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Unioni di comuni: altre considerazioni

Rispetto alla nota vicenda relativa all’unione dei comuni in Antigorio-Divedro-Formazza riteniamo indispensabile fare alcune considerazioni.
Per prima crediamo sia giusto dare un riconoscimento al consigliere Dino che, unico nella maggioranza, ha deciso di non votare la delibera, ritenendo scorretto che un provvedimento così importante non fosse stato preventivamente discusso. Il secondo ragionamento riguarda il resto dei consiglieri di maggioranza che sono stati istruiti per ben tre minuti prima dell’inizio della seduta dal sempre solerte assessore Bravi. I consiglieri in questi tre minuti si sono resi conto di avere votato un provvedimento che, se verrà portato effettivamente in essere, porterà il comune di Crevoladossola a delegare la gestione di importanti servizi ad un nuovo ente con sede a Crodo?  Fra questi servizi ricordiamo: Trasporto scolastico; Anagrafe; sgombero neve; servizi cimiteriali, polizia municipale e molto altro.A giustificazione la solita questione della gestione dei soldi del Cairasca per cui sarebbe bastato un semplice accordo di programma, ma anche la paradossale affermazione del Sindaco secondo cui la realtà di Crevoladossola ha molti più legami con la valle che non con Domodossola.
Proprio rispetto a questo crediamo sia da fare un inciso. Alcuni anni fa il comune di Crevoladossola era rappresentato nella comunità montana dall’assessore Bendotti; in quel periodo il Sindaco Della Pozza criticò pesantemente l’operato dell’ente e dell’assessore, affermando che in quel ambito era sottovalutato il ruolo di Crevoladossola; si arrivò a minacciare la presentazione di una mozione per tornare nella comunità montana Ossola con Domodossola perché quello era il suo “ambito naturale”. La polemica come per miracolo rientrò quando l’assessore Bendotti fu sfiduciato dalla sua maggioranza e il suo posto fu preso proprio dal Sindaco. La conclusione è quindi che la collocazione "naturale" di Crevoladossola nell’ambito dei servizi secondo il sindaco dipende in buona sostanza da chi fa l’assessore.
Come finirà la questione?? Forse in un bolla di sapone e spesi i soldi del Cairasca o ottenuta qualche contropartita si tornerà a ragionare. Forse ci sarà veramente un unico responsabile del servizio smaltimento neve che gestirà lo sgombero da Caddo fino a Riale, speriamo dunque di avere la possibilità di ragionare in tempi e modi più seri.
Circolo PD Crevoladossola

Alla Festa Democratica a Casale Corte Cerro ospite Giorgio Benvenuto

image Incontro pubblico con Giorgio Benvenuto (già presidente della Commissione Finanze del Senato) che si terrà venerdì 12 settembre alle ore 21.oo, sul tema "Lavoro, sviluppo e pensioni" , nello spazio del centro culturale “Il Cerro”, dalle ore 21.oo, nel corso della Festa Democratica in svolgimento a Casale Corte Cerro sino al 15 settembre.
Ricordiamo inoltre i seguenti appuntamenti culturali sempre alla festa:
Mercoledì 10. l’altra Cina: appunti di viaggio. Uno sguardo diverso su cultura e natura del paese che ha ospitato le ultime Olimpiadi, attraverso le diapositive e il commento di Paolo Quaglia.
Giovedì 11, Trarego: memoria Ritrovata. Un cortometraggio su un episodio della resistenza nel VCO. Alla proiezione sarà presente il regista Lorenzo Camocardi.
Tutto il programma della festa lo si può vedere cliccando qui

Solidarietà a valori, Incontro con Bobba a Casale Corte Cerro

image Venerdì 5 settembre 2008, i Circoli del Partito Democratico del VCO, nell’ambito della Festa Democratica a Casale Corte Cerro, fr Ramate, organizzano, alle ore 18.00, un incontro pubblico con l’On. Luigi BOBBA (Vice Presidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ed ex Presidente nazionale delle Acli) sul tema “SOLIDARIETA’ E VALORI”.
Nel corso dell’incontro l’On. Luigi BOBBA affronterà la questione, sollevata tra gli altri anche dal settimanale “Famiglia
Cristiana”, sul contributo che i cattolici di orientamento riformatore possono fornire alla sviluppo di un’identità condivisa dentro al PD.

