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25 Aprile 2023, 78° anniversario della Liberazione. Le commemorazioni

? 25 Aprile 2023, 78° anniversario della Liberazione
Invitiamo tutti i democratici a partecipare agli eventi nelle nostre città e comuni:

– Verbania https://www.comune.verbania.it/Novita/Notizie/Celebrazioni-25-Aprile-2023-78-anniversario-della-Liberazione

-Domodossola https://www.comune.domodossola.vb.it/Home/DettaglioNews?IDNews=234889

-Omegna https://www.comune.omegna.vb.it/

-Baveno https://www.comune.baveno.vb.it/25-aprile-2023-78-anniversario-della-liberazione/

-Gravellona Toce https://www.comune.baveno.vb.it/25-aprile-2023-78-anniversario-della-liberazione/

-Casa della Resitenza https://www.casadellaresistenza.it/notizie

-Pieve Vergonte http://www.comune.pievevergonte.vb.it/Home/DettaglioNews?IDNews=100211

L’anniversario della liberazione d’Italia, è una festa nazionale della Repubblica Italiana, per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista, e la definitiva caduta del regime fascista. È un giorno fondamentale per la storia d’Italia. Simbolo della Resistenza, cioè della lotta condotta dai partigiani, dall’8 settembre 1943.

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73° Anniversario della Battaglia di Megolo, 11 – 19 Febbraio 2017

Città di Omegna – Comune di Pieve Vergonte – ANPI, Comitato Provinciale del Verbano Cusio Ossola, Sezione di Omegna e Zona Cusio, Sezione di Pieve Vergonte – FIVL.

Nel ricordo del sacrificio dei partigiani caduti a Megolo il 13 febbraio 1944:
Carlo ANTIBO, Filippo Maria BELTRAMI (Medaglia d’Oro al valor militare), Bassano Paolo BRESSANI, Aldo CARLETTI, Gianni CITTERIO (Medaglia d’Oro al valor militare), Angelo CLAVENA, Bartolomeo CREOLA, Antonio DI DIO (Medaglia d’Oro al valor militare), Cornelio GORLA, Paolo MARINO, Gaspare PAJETTA (Medaglia d’Argento al valor militare), Elio TONINELLI

Link per scaricare il manifesto (cliccare qui)

Programma

Sabato 11 febbraio 2017

ore 17,30 – Omegna, Biblioteca Civica
Presentazione del volume Compagni con l’autrice, Elvira PAJETTA, e il Direttore dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Enrico PAGANO
Nel corso dell’incontro sarà presentata anche l’ultima edizione del volume di Giuliana Gadola Beltrami Il Capitano

Domenica 12 febbraio 2017

ore 9,00 – Omegna, Chiesa Parrocchiale Santa Messa in suffragio dei Caduti con la partecipazione del Laboratorio di Canto UNI3 di Omegna
ore 10,00 – piazza F. M. Beltrami Partenza del corteo per le vie cittadine e omaggi floreali ai Monumenti ai Caduti, con accompagnamento della Banda Musicale di Omegna
ore 11,00 – Cinema Teatro Sociale Saluti delle Autorità, Orazione commemorativa ufficiale della Prof. Elvira Pajetta
Canti partigiani del gruppo “Noi Cantastorie”
ore 14,30 – Megolo, Piazza San Lorenzo, Commemorazione ufficiale di Eugenio Bonolis referente provinciale dell’Associazione “Libera VCO”.
Visita al cimitero in corteo e deposizione della corona al Cippo del Cortavolo. Presterà servizio la Banda di Fomarco

Lunedì 13 febbraio 2017 – Anniversario della battaglia

ore 10,30 – Cireggio, Chiesa Parrocchiale Santa Messa in suffragio dei Caduti Omaggio floreale al Monumento al “Capitano” Filippo Maria Beltrami
ore 20,00 – Megolo, Chiesa di San Lorenzo Santa Messa in suffragio dei Caduti

Sabato 18 febbraio 2017

ore 21,00 – Pieve Vergonte, Centro Culturale Massari Concerto della “Brigata Puglisi” Viaggiatori – Storie di Resistenza

Da Sabato 11 a Domenica 19 febbraio presso la Casa Museo, nei locali delle ex scuole di Megolo, sarà esposta la mostra I luoghi della memoria.

