Archivi categoria: la comunità democratica

Festa La Lucciola 2023 a Villadossola dal 5 al 15 agosto

Torna l’appuntamento all’area La Lucciola a Villadossola con la grande Festa de l’Unità dei Democratici, da sabato 5 a martedì 15 agosto.

Cliccando qui è visionabile il libretto Programma Festa La Lucciola 2023  

A questo link il programma degli incontri e dibattiti politici. http://tinsy.me/k5jXfU

Qui i menù regionali 2023

Dieci giorni con tre punti spettacolo (balera, palco e piano bar) per oltre trenta tra concerti e spettacoli; molti dibattiti tra politica e associazionismo con decine di ospiti, sei punti ristoro con il self service (con ogni sera piatti tipici regionali diversi), la pizzeria, il pesce fritto, la griglia, la toppia, la panineria e tre bar, il banco di beneficenza con tanti premi.

Vi aspettiamo.

Circolo PD VIlladossola e Coordinamento provinciale PD VCO

Sguardi, visioni, buone pratiche di organizzazioni giovanili che cambiano il territorio: spunti per la Verbania di domani.

Immaginare la città. Sguardi, visioni, buone pratiche di organizzazioni giovanili che cambiano il territorio: spunti per la Verbania di domani.

– Giovedì 22 giugno ore 21.00
– Sala biblioteca di Villa Olimpia

Una serata di confronto e dibattito per conoscere le esperienze di alcune organizzazioni giovanili piemontesi, che promuovono politiche attive per i giovani riuscendo a cambiare il volto delle città che abitano.
Grazie alle parole che gli ospiti condivideranno con i partecipanti e al dibattito successivo, inizieremo ad immaginare traiettorie future per la Verbania di domani!

Ne parliamo con:
Paolo Dezuanni, presidente associazione “21marzo”, Verbania.
Giulia Toffanin, ufficio di presidenza associazione ACMOS, Torino.
Andrea Gaudino, socio lavoratore della cooperativa ZAC, Ivrea.
– Roberta Mari, psicologa e operatrice dello spazio I.S.A, Verbania.
Pietro Favaretto, presidente associazione SER.MAIS, Novara.
Matilde Zanni, progettista sociale, Verbania.
Modera
Giacomo Molinari, membro della segreteria cittadina PD Verbania

Vi aspettiamo, Circolo PD Verbania


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Aperitivo democratico a Verbania venerdì 16 giugno. La tua idea conta.

Aperitivo democratico organizzato dal circolo PD di Verbania e aperto a tutti gli iscritti e simpatizzanti ( e non solo di Verbania).
Venerdì 16 giugno 2023 dalle ore 18.30 al circolo Arci F.Riva a Trobaso.
Questo evento vuole essere occasione per confrontarci liberamente sui temi del partito e condividere un momento di relax.
La tua idea conta. Ti aspettiamo.

Contributo minimo di 7 euro (per raccogliere fondi per sostenere l’attività politica del Circolo PD).

Gradita conferma via whatsapp a Giacomo Molinari  +39 348 775 7528 o a Magni +39 349 679 7770 .

Ricordiamo gli altri eventi in programma:

– Verbania, un passo avanti! Lo sviluppo con il nuovo Piano Regolatore Generale. Martedì 13 giugno 2023 palazzo Flaim Verbania ore 20:45.

– Sguardi, visioni, idee di organizzazioni giovanili che cambiano il territorio. Giovedì 22 giugno ore 21.oo sala biblioteca Villa Olimpia.

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Dona il 2X1000 al PD nella dichiarazione dei redditi

? Il 2×1000 è la principale fonte di finanziamento del Partito Democratico. E’ semplice e non ti costa nulla.
La legge sul finanziamento ai partiti politici introduce la possibilità di sostenere l’attività politica devolvendo il 2×1000 della quota Irpef, in sede di dichiarazione dei redditi. Per devolvere il 2×1000 al Partito Democratico bisogna inserire il codice M20 nello spazio dedicato e apporre la firma accanto. Al contribuente non costa nulla: l’inoptato resta all’erario e rimane invariata la possibilità di devolvere il 5×1000 e l’8×1000.
Se non si ha l’obbligo della dichiarazione dei redditi, si può devolvere il 2×1000 usando la scheda dedicata, che potrà essere consegnata attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate sul sito internet: http://www.agenziaentrate.gov.it.
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Intervista de Il Verbano alla Segretaria provinciale Alice De Ambrogi

? «La vicenda è stata piuttosto inaspettata». Alice De Ambrogi, segretaria provinciale del Partito Democratico, torna sulla scelta del senatore Enrico Borghi di lasciare il partito per passare a Italia Viva. A richiamare l’attenzione è stata anche l’intervista che il senatore ha rilasciato al nostro settimanale.
Come ha reagito all’annuncio di Borghi?
«Ammetto che dopo le reazioni di pancia del momento, mi piace riflettere. E mi sono chiesta se avessi potuto prevedere questa sua scelta».

Che risposta si è data?
«Mi sono detta, no, non era possibile prevederlo. Anche all’interno del partito ne abbiamo parlato. Abbiamo fatto un’assemblea provinciale, aperta agli iscritti, perché un evento politicamente così rilevante merita una discussione. In tutti prevale la delusione. E pur rispettandole, ritengo però che le motivazioni avanzate dal senatore Borghi siano piuttosto fragili e abbiano un carattere di livello nazionale. Lo conferma il fatto che a livello locale si è cercato sempre di lavorare bene da parte di tutti e che quindi la scelta di lasciare il partito non abbia radici in loco».

Sulle motivazioni nazionali cosa pensa?
«Dico questo. Elly Schlein interpreta un cambio di rotta rispetto ad alcune scelte all’interno del partito. Ma si fa sempre parte tutti quanti del partito, dove coesistono diverse sensibilità. E poi è segretaria da poco tempo e credo che non abbia ancora avuto modo di esprimere nei fatti ciò che propone. Per questo non ho capito le tempistiche di questa scelta di lasciare il partito. Credo che si debba attendere per valutare l’operato di un segretario, come è sempre stato nella storia del nostro partito».

È vero, come dice Borghi, che il Pd è diventato un partito massimalista?
«Sempre nel rispetto delle opinioni di ciascuno, credo che non si possa però leggere la realtà del mondo attuale con delle categorie che riguardano il passato, che fanno parte di una stagione politica lontana. Il mondo oggi cambia molto velocemente ed è profondamente diverso. Il Pd è stato fondato dall’unione di più culture politiche e queste radici certamente non vanno rinnegate. Ma come ci sono le radici, ci sono poi anche i germogli che rappresentano qualcosa di nuovo, di diverso. È necessario saper leggere il presente».

Come lo vede questo presente?
«Credo che oggi vi siano evidenti fragilità. Il divario tra chi ha tanto e chi ha poco è ampio, forse molto di più che nel passato. La mia generazione così come le successive soffrono questa fragilità della società, perché è difficile crearsi una stabilità che permetta di costruirsi un futuro. A soffrire maggiormente questa fragilità sono i giovani e le donne. Un partito di centrosinistra come il Pd che ambisce a governare non può non tenere conto di queste fragilità: donne, lavoro, giovani, ambiente. Parlare di massimalismo in questo quadro è abbastanza lunare».

Con il senatore Borghi vi siete sentiti?
«Non ancora. Né lui mi ha chiamata né io ho chiamato lui. Ogni cosa a suo tempo. Non mi piacciono le forzature. Credo nella semplicità dei rapporti».

Veniamo al Pd locale. Come sta?
«Il giudizio sul nostro lavoro dovrebbero darlo gli altri, ma dal mio punto di vista dico bene. Oggi, parlo in generale della società, rispetto al passato c’è una tendenza maggiore all’individualismo e si fatica a dare un’impostazione collettiva. Questo vale anche per i partiti. Il Pd è quello che però tra tutti mantiene forte questa tensione alla collettività. Non è un partito personale. E questo è, dal mio punto di vista, un elemento importante. Con fatica riusciamo a mantenere questa dimensione di collettività, di persone che si incontrano e si confrontano».

È tutto perfetto, dunque?
«Non dico questo. Ma stiamo bene e qualche buon risultato recente lo dimostra».

Si riferisce alle elezioni comunali?
«Sì. La valutazione è positiva. Non ovunque è andata bene, è vero. Ma penso che anche nelle sconfitte, come a Villadossola, è necessario trovare un lato positivo. La campagna elettorale porta a una partecipazione e a un entusiasmo che poi bisogna essere bravi a saper alimentare anche se non si vincono le elezioni. Però quel progetto politico, quelle persone che hai saputo coinvolgere attorno a quel progetto, deve e può proseguire anche all’opposizione».

A Omegna invece avete vinto
«Sì, non da soli, ma condividendo il progetto civico. Il grande merito è aver deciso di proseguire su un’intuizione che il sindaco Soressi ci ha lasciato come eredità».

L’astensionismo alle urne preoccupa. Come si può ricucire lo strappo tra politica e cittadini?
«Dobbiamo per prima cosa essere noi stessi a non screditarla. Bisogna parlare di politica in maniera diversa e spiegare che cos’è la politica e che cosa facciamo. Tante volte ho l’impressione che per molti cittadini anche solo entrare in una sede di partito sia imbarazzante. Sta a noi essere maggiormente accoglienti e sta ai cittadini comprendere che non succede nulla di strano tra queste mura. Di fondo è necessario ricostruire un rapporto di fiducia tra i partiti e le persone, dimostrando di essere credibili. Solo così si può creare un luogo aperto, di incontro e confronto, coinvolgendo le persone».

In concreto, come si possono coinvolgere le persone?
«Questa è una domanda a cui non ho una risposta netta. È una domanda che da quando sono segretaria provinciale del Pd mi pongo spesso. A oggi è una domanda aperta. A volte fai bene, a volte sbagli». Tra un anno si torna al voto in diversi comuni del Vco, tra cui Verbania.

Come si prepara il Pd locale?
«Come segreteria provinciale per le elezioni comunali supporteremo i circoli locali del partito per costruire un progetto politico e poi per individuare una persona che incarni questo progetto. Un progetto condiviso e collettivo deve tenere conto dei problemi che ci sono, trovare le soluzioni per risolverli. Un progetto deve tenere conto del buono che è stato fatto, là dove già stai amministrando, ma deve anche saper immaginare il futuro, perché le persone ti ridanno la fiducia sulla base del futuro che sai costruire con loro. La politica non è solo la lettura del presente, ma amministrare è anche avere una visione a lungo termine e saperlo comunicare alla gente».

Questo vale anche per un progetto di sanità nel Vco?
«La nostra posizione è chiara, lo è sempre stata. Il territorio ha bisogno di un ospedale unico e baricentrico. Lo sostengono anche i tecnici, i medici. Non capisco questa sordità da parte del governo della Regione. L’aver delegato ora il Consiglio regionale, lo reputo come il non sapersi assumere le proprie responsabilità. La politica e, soprattutto, il governare è avere il coraggio di scegliere».

Francesco Rossi – Il Verbano

#partitodemocratico

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Borghi: sorpresi e amareggiati nei modi e nei contenuti

L’uscita dal Partito Democratico del senatore Enrico Borghi, annunciata questa mattina, ci lascia sorpresi e amareggiati nei modi e nei contenuti. Sentiamo il dovere di difendere la nostra comunità politica da quella che appare essere una vicenda riguardante più che altro il ceto politico nazionale, piuttosto che il popolo democratico degli iscritti. 
Non possiamo inoltre non sottolineare che questa scelta lede fortemente il rapporto fiduciario costruito tra gli elettori e le elettrici del nostro collegio che hanno votato il Senatore Borghi come capolista del Partito Democratico.
Fino a ieri abbiamo lavorato assieme sul percorso politico di questi mesi, sia locale che nazionale, e pur nel rispetto delle posizioni congressuali assunte, nessun elemento è emerso che ci facesse immaginare questa sua scelta. Non è quindi frutto di un percorso condiviso con altri, ma una scelta individuale.
Nel merito delle critiche poste, che rimangono sempre legittime, e le giustificazioni addotte di una presunta posizione attuale del PD “massimalista” o addirittura “estremista”, ci appaiono come evidenti forzature e non corrispondono alla nostra linea politica.
Il Partito Democratico ha scelto, con l’elezione del nuovo gruppo dirigente, di caratterizzarsi maggiormente su alcuni temi come lavoro, ambiente, diritti ecc., ma rimane, sempre e comunque, una casa in grado di accogliere e far vivere al suo interno le varie anime del centro sinistra che hanno animato il PD, a partire da quella riformista e cattolica.
Su questo continueremo ad impegnarci come gruppo dirigente del Verbano Cusio Ossola, per una comunità che rimane forte e solida.

La Segreteria Provinciale del Partito Democratico del VCO