Le firme della Lega contro il centro islamico: discriminanti e intolleranti.

image La raccolta firme contro l’apertura del Centro di cultura Italo Araba è un’iniziativa che promuove discriminazione e intolleranza, che ostacola l’integrazione e limita la possibilità ad una parte di cittadini regolari di esercitare diritti fondamentali assicurati dalla nostra Costituzione.
Quello che più si disapprova è il chiaro intento di strumentalizzare a fini elettorali, delle ragioni anche comprensibili, di alcuni residenti di C.so Sempione, per porre al giudizio dell’intera città una fondamentale questione d’integrazione, con intenti palesemente discriminatori basati sul presunto diritto di una comunità di scegliersi i gruppi di nuova appartenenza con cui avviare il processo d’integrazione, secondo una logica escludente a seconda dei casi .
Le affermazioni  gravi e inopportune di alcuni noti esponenti locali di Lega e PDL riportate dagli organi di stampa in questi giorni, sono figlie di quella subcultura citata anche dall’ex Ministro dell’Interno Beppe Pisanu (esponente di spicco della PDL) " che fa guardare tutto nell’ottica della sicurezza, e con gli occhiali appannati della paura". Da quello che si è visto e sentito sembra che la Lega nelle prossime elezioni comunali detterà la linea da seguire anche alla PDL locale se esponenti del calibro di Ivan Guarducci (ex Presidente della Provincia) dopo cinque anni di silenzio, ha fatto sentire la sua voce su una questione che sembra essere in cima alle sue priorità di candidato sindaco ( sue le parole “ I centri islamici per noi possono essere addirittura considerati centri anti-integrazione. Lì si educano i figli alla differenza. Noi non vogliamo un’enclave nel nostro territorio”).

Invitiamo i cittadini a non farsi fregare un’altra volta perché se questo è il tema sul quale Lega e PDL vorranno impostare la prossima campagna elettorale in città, sappiano fin d’ora che nessuna amministrazione  potrà chiudere o spostare nessun centro islamico regolarmente autorizzato e condotto nel rispetto della civile convivenza . Ad Omegna la Lega governa da due anni ma si è dimenticata, fortunatamente, di promuovere iniziative contro il Centro islamico, che era stato il tema cardine insieme alla sicurezza dei cittadini dello scontro delle amministrative, perché non ce né alcun motivo. Da noi qualche motivo in più ce l’ha: cercare di vincere le elezioni dividendo i cittadini e non accettando di essere tacciata di razzismo ( come ha scritto il giornalista Giovanni Maria Bellu : "Non c’è in Italia un politico che accetti la definizione di razzista. Nemmeno l’ europarlamentare leghista Mario Borghezio che disinfettava i vagoni dei treni degli immigrati. Nemmeno Umberto Bossi che li chiama Bingo bongo. Non esiste in tutto il paese un solo razzista dichiarato" ).

La nostra Amministrazione ha il semplice ed unico compito di agire rispettando e facendo rispettare la legge, prima fra tutte la Costituzione, ed è quello che faremo ora e sempre fino al termine del nostro mandato, per assicurare a tutti i cittadini residenti di godere dei diritti fondamentali, tra cui quello di poter professare liberamente la propria fede.

La nostra Amministrazione accoglie integralmente  il forte appello che viene dal Capo dello Stato "a quanti hanno responsabilità istituzionali, culturali, educative perché si impegnino fino in fondo per fermare qualsiasi manifestazione a rischio di xenofobia, di razzismo, di violenza" ed invitiamo tutte le forze politiche ad accogliere questo monito.

La nostra campagna elettorale si fonderà solo su proposte concrete a garanzia e miglioramento della vita di tutti i cittadini residenti, nessuno escluso.

Crediamo che in questo particolare momento economico e sociale la prima responsabilità di chi governa, a qualsiasi livello, sia di lavorare per assicurare il massimo grado di coesione sociale e tolleranza, per sfruttare tutte le opportunità positive che il fenomeno dell’immigrazione porta con sé.
Irresponsabile e pericoloso è l’atteggiamento di chi rincorre il voto degli elettori stimolandone le paure più immotivate con il rischio di trovarsi come dice Pisanu "come l’apprendista stregone che non riesce a dominare i fantasmi da lui stesso evocati".

Noi per rispetto e senso di responsabilità verso gli abitanti di Gravellona Toce non lo faremo mai !

Documento dell’l’Amministrazione Comunale di Gravellona Toce

Incontro pubblico sui temi della riforma Gelmini nella scuola. A Verbania giovedì12 febbraio

image "Quale futuro per le scuole di montagna? Quale futuro per la scuola nel VCO? l’impatto della Riforma Gelmini"
È questo il tema dell’incontro pubblico, aperto a genitori, studenti e ai lavoratori della scuola, organizzato dal partito democratico nella giornata di Giovedì 12 febbraio, alle ore 21 presso Palazzo Flaim a Verbania Intra, alla quale parteciperà Giovanna PENTENERO, Assessore all’Istruzione e Formazione Professionale della Regione Piemonte.
È possibile scaricare il volantino con i contenuti delle proposte del PD (cliccare qui) ed anche il PDF dell’invito (cliccare qui).
Interverranno inoltre all’incontro Enrico BORGHI presidente Nazionale UNCEM, Liliana GRAZIOBELLI assessore Provinciale all’Istruzione e Formazione Professionale nel VCO, Gabriella PRANDI Segretaria CGIL Scuola VCO, Aldo RESCHIGNA consigliere Regionale PD.
A presiedere sarà Paolo SULAS coordinatore Circolo PD Verbania.

No al vitalizio ai repubblichini di Salò: no alla proposta dell’On. Zacchera

image “Il disegno di legge presentato alla Camera che prevede di assegnare, indistintamente, un vitalizio di 200 euro a partigiani, deportati, militari a tutti coloro che facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla RSI va molto al di là del revisionismo che, in questi ultimi anni, è andato diffondendosi nel nostro Paese” affermano i Consiglieri regionali del Partito Democratico, Marco Travaglini ed Aldo Reschigna, commentando la proposta di legge presentata da esponenti della Maggioranza di centro-destra, tra i quali l’on Marco Zacchera, che vorrebbe istituire l’Ordine del Tricolore, con un assegno vitalizio assegnato sia ai partigiani, sia “ai combattenti che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente e aderirono a Salò” .
“Desideriamo manifestare il nostro appoggio – continuano Reschigna e Travaglini – al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte che sta preparando una massiccia campagna contro questa proposta di legge, prevedendo una raccolta di firme contro questo provvedimento, un ordine del giorno del Consiglio regionale e di tutte le Assemblee elettive del Piemonte, ma soprattutto l’avvio di una campagna di comunicazione mirata a far conoscere ai giovani la storia italiana del Novecento e la differenza fra coloro che combatterono a favore di libertà e democrazia e chi, invece, a favore di un regime dittatoriale”.

“Una simile proposta – concludono i Consiglieri Reschigna e Travaglini – va ben al di là delle richieste di accomunare i morti di entrambe le parti e di sviluppare un progetto coerente con la cultura della pace della nuova Italia, significa legittimare coloro che si schierarono contro lo Stato Italiano, significa tentare di riscrivere la nostra storia”.

Barbara Castellaro – Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico