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IL PD AL COMITATO RIFIUTI ZERO: COLLABORIAMO

La politica ambientale ed in modo particolare il ciclo integrato dei rifiuti è un tema molto delicato e sempre all’ordine del giorno come dimostrano i continui articoli e servizi che quotidianamente appaiono sui mass media locali.
C’è la questione della gestione che vede Conser Vco in grosse difficoltà e che richiede da parte di tutti una profonda e seria riflessione che superi i personalismi e gli steccati partitici per garantire il servizio ai cittadini e mantenere i livelli occupazionali. C’è la gara a doppio oggetto (ovvero la cessione ad un partener privato di una quota minoritaria della società di gesione) che Coub ha avuto mandato di terminare entro dicembre 2013 e c’è la prospettiva futura che è poi quella sulla quale la politica, le associazioni, le istituzioni si devono confrontare e poi decidere. Queste ed altre importanti decisioni devono inoltre tener conto della nuova legge regionale che definisce l’ambito ottimale per la gestione del ciclo integrato nel “quadrante” ovvero le provincie del Vco, Novara, Biella e Vercelli.
Il Partito Democratico del Vco ha posto il tema del ciclo integrato dei rifiuti tra le sue priorità già da due anni ed in passato ha promosso azioni amministrative provinciali che hanno portato questo territorio ad essere tra i più virtuosi in tema di raccolta differenziata. Per noi non si tratta di un problema ma di un opportunità che il territorio deve saper sfruttare.
Pur consapevoli delle difficoltà che potranno esserci con la chiusura del forno inceneritore di Mergozzo, ribadiamo, semmai fosse ancora necessario e con il rischio di apparire ripetitivi, che siamo assolutamente d’accordo con la chiusura, prospettiva già individuata dall’amministrazione Ravaioli la quale, a differenza dall’attuale amministrazione, aveva un progetto chiaro per il Vco: chiusura del forno, aumento della differenziata, unità programmatica e gestionale provinciale, individuazione di una modalità all’avanguardia sotto il profilo ambientale e tecnologico per lo smaltimento del residuo non differenziato, sia questo stato provinciale o di quadrante. Siamo convinti, perché sappiamo che già altre realtà del territorio italiano lo fanno, che sia possibile ridurre fino oltre al 95% i rifiuti non differenziabili e che sia questa la strada da perseguire per il nostro territorio.
Non può, quindi, che farci piacere il fatto che anche nel Vco sia nato il comitato “Rifiuti zero” con il quale intendiamo coordinarci e confrontarci così come stiamo facendo con tutti gli attori: i partiti, le istituzioni, i sindacati, il mondo dell’imprese e delle professioni, gli operatori, i cittadini, per perseguire un obbiettivo che non solo è raggiungibile, ma che sarebbe colpevole ignorare.
Venerdì in consiglio provinciale si dibatterà proprio di questi argomenti. Finalmente l’amministrazione Nobili svelerà le linee programmatiche che questo territorio si dovrebbe impegnare a concretizzare … chissà se ricalcheranno quelle proposte in un comunicato di qualche giorno fa del segretario provinciale Pdl Cattaneo?

REFERENDUM: UN OTTIMO RISULTATO

Il vento è davvero cambiato: da troppi anni tutti i referendum proposti non avevano raggiunto il quorum, anzi erano stati molto distanti dal coinvolgere la maggioranza degli italiani. L’istituto del referendum si era smarrito per strada assieme alla voglia di partecipazione e di protagonismo dei cittadini. Riemerge ora con forza per diversi e concomitanti motivi; due, in particolare:

  • la ragionevolezza e la forza dei quesiti referendari che – nell’immaginario collettivo – hanno voluto riaffermare un secco “no” all’opzione del nucleare, una forte affermazione di principio sull’acqua “bene comune” da non trattare come una qualsiasi altra “merce”, il ribadito e condiviso “sentire” che la giustizia deve davvero essere “uguale per tutti”;
  • la sensazione che ci siano le condizioni per una svolta “politica” in Italia. E questo non perché la gente si sia improvvisamente e nuovamente innamorata dei “partiti” o perché sia pronta una “alternativa di sistema”, ma per la semplice ragione che, arrivati ad un punto di inaccettabilità della situazione esistente, ci si sta rendendo conto che occorre spendersi in prima persona. Questa condizione però non è poco, anzi è il presupposto essenziale del “fare politica” se – con questo termine – si vuole intendere partecipazione, coinvolgimento, passione, impegno per il bene di tutti.

