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Ristorni ai frontalieri: la lega nord si risveglia dal letargo e scarica su altri le proprie responsabilità!

On. Franco Narducci

In merito alle notizie comparse, sugli organi di stampa locali (clicca qui per vedere articolo) , della riunione con i sindaci a Varese del capogruppo della lega Nord Reguzzoni in merito alla questione “ristorni dei frontalieri” vogliamo sottolineare quanto segue.
Per due anni il Governo – di cui fa parte la Lega Nord – ha mortificato nel modo più assoluto la controparte Svizzera, rifiutando praticamente ogni forma di dialogo e bloccando, di fatto, il negoziato sulla nuova Convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, ovvero il trattato fondamentale per ristabilire un corretto rapporto tra i due Paesi.
Soltanto grazie alla mozione presentata dal Partito Democratico – primo firmatario l’onorevole Franco Narducci (componente della commissione esteri) – annunciata alla Camera il 20 aprile, discussa il 6 giugno e approvata il 7 giugno – si è finalmente mosso qualcosa e si sono ripresi i contatti a livello diplomatico.
La mozione del PD ha indotto, come da prassi camerale, gli altri gruppi parlamentari a presentare poi una la loro mozione (Lega compresa).
Rivendichiamo di avere preso la difesa dei frontalieri da sempre e non soltanto ora che il Canton Ticino esercita pressioni sull’attuale Governo attraverso il blocco di parte dei ristorni.
La mozione presentata dalla Lega Nord inoltre, contiene un impegno assurdo e demagogico, ovvero  quello di intervenire affinché “gli organismi internazionali tolgano la Svizzera dalla Black List”.
Un impegno impossibile da mantenere perché è solo il Governo italiano che deve compiere questo passo e non gli organismi internazionali. E’ anche per questa ragione che il Canton Ticino, non fidandosi, ha bloccato il 50% dei ristorni fiscali.
Inoltre la mozione del PD contiene, nel dispositivo accolto dal Governo, impegni per la difesa dei lavoratori e delle lavoratrici frontalieri ed un impegno sulla nuova Convenzione con la Svizzera contro le doppie imposizioni fiscali, secondo i parametri OCSE, che è l’atto fondamentale per togliere sostanzialmente la Svizzera dalla black list (cosa che hanno già fatto oltre 30 nazioni).
Senza questo impegno del Governo (e non di altri) le dichiarazioni di Reguzzoni e della Lega Nord sono “fumo negli occhi”, perché vogliono scaricare su altri (gli enti internazionali) una responsabilità che è solo del Governo Italiano.

PD  VCO
Ufficio Stampa

Questione frontalieri

Riceviamo  e pubblichiamo da Giorgio Zaniboni resp.  Frontalieri VCO
Esiste  un accordo fra due paesi siglato dai rispettivi governi, che perdura da più di 35 anni, e il governo di Berna non può sottrarsi ai propri impegni venendo meno ad un accordo internazionale..
La  presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey non può venir meno alle adichiarazione del 24 giugno dove ribadiva la volonta del Governo “di voler sbloccare e normalizzare i rapporti con l’Italia, attraverso la ripresa del dialogo e interventi per rafforzare la fiducia reciproca tra i due Paesi”.
Fino a quando un nuovo accordo non viene rinegoziato  dalle due parti, non si può venire meno unilateralmente per le bizze di una forza politica che ne ha fatto una ragione di stato  per lmotivi elettorali.
Si prospettano situazioni ridicole: cosa farà Berna con i ristorni dei frontalieri che lavorano in Vallese?
Cosa sarà ristornato a un comune che ha frontalieri che lavorano sia in Ticino che in Vallese? 100% da uno e 50% dall’ altro?

D’altra parte sapevamo che saremmo arrivati a questo: durano da  anni le minacce di ritorsione della Lega dei ticinesi, le minacce di licenziamento  dei frontalieri, gli insulti agli italiani.
Nessuno del governo italiano le ha prese sul serio. Nonostante le incessanti richieste dei frontalieri, nessuno é intervenuto per dare un segnale forte, per riaprire un dialogo con le autorità svizzere.
Nessuno é andato a Berna per spiegare che le pretese del Sig. Bignasca di equiparare i ristorni d’imposta del 38,8% con quelli concordati con l’Austria dove la quota è solo del 12,5%, perché l’Austria non ha stipulato un accordo valido per le sole zone di confine, ma per lavoratori provenienti dall’intero paese. Se certi membri del nostro governo lo avessero fatto, invece di andare a bruciare il tricolore con Bignasca, magari non saremmo arrivati a questo punto.

Per risolvere il nodo legislativo, si tratta di rinegoziare un diverso trattamento fiscale per le diverse figure di frontalieri che si sono create dopo l’accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sulla libera circolazione.
Per i frontalieri residenti nei comuni di confine, per i quali si presuppone una permanenza in territorio svizzero limitata all’ orario di lavoro, é più che giustificato un ristorno del 40%, in quanto la Svizzera non eroga nessun servizio e non sostiene nessun costo per questi lavoratori e per i loro familiari.
Si può ridiscutere un diverso fattore di ristorno per quei frontalieri che soggiornano tutta la settimana in Svizzera, valutando i servizi dei quali beneficiano in territorio elvetico.

Ribadiamo ancora una volta che un gesto distensivo per dare avvio ad un dialogo più distensivo sarebbe quello di togliere la Svizzera dalla black list dei paradisi fiscali. Una mozione in tal senso é stata accolta recentemente in Parlamento, Chiediamo che il governo ne prenda atto e agisca rapidamente per non far deteriorare la situazione ulteriormente.

