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Un anno di nulla: il bilancio dell’amministrazione Albertella

Il 24 giugno 2025 segna il primo anno di mandato dell’amministrazione Albertella. Un anniversario celebrato dal Sindaco con toni autocelebrativi, rivendicando come principali successi il taglio del verde e una maggiore pulizia delle strade. Ma davvero, dopo dodici mesi, questo è tutto?

A Verbania abbiamo assistito a un’amministrazione ripiegata su sé stessa, senza progettualità, che si accontenta dell’ordinaria amministrazione – peraltro delegata agli uffici tecnici – e che scarica su altri responsabilità e mancanze. Il primo anno di governo dovrebbe essere il tempo della visione, dell’ambizione, della spinta verso il futuro. Ci è toccato invece leggere della soddisfazione di un Sindaco (e della sua evanescente giunta) per quella che a tutti gli effetti non è null’altro che ordinaria amministrazione: cura urbana e pulizia, argomenti sicuramente centrali nella vita di una città ma che vengono demandati più al prezioso lavoro di dirigenti e funzionari degli appositi uffici che non al compito di un primo cittadino.

A fronte delle critiche, arrivate da forze politiche e cittadini, la musica è sempre la stessa: non appena gli argomenti si elevano leggermente al di sopra della linea di sopravvivenza, la “colpa” delle mancanze magicamente non ricade mai sull’amministrazione in carica, ma sempre su qualcun altro.

La Giunta precedente, la Regione (dove però, fino a prova contraria, governano proprio i referenti politici del nostro “civico” sindaco), il Ministero (idem come sopra): ultimamente ha rischiato di essere inserito nella lista dei cattivi persino il Parco Valgrande, reo di non aver avallato il piano immobiliare previsto dal Sindaco per l’area naturale del Monterosso e per questo prontamente stigmatizzato dai responsabili locali della Lega, sempre più il riferimento naturale di Albertella e dei suoi soci.

A fronte delle dichiarazioni roboanti e dello scarico continuo di responsabilità, quale è la reale situazione che si trova a vivere la Città? 

Proviamo a vederla insieme, punto per punto:

Traffico, viabilità e urbanistica: un disastro annunciato

Tra i temi più sentiti dai cittadini, il traffico. Lavori mal coordinati sulla SS34, l’inversione del senso di marcia a Suna,  il disastro in Piazza Garibaldi – vittima di una trasformazione a metà che è riuscita allo stesso tempo ad aumentare la pericolosità del transito su quell’area, danneggiare strutture architettoniche pregiate e costose come quelle della pavimentazione senza aumentare, come promesso, i parcheggi nell’area – sono il segno di un disegno urbanistico che nella migliore delle ipotesi potremmo definire casuale. Il risultato è una città paralizzata. Nessun presidio politico nei tavoli con ANAS o Provincia, solo l’ennesimo “non è colpa mia” da parte del Sindaco.

Il tanto promesso “sindaco dei parcheggi” ha poi visto diminuire gli stalli complessivi, con pochi nuovi posti (spesso in zone già servite) e nessun investimento sul trasporto pubblico. Verbania resta ostaggio di un’idea vecchia e autocentrica di mobilità, in totale controtendenza rispetto alle altre città europee.

Cantieri infiniti, verde trascurato

Promesse disattese anche sui cantieri: Piazza Ranzoni è ancora un punto interrogativo, e si annunciano nuovi lavori (come la rotonda della Beata Giovannina) che aggraveranno il traffico. Il decantato “verde curato” si smentisce con una semplice passeggiata nei quartieri e nelle frazioni, tra incuria e sporcizia.

Turismo: rilancio mancato

Il “rilancio” turistico si è concretizzato nel Trenino della Bellezza (già guasto), qualche serata musicale e una programmazione culturale povera. Le idee innovative annunciate – podcast, infopoint – sono ferme al palo, mentre la stagione turistica è già iniziata. Nulla di nuovo, molto in ritardo.

Politiche sociali e giovanili: grandi assenti

L’amministrazione resta immobile sui temi sociali: nessun nuovo servizio, nessuna strategia per attrarre giovani, zero progettualità per la casa. Le politiche giovanili non hanno neppure un assessorato dedicato, e la Consulta dei Giovani forse vedrà finalmente la luce dopo una surreale discussione consiliare sugli emendamenti proposti dalla minoranza. Solo grazie all’impegno dei dipendenti comunali alcuni servizi sono stati garantiti.

Cultura: tra propaganda e smobilitazione

Pochi eventi degni di nota, alcune iniziative di parte mascherate da cultura (come la rassegna “Verbalia” e la presentazione del libro dell’eurodeputata Sardone), mentre festival di successo come “È stato il maggiordomo” rischiano la cancellazione. La creatività culturale cittadina resiste nonostante – non grazie a – questa amministrazione.

Ambiente: non pervenuto
Da un anno le politiche ambientali sono rimaste circoscritte alla cura del verde del lungo lago, in particolar modo di Intra e Pallanza. 

Come se la città fosse un set cinematografico, la facciata è perfetta ma il resto è deserto e degrado; le aree verdi dei quartieri periferici e delle frazioni sono dimenticate, così come le spiagge di Suna, nonostante l’inizio della stagione turistica.

Le aree dei fiumi sono abbandonate, il progetto della nascente comunità energetica è fermo e non sembra esserci una ripresa all’orizzonte, le piste ciclabili sono ammalorate e i passaggi pedonali chiusi con roboanti cartelli, come nel caso della strada pedonale dietro le scuole Ranzoni e la pista ciclabile sul Toce.

Una città che era in cammino, oggi è ferma

Verbania stava crescendo, diventando un polo turistico e di servizi. Oggi è bloccata da una giunta che guarda al passato, incapace di costruire un futuro.

Il tempo dei proclami è finito: servono idee, coraggio e governo vero.

I gruppi e le forze politiche del centrosinistra verbanese

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verbania Si Prende Cura, Verbania Civica – Volt, Europa Verde, Una Verbania a Sinistra.

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Con Marchioni alla guida di Conser VCO si chiudono i Patti Verbanesi. Una concentrazione senza precedenti di potere e incarichi.

Verbania accentra il potere: con Marchioni alla guida di Conser VCO si chiudono i Patti Verbanesi. Una concentrazione senza precedenti di potere e incarichi.
Con la nomina dell’avvocato Marco Marchioni ad amministratore unico di Conser VCO, si completa il disegno politico che dei  “Patti Verbanesi” con la pace tra Albertella e i suoi nuovi/vecchi amici della Lega Nord.
Presidente di ATC Piemonte Nord, Marchioni – storico esponente della Lega e tre volte candidato sindaco a Baveno – assume ora anche la guida di una delle principali aziende pubbliche del territorio.
Una scelta calata dall’alto, frutto della decisione del sindaco di Verbania, Giandomenico Albertella, che ormai agisce in completa solitudine, azzerando spazi di dialogo e confronto con chi non si adegua al suo volere. Il risultato? Una concentrazione senza precedenti di potere e incarichi, tutti saldamente nelle mani di amministratori vicini o direttamente riconducibili alla sua area politica.
L’assemblea dei sindaci di Conser VCO si è spaccata: Ossola e Cusio – con Omegna e Domodossola in testa – avevano chiesto la conferma dell’amministratore uscente, Grieco. Verbania, forte di un 33% di quote che pesa più della rappresentanza territoriale, ha imposto il proprio candidato pur in presenza di importanti comuni in dissenso nell’area del Verbano.
Né la proposta di riaprire i termini né quella di riequilibrare il collegio dei revisori sono state accolte.
Discontinuità dove serve potere, continuità dove serve controllo. Questa la scelta.
Un paradosso che si ripete: dalla nomina di Manzini nel Consorzio Rifiuti all’accorpamento  del Distretto Turistico dei Laghi, dal CDA di VCO Trasporti alla rappresentanza dei sindaci nell’ASL, tutto ruota attorno alla regia di un solo Comune.
La città di Verbania schiaccia ogni forma di pluralismo e umilia ancora una volta Ossola e Cusio, escludendo i territori dalle scelte strategiche e quando non ha soluzioni, risolve con gli incarichi multipli come dimostrano VCO Trasporti e Conser VCO che verranno governate da persone già impegnate in altre importanti realtà fuori dal territorio provinciale.
Alcuni fatti sono ormai innegabili:
1. La Lega, non più in grado di raccogliere consenso elettorale, si rifugia nelle nomine.
2. Il civismo di Albertella ha ceduto il passo al sostegno dei partiti di centrodestra.
3. Verbania accentra tutto, ignorando gli equilibri territoriali.
4. Chi controlla tutto, da oggi è anche responsabile di tutto.
Diversi amministratori avevano invocato condivisione e confronto, proponendo strategie comuni e partecipazione. Ogni tentativo è stato respinto.

