Archivi categoria: Politica generale

La proposta della destra di un Ato del VCO: una scelta che aumenta le tariffe

image La proposta avanzata dalla destra (e bocciata) in Consiglio provinciale, che prevede un ATO unico per il solo Vco per la gestione delle Acque, è una idea che farebbe aumentare i costi in bolletta a carico dei cittadini del VCO.
Come appare evidente dalla tabella e dai ragionamento di seguito riportati, questa proposta porterebbe ad un aumento immediato delle bollette dei cittadini (almeno del 20%) e ad una diminuzione evidente degli investimenti che si dovrebbero fare nella nostra provincia. Investimenti per aumentare l’efficienza del servizio, migliorare le infrastrutture per dare ai cittadini una rete idrica moderna ed efficiente, senza quelle situazioni in cui molti comuni del VCO d’estate non garantiscono l’acqua ai propri cittadini. Insomma, una proposta che inganna i cittadini e che in nome di una finta autonomia si trasformerebbe in un boomerang per i cittadini del VCO.
Per questo servono altre proposte, come quelle che abbiamo presentato nelle settimane scorse:
a) Dilazione dei pagamenti in rate in quei comuni dove l’aumento è stato più significativo.
b) Iniziative di partecipazione dei cittadini: l’avvio di una campagna di informazione
c) Forme di agevolazione per gli utenti non allacciati alla rete fognaria che hanno altri costi per le fosse ( con la riduzione dei costi in bolletta, scorporo costi pulizia fosse).
d) Possibile rinuncia del 5% di introiti alle Comunità Montane, in cambio della riduzione delle tariffe nelle utenze: non è logico che le Comunità montane “cavalchino la protesta” e introitino dei soldi.
 Dati derivanti dalle stime di acque “Novara Vco”

ANNO 2007

VCO

NOVARA

TOT GUA

1- popolazione servita

126.000

328.000

454.000

2- comuni serviti

59

73

132

3- m³ di acqua consumati

11.200.000

31.300.000

42.500.000

4- consumi pro capite per abitante

88,9

95,4

93,6

5– ricavi da industrie(a)

534.000

2.200.000

2.734.000

6– ricavi del servizio idrico integrato

10.336.000

27.478.000

37.814.000

7– corrispettivi alle Sot (soc.operative) (b)

7.560.000

19.680.000

27.240.000

8– rimborsi per rate mutui a Enti, Comuni

3.182.600

5.900.000

9.082.600

9- rimborsi mutui pro capite

25,3

18,0

20,0

10- conguagli per copertura perdite (a)

1.200.000

600.000

1.800.000

11- 5% alle Comunità Montane

1.804.700

86.000

1.890.700

12- cooperazione internazionale

69.383

180.617

250.000

13- ricavi–costi operativi (5+6-7-8-10-11-12)

– 2.946.683

3.231.383

284.700

14- oneri finanziari, ammort.,i inv. fiscali

284.700

a) ripartizione effettuata in maniera indiretta riferita alla Sot del cusio-borgamenerese

b) si tratta della quota di 60 € per abitante uguale per tutte le sot

Questa tabella conferma l’ipotesi alla base della scelta per la definizione del perimetro dell’ATO1: il territorio del VCO è sostanzialmente troppo piccolo per sostenere la gestione a tariffe ragionevoli.

 

Infatti, sulla base dei dati consultivi 2007 risulta che considerando solo i costi di gestione ordinaria, il rimborso delle rate dei mutui ed il contributo del 5% alle Comunità Montane, al fine di assicurare l’equilibrio economico-finanziario si dovrebbe applicare una tariffa di 1,01 €/m³ , superiore a quello attuale.

 

E questo senza considerare la necessità di nuovi investimenti.

 

Se infatti, si simulasse – lasciando inalterati i dati di riferimento – un Piano d’Ambito ventennale per la sola provincia del VCO risulterebbe che il Piano di Investimenti attualmente previsti dal Piano d’Ambito non sarebbe finanziariamente sostenibile.

 

Infatti, il Piano prevede la realizzazione di lavori per circa 160 milioni di euro, mentre la dimensione di un ipotetico Ambito limitato alla provincia del VCO consentirebbe la realizzazione di massimo 60 milioni di euro.

 

A tal proposito, è necessario osservare che il programma degli investimenti è stato costruito sulla base delle segnalazioni dei Comuni incrociato con i risultati della ricognizione delle infrastrutture effettuata dalla Regione Piemonte.

 

Tale piano ridotto di investimenti, palesemente insufficiente per il bisogno nel VCO, richiederebbero in ogni caso una tariffa di 1,01 €/m³ (comunque superiore a quella attuale), per raggiungere nel 2016 una tariffa pari a 1,317, inferiore di soli 97 millesimi di € a quella prevista a livello di ambito.

