7.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

DA ZERO A CENT’ANNI
• Politiche di “riuso” di materiale informatico proveniente dalla pubblica amministrazione stessa o da aziende private possono essere utilizzate per “adeguare” gli strumenti a disposizione della scuola; professionalità possono essere messe a disposizione per integrare proposte educative finalizzate alla formazione di una coscienza civica rispettosa dell’ambiente e degli altri, unico vero antidoto contro il “bullismo”.

• La formazione di una coscienza civica non riguarda solo i ragazzi. Azioni per ricostruire interessi verso il “bene comune” vanno ricercate anche partendo dalla fruizione più ampia di occasioni di incontro, momenti di festa, eventi sportivi.

• La Fabbrica, e altre strutture comunali come palestre o il campo sportivo, devono essere “produttori” di iniziative non solo “offrire un prodotto confezionato da altri”. Se per molti versi in campo sportivo questo succede già, in campo culturale ed in particolare ne “la Fabbrica”, non si è perseguita questa via per un’errata idea, che ne ha limitato il pieno utilizzo nella credenza che l’uso molto più intensivo ne avrebbe determinato l’aumento dei costi di gestione. Si è invece dimostrato che i costi non sono una variabile così dipendente dalla “quantità” di utilizzo della struttura, ma hanno incidenze strutturali fisse. Per questo è assurdo che iniziative musicali, di danza e teatrali promosse da associazioni che operano nel paese trovino sostanziali difficoltà a “produrre” ne “La Fabbrica”.

• Riteniamo positiva l’azione di coinvolgimento più organica nella gestione de “La Fabbrica” delle istituzioni provinciali e regionali, affinché questa struttura torni a essere nel “cuore” dei cittadini del territorio.

• Occorre improntare l’azione amministrativa ai valori fondanti dello stesso Statuto Comunale per quanto riguarda il sostegno alle manifestazioni di incontro popolare della festa Patronale, ma non solo: anche di tutte le occasioni tradizionali di festa che si svolgono nel paese. Parlando di sostegno non si intende solo e tanto una questione economica, quanto superare il carattere di delega con il quale un compito importante per l’identità di una comunità è stato sovente riversato senza aiuti tangibili, garanzie e tutela a persone di buona volontà.

• Un comune che persegua il senso civico, non può vedere nella presenza di persone anziane solamente gli aspetti problematici che ne possono derivare, ma deve farsi promotore dell’incontro tra le necessità e le caratteristiche delle diverse fasce sociali. Fare ciò significa mettere a disposizione del paese la provata esperienza che gli anziani sanno ancora offrire e allo stesso tempo prospettare loro occasioni di incontri sociali e di conoscenza ulteriori, consentire loro di essere animatori di momenti di incontro e di vacanza in soggiorni al mare o anche nelle nostre stesse montagne forse troppo trascurate e invece disponibili e attrezzate.

6.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

I CITTADINI
• Il motore delle relazioni fra i cittadini è l’associazionismo, che si esprime anche nelle varie forme di volontariato, e che costituisce l’agenzia più efficace per realizzare una comunità dalle grandi qualità e potenzialità. Dovrà essere priorità dell’Amministrazione Comunale istituzionalizzare il rapporto con il mondo del volontariato attraverso “convenzioni” che determinino le rispettive aspettative.

• Occorre creare un sistema di rete tra i luoghi di incontro pubblici e privati (oratori parrocchiali, circoli, palestre etc…) che coordini un programma di offerta di eventi e attività per tutti i cittadini, come i centri estivi per i ragazzi o le attività in favore della terza età.

• l’attività amministrativa dovrà partecipare allo studio di attività di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati portatori di “handicap” così come proporre programmi per “lavori socialmente utili” soprattutto nel campo della qualificazione ambientale e urbana.

• Nell’ambito delle politiche per la famiglia dovrà essere considerata la possibilità della creazione di un “micronido” che possa rispondere alle esigenze delle giovani coppie interessate alla collocazione diurna di bimbi da 0 a 3 anni, coinvolgendo le Cooperative Sociali che hanno attivato analoghi progetti in altri territori ossolani.

• Con il sistema delle “convenzioni” dovranno essere sostenute le iniziative degli asili privati che dimostrino disponibilità a fornire un servizio a famiglie che, per ragioni lavorative si trovassero in difficoltà in determinati periodi a causa del calendario scolastico ad accudire i figli in orario di lavoro.

• Il Comune, relazionandosi con iniziative di volontariato presenti e da creare può divenire un luogo informativo per i cittadini, soprattutto anziani, per chiarimenti su atti giudiziari in genere, obblighi relativi alle successioni, atti notori, rinunce eredità, tutela dei minori etc…

• Con una elevato tasso di edilizia pubblica Villadossola registra più di altre località una forte presenza di cittadini immigrati. Occorre attuare politiche di integrazione e conoscenza reciproca finalizzate a garantire uguali diritti e doveri a tutti condividendo regole, usi e costumi del nostro Paese.

• Alcuni regolamenti comunali vanno aggiornati perché contengono norme in contrasto con le indicazioni sovracomunali, come nel caso del Regolamento di Polizia Mortuaria. Si dovrà ad esempio consentire l’estensione del diritto di sepolcro a persone conviventi ed ai benemeriti del concessionario la tomba di famiglia.

