La Regione Piemonte stanzia 8 milioni di euro per la nuova ala del San Biagio

image La delibera assunta ieri dalla Giunta Regionale in merito al Piano triennale sulla edilizia sanitaria assegna 8 milioni di Euro per l’avvio dei lavori per la costruzione della nuova ala dell’ospedale di Domodossola.
Lo stanziamento è relativo alla effettiva capacità di spesa nel triennio 2008-2010 e presuppone la messa a disposizione negli anni residui dell’importo per la conclusione dei lavori.
Il metodo assunto, quello non di immobilizzare risorse, ma di stanziare le risorse rispetto alla effettiva capacità di spesa, consente alla amministrazione regionale di intervenire in modo ampio e concreto per l’attuazione del Piano di investimenti in edilizia sanitaria che rappresenta un pezzo importante del programma politico della Amministrazione Regionale.
Come consiglieri regionali ci siamo impegnati per il raggiungimento di questo obiettivo che corrisponde ad una domanda molto forte e condivisa che è stata espressa dalla nostra realtà territoriale .
Siamo pertanto soddisfatti di questa attenzione e di questo risultato che testimonia , più di tante parole o slogan , il concreto impegno per il VCO.
Aldo Reschigna, Marco Travaglini consiglieri regionali PD

Lettera aperta sulle Comunità Montane

imageSi è appreso dagli organi di informazione nazionali che nella prossima manovra finanziaria ci potrebbe essere la totale cancellazione delle Comunità Montane.
La cosa non ci sorprende. All’interno della compagine governativa del centro destra, da molto tempo serpeggia questa volontà supportata da una campagna mediatica di attacco contro gli enti montani, indicati come la causa di tutti i mali del paese.Noi sosteniamo con fermezza che la situazione così com’è oggi sia da cambiare, le Comunità Montane devono diventare veramente, se vogliono ancora avere un ruolo, i luoghi dove si difende il diritto di vivere in montagna. Per farlo occorre che tutti si assumano le proprie responsabilità, uscendo dalla pura logica dell’autodifesa
Le Regione Piemonte sta cercando di affrontare con serietà questo argomento, ma le difficoltà sono molte. l’obbiettivo per alcuni pare essere unicamente rivolto al mantenimento della propria posizione, in barba alle reali esigenze del territorio nel suo complesso. La parola “specificità” è diventata una sorta di “prezzemolo”: buono per ogni cosa. Tutti hanno la propria specificità e quindi non si tocca nulla!! Il VCO è specifico rispetto alla Regione, l’Ossola rispetto alla Provincia, una Comunità Montana lo è nei confronti di un’altra….la casa del sig. Rossi è specifica rispetto a quella del suo vicino. Vi sembra serio?
Ora, come scritto all’inizio, sembra che il governo di centro destra voglia cancellare le Comunità Montane. Riteniamo che questa soluzione sia un errore soprattutto per il nostro territorio. Quando lo scorso anno l’ex ministro Lanzillotta propose una norma che limitava, e di parecchio, il numero delle Comunità Montane, lasciandole comunque in vita, molti dei nostri politici locali di centro-destra si scagliarono con veemenza rispetto questa possibilità e tutti i mass media locali ne diedero ampio spazio.
In un assemblea a Torino, con la presenza del ex Ministro, alcuni rappresentanti di centro destra delle Comunità Montane più importanti del Vco, tennero un atteggiamento a dir poco sconveniente e oltraggioso. Siamo curiosi di sapere se queste stesse persone sono pronte a fare altrettanto ora che la proposta è arrivata dal “loro” governo e come intendono fare i rappresentanti locali al governo nazionale.
Abbiamo il forte timore che si comporteranno come hanno sempre fatto, pronti a votare come gli viene indicato da Roma, salvo poi cavalcare la protesta a livello locale: pronti a scagliare la pietra e a nascondere il braccio.
La diffidenza che proviamo ci viene, purtroppo, dalla valutazione di ciò che è successo e sta succedendo tuttora per la questione dell’acque: sostengono nei luoghi che contano certe posizioni per poi contrastarle in loco.
Abbiamo la sensazione che avranno lo stesso atteggiamento anche per le Comunità Montane!!
Questa è l’Italia, questa è la nostra realtà!
PD Villadossola
 