 

Questo considerando le tariffe medie. Riflettendo sul fatto che nell’ATO1 è possibile applicare tariffe agevolate tra il 25 ed il 35% alle famiglie economicamente disagiate o residenti nei Comuni montani a medio-alta marginalità socio-economica, non si vede come tali sconti possano venire applicati riducendo il bacino di utenza al solo VCO, dove 2/3 dei Comuni sono montani a medio-alta marginalità socio-economica.

 

È inoltre importante osservare che, riducendo del 70% il bacino di utenza, si riducono del 70% i contributi alle Comunità Montane. In particolare, nell’ipotesi ATO-VCO si trasferirebbero alle Comunità Montane 2,5 milioni di € in meno all’anno ( 17,5 milioni di € contro gli oltre 69 milioni di € previsti dall’attuale piano dell’ATO1.


Per concludere, sia analizzando i dati dell’esercizio 2007 e sia le proiezioni per il futuro, risulta evidente che le bollette pagate nel territorio novarese costituiscono una risorsa indispensabile per finanziare nel VCO parte della gestione ordinaria, i nuovi investimenti, i contributi alle Comunità Montane.

 

Trentennale della legge 194

l’associazione Luca Coscioni per la ricerca scientifica ed il gruppo Studenti Coscioni, in occasione del trentennale della legge 194, organizza in tutta Italia 3 giorni di sensibilizzazione e informazione sulla sessualità e la contraccezione, reale strumento antiabortista.
La cellula Coscioni di Verbania pertanto aderisce e organizza un tavolo di raccolta firme sulla petizione che richiede al ministro del welfare l’abolizione della ricetta obbligatoria per la "pillola del giorno dopo" e  per l’ occasione sarà presente il  prof. Alberto Bellocco (Medico Legale presso l’ospedale di Domodossola) che potrà prescrivere la ricetta ai cittadini che ne faranno richiesta.
l’appuntamento per i cittadini, che vorranno partecipare, è domenica 25 maggio 2008  dalle 10 alle 12 a Domodossola sotto i portici del Teatro Galletti.
Roberto Casonato
Cellula Coscioni di Verbania
Via Motta 11, 28040 Lesa (No)
348/3130545, dental.maggiore@tin.it

Associazione Luca Coscioni di Roma 
www.lucacoscioni.it , tel. 06.689791
 
 

Gd ospiti alla trasmissione Tv “Il sasso nello stagno”

I Giovani Democratici VCO saranno ospiti della trasmissione televisiva "Il Sasso nello stagno" di VCO Azzurra Tv venerdì 23 maggio ore 20.35, in diretta dagli studi di VCO Azzurra Tv presso la Fondazione Rosmini a Domodossola (via Canuto, 12)
Saranno ospiti della trasmissione anche altri gruppi politici giovanili del territorio con i quali ci confronteremo su come riformare la politica.
La trasmissione andrà in replica sull’emittente televisiva locale sabato 24 alle ore 08.00 e 18.00.

Incontro Interculturale giovedi’ 22 maggio a Gravellona Toce

La Provincia del VCO organizza un incontro in collaborazione con l’associazione Almaterra di Torino in cui sarà presentato un progetto per creare un Centro interculturale di donne migranti e native. Il Centro vuole essere un punto di confronto fra donne italiane e straniere. A tale proposito sarà anche illustrata l’attività dell’associazione Almaterra in campo sociale, culturale ed economico, al fine di ragionare sulla possibilità di trasferire qui da noi tale esperienza.
l’invito è rivolto a tutti i cittadini italiani e stranieri – specialmente donne – per giovedi’ 22 maggio 2008, alle ore 17, presso la sala soci del centro commerciale Ipercoop “le Isole” di Gravellona Toce.
 l’iniziativa sarà aperta da un momento di accoglienza teatrale e si concluderà con un buffet multietnico: vuole essere comunque una festa aperta a quante più persone vogliano anche solo conoscere meglio i servizi già presenti sul territorio, o semplicemente incontrare altre/i cittadine/i del proprio e altrui paese.
Informazioni ad Ufficio pari opportunità (telefono 0323 923818; fax 0323 923812; e-mail:miguidi@provincia.verbania.it o monaco@provincia.verbania.it .
 

