PUNTO NASCITA DI DOMODOSSOLA: ripartire dalla sentenza

punto nascite  bambini ospedale domodossolaLa sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato legittimo il provvedimento della Regione Piemonte sul punto nascita dell’Ospedale di Domodossola, ripropone a tutti gli amministratori regionali, gli amministratori comunali e le organizzazione di volontariato il tema che non può essere affrontata la riorganizzazione della rete ospedaliera con ricorsi alla giustizia amministrativa.
Deve essere, invece,  ripristinata una stagione di confronto fra la Regione e le comunità locali sulle scelte, anche dolorose, che riguarderanno la riorganizzazione della Sanità nella Regione Piemonte ed è quello che avverrà nelle prossime settimane, non appena completata un’ipotesi di riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese.
Invito ciascuno di noi a riflettere e a ragionare sul fatto che, a mio parere, il problema che si pone nel Verbano Cusio Ossola non è stabilire quanti punti nascita, ma perché nel Vco si partorisce sempre meno e c’è sempre un più elevato ricorso alla mobilità da parte delle partorienti.
I dati delle nascite nel 2013 e nel primo semestre del 2014 negli ospedali di Domodossola e Verbania ci dicono questo e su tale punto chiedo un adeguato intervento dell’Azienda Sanitaria locale. Questo è il tema che abbiamo di fronte: garantire servizi di qualità in condizioni di sicurezza e non tanto continuare a disquisire su quanti devono essere i punti nascita nel Vco.

Aldo Reschigna, vice presidente regione Piemonte

Stati generali dei frontalieri

frontalieri-frecciaEntro la fine dell’anno verranno organizzati, nel Vco, gli Stati Generali del frontalierato.
La decisione è stata assunta lunedì 25 agosto a Cannobio al termine della riunione promossa dall’amministrazione Albertella che ha coinvolto i sindaci fino a Verbania e ancora delle valli Vigezzo e Cannobina, i rappresentanti dei lavoratori, l’on. Borghi e il vice presidente del Piemonte Reschigna.
Il tavolo ha chiesto anche l’impegno da parte del nuovo presidente del Vco che sarà eletto il 12 ottobre e cui spetta la presidenza della Regio Insubrica, per la convocazione di una riunione all’interno della Regio finalizzata ad assumere iniziative e proposte dirette alla Svizzera.
Per le questioni piu’ ordinarie come la viabilità poi accolta la proposta del sindaco di Verbania Marchionini di creare un gruppo di lavoro che comprenda i rappresentanti delle amministrazioni interessate e un portavoce dei lavoratori. La prima riunione è fissata a Verbania per il 18 settembre. Condivisa da piu’ parti – sebbene qualche sindaco abbia manifestato le proprie perplessità – anche la proposta di Marchionini di un aliscafo, in via sperimentale, a disposizione dei frontalieri.

Festa de l’Unità a Verbania

FestaunitaDa giovedi’ 4 a domenica 7 settembre 2014 si svolgerà la Festa de l’Unità, organizzata dal PD di Verbania presso la Casa del Popolo arci a Trobaso.
In sintesi il programma:
Sabato 06 dalle 20.30: Don Renato Sacco, testimonianza dopo il viaggio in Palestina.
Domenica 07 dalle 18.00: un bilancio della situazione in comune e in regione a tre mesi dal voto. Partecipano Silvia Marchionini Sindaco di Verbania, Aldo Reschigna– Vicepresidente della regione Piemonte.

Tutte le sere cucina dalle 19.30 e musica dalle ore 21.00:
Giovedì 04: trio Lira Dance – musica celtica, irlandese
Venerdì 05: Tropical liscio
Sabato 06: Gruppo giovanile, musica Rock
Domenica 07 DavideMerlino Free Trio

I Numeri vincenti della Festa de L’Unità

Simbolo festa l'unità la lucciola 2014Ieri sera si è chiusa la tradizionale festa de L’Unità della Lucciola di Villadossola,. Anche quest’anno, nonostante il tempo non sia stato molto clemente, la partecipazione è stata sorprendente e gratificante per tutti gli organizzatori e i volontari ai quali va ancora una volta un grande ringraziamento per il loro instancabile impegno.
Anche il banco di beneficenza ha chiuso in bellezza con l’estrazione dei numeri vincenti che vi riportiamo qui sotto.

Scooter                                 10.630
Bicicletta elettrica         19.313

Sperando di aver fatto contento qualcuno, vi diamo appuntamento al prossimo anno!

