Tagli alle scuole: altra scure per il Piemonte e il VCO

image Saranno   circa 1700  gli insegnanti in meno nelle scuole Piemontesi. Quasi 50 nel solo VCO.
Dopo l’assegnazione dell’organico di diritto, pur in presenza di un aumento di allievi in tutto il territorio,  il quadro delineato prevede un organico con i seguenti tagli:
500 insegnanti in meno nella scuola primaria, 500 nella scuola superiore e 700 nelle scuola media.
Un drastico ridimensionamento che vedrà cadere molto in basso il livello dell’istruzione.
Un ridimensionamento che non si limita ai soli tagli sugli organici ma che peggiorerà la qualità dell’istruzione in quanto a questi tagli farà  seguito  la creazione di  classi  sempre più numerose in cui sarà sempre più difficile poter insegnare.
Nella nostra provincia il violento taglio sull’organico della scuola primaria  ha prodotto: 374 classi a fronte di una richiesta di 400 (-26 classi ) pur in presenza di un congruo aumento di numero di allievi .(+ 50 allievi iscritti  ). Il tempo mensa che in un primo tempo l’USP aveva messo tra le richieste  è stato totalmente decurtato. Nella scuola primaria  i  docenti di ruolo risultati soprannumerari e costretti alla mobilità provinciale sono 25, ed altrettanti sono quelli che andranno in pensione e non saranno sostituiti.
La punta massima a Santa Maria Maggiore con 8 perdenti posto, gli altri sono a Baceno, Ornavasso, Crevoladossola, Vogogna, Baveno e Stresa.
Nelle scuole superiori saranno altri 47 i perdenti posto.  Nella provincia non saranno avviati corsi unici,  e gli istituti tecnici e professionali subiranno forti ridimensionamenti.
Questi tagli rispondono ad una logica del risparmio e non hanno altre finalità .
â–¡    Nella scuola primaria riducono il tempo scuola  eliminano classi,  non rispondono alle richieste delle famiglie, impoveriscono la qualità  della scuola.
â–¡    Nella scuola superiore riducono l’offerta formativa impedendo l’avvio di corsi che sono unici nel nostro territorio sdoppiano classi che in alcuni casi  arrivano ad essere composte da trenta ragazzi.
Peggiorando l’offerta formativa di un territorio  non si produce nessun risparmio economico ma solo  dispersione scolastica
I ragazzi dispersi dalla scuola saranno un  grave costo sociale .
Non dimentichiamo,  poi, che non è finita: infatti  i provvedimenti del governo riguardano anche il personale ATA per cui è previsto una drastica riduzione di 44.500 unità in tre anni.
 Nella nostra  provincia abbiamo fatto significativi investimenti nella scuola  che hanno consentito di elevare il  livello  educativo e formativo dei nostri allievi.
l’investimento in sapere è un investimento sulle risorse umane che consente la qualificazione e la riqualificazione  dei lavoratori e delle lavoratrici  consentendo al nostro paese di competere nello scenario globale nella fase della ripresa.PD – Ufficio Stampa