Ora occorre lavorare con determinazione sui temi concreti come lo sono stati quelli legati ai quesiti referendari, ben sapendo peraltro che non solo di “abrogare” si tratta, ma di costruire un piano energetico sensato che veda al primo posto le energie rinnovabili e un sistema di gestione dei servizi pubblici essenziali (come il ciclo idrico integrato) che non sia piegato agli interessi delle lobbies e del profitto, ma che sappia anche evitare gli sprechi, essere efficiente ed efficace.

Anche sul tema giustizia sarà opportuno avanzare proposte per renderla più giusta e più celere, ma in questo caso l’ingombro più evidente era quello rappresentato dal nostro premier e credo proprio che il risultato del referendum (dopo quello delle elezioni amministrative) abbia sancito che gli italiani quell’ingombro stiano per metterlo da parte.

Più in generale, sarà necessario coinvolgere le disponibilità “fresche” di molti giovani dei “comitati” e quelle “rinnovate” di vecchi innamorati della politica per costruire un’alternativa convincente, capace di ascoltare, mettere in discussione tante certezze del passato che non esistono più, proporre un progetto di società più sobrio, più solidale, più partecipato, ma soprattutto più concreto e capace di risolvere i problemi. Provarci è doveroso, riuscirci è possibile.

 

Gianni Desanti – responsabile Ambiente PD – VCO


Acqua e ATO: cambio di rotta di 180° di Nobili e del centro destra!

image Il Presidente Sozzani contro il Presidente Nobili sulla questione “acqua”? Lo confermerebbero le dichiarazioni apparse sulla stampa in questi ultimi giorni rilasciate dai due Presidenti delle Province di Novara e Verbano Cusio Ossola.
Per anni il centro destra del VCO aveva accusato il centro sinistra di voler gestire l’ambito insieme con Novara; si diceva “è più conveniente stare da soli”; ora si capovolgono le situazioni ed è Novara che chiede di uscire dalla gestione comune, poiché Nobili ha sbandierato che le tariffe 2011 prevedono aumenti più contenuti nel VCO rispetto a quelli del novarese.
Mettere insieme gestioni profondamente diverse è sicuramente difficile, ma era (ed è) la strada che con fatica, ma anche con coraggio, avevamo seguito nel precedente ciclo amministrativo quando, in larga maggioranza, gli enti locali (Province e Comuni) erano gestiti dal centro sinistra. Allora (2006) si partì da una situazione in cui le tariffe (ma anche i costi) erano più bassi a Novara (soprattutto Novara città) e più alti nelle città del VCO. Si stabilì che, con gradualità e preservando le località di montagna, si sarebbero unificate le tariffe entro il 2011. La gestione del centro destra era partita male, nel senso che la loro prima decisione (fine 2009) aveva allargato la forbice tra le tariffe e aveva sancito (nella delibera d’indirizzo) che ci dovesse essere un impossibile equilibrio tra costi e ricavi in ciascun “ambito omogeneo”.
Ciò è pura demagogia poiché è evidente che i ricavi sono di gran lunga superiori (e i costi sicuramente più bassi) dove ci sono tanti utenti concentrati in territori di pianura (Novara città è l’esempio più macroscopico) rispetto a territori ampi, di montagna e con un numero modesto di utenze (come gran parte del VCO). La decisione assunta nell’ultima Conferenza dell’ATO è solo ragionevole e riporta le scelte nel solco delle indicazioni che erano state fissate al momento della costituzione dell’ ATO e della società di gestione Acque Novara VCO.
Per il resto, ci pare che Nobili e Sozzani abbiano iniziato “il gioco delle parti” e che lo scontro tra di loro non è altro che il venire al pettine dei nodi strutturalmente interni al centro destra: una logica che mette al primo posto gli interessi corporativi piuttosto che quello della gestione solidale un po’ in tutti i campi; ciò diventa più grave se si tratta di gestire un bene fondamentale come quello dell’acqua.
Non sappiamo e non vogliamo intrometterci nella disputa tra chi ha avuto i maggiori o minori meriti all’interno del centro destra nel trovare gli equilibri che hanno portato alle ultime decisioni dell’ ATO; registriamo semplicemente una positiva inversione di rotta rispetto ad una situazione che avevamo ampiamente denunciato a partire dal 2009. Per il prossimo futuro e per le scelte che la Regione dovrebbe compiere a breve (assegnazione alle Province dell’autorità di governo del ciclo idrico integrato al posto degli attuali ATO) siamo per la “gestione associata” di Novara e Verbano Cusio Ossola e segnaliamo come positiva e clamorosa l’inversione di rotta dichiarata da Nobili che contrasta con tutto quanto il locale centro destra (Lega Nord in testa), aveva sbandierato in lunghi anni di sterile polemica compresa l’ultima campagna elettorale.
Rimangono da verificare alcune situazioni che riteniamo anomale come quella dei “Comuni Riuniti” e soprattutto quella di “Idrablu con Domodossola”: sono divisioni all’interno del VCO che Sozzani rileva come “squilibrio” e, al proposito, non possiamo dargli torto. Rimangono anche da verificare i motivi per cui le tariffe approvate sarebbero “più basse rispetto a quelle programmate nel 2006”: ci auguriamo che dipendano da migliorate gestioni, ma temiamo che siano tali per la semplice ragione che non sono stati fatti tutti gli investimenti previsti e che si siano tagliati i ristorni a favore delle Comunità Montane per diverse centinaia di migliaia di euro all’anno (dal 5% al 3% delle tariffe riscosse).