Zanotti lunedìin diretta a Rai Tre

image Claudio Zanotti sarà presente alla trasmissione televisiva di Rai Tre "Cominciamo bene estate", questo lunedì 19 maggio dalle ore 10 alle ore 11.15. Presenterà le iniziative record di Verbania, libero bus e la raccolta differenziata.
Ricordiamo inoltre che Zanotti è stato protagonista al salone del libro di Torino, ad un dibattito per la presentazione del ibro di Massimo Cirri e Filippo Solibello, Nostra Eccellenza.
Potete vedere il video, molto divertente, cliccando qui.
I Conduttori di Caterpillar,Cirri e Solibello, programma cult di Radio2 in onda da dieci anni con 500mila ascoltatori al giorno, raccolgono nelle pagine del libro il ritratto di un’Italia che sembra di fantasia e invece è realtà. Un’Italia matura, consapevole, folle e geniale al tempo stesso, dove il chiacchiericcio della politica televisiva sembra lontano anni luce, dove i problemi si affrontano e si risolvono. Anche divertendosi a farlo e a raccontarlo.
Sul libro c’è il sindaco Zanotti che introduce il bus gratis per i suoi residenti. C’è il prete che celebra matrimoni civili, e quello che dice messa nella casa del popolo, c’è il vescovo che predica il digiuno dall’automobile, l’imprenditore pavese che vende il riso ai cinesi e il supermercato con il tetto fotovoltaico. Persone molto differenti, capaci di cambiare stili di vita e di consumo. Da subito, perché il vecchio pianeta non può aspettare.

Lettera aperta ai presidenti delle Comunità Montane

image Cari Presidenti,
si è avviato, in questi giorni, l’iter del disegno di legge regionale sulla riforma delle Comunità montane le cui consultazioni sono fissate per il 19 maggio 2008.
E’ in questo contesto che ci rivolgiamo a Voi per proporre un’ulteriore riflessione. La necessità di una riforma è evidente a tutti: pur rifiutando – giustamente – l’errata equazione “Comunità montane uguale spreco di denaro pubblico”, non ci si può esimere dall’avanzare proposte innovative e coraggiose.
In quest’ottica ci siamo mossi, come Regione, conducendo una forte critica nei confronti della proposta nazionale contenuta in Finanziaria, rivendicando la potestà legislativa regionale in materia di riordino delle Comunità Montane.
  
