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ARRESTI IN SANITA’: “L’ASSESSORE FACCIA UN PASSO INDIETRO.

A un anno dall’insediamento del centrodestra in Regione Piemonte riesplode la questione morale nella sanità piemontese.
Dopo 5 anni di buongoverno del centrosinistra, con una sanità rimasta lontana dalle cronache giudiziarie, si torna a quel clima che il Piemonte aveva conosciuto con lo scandalo Odasso, sotto la Giunta Ghigo.
Naturalmente toccherà alla magistratura accertare le responsabilità penali.
Ma sette arresti tra nomi importanti della sanità piemontese, tra cui il principale collaboratore dell’assessore regionale alla sanità e un commissario straordinario di recente nomina, rappresentano un fatto politico di enorme rilievo.
Anche per questo chiediamo che l’assessore alla sanità, raggiunto da un avviso di garanzia, faccia un passo indietro.
Abbiamo avanzato al presidente del Consiglio regionale una richiesta ufficiale di una comunicazione del
presidente Cota, martedì prossimo in aula.
Questo nuovo scandalo é ancora più insopportabile perché arriva in una sanità piemontese colpita da tagli dei servizi e delle prestazioni. Subito
abbiamo denunciato il fatto che il centrodestra, nonostante le nostre richieste, non ha mai voluto discutere pubblicamente e con trasparenza della
sanità regionale.
DICHIARAZIONE DEL CAPOGRUPPO REGIONALE PD ALDO RESCHIGNA
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Il Dea di Domodossola ancora a rischio

Nuovo intervento del gruppo regionale del partito democratico sulla riforma del sistema dell’emergenza intrapresa dalla giunta Cota. Nell’ultima conferenza stampa, tenutasi presso la sede del PD del VCO a Verbania, il capogruppo regionale Aldo Reschigna ha delineato le linee che vanno dalla riclassificazione di DEA e Pronto soccorso fino al ridisegno del 118. [download id=”54″] ora è il ripristino della tabella di riclassificazione di DEA e Pronto soccorso, quella che prevedeva il ridimensionamento a Pronto soccorso di DEA come quello del San Biagio di Domodossola e di altre realtà sanitarie piemontesi.
«Per questa Giunta é più facile vendere promesse che regalare verità. Ma queste vengono sempre a galla. In questi due mesi ha raccontato su questo tema tutto e il contrario di tutto”, spiega Aldo Reschigna, nel ripercorrere l’intero iter del provvedimento. Dalla bozza della delibera cosiddetta “addendum”, che conteneva la tabella di revisione dei DEA che, pubblicata, aveva creato proteste tra i cittadini, i sindaci, i medici e gli infermieri. Tanto che la giunta aveva negato di volerla applicare sminuendone la valenza definendola un esempio e non l’aveva inserita nell’addendum. Ma una delibera varata alla fine di aprile pubblica la prima tabella di revisione, proprio quella sconfessata dal governo regionale. Il motivo del ripensamento è scritto nella delibera stessa: il tavolo nazionale ministeriale ha chiesto all’esecutivo regionale il rispetto degli impegni sottoscritti nel piano di rientro dal debito.
«La Giunta è stata costretta dal ministero a ripresentare quello che voleva tenere nascosto; ora, per esempio, a Domodossola il San Biagio è di nuovo Pronto soccorso», commenta Reschigna. «Il potere della Regione sul ministero è ridotto a zero, la giunta tende a ingannare i piemontesi sulla riorganizzazione della sanità, una realtà sempre più a rischio». Lo dimostra anche la riorganizzazione del sistema del 118, approvato la scorsa settimana e sulla quale si è abbattuta la dura contestazione della Fimmg, la principale organizzazione dei medici di base Taglia le ambulanze con a bordo il medico da 62 a 25. Vengono affiancate da 30 auto con a bordo un medico e un infermiere che, si ipotizza, potrebbero essere utilizzate anche per trasportare il paziente in caso di necessità.
«Il risparmio, in questo caso, è davvero minimo. Meglio sarebbe stato risparmiare sulla istituzione della nuova struttura di maxiemergenza che dovrebbe intervenire nei grandi eventi, come le alluvioni, oppure sulla struttura complessa sovraziendale» continua il consigliere Reschigna.
Altra notizia che ha il sapore di spot elettorale è l’apertura di una emodinamica a Chivasso, solo due giorni alla settimana e con convenzione con il privato, in contraddizione, ancora una volta, con la stessa delibera di giunta che giustifica le emodinamiche solo se aperte sette giorni alla settimana. Mentre per l’emodinamica, garantita dallo stesso presidente Cota a Domodossola, emaneremo un comunicato di scomparsa!