Riforma degli enti locali: incontro con Enrico BORGHI e Aldo RESCHIGNA

comuniLunedì 18 agosto alle ore 18 alla Festa democratica de l’Unità alla Lucciola di Villadossola, incontro pubblico sul tema: “Nuova provincia e unione dei comuni: la riforma degli enti locali tra problemi ed opportunità”.
Partecipano Enrico BORGHI deputato PD e Aldo RESCHIGNA vicepresidente della giunta regionale.
Tutti i sindaci del VCO e gli amministratori del VCO sono invitati.

Il programma della festa è visionabile cliccando qui. 

L’Unità è viva e deve vivere

Testata de L'UnitàIl 12 febbraio di quest’anno L’Unità ha compiuto novant’anni. Il 31 luglio di quest’anno ha cessato le pubblicazioni, messa in liquidazione. Per chi ha avuto l’opportunità – e l’onore – di scrivere su quel giornale fondato da Antonio Gramsci, com’è capitato per diversi anni a me, sono fatti di straordinario rilievo. Positivo, il primo. Drammatico, da far venire la pelle d’oca e il groppo in gola, il secondo. Gli anniversari combinano sempre storia e memoria. Nel calendario privato di ciascuno di noi a prevalere è la seconda. Nel calendario civile – quello che accompagna la vita di una nazione– prevale quasi sempre la prima. Poi capitano eventi e date che queste due cose – storia e memoria – si mescolano in un modo inestricabile. Per chi l’ha confezionata, diffusa, letta, commentata, persino ostentata come un simbolo, una bandiera, è qualcosa d’importante, di prezioso. Non è “solo” un giornale: è L’Unità. Che le feste quest’anno siano tornate ad organizzarsi in quel nome, voglio considerarlo come un auspicio positivo e non come un’amara beffa del destino. Il 12 febbraio del 1924 , quando Antonio Gramsci fondò quel quotidiano pensava ad un giornale della sinistra. E quel titolo – che lui definì “puro e semplice” – doveva parlare a operai e contadini, ma avere anche un significato più generale. Quel giorno di novant’anni fa, Antonio Gramsci scrisse “Io propongo come titolo L’Unità, puro e semplice, che avrà un significato per gli operai e avrà un significato generale… Dovrà essere un giornale di sinistra, della sinistra operaia rimasta fedele al programma e alla tattica della lotta di classe, che pubblicherà gli atti, le discussioni del nostro partito, come farà possibilmente anche per gli atti e le discussioni degli anarchici, dei repubblicani, dei sindacalisti e dirà il suo giudizio con un tono disinteressato, come se avesse una posizione alla lotta e si ponesse da un punto di vista ‘scientifico”. Un anno tremendo, orribile quel 1924. Il 10 giugno il fascismo sequestrò e uccise Giacomo Matteotti. Gramsci era stato appena eletto deputato e il fascismo stava imponendosi con la repressione e la violenza. Qualche mese dopo, il 16 maggio del 1925, Gramsci, nell’unico suo discorso parlamentare, denunciò la natura dispotica del regime guidato da Benito Mussolini. Da quelle vicende, ci separano novant’anni, poco meno di un secolo. L’Unità questo tempo lunghissimo lo ha vissuto raccontando l’Italia, l’Europa, il mondo. Lo hanno fatto giornalisti, scrittori, intellettuali, dirigenti politici. Lo hanno fatto nella clandestinità e poi lungo l’intera parabola della Repubblica. Pasolini, Quasimodo, Calvino, Pavese, Garcia Lorca o Hemingway: sono solo alcune delle firme che all’Unità hanno consegnato parole e testimonianze del loro tempo. Direttori, redattori, inviati e tutti gli altri giornalisti;tipografi ,linotipisti, dattilografe; i diffusori che (tutte) le domeniche portavano nelle case il giornale e gli ispettori che, come Bruno Salvai, visitavano incessantemente le edicole per garantirne la miglior diffusione. E’ un patrimonio che sarebbe un eresia disperdere. Un giornale – ogni giornale – è come una tessera del mosaico nella storia di un Paese. A quella tessera che porta il nome ( “puro e semplice”) de L’Unità i democratici, i progressisti e la  sinistra italiana sono legati da un affetto e una passione civile profondi. Ora tocca ad un tribunale nominare un commissario. A quel punto le cose potranno soltanto peggiorare o migliorare. Peggiorare, perché se nessuno si farà avanti, la strada obbligata sarà il fallimento e l’addio definitivo. Migliorare, se si troverà una soluzione editoriale e societaria seria e convincente, così che L’Unità possa riaffacciarsi nelle edicole. Alla prima non voglio nemmeno pensare. E attendo di tornare al più presto, come ogni mattina di tutti i giorni, ad acquistare il  “nostro” giornale.

Marco Travaglini