ABOLIZIONE DELLE COMUNITA’ MONTANE. IL SILENZIO ASSORDANTE DEL CENTRO DESTRA

image Mentre la Regione Piemonte sta lavorando ad una legge di riordino delle Comunità Montane che tanto rumore ha fatto a livello locale prevedendo una forte riduzione degli enti montani, da giorni corrono voci, sempre più insistenti e fondate, che il governo presenterà nelle prossime ore un Disegno di Legge nel quale sarà presente l’abolizione totale delle Comunità Montane, senza per questo ricevere altrettanta attenzione.
E’ singolare, soprattutto, il silenzio assordante di tutti coloro che lo scorso anno, al momento della presentazione del decreto Lanzillotta (che prevedeva il mantenimento delle Comunità Montane per i soli comuni sopra i 600 msl), avevano gridato allo scandalo, ad una imposizione dall’alto, ad un intervento centralista che non teneva conto delle realtà locali. Cosa dicono ora tutti questi amministratori di centro destra, sempre pronti a difendere tutte le specificità del territorio, ora che è il governo loro amico a proporre una legge che noi non condividiamo sia dal punto di vista del merito che del metodo?
Ci chiediamo anche che fine faranno tutti gli impiegati che lavorano attualmente nelle Comunità Montane, saranno accollate ai comuni che già sono in forte sofferenza? E che dire dei mutui contratti, delle gestioni ora in capo a questi enti?
Anche il Gruppo del Partito Democratico a livello provinciale e tutta l’amministrazione è preoccupata rispetto ai risvolti negativi che questo provvedimento potrà avere per la nostra Provincia ed ha presentato un ordine del giorno che sarà discusso al prossimo Consiglio Provinciale e che alleghiamo. (continua)
Odg

Il consiglio provinciale del vco esprime sconcerto e contrarietà circa l’annuncio che il Governo italiano, tra i provvedimenti finanziari, possa abolire totalmente le Comunità Montane.

Sostiene che con l’abolizione totale delle Comunità Montane non si combatte lo spreco di denaro pubblico, ma invece si rischia di lasciare zone montane come la nostra senza risposte ai problemi che la gestione di questi territori “marginali”comporta.

Ritiene questa scelta centralista e contro la più elementare logica federalista, come la previsione, in questi stessi provvedimenti finanziari, della riduzione di fondi alle regioni sulla sanità e della riduzione dei trasferimenti alle provincie e agli enti locali.

Ritiene che la riduzione di questi enti non possa essere imposta dall’alto, ma attraverso una discussione dal basso, con una legge regionale che entri nel merito delle tante “diversità” e che riformi non solo gli ambiti e il numero delle stesse, (che va certamente diminuito) ma anche le funzioni e le modalità di elezione.

Ritiene necessario che siano le Regioni in accordo con le comunità locali ed i Comuni a lavorare per una legge che faccia, sì risparmiare, ma che riformi il sistema assegnando funzioni e spingendo verso l’associazionismo tra i Comuni, affinchè il sistema locale recuperi efficienza ed efficacia.

Impegna l’amministrazione provinciale ad attivarsi a tutti i livelli per perseguire il contenuto di questo odg.

