DECRETO RIENTRO CAPITALI: RISPOSTE CONCRETE PER I FRONTALIERI

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’Aula della Camera ha approvato in via definitiva, nella serata di venerdi 13 novembre, la conversione in legge del decreto “misure urgenti per la finanza pubblica” emanato lo scorso 30 settembre dal Consiglio dei Ministri e relativo alle procedure di rientro dei capitali dall’estero, la cosiddetta “voluntary disclosure”.

Tale provvedimento fornisce una serie di risposte concrete per i lavoratori frontalieri del Verbano Cusio  Ossola, almeno su tre livelli.
Il primo è la conferma che le procedure di attuazione del rientro dei capitali dalla Svizzera non sono stato oggetto di negoziato, e pertanto tantomeno di scambio, con le prerogative del lavoratori frontalieri. Era forte la preoccupazione, nei mesi scorsi, che la chiusura di un’intesa in tal senso tra Italia e Svizzera vedesse anche come arma di scambio un intervento pesante sullo status dei frontalieri. L’azione parlamentare e governativa italiana ha consentito di evitare questo, e il negoziato sulla materia fiscale e sullo status dei frontalieri prosegue con un proprio iter, sganciato dalla “voluntary disclosure”.
Il secondo è la risposta, molto concreta, che con questo decreto è giunta in termini di dilazione delle tempistiche di predisposizione delle domande di attivazione della procedura di collaborazione volontaria, originariamente fissate nel 30 settembre e ora slittate al 30 novembre con termine di presentazione della documentazione al 30 dicembre, venendo incontro in particolare alle esigenze rappresentate da numerosi professionisti anche del nostro territorio.
Il terzo è che in sede di esame parlamentare del provvedimento, sono state introdotte due misure importanti a favore dei frontalieri: da un lato è stata ricompresa anche la figura giuridica del pre-pensionamento del frontaliere fra le casistiche assoggettate all’aliquota del 5%, evitando che su di essa si applichino le aliquote ordinarie Irpef, e dall’altro l’esonero dagli obblighi dichiarativi è stato previsto anche per il conto corrente del frontaliere intestato anche al coniuge e ai familiari di primo grado eventualmente cointestatari o beneficiari di procure e deleghe sul conto stesso.
In proposito, così commenta l’on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera che ha seguito da vicino il provvedimento: “Questa legge è una risposta molto concreta alle problematiche che nel corso dell’estate i rappresentanti dei lavoratori frontalieri ci avevano manifestato. Da un lato lo slittamento dei tempi consente di cogliere al meglio l’opportunità costituita dalla legge sul rientro dei capitali, e dall’altro la precisazione fatta in sede parlamentare risponde anche ad alcune esigenze emerse durante una serie di riunioni del tavolo provinciale del frontalierato del Verbano Cusio Ossola e che oggi trovano una risposta in termini di minori tassazioni e di esonero dagli obblighi dichiarativi. Più in generale, si conferma l’attenzione delle istituzioni italiane ad un mondo importante come quello del lavoro frontaliero che costituisce una significativa realtà economica e produttiva delle nostre zone di confine”.
Comunicato on. Enrico Borghi