico. (segue)Ciò che è successo è ancora più grave, perché segna una sostanziale escalation in questa guerra che questi Amministratori comunali hanno deciso di scatenare contro bambini di cinque, sei anni: “ti allontano dalla scuola, ti sospendo il diritto alla formazione, cancello l’obbligo alla scuola”.
l’idea, poi, di utilizzare i servizi sociali per “accompagnare” i bambini a casa durante l’orario della mensa è il segnale di un agghiacciante e barbarico approccio istituzionale perché interpreta le responsabilità e le attività sociali affidate ai Comuni non in termini inclusivi, di accoglienza e sostegno alla cittadinanza, ma come braccio armato delle decisioni del Sindaco, anche quando tali decisioni hanno le caratteristiche dello stigma, dell’ intervento di polizia.
Quanto, infine, alle motivazioni economiche che sosterrebbero la necessità di espellere i bambini dalla scuola durante la pausa mensa o di lasciarli a piedi, negandoli il diritto al trasporto scolastico, basterebbe visitare i siti istituzionali di quei comuni per verificare quanto spendono in consulenze esterne ed incarichi di collaborazione a privati.
La Funzione Pubblica CGIL si schiera così senza ombra di dubbio a fianco degli insegnati e dei Presidi di quelle scuole che dichiarano l’intenzione di resistere a questa ennesima violenza nei confronti di bambin,i per la difesa dei loro diritti a prescindere dal censo, a prescindere dal colore della pelle.
Ed allora una considerazione:
di cosa si parla quando, con vanto, questo o quell’ altro esponente di questo Governo annuncia la decisione di aver ridotto i finanziamenti agli Enti Locali e di aver costretto Comuni, Province al rispetto rigidissimo di patti di stabilità, sempre meno sostenibili per l’ erogazione di servizi alla persona ???
Un paese civile, democratico deve essere rispettoso dei diritti di cittadinanza, anche di quelli di cui sono portatori le bambine ed i bambini, e che cosa vuole dire l’affermazione contenuta sempre nel Libro Bianco del Ministro Sacconi per la riforma del sistema del welfare che, i diritti di cittadinanza, costituzionalmente garantiti, possono essere soddisfatti indifferentemente da erogatori pubblici o privati ???
Il TG1 delle ore 20 del 3 febbraio u.s., ha mandato in onda un’ inchiesta, probabilmente sfuggita al controllo delle notizie secondo le quali il lavoro pubblico è sintomo di inefficienza e le lavoratrici ed i lavoratori pubblici sono il covo del fannullonismo, inchiesta effettuata sugli asilo nidi privati, una inchiesta molto interessante, nella quale si è delineato uno scenario inquietante: bambini parcheggiati in luoghi che non rispettano le garanzie minime di vivibilità e sicurezza, lavoratori e lavoratrici insufficienti, cioè che non garantiscono il rapporto educatore/bambini definiti dalle normative vigenti, e con tipologie contrattuali per lo più precarie o senza contratto.
Questo è un esempio plastico di come si trasformano i servizi connessi al welfare quando sono gestiti da chi si propone come obiettivo principale il profitto, da chi pensa unicamente di trarre guadagno da modelli sociali che subordinano la qualità della vita al processo produttivo, per cui non si praticano politiche di inclusione sociale, ma si pretende sempre più repressione.
Per questo la Funzione Pubblica CGIL del VCO ritiene che "Pubblico è meglio", perché in tutti questi settori fondamentali della vita, non ci sarà qualità per tutti i cittadini senza l’ efficacia e l’ efficienza del lavoro pubblico