5.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

FAR TORNARE I CONTI
• Il continuo ritocco al rialzo dell’addizionale comunale sull’IRPEF, delle tariffe per la raccolta dei rifiuti e dell’ICI che ha contraddistinto gli ultimi anni non può più essere praticato, in quanto a tali iniziative, sino ad oggi, non sono state accompagnate da reali miglioramenti alle prestazioni dei servizi resi.

• Affidarsi ai soli contributi regionali o ai benefici economici derivanti dalle varianti al PRG a favore di società in grado di monetizzare gli standard, espone al rischio che alcune opere restino solo delle buone intenzioni. Occorre una reale condivisione con i cittadini dei problemi di bilancio comunale così da discutere assieme le priorità e le scelte da attuare. Per questo è fondamentale redigere lo strumento di bilancio in una forma comprensibile a tutti e che si apra ad una partecipazione vera sulle iniziative infrastrutturali da intraprendere e sui servizi da erogare. A tale scopo si potranno aprire “forum” di discussione che utilizzino anche mezzi innovativi come “internet”.

4.Idee di lavoro

IDEE DI LAVORO
1. Costi della politica

2. L’identità della Comunità

3. Le risorse

4. Un territorio unico

5. Far tornare i conti

6. I cittadini

7. Da zero a cent’anni

UN TERRITORIO UNICO
• Bisogna verificare le scelte percorse fino ad oggi e dotare al più presto il Comune di un nuovo Piano Regolatore che tenga conto delle reali esigenze del paese, che razionalizzi le risorse disponibili puntando ad obiettivi concreti a vantaggio di tutti.

• Non si intende censurare l’utilizzo delle varianti parziali al Piano Regolatore, ma farne un uso più corretto, valutandone le motivazioni, pubblicizzandone la fattibilità e coinvolgendo il maggior numero di interessati, così da esaudire fini collettivi e non solo di singoli.

• l’obiettivo della pianificazione urbanistica non può essere solo quello di prevedere l’occupazione di territorio libero, ma di attuare il completamento di programmi urbanistici già approvati o di recuperare e qualificare il patrimonio edilizio esistente, in questo ultimo caso anche con incentivi che consentano aumenti di volumetrie oltre quelle attualmente consentite dagli strumenti urbanistici vigenti nelle zone sature.

• Per favorire ed incentivare il recupero dei nuclei antichi, sarà considerato l’abbattimento degli oneri del costo di costruzione e di urbanizzazione a carico del proponente l’intervento.

• Laddove si verificasse l’imposizione di vincoli idrogeologici ingiustificati, occorrerà adoperarsi per limitarne le conseguenti imposizioni.

• Affiancato al Piano Regolatore dovrà essere predisposto un “Piano Colore” per armonizzare gli interventi soprattutto nei nuclei di particolare rilevanza storica e ambientale.

• Anche per il PEEP riteniamo debbano essere riconsiderati i progetti di espansione di tipo economico-popolare, previsti nel Piano Regolatore vigente all’altezza di via Piemonte. Riteniamo prioritaria, rispetto a qualsiasi intervento espansivo di quella realtà, la ricerca di soluzioni per risolvere i problemi strutturali di carenza di servizi e di coesione urbana che in più di un’occasione sono stati manifestati con preoccupati segnali di allarme dagli stessi cittadini. Si dovrà partire dal ridisegnare, con il contributo dei residenti e anche con destinazione urbanistica diversa, la zona antistante le scuole e la palestra, progettata per accogliere servizi commerciali, ma mai decollata e ora in stato di profondo degrado.

• La questione viabilità del PEEP e collegamento al nuovo ponte sull’Ovesca, dovrà considerare i progetti e i finanziamenti ormai approvati, ma dovrà, ove possibile, mitigare con mirate soluzioni progettuali le problematiche sorte in merito ad alcuni accessi alle proprietà.

• Andranno ricercate e perseguite verso la Provincia quelle azioni volte a migliorare accessibilità e parcheggi delle zone alte del paese.

• In tema di viabilità occorre predisporre un sistema di controllo e rallentamento della velocità sia nelle zone centrali che in quelle periferiche del paese divenute pericolose.

• La trasformazione in atto dell’area ex-laminatoio Sisma, dovrà essere valutata senza pregiudizi, cercando tutti i possibili miglioramenti sulle scelte attuate in merito alla viabilità, all’impatto ambientale e alla vivibilità complessiva dell’intero centro del paese. La “vicenda piazza Repubblica” insegna che non è possibile affrontare come problemi a sé stanti questioni che sono invece parte di problemi relativi all’assetto urbano complessivo del paese. Con questa logica finiscono per prevalere interessi particolari e viene persa una visione complessiva di bene comune che bisognerebbe sempre cercare di raggiungere.

• Il paese necessita di una attività di educazione ambientale e di interventi in favore della pulizia di alcune aree come lungo il fiume Toce, ed interventi di completamento come l’area adiacente “La Fabbrica” che versano in uno stato di abbandono al limite della decenza.

• l’Amministrazione dovrà rispettare le direttive europee affinché le forniture oggetto di appalto rispondano ai requisiti di eco-compatibilità e riguardino beni prodotti secondo gli standard del marchio Europeo Ecolabel in tema di emissioni di sostanze volatili, processi di produzione attenti al risparmio energetico e riciclo di materie prime.