E’ in questo contesto che s’inquadra il disegno di legge in discussione, che – vogliamo ricordarlo – si propone di:
– adeguare la consistenza territoriale e demografica delle Comunità montane a criteri d’omogeneità socio-economica, efficienza e congruità rispetto al ruolo rivestito ed alle funzioni assegnate;
– rafforzarne la natura di enti volti a garantire l’effettività delle misure a sostegno delle zone montane e la promozione, lo sviluppo e la tutela del territorio;
– razionalizzarne gli apparati istituzionali, allo scopo di rendere più efficace l’azione politica ed amministrativa;
– concorrere agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, in ottemperanza a quanto stabilito dall’articolo 2, comma 17 della Legge Finanziaria 2008.
Non è difficile comprendere che, sotto questo profilo, il disegno di legge rovescia la prospettiva che ha costituito la “traccia” della Legge Finanziaria 2008.
Le Comunità montane vengono “rilanciate” come Enti indispensabili alla tutela e allo sviluppo delle zone montane, la cui razionalizzazione, territoriale, istituzionale e di ruolo, è funzionale alla loro valorizzazione, nell’ambito di un sistema degli Enti locali articolato e complesso che necessita, perciò, di pochi e solidi interlocutori.
Un percorso, questo, finalizzato ad aumentare il valore aggiunto degli Enti montani.
Essenziale sarà il profilo “duale” delle nostre Comunità montane: Enti che programmano, promuovono e governano il territorio – come agenzie dello sviluppo, con nuovi e maggiori compiti e funzioni, a partire da quelle proprie ed esclusive – ed al tempo stesso come soggetti che gestiscono i servizi e le funzioni associate per conto dei Comuni. Dunque, più responsabilità, più compiti ed una maggior definizione degli stessi.
Insistiamo su quest’aspetto che, come ben sapete, è il “cuore vero” della riforma. Sotto il profilo del rafforzamento del ruolo e delle funzioni degli Enti montani, il disegno di legge consolida la Comunità Montana come “gestore associato” delle funzioni e dei servizi comunali, già proprio della Comunità montana, ruolo fondamentale in funzione di una più vasta ed efficace erogazione dei servizi a favore delle popolazioni montane. Il consolidamento di questo ruolo si aggiunge alla “nuova” finalità di promozione del mantenimento dei servizi essenziali assegnata agli Enti montani nel disegno di legge.
Per ciò che riguarda l’incremento e il potenziamento delle funzioni delle Comunità montane, si è scelto di indicare un percorso il più possibile concertato e rispettoso delle autonomie e delle competenze degli altri livelli di governo, percorso destinato a concludersi dopo l’entrata in vigore della legge, proprio per dare il massimo spazio alla concertazione e verificare le funzioni effettivamente attribuibili alla luce dei principi di sussidiarietà e adeguatezza.
Ovviamente si è ritenuto necessario ribadire, con nettezza, il ruolo fondamentale della Comunità montana nella difesa del suolo, anche a livello programmatico.
Nell’ottica della razionalizzazione degli apparati istituzionali delle Comunità montane, altro punto “centrale” del disegno di legge, viene proposta l’introduzione di un nuovo sistema elettorale ad elezione “diretta” del Presidente da parte dei Consigli dei Comuni facenti parte della Comunità, sistema modulato su quello dei Comuni con oltre 15.000 abitanti (che dovrà essere dettagliato in un successivo regolamento).
Il nuovo sistema consentirà una riduzione molto consistente del numero degli amministratori, che, abbinata alla diminuzione delle relative indennità, contribuirà anch’essa al perseguimento dell’obiettivo di risparmio, applicando il principio di rappresentatività.
E’, a nostro parere, una risposta adeguata all’esigenza di garantire una rappresentanza più larga, inclusiva e democratica per gli organismi della Comunità, ottenendo Consigli meno pletorici (da un minimo di 12 ad un massimo di 30 componenti, in ragione della popolazione) e giunte “snelle”. Una scelta che consentirebbe maggior sobrietà, più autorevolezza, più incisività.
In ultimo, vogliamo affrontare il problema delle nuove aggregazioni, con l’ipotesi di passare dalle attuali 48 a 31 Comunità montane in Piemonte.
Sotto il profilo del riordino territoriale, il disegno di legge opera una scelta che si colloca in linea con la posizione già assunta dalla Regione in rapporto al testo originario della Legge Finanziaria.
Come Regione Piemonte avevamo chiesto di sostituire gli automatismi basati sui parametri altimetrici ad un “obiettivo di risparmio” più rispettoso delle autonomie regionali e più adattabile alle singole realtà territoriali.
Qualora fossero applicate “tout court” le norme della Finanziaria non solo verrebbero cancellate un certo numero di Comunità Montane, ma sarebbero esclusi dal criterio di “montanità” (che pure andrà riformato) una buona parte dei Comuni piemontesi, non più – per così dire – “includibili” in Comunità montana.
Per questi motivi il disegno di legge opta per la scelta di procedere ad un numero consistente di aggregazioni delle Comunità montane così come sono, evitando di intervenire sullo spostamento di singoli comuni in questo o in quell’altro ambito.
Il numero di aggregazioni disposte (31) è tale da equilibrare, da un lato, l’esigenza di perseguire l’obiettivo di risparmio imposto dalla Legge Finanziaria, rispetto al quale, come si è detto, la riduzione del numero degli Enti montani rappresenta lo strumento più significativo, dall’altro, la necessità di assegnare dimensioni congrue a tali Enti, in modo da consentire loro una più efficace azione politica ed amministrativa per la montagna.
Il nuovo sistema territoriale, comunque, entrerà a regime con la scadenza degli attuali mandati amministrativi.
Nel VCO e nel Novarese, le Comunità Montane passerebbero dalle attuali 11 a 6. Una risposta all’esigenza di Enti più grandi, solidi e rappresentativi, in grado di programmare, in modo efficace, lo sviluppo montano. Questo è il “succo” della riforma.
I tempi sono strettissimi e la scadenza ultima è fissata per fine giugno: dal 1° luglio 2008, in assenza di una legge regionale, scatteranno le regole ed i tagli previsti nella “Finanziaria”.
Va da sé che è preferibile un esercizio di responsabilità al “lasciar fare”.
Comprendiamo la legittimità di posizioni diverse che potranno essere rappresentate durante le audizioni ed esaminate, successivamente, nel corso dei lavori in Commissione.
Vi invitiamo, nello stesso tempo, a comprendere la vera posta in gioco rispetto alla quale la riorganizzazione territoriale è un elemento, ma non l’unico.
Già nelle prime fasi di esame del disegno di legge sono emerse posizioni tese a sminuire il ruolo delle Comunità montane ed a “smorzare” la portata riformatrice della proposta.
Da parte vostra, come Presidenti delle Comunità montane, ci deve essere la consapevolezza che la vera posta in gioco è rappresentata dal concepire le Comunità montane quali Enti di sviluppo della montagna oltre a luogo della gestione delle funzioni associate tra i Comuni.
Per queste ragioni vi chiediamo di esprimere le vostre opinioni con la consapevolezza che non esiste solo la questione della riorganizzazione territoriale.
Con stima.
Aldo Reschigna
Marco Travaglini