Festa Democratica a Casale Corte Cerro

image Si svolgerà da giovedì 4 a lunedì 15 settembre la prima festa democratica del PD del cusio.
Appuntamento per undici giorni presso l’area del centro culturale "il Cerro" in frazione Ramate a Casale Corte Cerro.
Tutto il programma della Feste lo potete vedere cliccando qua.
Per tutta la durata della festa saranno presenti associazioni di volontariato con i loro stand, il banco della sottoscrizione a premi – libreria – proiezione audiovisivi – spazio bimbi.
Ovviamente intrattenimento con tanta musica e la rinomata cucina della festa.
Appuntamenti politici da ricordare alla festa : venerdì 5 settembre ore 18.00 solidarietà e valori – incontro con Luigi Bobba, deputato PD ed ex Presidente nazionale delle ACLI, martedì 9 settembre ore 18:30 con Paolo Ravaioli, Presidente della Provincia del V.C.O. sul tema “Quattro anni di lavoro in Provincia” venerdì 12 settembre alle ore 21.00 lavoro, si parla di "sviluppo, lavoro e pensioni", incontro con Giorgio Benvenuto, già presidente commissione finanze Senato della Repubblica.

Unione dei comuni: Una scelta azzardata dalle conseguenze incerte.

image Come noto, di fronte  al contenzioso fra Governo e Regione rispetto al ruolo e al numero delle Comunità Montane, gli otto comuni della comunità Antigorio- Divedro- Formazza pensano di superare il problema della ridefinizione della perimetrazione creando un unione di Comuni.
Riguardo alla gestione della procedura da parte del Sindaco di Crevoladossola è doveroso rimarcare che questa approvazione estiva assume i connotati di un vero e proprio blitz istituzionale. Ci domandiamo in quali altri comuni una procedura di unificazione di comuni sia stata trattata con tanta leggerezza e superficialità. Al di la degli obbiettivi ufficiali dichiarati da Della Pozza riguardo una gestione in proprio dei fondi delle centraline, su cui comunque ci sarebbe molto da discutere e che non può essere il solo e unico obbiettivo di un nuovo ente, c’ è un dato inoppugnabile e di fondamentale importanza: si elimina una realtà montana in una delle poche aree montane.
Per gestire i Soldi del Cairasca erano possibili altre soluzioni:
Il Sindaco Della Pozza ha esplicitamente affermato che lo scopo primario è quello di non dividere con altri i proventi della pratica del Rio Cairasca bisogna sapere che per garantirsi questa possibilità sarebbe bastato che gli otto comuni fossero stati in grado di decidere in tempo utile un piano economico e di deliberarlo, questo sarebbe stato un atto vincolante, ma non c’è stata questa capacità si è perso tempo, quindi ora si cerca di mettere riparo ad una negligenza facendo un operazione azzardata e rischiosa, da cui nemmeno tutti i Sindaci sono convinti fino in fondo. Atto che peraltro ancora oggi potrebbe essere ssunto.Accorpare i servizi è possibile fra comuni omogenei:
Lo statuto del nuovo ente verrà discusso solo nel 2009 e solo in quella occasione verranno attribuiti all’ente i servizi da gestire in maniera associata, questo sarà sicuramente motivo di difficoltà e di contenzioso in quanto i servizi sono organizzato in maniere disomogenea nei vari comuni; la bozza prevenuta in comune recita comunque (art 2. Finalità) “è compito dell’unione promuovere la progressiva integrazione fra i Comuni che la costituiscono”. In sintesi il rischio è per i comuni più grandi come Crevoladossola avrà in carico i maggiori oneri a scapito di un peggioramento dei servizi; in sintesi Crevoladossola avrà un peggioramento della gestione e si accollerà la maggior parte delle spese.
Nell’articolo 8 della bozza si parla esplicitamente di mettere in comune servizi come il trasporto scolastico; i servizi cimiteriali; i servizi sociali; l’ufficio tecnico; lo sgombero neve; la polizia municipale e l’anagrafe (come e dove non è dato saperlo). Diventerà quindi difficile per il Sindaco Della Pozza inventarsi qualcosa per spiegare che per Crevoladossola è più conveniente gestire questi servizi assieme a questi comuni piuttosto che con Domodossola o quale sarebbe l’utilità di uscire dal Consorzio dei servizi sociali dell’Ossola?
