MASSIMO BOCCI PRESIDENTE PARCO VALGRANDE: OK ALL’UNANIMITÀ DELLA CAMERA

lagostina-presidioLa commissione ambiente, territorio e infrastrutture della Camera dei Deputati ha dato il proprio parere favorevole oggi pomeriggio, con voto segreto all’unanimità, alla candidatura di Massimo Bocci a Presidente del Parco Nazionale della Valgrande, proposta presentata dal Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, e sulla quale vi è stata formale intesa da parte del Presidente della Regione Piemonte, ai sensi della legge 394/91.
Bocci, che è intervenuto oggi in sede di commissione illustrando le linee programmatiche della propria candidatura, ha raccolto i voti di tutte le forze politiche presenti, raccogliendo 33 voti favorevoli a scrutinio segreto su 33 presenti.
Al neo presidente del Parco Nazionale Valgrande giungono gli auguri dell’on. Enrico Borghi, che ha illustrato alla commissione in qualità di relatore la proposta di nomina: “Il largo consenso registratosi oggi in commissione sulla proposta di Massimo Bocci – commenta il parlamentare democratico- da un lato conferma la bontà della proposta, focalizzata su una professionalità proveniente dal mondo dell’agricoltura che saprà dare un apporto qualificato in termini professionali al lavoro del Parco in un’ottica di tutela e sviluppo sostenibile , e dall’altro costituisce un mandato molto forte per realizzare quegli obiettivi oggi illustrati, che hanno convinto tutte le forze politiche. Buon lavoro, quindi, a Massimo Bocci e a tutti i nuovi organi del parco, e un ringraziamento a Pier Leonardo Zaccheo per il lavoro svolto nel mandato trascorso” .

Borgo della Comunità e Omegna Social Network: la posizione del PD

Alessandro Rondinelli, segretario circolo PD Omegna
Alessandro Rondinelli, segretario circolo PD Omegna

La sintesi del Segretario del circolo PD di Omegna Alessandro Rondinelli sui temi del momento (Borgo della Comunità – Omegna Social Network e posizioni della Federazione della Sinistra), presentati alla conferenza stampa di ieri, 18 novembre

EMBLEMATICO – BORGO DELLA COMUNITA’

Il Progetto Borgo della Comunità, che è il Progetto Emblematico di Omegna presso la Fondazione Cariplo, è in questi giorni al centro di molte attenzioni, anche polemiche. E’ mancata sinora una condivisione sufficiente a far apprezzare la bontà dei suoi obiettivi e del suo svolgimento e propedeutica a recepire costruttivamente obiezioni e suggerimenti e dunque si sono ingenerati molti malumori ed equivoci, ma anche malevole interpretazioni. Ma non è assolutamente troppo tardi per fare tutto quello che serve, con un importante primo passo avvenuto già nello scorso Consiglio Comunale dove, nonostante l’uscita strumentale dall’aula dei consiglieri Spadaccini e Lapidari, si è votato all’unanimità un ODG che impegna l’amministrazione ad aprirsi e condividere il progetto emblematico con la Città. Il PD è voluto partire da qui, convincendo anche gli altri presenti a votare questo ODG. Ma il PD non si è fermato a questo.
Evidenzio infatti come in questi giorni ci si sia già confrontati con l’amministrazione, facendo una proposta operativa che credo l’amministrazione non avrà problemi a fare propria, e che riassumo qui di seguito:
Organizzazione di un incontro pubblico, dove si spiegherà l’idea cardine del progetto dal punto di vista politico e si presenterà lo stesso dal punto di vista tecnico entro il mese di Dicembre.
Conseguente apertura di un FORUM (inteso come momento di confronto con la Città, della durata di almeno un mese), dove si darà modo a cittadini e organizzazioni, di proporre, suggerire, evidenziare le proprie idee in merito.
Organizzazione infine di un ulteriore momento di dibattito, aperto alla Città, entro il mese di Gennaio, dove l’amministrazione potrà condividere e spiegare nuovamente, il progetto con le relative modifiche, i suggerimenti e le idee, che nel frattempo avrà accolto o meno.
Aggiungo che ieri c’è stato un momento di confronto tra il sottoscritto e il Comitato per il bene comune e, anche se le differenze di vedute sulle linee guida del progetto restano distanti, auspico che il confronto e il loro contributo, possano portare a delle migliorie e a una condivisione più ampia.
Sono convinto della bontà e dell’emblematicità delle idee cardine del Progetto (che possiamo riassumere nei seguenti tre punti):
-Investire sull’intera area Forum e sulla Cultura, facendo sentire propria a tutta la cittadinanza, un’area ancora sottoutilizzata;
-Valorizzare e implementare l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi dalla Ludoteca.
-Migliorare e adeguare ai nostri tempi, zone strategiche del nostro fronte lago.
Ora è importante per l’amministrazione attuare una condivisione strutturata e definire bene le tempistiche, al fine di non bucare una grande occasione che questa Città ha tra le mani.