PD VCO
Commissione Ambiente
Segreteria Provinciale
Gruppo Provinciale

Biomasse a Villadossola

Interessante e importante incontro a Villadossola sul tema “centrali a biomasse” organizzato dal Comune e ripreso in diretta da Tele VCO con la trasmissione “il sasso nello stagno”. Interessante per la partecipazione non solo di esponenti politici e amministrativi, ma anche di tecnici ed esperti qualificati; importante per la grande partecipazione popolare (sala strapiena alla Fabbrica) e per il metodo proposto dall’ Amministrazione del secondo centro ossolano: trasparenza, informazione, disponibilità a coinvolgere nelle scelte i cittadini, i comitati, i vari portatori di interessi.
Marzio Bartolucci, Sindaco PD di Villadossola conclude così la serata: “in una situazione di grave crisi occupazionale, abbiamo l’obbligo morale di prendere in considerazione tutte le proposte industriali che ci vengono presentate, ma anche di valutarle in tutti i loro aspetti connessi alla salute, alle compatibilità ambientali, alla effettiva ricaduta economica di determinate scelte”. Nel merito, praticamente tutti gli intervenuti (da Alberto Poggio del Politecnico di Torino, al Prof.Valerio dell’Istituto Tumori di Genova, dai rappresentanti della Provincia – ing. Proverbio e assessore Pizzi – a quelli di comitati e associazioni) hanno evidenziato la grande cautela che deve essere usata prima di autorizzare impianti che “bruciano” residui legnosi o oli vegetali. I progetti presentati risultano “fuori scala”, non hanno la possibilità di utilizzare una “filiera corta”, risultano economicamente “drogati” dalle agevolazioni dei certificati verdi, difficilmente possono dimostrare di “migliorare” la qualità ambientale dell’aria.
E’ stato evidenziato che un impianto a biomasse, per essere considerato efficiente da un punto di vista energetico, deve essere di tipo cogenerativo e sfruttare quindi sia la produzione di energia elettrica, che quella termica attraverso la cessione del vapore ad altri impianti industriali o a edifici civili (teleriscaldamento); se, ipoteticamente, tutti gli edifici di Villadossola fossero teleriscaldati, servirebbero non più di 4 MW di potenza, mentre i progetti ipotizzati ne prevedono una ventina.Anche le potenzialità di reperire in loco il materiale (legname) sono, al momento, praticamente nulle e costose. Dunque: bocciatura delle proposte così come sono state presentate.
Non sono però escluse a priori valutazioni diverse se più ponderate e compatibili. Ci permettiamo di aggiungere alcune indicazioni: bisogna dare attuazione agli studi predisposti negli scorsi anni dalla Provincia, dalla Regione e dall’IPLA circa la messa in funzione della “filiera del legno” che – solo in un secondo momento – potrebbe consentire utilizzi energetici di scarti della lavorazione del legno; servono però investimenti dell’ordine di una decina di milioni di euro. Bisogna verificare la fattibilità di impianti per la produzione di “biogas” dalla raccolta differenziata dell’umido, integrata – anche in questo caso – da scarti vegetali. Un progetto di questo tipo era stato inserito nel Piano Integrato Provinciale, ma non ha avuto poi alcun seguito. Alla Provincia, al Coub rifiuti, alle Comunità Montane, alle società di servizi di proprietà dei Comuni ci permettiamo di chiedere di lavorare in queste direzioni: le ricadute sarebbero sicuramente positive sia per l’ambiente che per l’occupazione, molto di più della realizzazione degli impianti attualmente ipotizzati.
Gianni Desanti, responsabile Commissione Ambiente del PD VCO