Eremo di Miazzina: una situazione preoccupante

Le notizie della situazione dell’Eremo di Miazzina con la minaccia di una forte riduzione del personale

Aldo Reschigna

e le continue preoccupazioni sulla sanità pubblica nel VCO ripropongono con forza la necessità che ci si fermi un momento e che si cominci a discutere di sanità in modo più serio di quanto si stia facendo in queste settimane nel VCO.
Non passa giorno che non venga espressa forte preoccupazione ed incertezza sulla situazione della sanità con le difficoltà nel portare avanti i servizi e con le continue notizie sulla riduzione del personale.

Tutto ciò sta avvenendo mentre dalla direzione della ASL 14  nulla viene detto su come si intende affrontare l’emergenza attuale e quale prospettiva si vuole dare alla sanità pubblica e privata nel VCO.
E ora che si svelino le carte  che siano rese pubbliche  che vengano resi noti i programmi e le scelte e che su queste si apra un serio confronto pubblico.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD in consiglio regionale
PD Ufficio stampa

Tavola rotonda: quale Sanità a Cannobio e in Valle Cannobina

Venerdì 8 aprile 2011 dalle ore 21 press la Saletta Superiore del Nuovo Teatro a Cannobio si terrà una tavola rotonda su “quale Sanità a Cannobio e in Valle Cannobina: dalla Medicina Territoriale alle possibili ricadute del piano della Regione Piemonte”. Potete scaricare l’invito alla [download id=”46″]cliccando qui
Con la presenza del dott. Antonio Lillo Presidente Centro Medicina Attiva, dott. Valter Costantini Presidente Opera Pia Domenico Uccelli, Diego Brignoli Presidente CISS Verbano.
Partecipano Aldo Reschigna Capogruppo PD Regione Piemonte, Antonella Trapani Segretario provinciale PD VCO, un volontario della Croce Rossa Italiana di Cannobio.
Modera Francesca Zammaretti, Coordinatore Circolo PD Alto Verbano.
Organizza il PD circolo Alto Verbano e il Coordinamento provinciale.

COTA: UN ALTRO ANNUNCIO DEVASTANTE PER LA SANITÀ DEL VCO: I PRIVATI ALL’OSPEDALE DI VERBANIA.

Antonella Trapani

Siamo stati dei fomentatori di allarmi e protesta? No.
Siamo stati invece attenti ed abbiamo da subito capito che il fine ultimo da raggiungere per l’amministrazione Lega Nord- Pdl in regione nel campo della sanità locale è lo smantellamento della struttura pubblica in favore di interessi privati. Diciamo questo a seguito delle dichiarazioni fatte oggi sui mass media (copertina su un settimanale locale cliccate qui per vederla) del governatore Cota che interrogato sulla possibile entrata di un privato nella gestione dell’Ospedale Castelli di Verbania così risponde: “credo che l’ipotesi, sul modello del Coq di Omegna, di una gestione mista pubblica e privata non sia affatto da scartare”.
Insomma si defila un ennesimo durissimo colpo alla sanità Pubblica con la possibile privatizzazione dell’Ospedale di Verbania. Un fatto inaccettabile.
Tra l’altro la privatizzazione di Verbania  non coinciderà nemmeno con un potenziamento dell’ospedale San Biagio di Domodossola o con un aumento dei servizi, ma è solo l’ennesimo progressivo smantellamento dei reparti e dei servizi offerti. Insomma  avremmo una sanità pubblica nel VCO ridotta ai minimi termini e quelli che rimarranno saranno degli “ospedalucchi” da serie “C”, con l’unico vero ospedale del territorio che sarà Novara!
Ricordiamo che sulla sanità pubblica i cittadini e le amministrazioni locali hanno un potere, se pur limitato, di contrattazione.
Nello sviluppo privatistico della sanità, invece, non conta il servizio offerto ma i numeri ed i guadagni che la prestazione porta nelle casse del finanziatore privato!
In tutto questo schema ci sembra, e lo ribadiamo con forza, quanto mai inopportuna la nomina del presidente della provincia Nobili, esponente Pdl, nel c.d.a. del Coq di Omegna perché è evidente che sia a favore dell’ingresso dei privati al Castelli. Oltretutto in considerazione del fatto che la sua è una nomina regionale!
Sulla legittimità di tale scelta, non entriamo perché non è una verifica che spetta ad un partito politico, ma chiediamo al suo datore di lavoro, il commissario Cattrini di esprimersi pubblicamente.
Sono mesi che veniamo bombardati da dichiarazioni contrastanti, da atteggiamenti deboli dei rappresentanti di Lega Nord e Pdl in regione su questo argomento.
Sul territorio difendono la sanità e dichiarano di portare strumenti e servizi ma di fatto a Torino prendono altre decisioni, con il loro sostegno!
Ad oggi nessuna delle preoccupazioni, smantellamento del DEA, riduzione dei reparti e delle attrezzature, riduzione posti letto per la degenza, ecc…sono state smentite nei fatti!
Non vogliamo più garanzie solo a parole ma nei fatti.
La Lega Nord, con i consiglieri Marinello e De Magistris, e il Pdl con il presidente del consiglio regionale Cattaneo devono con atti deliberativi del Consiglio Regionale garantire i servizi sul territorio del VCO. Non privatizzare!
Non lo chiediamo per rivendicazione politica ma per i cittadini della provincia che progressivamente hanno assistito, ed assistono ancora, allo svuotamento dei servizi alla persona.