La mostra sarà inaugurata Sabato 11 febbraio alle ore 16,00 e sarà visitabile tutti i giorni, fino a Domenica 19 febbraio, dalle ore 16,00 alle ore 18,00.

Con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana

“Nelly” e le altre

Nelly
Nelly

S’è spenta, nei giorni scorsi, Nella Galavotti, la partigiana “Nelly” che, durante la Resistenza, non ancora ventenne, combatté nella Brigata Valgrande Martire comandata da Mario Muneghina, il “capitano Mario”.
Il ricordo di lei si accompagna a quello delle donne il cui contributo alla Lotta di Liberazione è stato importante non solo numericamente, ma per le conseguenze, culturali e sociali prima e politiche poi, che ne scaturirono.
L’apporto femminile fu massiccio sin dai primi momenti della lotta partigiana arrivando fino agli ultimi giorni dell’aprile 1945, con la completa liberazione del Paese.
Non è possibile citare cifre che descrivano esattamente quante donne aderirono e si sacrificarono per la Resistenza perché molte di loro, appena conclusa la lotta, ritornarono in pieno alla loro vita familiare e di lavoro, scegliendo l’anonimato.
Stando però ai calcoli di esperti militari si può affermare che le donne che furono impegnate in compiti ausiliari nella Resistenza italiana non furono meno di un milione, mentre, secondo le statistiche ufficiali, le “partigiane combattenti” furono circa 35 mila. Un dato considerevole, secondo il quale ben il venti per cento dei combattenti furono donne.
I ruoli che ricoprirono furono molteplici: dalla partecipazione alle agitazioni nelle piazze alla preziosa e pericolosa attività delle “staffette”, dalla cura e dal rifocillamento di feriti e sbandati alla raccolta di armi, munizioni e indumenti e, infine, alla dura e spesso sanguinosa lotta sulle montagne.
Le donne che parteciparono alla Resistenza, fecero parte anche di organizzazioni come i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e le Squadre di Azione Patriottica (SAP) che agivano nelle città e ,inoltre, fondarono i Gruppi di Difesa della Donna, “aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all’opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione“.
Così, le donne irruppero sulla scena e scelsero da che parte stare diventando soggetti attivi dei cambiamenti storici. Conquistarono il diritto al voto e lo esercitarono per la prima volta alle elezioni politiche del 2 giugno 1946 per eleggere l’Assemblea Costituente e scegliere con il referendum se l’Italia dovesse rimanere una monarchia o divenire, come accadde, una repubblica.
L’esperienza resistenziale di Nelly e di tutte quelle come lei, è stata determinante per le donne italiane che, dal ’45, si sono battute instancabilmente per il loro coinvolgimento attivo nella vita politica del paese, conquistando diritti legali, economici e politici verso la parità.
Per queste e per mille altre ragioni il debito di riconoscenza che dobbiamo a  Nelly, alle donne e agli uomini che fecero la Resistenza è grande.

Marco Travaglini

25 Aprile: ricordare la storia per costruire il futuro

repubblica ossola resistenzaPer ricordare, domani, il 70° anniversario della Liberazione, a Verbania la commemorazione ufficiale sarà tenuta dal sindaco, Silvia Marchionini. Interverrà alla cerimonia davanti al monumento ai caduti sul lungolago di Intra al termine del corteo che partirà dalla basilica di San Vittore. Alle 15, visita guidata al Parco della memoria e della pace di Fondotoce. Stasera alle 21 fiaccolata da piazza Cavour al vecchio imbarcadero, poi spettacolo del Coro Volante Cucciolo.
A Omegna l’appuntamento è alle 9,45 in piazza Beltrami per il corteo verso piazza Martiri: qui parlerà Michele Beltrami, figlio del capitano Filippo Beltrami, uno dei capi carismatici della Resistenza. Oggi alle 21 in biblioteca verrà inaugurata una sezione dedicata alla Resistenza.
Sarà l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, a intervenire a Domodossola dove alle 10,30 in piazza Matteotti verrà reso omaggio ai caduti.
Alle 14,30 a Varzo, sul piazzale della stazione, lo storico Pierantonio Ragozza ricostruirà gli avvenimenti che portarono al salvataggio della Galleria del Sempione che i tedeschi volevano far saltare. Sono previste testimonianze di ex-partigiani.
Interverrà il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna. Al cimitero di Cannero Riviera alle 11,30 sarà ricordato il capitano Nico Lazzaro, comandante partigiano che guidò la liberazione di Cannobio e fu ucciso dai tedeschi, quando ormai la guerra stava per finire, mentre era di ritorno da una visita alla madre.
Tra le diverse iniziative promosse dall’Anpi alle 15,30 è in programma, nella sala comunale «Pietro Carmine», lo spettacolo narrativo-musicale della Brigata Puglisi «La Repubblica dell’utopia». Dalle 14,30 è aperta la mostra «Le donne della Resistenza» allestita nella casa parrocchiale. Sempre da Cannero parte la mostra itinerante «Alto Verbano Culla della Libertà». Questa sera alle 21 nella sala «Pietro Carmine» spettacolo di «Musica resistente» a cura dei Folkamiseria.