PDVCO
Ufficio Stampa

Villa Renzi – Stanze per abitazioni per anziani

La storia
Il complesso di Villa Renzi-Cesconi è stato uno dei pilastri portanti della campagna elettorale dell’attuale maggioranza comunale fin dal 2000. Occorre ricordare che in sede di programma la proposta per il complesso era quello di una Casa di Riposo per anziani finanziato con i soldi delle centraline idroelettriche comunali. (vedi intervista del 2001 a ECORisveglio Ossolano in occasione della stesura del primo bilancio comunale)
Nel corso degli anni il progetto ha subito diverse variazioni; la più importante è stata quella di optare per una struttura diversa dalla classica casa di riposo e decidendo quindi di realizzare una struttura con mono e bilocali da affidare ad anziani autosufficienti integrate da strutture comuni fra cui una mensa (relazione descrittiva allegata alla delibera di giunta 112 del 2002). Il recupero di un fabbricato esistente “D” avrebbe dovuto ospitare dei bilocali per coppie anziane e mentre un nuovo edificio “E” dei monolocali. La struttura della Villa “A” avrebbe dovuto essere utilizzata per realizzare strutture dedicate alla socializzazione fra cui: Biblioteca, Sala d’ascolto e uffici di pubblico interesse.
Il progetto finanziato nell’ambito del DOCUP 2000/2006 al 70% su un impegno previsto di spesa di 4.234.000 € viene approvato dalla giunta nel luglio del 2002 con delibera 112. Nel coso degli anni il fabbricato D è stato stralciato dal progetto e quindi è rimasto solo il fabbricato E suddiviso in monolocali.
l’affidamento era stato inizialmente assegnato ad una ditta con un ribasso del 10,33% (Rep 444 del 14 10 2003). Successivamente il contratto era stato risolto per inadempienza ed affidato ad altra ditta (GM 24 5 2005).Nel giugno 2006 la giunta ha approvato (Delibera 57 – 2006) il certificato di collaudo che si attestava su un impegno di spesa di 2.527.000 €.
Il corpo centrale della Villa (come tutto il resto) resta a tutt’oggi inutilizzato, tranne la parte che è servita per realizzare il famigerato “Show Room Della Pietra”. Nelle intenzioni dell’amministrazione questo show room della pietra doveva "creare quei servizi aggiunti indispensabili per lo sviluppo e mantenimento di mercati" ossia realizzare un ambiente espositivo multimediale a disposizione delle aziende private che vogliono valorizzare i loro prodotti.  Ad oggi la struttura aspetta una gestione.
Nel 2007 è stato affidata con bando la gestione della mensa che avrebbe dovuto servire le scuole e gli ospiti della struttura che sarebbe dovuta entrare in servizio nel gennaio 2008. Si è verificato che nel mese di dicembre la ditta entrata in gestione non ha potuto iniziare in quanto la nuova struttura pareva non essere adeguata riguardo alle norme relative alle mense; tanto che la sua entrata in servizio è stata rimandata a settembre 2008.
Sempre nel 2008 si è proceduto ad un pubblico bando per assegnare i monolocali della casa Albergo che sono destinati “agli anziani, singoli, residenti in ambito comunale, da un periodo, continuativo, non inferiore a tre anni, con età minima di anni 66,  in condizioni di autosufficienza psico/fisica  certificata” (dal bando comunale)
Riflessioni sullo stato attuale
E’ notizia recente che il bando per l’assegnazione delle stanze è andato praticamente deserto, essendoci stata una sola richiesta. Questo risultato impone alcune riflessioni:
– Chiariamo che, pur essendo in minoranza, non abbiamo mai fatto nostra la logica del “tanto peggio tanto meglio” e abbiamo sempre sperato che la struttura, visto che è stata pagata con soldi pubblici,  avesse una ricaduta positiva sulla cittadinanza di Crevoladossola. Ricordiamo infatti il nostro contributo positivo al miglioramento del regolamento di accesso alla struttura, che in prima battuta prevedeva un reddito annuo inferiore a 8.000 € riservando la proposta ad una platea ancora più ristretta.
– A questo punto è ragionevole che la questione verrà messa di nuovo in discussione in quanto la struttura difficilmente andrà a regime senza un adeguato numero di persone interessate ad utilizzarla.
– Pare che il problema sia essenzialmente legato alle dimensioni troppo esigue dei locali e da più parti si sente parlare di rifare i lavori per ridisegnare la struttura, a tale proposito non si riesce a capire per quale motivo il progetto originale del 2002 che prevedeva anche alcuni bilocali sia stato modificato.
– Sicuramente un errore grave è stato quello di non realizzare nessuno studio preventivo sulle esigenze della popolazione e si paga una certa dose di presunzione da parte della maggioranza che ha gestito sempre autonomamente la procedura. Citiamo a tale proposito due interviste: Nel 2001 il capogruppo di maggioranza Guerreschi dichiara “personalmente sono rimasto sorpreso da quanto la popolazione anziana senta l’esigenza di una casa di riposo”; mentre nell’aprile del 2007 il Vicesindaco Arch. Iaria dichiarava “ sappiamo perfettamente quale tipo di anziani verranno ospitati in Villa Renzi”.
– Dal Volantino della maggioranza del 2001 notiamo anche come si sia dichiarato che la casa albergo era “uno dei punti più qualificanti del programma “
A questo punto è evidente che occorre che la maggioranza prenda atto che non ha raggiunto gli obbiettivi previsti rispetto ad uno dei punti qualificanti del suo programma elettorale.
Prediamo atto che i diversi cambi d’idea dimostrano approssimazione e mancanza di programmazione, come si può vedere anche dalle vicende dell’ufficio turistico, delle scuole e dello show room della pietra.
La maggioranza si è resa conto che la promessa elettorale della casa di riposo non era gestibile e visto che il bando DOCUP era finalizzato a strutture del tipo socio assistenziali per accedere ai fondi ha scelto una via di mezzo fra edilizia popolare e la casa albergo per anziani che, così come è stata realizzata, ha pochissima utenza sul territorio di Crevoladossola.