Ora, chi ha voluto tutto, dovrà anche rispondere di tutto. Buon lavoro – e buona fortuna – a tutti.

Emanuele Vitale
capogruppo PD Provincia VCO /Progetto VCO

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Salvaguardia e PRG: Albertella ci ripensi. Vicenda di Barry Callebaut impone riflessione condivisa.

Partito Democratico e Verbania Si Prende Cura: “Salvaguardia e Piano Regolatore: Albertella ci ripensi. Vicenda di Barry Callebaut impone riflessione condivisa. Serve variante per evitare ogni possibile destinazione residenziale per l’area”.
Ieri sera nel corso della commissione urbanistica, abbiamo richiesto di ritirare la revoca della clausola di salvaguardia dall’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale. Le questioni sollevate da Barry Callebaut, che hanno portato l’azienda a decidere la chiusura della storica fabbrica di Intra mettendo a rischio 150 posti di lavoro, devono avere nella comunità locale un ambito di concertazione per trovare le soluzioni più adeguate in grado di tracciare un percorso condiviso socialmente, urbanisticamente ed economicamente sostenibile. La nostra richiesta è stata respinta dall’amministrazione, portandoci dunque a votare contro la richiesta di revoca della salvaguardia.
Pur consapevoli che non serva a nessuno strumentalizzare la situazione ora, invitiamo però l’amministrazione a ripensarci. Si fermi il processo in atto e si metta sul tavolo una variante ad hoc che impedisca ogni possibile destinazione residenziale per l’area così da poter negoziare con la proprietà con l’unico strumento davvero in possesso dell’amministrazione comunale. Il nostro obiettivo deve essere quello di difendere e tutelare i lavoratori e le loro famiglie, adottando ogni mezzo necessario, senza commettere errori dovuti alla fretta o alla leggerezza.
Invitiamo l’amministrazione a promuovere, nell’ambito del tavolo di concertazione tra l’azienda e tutte le componenti sociali della città, un percorso che porti alla conservazione dei posti lavoro.

Il primo punto per iniziare questo percorso sarebbe riportare le previsioni urbanistiche del PRGC dell’area alla sua attuale destinazione d’uso produttiva, attraverso una specifica variante. Tutte le forze politiche dovrebbero agire insieme in questa direzione.

Riccardo Brezza capogruppo Partito Democratico Verbania Giacomo Molinari, Segretario Circolo PD Verbania
Simone Martoccia capogruppo Verbania si Prende Cura

Sanità: Albertella e la destra che non si accorge del disastro dei servizi sanitari nel VCO e a Verbania

Leggiamo con piacere del “regalo” che Verbania Futura, e il suo perenne candidato sindaco Giandomenico Albertella, hanno riservato alle cittadine e ai cittadini verbanesi pubblicando il giorno della Vigilia di Natale un comunicato stampa quantomeno surreale sul tema della Sanità.

Un intervento a gamba tesa, squisitamente pre-elettorale ma che dimostra come la riflessione in atto nel centrodestra su un argomento di vitale importanza per chi vive in questo territorio sia decisamente fuori fuoco.

Nel giro di poche righe infatti il comunicato in questione rappresenta una situazione ai margini della realtà, magnificando come una “vittoria” il supposto stanziamento di risorse limitate (promesse in extremis dopo anni di totale disinteresse da parte dell’attuale Governo della Regione Piemonte) per l’Ospedale “Castelli”.