Vogliamo fatti, non manifesti ed anunci!

Antonella Trapani
segretario provinciale pD VCO

L’ospedale rischia la fine di Montefibre

Reschigna (Pd): “Pronti al confronto sulla sanità ma la giunta Cota ritiri il piano di rientro”. I timori del capogruppo Pd: “Tagli di reparti e cessione di un ospedale ai privati”
Il paragone è quello con la crisi Montefibre: “Tutti temevano che chiudesse, e dopo una lenta agonia di anni, progetti di spostamento, ha chiuso riducendone man mano l’attività per una decisione presa altrove e non sul territorio”.
Aldo Reschigna, capogruppo Pd in Regione Piemonte, l’ha usato stamani in conferenza stampa, assieme al segretario provinciale del Pd Antonella Trapani, per parlare degli ospedali del Verbano Cusio Ossola.
Reschigna ha iniziato denunciando come la delibera sul piano di rientro della giunta Cota ha nel suo addendum criteri che se applicati equivarrebbero alla chiusura nel Vco di Oncologia, Malattie infettive e tropicali, Nefrologia e Neuropsichiatria infantile, ma anche l’addio alle speranze per Emodinamica.
“Cota domenica a Domo, in un comizio privo di confronto con il territorio, ha dato la colpa ai tecnici, ma la delibera è un atto politico – afferma Reschigna -. E nell’addendum alla delibera per alcune specialità (quelle sopra indicate, ndr) si parla di bacini minini di 300mila abitanti (l’Asl Vco ne ha circa 170mila, ndr). E non si può ogni volta l’indomani dire che ci sarà una deroga per il territorio. Il rischio è che vincano così i padrini politici. Ho girato tutto il Piemonte e i rappresentanti locali di centrodestra mi hanno detto che si declassificheranno sei Dea, ma non sarà nella loro provincia. Probabilmente Cota li chiuderà in Liguria o Lombardia”.
Per Reschigna la giunta deve ritirare il piano di rientro e iniziare le consultazioni coi territori per un piano socio-sanitario. “Anche noi diciamo che vanno fatte delle operazioni di tagli – ha dichiarato Reschigna -, ma non si possono fare in modo autoritario con studi di accademia e deroghe discrezionali e senza valutare la realtà esistente. Noi siamo pronti al confronto non a ratificare decisioni già prese da altri. Il confronto è ancora possibile, altrimenti la sanità diventerà solo scontro politico”.
Nel mirino del Pd anche la delibera sul blocco delle assunzione e dei turn over. “Secondo le stime si parla di 40-50 infermieri professionali in meno per l’Asl Vco”, ha detto Reschigna.
Ma il “pericolo immane” denunciato dall’ex sindaco di Verbania è quello sull’accorpamento degli ospedali. “Se passa la riforma che prevede il passaggio degli ospedali dall’Asl Vco all’Aso di Novara, con questo piano chi si troverà a dover decidere cosa fare dei reparti di Verbania e Domodossola sarà il direttore dell’Aso. E’ inutile che Cattrini parli di accordi di quadrante. L’Asl non c’enterà più nulla. E con questa delibera il direttore dell’Aso potrà tagliare le specialità che non rispettano i parametri”
E allora ecco i rischi paventati dall’esponente Pd per gli ospedali del Vco: il primo è che uno dei due ospedali diventi un grande poliambulatorio, un ospedale di terzo livello; il secondo è quello, “ventilato da certi voci che iniziano a circolare”, su un ingresso di società private sull’esempio dell’ospedale di Omegna. “Ma il privato non è tenuto a garantire i servizi di emergenza – ha detto Reschigna -, guadagna solo su diagnostica e chirurgia, gli interventi programmati; d’altro canto l’ospedale che resterebbe pubblico si troverebbe la concorrenza sulle specializzazioni degli ospedali privati e sarebbe un ospedale svuotato. Il nostro timore è che non si taglierà forse subito ma si lasceranno decadere i servizi offerti sino a dire che a quel punto sono inutili e vanno tolti. Com’è successo con la Montefibre”.

Articolo tratto dal commento della conferenza stampa programmata sabato 19 marzo dal Partito Democratico