Le proposte del Circolo PD di Crevoladossola
 Sicuramente le dimensioni degli alloggi non rendono la struttura appetibile e l’attuale mancata esecuzione dei servizi accessori (lavanderia, biblioteca, mensa,…) rende la loro assegnazione ancora più difficile.
La RAA (Residenza assistenziale alberghiera), così come viene definita la struttura nella relazione tecnica del 2002 viene equiparata, per legge, ad un albergo 3 stelle con servizio lavanderia e pulizia camere per il quale non sappiamo come si comporterà in merito l’amministrazione Della Pozza.
Se la struttura ristorante entrerà in funzione a settembre, auspicandoci che questa volta i locali siano a norma con le richieste igienico-sanitarie, resterà il problema dei servizi annessi. Ma se anche queste situazioni avessero una soluzione nel breve periodo riteniamo opportuna la valutazione dei contraccolpi psicologici che comporta per l’anziano l’abbandono della propria casa e cosa rappresenti il vivere in una struttura dove, di fatto, si subisce un inesorabile processo di de-personalizzazione.
Riteniamo che stanze con angolo cottura e servizio, senza una camera da letto, prive di balcone e distribuite su un corridoio anonimo siano lesivi per la psiche dell’anziano.
Consideriamo in conclusione inadeguata la struttura al tipo di utenza prevista dal bando e chiediamo all’amministrazione di modificare radicalmente lo stesso determinando una diversa utenza da individuarsi con sistemi di indagine sociale ed attraverso la consultazione degli enti e delle associazioni  che operano in ambito socio-assistenziale. Inoltre il bando dovrà tenere conto di un’espansione territoriale che esca dal singolo comune crevolese per considerare almeno l’Ossola.
Ma se l’amministrazione intende procedere verso la Residenza alberghiera riteniamo obbligatoria la ristrutturazione della divisione interna al fine di ottenere almeno dei bilocali, che consentano di ospitare singoli e coppie anziane. Dove si reperiranno le risorse economiche per modificare una struttura nuova, peraltro già arredata, è responsabilità di questa amministrazione. Ora bisogna chiedersi se vale la pena spendere altro tempo e denaro pubblico o come da noi proposto trovare soluzioni che portino  a un utenza diversa o a parametri di assegnazione diversa.
Occorre chiarire e riflettere sul fatto che se si modifica la struttura e si spendono altri soldi e  comunque se non si attivano i servizi accessori si configura un complesso edilizio popolare convenzionato che è lontano dagli obbiettivi proposti in campagna elettorale e resterebbe comunque inadeguato.
In conclusione auspichiamo un confronto aperto con tutte le realtà sociali per non Vanificare un intervento così cospicuo dal punto di vista economico che deve essere salvaguardato e ribadiamo la nostra disponibilità a portare un contributo di idee.
Richiamiamo però l’amministrazione di centro destra ad un maggiore senso di responsabilità nel momento in cui “mette le mani nelle tasche dei cittadini” per realizzare opere per le quali, a conclusione dei lavori, non è in grado di produrre un sistema di gestione rendendole di fatto corpi morti sul territorio comunale!

Gruppo consigliare di minoranza Uniti Per Crevoladossola
Circolo Partito Democratico di Crevoladossola

 

Iniziativa sui temi dell’acqua, rifiuti e montagna a Cannero Riviera

image Il circolo del Partito Democratico Alto Verbano (Cannobio, Cannero Riviera, Trarego Viggiona, Valle Cannobina) organizza un incontro pubblico con i cittadini di Cannero e dei comuni limitrofi per VENERDI’ 20 GIUGNO ALLE ORE 21.00 PRESSO LA SALA MULTIUSO a CANNERO RIVIERA.
Si discuterà di:
GESTIONE DELl’ACQUA ( legge Galli , Ato , Sot ), RIFIUTI ( raccolta differenziata , forno inceneritore , discariche), COMUNITA’ MONTANE (nuovi confini, nuovi compiti).
Partecipano ALDO RESCHIGNA, consigliere regionale, coordinatore provinciale del PD e SILVIA MARCHIONINI, sindaco di Cossogno, dell’esecutivo provinciale del PD.
Introduce CARLO ZANONI, vice coordinatore del circolo Alto Verbano, modera BRUNELLO VERRUA , coordinatore PD Alto Verbano.