Si crea un nuovo ente e nuovi incarichi:
La bozza di statuto prevenuta prevede che (contrariamente a quanto affermato dal sindaco ci sarà comunque una struttura di amministratori che dovrà essere retribuita con fondi propri dei comuni (viso che dopo i primi tre anni la Regione cesserà l’erogazione degli incentivi). Come si può pensare di aderire a scatola chiusa ad un ente che non ha ancora fissato nel dettaglio le sue finalità istituzionali ma solo il fatto che si manterranno le poltrone esistenti, infatti l’unica cosa chiara della bozza è che ci sarà un presidente dell’ente e una giunta formata dagli altri sindaci.
Che fine ha fatto la protesta contro l’abolizione delle comunità montane?
Un ultimo aspetto della vicenda non è ancora stato affrontato e riguarda il fatto che molti dei protagonisti di questa operazione erano fra i più strenui oppositori dell’ipotesi posta in campo dal governo Prodi sulla semplice riduzione del numero delle comunità montane; vi ricorderete che lo scorso anno contro l’ipotesi del ministro Lanzillotta ci fu una generale levata di scudi e molti amministratori ossolani protestarono contro il governo e organizzarono anche dei pullman coinvolgendo la cittadinanza nella protesta.
La prima considerazione riguarda il già citato  “assordante silenzio” dei politici locali di centro destra che si sono inalberati contro il progetto di riorganizzazione del centro sinistra ma non fiatano quando il ministro Tremonti afferma che le comunità montane vanno abolite in toto.
La seconda riguarda il fatto che molti dei politici che difendevano a spada tratta le comunità montane in quanto “strumento per garantire i diritti dei nostri cittadini” ora sono a capo dell’operazione che probabilmente (i risultati finali saranno chiari solo alla fine della vicenda) chiama fuori dal sistema delle comunità montane otto dei comuni montani più importanti della provincia più montana del Piemonte. O forse il centro destra predica bene solo quando è all’opposizione e razzola male quando va al governo?
In sintesi: Se le comunità montane sono veramente uno strumento fondamentale per garantire il mantenimento dei servizi minimi per chi vive in montagna è un errore metterne in discussione il sistema complessivo, anche rispetto a un qualche possibile vantaggio economico. Se in alternativa le comunità montane sono uno strumento che mostra degli oggettivi limiti e andava comunque rivisto nel ruolo, nel territorio e nelle competenze, allora è stato un errore opporsi a spada tratta ad ogni ipotesi di riforma.
Gli amministratori in questione non si possono quindi permettere di sostenere due tesi discordanti a distanza di pochi mesi perché almeno una delle due rappresenta oggettivamente una scelta opportunistica e dovrebbero quanto meno chiedere scusa alle persone che, in buona fede, si sono prestate al gioco partecipando alla manifestazione di Torino con dispendio di tempo e denaro.
In conclusione:
Rispetto ad un atto dalle conseguenze così evidentemente incerte che lascia aperti molti dubbi, che richiederebbero un dibattito approfondito e la consultazione dei cittadini, noi consiglieri comunali scopriamo l’esistenza di questa operazione dalla televisione e in seguito veniamo convocati in un consiglio straordinario il 20 di agosto, senza uno straccio di conferenza preventiva dei capigruppo. E’’ questa la trasparenza? E’ questo il modo di garantire le prerogative del consiglio comunale?
Certamente no, questo è un modo autoritario che è reso possibile dall’atteggiamento passivo di un gruppo di consiglieri di maggioranza che accetta sempre e comunque le scelte del Sindaco e dei suoi più stretti collaboratori senza mai fiatare.
E’ doveroso lavorare affinché tutti si fermino a riflettere sulle conseguenze di un voto frettoloso e chiedere una discussione ampia ed approfondita.
PD Circolo di Crevoladossola