Giorgio Zaniboni
Frontalieri VCO

FRONTALIERI: IL PD IN PARLAMENTO PRESENTA UNA MOZIONE.

Alla Camera dei Deputati è stata presentata una mozione sui rapporti Italia – Svizzera presentata dai deputati del Partito Democratico facenti parte della III Commissione affari esteri, di cui primo firmatario è l’onorevole Narducci (già presente nel VCO a molte iniziative del PD sul tema).
La mozione ha lo scopo di portare nell’Aula parlamentare il dibattito sulle difficoltà tra l’Italia e la Svizzera che negli ultimi mesi hanno comportato pesanti attacchi ai frontalieri italiani occupati nella fascia di confine in territorio elvetico.
Potete scaricare cliccando qui il testo completo della [download id=”52″]
Il Partito Democratico intende, con la predetta mozione, tutelare i nostri concittadini frontalieri e garantire la regolare applicazione della Convenzione esistente per quanto riguarda il ristorno fiscale ai comuni di frontiera entro la fascia di delimitazione di 20 chilometri.
Tutto ciò esige che si attivino i canali diplomatici bloccati da mesi e che le forze politiche di Governo si assumano le responsabilità che a loro competono.
Questa mozione sarà la cartina di tornasole per vedere se il Governo ed i parlamentari locali Zacchera e Zanetta vorranno tutelare i frontalieri solo a parole oppure impegnarsi sul serio, facendo discutere e approvando questa mozione.
Nel merito la mozione impegna il Governo a:
– a intraprendere i necessari passi diplomatici per riallacciare il dialogo con il Governo svizzero nell’intento di promuovere e tutelare gli interessi dell’Italia;
– a convocare un tavolo di concertazione per definire al più presto un percorso negoziale sulla nuova convenzione fiscale per evitare la doppia imposizione sul reddito e sulla sostanza, formulando e discutendo in quella sede le legittime richieste d’interesse del nostro Paese;
– a non lasciar nell’incertezza i 55 mila frontalieri italiani occupati in Svizzera, tutelando il loro diritto, al pari trattamento salariale rispetto ai colleghi svizzeri e stranieri residenti, affrontando allo stesso tempo – sul piano politico – la minaccia formulata da Giuliano Bignasca, indiscusso leader della Lega dei Ticinesi, di far licenziare 13.500 frontalieri italiani;
– ad assumere iniziative appropriate sul piano politico e diplomatico per la piena applicazione della convenzione del 9 marzo 1976 stipulata con la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, un atto fondamentale per mantenere invariata la quota delle trattenute fiscali retrocesse dalla Confederazione elvetica ai comuni italiani compresi nella linea di demarcazione di 20 chilometri dal confine italo-svizzero.

LA VITTORIA DELLA LEGA IN SVIZZERA: LA LEGA NORD FESTEGGIA QUESTO RISULTATO! FESTEGGIANO ANCHE MARINELLO, DE MAGISTRIS E MONTANI?

Roberto Cota uguale a Jean Claude (per sorridere.. si può?)

Abbiamo visto i risultati del voto nel Canton Ticino nella vicina Svizzera.
La Lega Ticinese ha vinto con oltre il 30% dei consensi: ci aspettano tempi bui ed a rischio sono soprattutto i soldi dei ristorni dei frontalieri, soldi fondamentali per i lavoratori e per i bilanci, già al collasso, dei comuni del Vco vicini al confine.
Il loro “capo” Giuliano Bignasca ha già sparato in queste ore “allegre” sentenze: un bel “fora dai ball” (per dirla alla Bossi) ai nostri frontalieri con affermazioni del tipo“i frontalieri rubano il lavoro agli svizzeri”, “adesso comandiamo noi”, “Tremonti deve venire a trattare”, “adesso chiudiamo i valichi per tre giorni”.
Cannonate della Lega ticinesi non contro i clandestini ma contro i lavoratori italiani frontalieri regolari.
Concetti questi della lega ticinese, ripetuti fino alla noia dalla nostra Lega Nord riferendosi o ai “terroni” che vivono e lavorano regolarmente in “padania” (ops, al Nord).
Oggi quelli da mandare fora dai ball – afferma Antonella Trapani segretario provinciale del PD – siamo proprio noi del VCO, migliaia di lavoratori regolari insultati come “ratti”.
La Lega Nord italiana in queste ore sta festeggiando la vittoria dei “fratelli” svizzeri (come si legge dai commenti della stampa nazionale).
“Che vergogna – continua il segretario provinciale Trapani – Ci piacerebbe sapere se festeggiano anche Cota? Ed i consiglieri locali Marinello e De Magistris ed il senatore Montani hanno anche loro brindato al successo dei “fratelli” svizzeri? Speriamo che i nostri frontalieri, riflettano, a partire dai molti che votano Lega Nord”.
E lo immaginiamo già il “ministro delle riforme” ticinese Giuliano Bignasca ad incontrare il suo omologo Bossi e a dirgli: voi “meridionali fora di ball, ci riprendiamo i nostri soldi dei frontalieri”! Ora i meridionali sono Bossi e Maroni.
Altro che festeggiare questa vittoria dei fratelli leghisti ticinesi, bisogna combattere duro contro questo movimento e le sue proposte.
Speriamo che i frontalieri del VCO riflettano: si fideranno di quelli che oggi festeggiano la vittoria dei “fratelli” svizzeri e che domani affermeranno di voler difendere i loro diritti?
Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO – Ufficio Stampa