Un investimento fuori tempo massimo (se non per poter essere sbandierato nella prossima campagna elettorale) e decisamente insufficiente per affrontare le difficili questioni strutturali che impediscono a troppi nostri concittadini di vivere serenamente il rapporto con il proprio diritto alla salute: un contentino che non tiene conto della necessità di ripensare in maniera organica la relazione fra cittadini, presidi sanitari e territorio, che non tocca alcuni punti focali della questione (come la difficoltà di saper attrarre nelle nostre strutture nuovi professionisti), che non risolve le difficoltà quotidiane degli attuali dipendenti del sistema sanitario territoriale costretti a fare i salti mortali per cercare di assolvere al meglio ai propri compiti e non cita nemmeno lontanamente il problema costituito dalla diffusione su larga scala del fenomeno dei “gettonisti” (il cui costo può arrivare fino a 250 euro l’ora, contro i 45 di uno strutturato) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di totale difficoltà per i residenti verbanesi.

Sulla necessità di ripensare organicamente l’organizzazione della struttura della Sanità territoriale i riferimenti sono molteplici, basterebbe andare a leggerli: senza perdersi eccessivamente nei tecnicismi sarebbe sufficiente citare il documento AGENAS del 2021, che in accordo con la Mission 6 del PNRR stabilisce le linee guida per il riordino della sanità territoriale che la Regione Piemonte avrebbe dovuto realizzare con i fondi stanziati dall’Europa.

Quanto di queste indicazioni e finanziamenti è stato recepito dal Governo Regionale e destinato alla sanità del VCO? Zero.

Probabilmente è più facile riempirsi la bocca promettendo milioni (che arriveranno – se arriveranno – nei prossimi 8/10 anni) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di squilibrio di cui pagano tutti il conto: cittadine e cittadini, operatori sanitari, il territorio nel suo complesso.

Anche questa è una vittoria?

O forse è uno dei motivi che hanno spinto il Presidente Cirio, misteriosamente ricomparso in queste lande nelle scorse settimane, a decidere di evitare accuratamente di visitare la città di Verbania e il suo ospedale nel corso del suo ultimo giro elettorale?

Se si vuole lavorare seriamente sul tema della sanità territoriale, le cose da fare non mancano di certo: per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – nelle piazze per batterci assieme a cittadine e cittadini per risolvere il terribile problema delle liste di attesa che colpisce così duramente la sanità pubblica piemontese e verbanese.

Per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – al fianco di quei sindaci del territorio che si battono per cercare soluzioni che non siano di facciata ma strutturali: in questo un particolare plauso va rivolto all’Amministrazione di Verbania, pesantemente attaccata dal comunicato di Verbania Futura.

Per questo motivo abbiamo proposto – e continueremo a proporre – soluzioni innovative che mettano al centro il cittadino e il suo diritto alla salute, piuttosto che improbabili boutade elettorali destinate nella migliore delle ipotesi a mettere una pezza su una questione complessa che si trascina da troppo tempo.

Da ultimo, ci permettiamo di rivolgere un invito al signor Albertella e a chi ci invita a tenere un “decoroso silenzio”: più che pensare a zittire gli avversari, sarebbe meglio che il centro destra si preoccupasse di iniziare ad ascoltare le persone, proprio a partire da quei cittadini e operatori sanitari dei quali inopinatamente dice di voler prendere le posizioni.

Se lo facessero potrebbero più facilmente evitare figure barbine, come quella dell’Assessore Regionale alla Sanità Icardi, talmente amato da chi negli ospedali vive e lavora che si è visto gentilmente rifiutare la strenna natalizia con la quale pensava di accattivarsi i favori degli operatori sanitari, i quali hanno dignitosamente ricordato all’assessore che alla Sanità regionale occorrono nuove assunzioni e salari competitivi, non bollicine.

Il Partito Democratico, a differenza di questi signori, il tempo per parlare con i cittadini e gli operatori lo trova sempre, settimana dopo settimana: è da questi dialoghi che nascono le nostre idee e le nostre battaglie, anche e soprattutto su una materia come quella della Sanità, che sarebbe ore di togliere dalle rapaci mani di chi la usa solamente per fare propaganda e farla tornare al centro di un disegno complessivo di città e territorio, come i verbanesi meritano.

Giacomo Molinari
Segretario Circolo PD Verbania

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