OMEGNA SOCIAL NETWORK

Sulla problematica relativa all’associazione Omegna Social Network, discussa ampiamente in Consiglio Comunale, mi limito a complimentarmi con il nostro gruppo Consigliare che è rimasto compatto in Consiglio Comunale nonostante le strumentalizzazioni del Centro Destra, sottolineando ancora una volta, come si stia parlando di un’associazione che NON ha chiesto soldi, ma che per l’utilizzo della zattera (2 mesi in due anni), ha fornito lavori alla Città per circa 10.000 euro e altri 16.000 euro ne ha garantiti sul progetto Borgo della Comunità, dopodiché, con molta trasparenza abbiamo chiesto una ricognizione sui passaggi burocratici all’amministrazione, perché qualora ci fossero degli errori formali sarà giusto correggerli, ma per favore, NON parliamo di danno erariale, difronte a chi i soldi li porta e non li chiede!
Reputo invece grave la posizione assunta dai Nostri alleati in Consiglio Comunale e nei giorni seguenti sugli organi di comunicazione, rispetto al tema e alle prese di distanza dall’amministrazione, parlando addirittura di perdita di fiducia tra Giunta e Cittadini.
Credo che per rispetto di chi sta lavorando, necessiterà un confronto sereno ma deciso, al fine di capire se ci sono ancora le condizioni per andare avanti insieme, perché Omegna non ha bisogno di queste polemiche e se non si crede più in questo progetto di governo che lo si dica apertamente.

Il Segretario PD – Alessandro Rondinelli

DECRETO RIENTRO CAPITALI: RISPOSTE CONCRETE PER I FRONTALIERI

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva, nella serata di venerdi 13 novembre, la conversione in legge del decreto “misure urgenti per la finanza pubblica” emanato lo scorso 30 settembre dal Consiglio dei Ministri e relativo alle procedure di rientro dei capitali dall’estero, la cosiddetta “voluntary disclosure”.