Da La Stampa di oggi

 

E’ online il sito web www.repubblicadellossola.it

repubblica ossola resistenzaE’ online il sito web, www.repubblicadellossola.it , dedicato a Casa40, la struttura nata per volontà dell’Amministrazione comunale di Domodossola, in occasione del 70° anniversario della “Repubblica” partigiana dell’Ossola.
Il sito si prefigge l’obiettivo di dare un contributo in termini di contenuti, proponendo un articolato panorama di informazioni testuali e multimediali riguardanti l’esperienza della Repubblica partigiana dell’Ossola.
Naturalmente, il sito è a disposizione di tutti gli Enti, le Associazioni e i Cittadini, che con il loro contributo di notizie, foto e altri materiali, volessero renderlo sempre più bello e ricco.

I 70 anni della “Carta di Chivasso”

travaglini-2-piccolaPalazzo Tesio, nella centralissima Piazza D’Armi di Chivasso, si presenta con una sobria facciata in mattoni a vista ed è un bell’esempio di palazzo tardo barocco, risalente al XVIII secolo.
E’ lì che, il 19 Dicembre 1943, venne sottoscritta la dichiarazione dei rappresentati delle Popolazioni Alpine, nota come la “Carta di Chivasso” . Un documento di straordinaria attualità che costituì un contributo importante nel successivo dibattito sulla nuova Carta Costituzionale e fu alla base della redazione dell’art. 5 della stessa sul riconoscimento delle autonomie locali.
Il testo, redatto a conclusione di un convegno clandestino, fu firmato alla presenza dei rappresentanti del CNL chivassese, nello studio del geometra Edoardo Pons, da Emile Chanoux ed Ernesto Page della resistenza Valdostana, da Osvaldo Coisson, Gustavo Malan, Giorgio Peyronel e Mario Alberto Collier della resistenza Valdese.
La “Carta di Chivasso”, insieme al “Manifesto di Ventotene”, redatto nel 1941 da Altiero spinelli ed Ernesto Rossi, costituisce la base del moderno pensiero autonomista e federalista italiano ed europeo. Quel freddo dicembre del 1943, segnò l’inizio di un processo originale ed attualissimo, legando alle rivendicazioni antifasciste l’idea dell’autonomia e del federalismo dei territori alpini.
Un tema oggi attuale, in tutte le “terre alte” e particolarmente in una provincia come il Vco che, con le consorelle Belluno e Sondrio, rappresenta sul territorio nazionale la montagna vera.
Quella montagna dove tutto si declina attraverso il trinomio altitudine, asperità e clima. Un trinomio imperfetto, a ben vedere, perché bisognerebbe allargarlo alla difficoltà dei collegamenti, ai costi sociali, alla cura del territorio. Tornando alla Carta, che per molti rappresenta una vera e propria “Costituzione delle terre alte”, si può notare che, in essa, s’incrociavano due aspetti decisivi: l’unicità del territorio montano e il bisogno di autogoverno.
Da una parte gli alpeggi, le valli, i boschi che furono luogo di rifugio e di “formazione” per una generazione di democratici che lo scelsero come teatro della lotta di Liberazione; dall’altra gli aneliti d’autogoverno che le popolazioni alpine hanno sempre manifestato e che, in quegli anni, – in qualche modo – si esemplificarono nelle Repubbliche partigiane e, in particolare, in quella dell’Ossola, con il suo governo dei “quaranta giorni di libertà”.
C’è, a ben vedere, un nitido legame tra la Resistenza, un progetto di società e di collocazione delle montagne sulla scena nazionale che, settant’anni dopo, pone ancora domande e attende ancora risposte.

Marco Travaglini