Manifestazione nazionale del Pd a Roma. Partecipa anche tu

image Con l’Italia che vuole cambiare
È questo lo slogan della manifestazione nazionale del Pd che si svolgerà sabato 11 dicembre a Roma.
Chi volesse partecipare si può già prenotare presso la sede provinciale al numero 0323 401272 oppure via email a info@partitodemocratico.vb.it .
Si partirà venerdì sera alle 22 .05 da Novara con un treno speciale. Dal VCO organizziamo i pullman per raggiungere Novara. Partenza alle 19.45 da Domodossola (piazza della stazione), fermata a Gravellona Toce alle 20.20 (parcheggio Centro commerciale Laghi) e poi si va a Novara. Al ritorno (previsto nella primissima mattina di domenica), ci sarà sempre un pullman a riprenderi da Novara per il VCO.
La manifestazione è nel pomeriggio di sabato con alle ore 14.00 da Piazza della Repubblica (stazione Termini) la partenza del corteo e poi dalle 15.30 in Piazza San Giovanni la manifestazione con l’intervento di Pierluigi Bersani.
Al centro della manifestazione la necessità di metetre fine all’esperienza negativa di questo governo Berlusconi (perché "la pazienza è finita"), e la presentazione delle proposte del PD in materia di sanità, lavoro, contrasto alla precarietà, scuola, famiglie, infrastrutture, pari opportunità, costi della politica, ambiente, evasione fiscale, nuovo patto sociale.

Porta a Porta … non in tv.. ma nelle case dei cittadini

image Dopo i gazebo organizzati tra sabato e domenica scorsi (se pur penalizzati dal maltempo) prosegue la mobilitazione nazionale del Partito Democratico anche nel VCO.
Il prossimo week end (il 27 e il 28 novembre) si svolgerà il "Porta a porta" per consegnare il nostro materiale nelle case dei cittadini del VCO, e che vedrà impegnati tutti i circoli PD che, con i loro militanti, faranno il "giro" dei quartieri e dei principali comuni del nostro territorio.
Omegna, Domodossola, Gravellona Toce, Verbania, Mergozzo, Valle Antrona, Baveno, Piedimulera, Varzo, Stresa, Cannobio, Crevoladossola, Villadossola sono i principali comuni interessati.
inoltre sono previsti anche alcuni gazebo: sabato 27.11 dalle ore 09.30 in Piazza Dante a Baveno e a Domodossola sempre al mattino davanti al Municipio; a Vogogna venerdi 26 con un gazebo a partire dal mattino presto in occasione del mercato settimanale, sempre in zona chiesa
Distribuireno materiale contro le scelte del governo Berlusconi perché "la pazienza è finita", e di presentazione delle proposte del PD in materia di sanità, lavoro, contrasto alla precarietà, scuola, famiglie, infrastrutture, pari opportunità, costi della politica, ambiente, evasione fiscale, nuovo patto sociale.