Tale provvedimento fornisce una serie di risposte concrete per i lavoratori frontalieri del Verbano Cusio  Ossola, almeno su tre livelli.
Il primo è la conferma che le procedure di attuazione del rientro dei capitali dalla Svizzera non sono stato oggetto di negoziato, e pertanto tantomeno di scambio, con le prerogative del lavoratori frontalieri. Era forte la preoccupazione, nei mesi scorsi, che la chiusura di un’intesa in tal senso tra Italia e Svizzera vedesse anche come arma di scambio un intervento pesante sullo status dei frontalieri. L’azione parlamentare e governativa italiana ha consentito di evitare questo, e il negoziato sulla materia fiscale e sullo status dei frontalieri prosegue con un proprio iter, sganciato dalla “voluntary disclosure”.
Il secondo è la risposta, molto concreta, che con questo decreto è giunta in termini di dilazione delle tempistiche di predisposizione delle domande di attivazione della procedura di collaborazione volontaria, originariamente fissate nel 30 settembre e ora slittate al 30 novembre con termine di presentazione della documentazione al 30 dicembre, venendo incontro in particolare alle esigenze rappresentate da numerosi professionisti anche del nostro territorio.
Il terzo è che in sede di esame parlamentare del provvedimento, sono state introdotte due misure importanti a favore dei frontalieri: da un lato è stata ricompresa anche la figura giuridica del pre-pensionamento del frontaliere fra le casistiche assoggettate all’aliquota del 5%, evitando che su di essa si applichino le aliquote ordinarie Irpef, e dall’altro l’esonero dagli obblighi dichiarativi è stato previsto anche per il conto corrente del frontaliere intestato anche al coniuge e ai familiari di primo grado eventualmente cointestatari o beneficiari di procure e deleghe sul conto stesso.
In proposito, così commenta l’on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera che ha seguito da vicino il provvedimento: “Questa legge è una risposta molto concreta alle problematiche che nel corso dell’estate i rappresentanti dei lavoratori frontalieri ci avevano manifestato. Da un lato lo slittamento dei tempi consente di cogliere al meglio l’opportunità costituita dalla legge sul rientro dei capitali, e dall’altro la precisazione fatta in sede parlamentare risponde anche ad alcune esigenze emerse durante una serie di riunioni del tavolo provinciale del frontalierato del Verbano Cusio Ossola e che oggi trovano una risposta in termini di minori tassazioni e di esonero dagli obblighi dichiarativi. Più in generale, si conferma l’attenzione delle istituzioni italiane ad un mondo importante come quello del lavoro frontaliero che costituisce una significativa realtà economica e produttiva delle nostre zone di confine”.
Comunicato on. Enrico Borghi

Riguardo le richieste di Comunità.Vb

palazzo FlaimNel ringraziare il Sindaco per le parole precise usate in risposta alle richieste di Comunità.Vb e per la vicinanza espressa verso gli esponenti PD coinvolti in questa paradossale vicenda, intendo aggiungere che le richieste di Comunità.Vb sono inaccettabili per due ragioni che oggi, a seguito della vicenda che vede depositate le richieste di patteggiamento ritenute congrue dal Pubblico Ministero, possiamo vedere in maniera chiara, qualora ve ne fosse stato bisogno:

  1. ci sono casi considerati, anche nella pena, come molto diversi e quindi non omologabili in alcun modo. Un conto è avere certificato firme genuine apposte in un momento precedente (pochissime su centinaia e centinaia di firme) e un conto è parlare delle firme false che non hanno coinvolto le nostre persone;
  2. l’altezza morale delle nostre persone coinvolte è riconosciuta da tutti e da sempre, e in tal senso rafforza tale riconoscimento il passo di responsabilità compiuto a testa alta da Diego Brignoli a salvaguardia delle Istituzioni.

Si ricorda che quanto accaduto è figlio dell’abbandono della città da parte del centro destra, unica vera ragione perché pochissimi certificatori (Consiglieri Provinciali uscenti) hanno potuto/voluto mettersi a disposizione delle tantissime liste in corsa a sostegno di diversi candidati alla poltrona di primo cittadino di Verbania.

Questo abbandono ha portato ad un impegno per cui le nostre persone, senza guadagnarci nulla, lavorando per liste non proprie e perdendo tantissimo tempo, vengono punite da una legge che meriterebbe una modifica seria.

Si chiedano quindi i rappresentanti del centro destra, oggi in Comunità.Vb, quale sia la propria responsabilità dell’abbandono politico della città. E, se lo riterranno, versino pure i danni.

Perché questa è l’ulteriore grande beffa di questa storia: la richiesta di danni da parte della lista Comunità.Vb che vedrebbe nei casi delle firme la responsabilità per il proprio limitato ingresso in Consiglio, quando tale risultato è la più semplice conclusione di una proposta politica che non ha convinto l’elettore.

Se Comunità.Vb ancora prova acredine nei confronti di una parte del centro destra qualifichi in quel senso le sue richieste ma non tiri per la giacchetta il nostro partito e la nostra maggioranza attaccando con ulteriore cattiveria persone che già vanno incontro ad una pena eccessiva.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Consiglio Comunale di Verbania

“Nelly” e le altre

Nelly
Nelly

S’è spenta, nei giorni scorsi, Nella Galavotti, la partigiana “Nelly” che, durante la Resistenza, non ancora ventenne, combatté nella Brigata Valgrande Martire comandata da Mario Muneghina, il “capitano Mario”.
Il ricordo di lei si accompagna a quello delle donne il cui contributo alla Lotta di Liberazione è stato importante non solo numericamente, ma per le conseguenze, culturali e sociali prima e politiche poi, che ne scaturirono.
L’apporto femminile fu massiccio sin dai primi momenti della lotta partigiana arrivando fino agli ultimi giorni dell’aprile 1945, con la completa liberazione del Paese.
Non è possibile citare cifre che descrivano esattamente quante donne aderirono e si sacrificarono per la Resistenza perché molte di loro, appena conclusa la lotta, ritornarono in pieno alla loro vita familiare e di lavoro, scegliendo l’anonimato.
Stando però ai calcoli di esperti militari si può affermare che le donne che furono impegnate in compiti ausiliari nella Resistenza italiana non furono meno di un milione, mentre, secondo le statistiche ufficiali, le “partigiane combattenti” furono circa 35 mila. Un dato considerevole, secondo il quale ben il venti per cento dei combattenti furono donne.
I ruoli che ricoprirono furono molteplici: dalla partecipazione alle agitazioni nelle piazze alla preziosa e pericolosa attività delle “staffette”, dalla cura e dal rifocillamento di feriti e sbandati alla raccolta di armi, munizioni e indumenti e, infine, alla dura e spesso sanguinosa lotta sulle montagne.
Le donne che parteciparono alla Resistenza, fecero parte anche di organizzazioni come i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e le Squadre di Azione Patriottica (SAP) che agivano nelle città e ,inoltre, fondarono i Gruppi di Difesa della Donna, “aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all’opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione“.
Così, le donne irruppero sulla scena e scelsero da che parte stare diventando soggetti attivi dei cambiamenti storici. Conquistarono il diritto al voto e lo esercitarono per la prima volta alle elezioni politiche del 2 giugno 1946 per eleggere l’Assemblea Costituente e scegliere con il referendum se l’Italia dovesse rimanere una monarchia o divenire, come accadde, una repubblica.
L’esperienza resistenziale di Nelly e di tutte quelle come lei, è stata determinante per le donne italiane che, dal ’45, si sono battute instancabilmente per il loro coinvolgimento attivo nella vita politica del paese, conquistando diritti legali, economici e politici verso la parità.
Per queste e per mille altre ragioni il debito di riconoscenza che dobbiamo a  Nelly, alle donne e agli uomini che fecero la Resistenza è grande.

Marco Travaglini

Successione alla Presidenza del Consiglio di Verbania

BonzaniniLa maggioranza ha aperto dall’inizio della settimana, a seguito delle sofferte dimissioni di Diego Brignoli, una discussione per riflettere su quanto accaduto e su quali passi compiere.

Il primo aspetto richiama ad una riflessione che proseguirà negli spazi politici opportuni, come più volte richiamato.

Rispetto a come riempire il vuoto istituzionale che è venuto a crearsi, la maggioranza ha lavorato per profilare l’identikit tipo del degno successore di Brignoli.

Sono state discusse con intensità ipotesi tutte di valore e molto diverse tra di loro.

La maggioranza ha infine trovato convergenza su un profilo che si qualificasse come persona del gruppo del PD, con esperienza, riconoscimento nella società civile e dimostrate abilità di mediazione e di sintesi.

Solo a quel punto si sono evidenziati i nomi possibili, tutti ugualmente validi, ed in un confronto sincero e leale, sulla disponibilità e volontà nel crescere attraverso un percorso istituzionale così delicato, si è individuato il nome di Marco Bonzanini.

Riteniamo che Marco sia persona che possa convincere anche la minoranza e che la Città riconoscerà l’impegno di volere proseguire nel solco dell’azione interpretata da Diego.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Filippo Marinoni
Capogruppo Lista Con Silvia per Verbania

Roberto Gentina
Coordinatore Lista Verbania Bene Comune