Diego Brignoli: consolidiamo la Verbania città degli studi

IC-Trobaso-verbania-e1350916285931Ho trovato particolarmente interessante un passaggio della recente intervista (la Repubblica domenica 5 gennaio 2014) al Ministro della Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza dedicata al lancio della “Costituente della scuola” attraverso un referendum on line: oggi la scuola italiana è fortemente centralizzata, ma il funzionamento dei singoli istituti dipende dai singoli presidi. Se sono capaci, le loro scuole funzionano. È così, ma non saprei dire perché: le consultazioni mi aiuteranno.

Mi pare apprezzabile che un ministro, che di scuola se ne intende sicuramente più di me (insegna bioingegneria industriale ed è rettore della Scuola Superiore S.Anna di Pisa) chieda il contributo di tutti per capire e cambiare quel che non va nella scuola.
Impossibile non pensare alla questione Cobianchi e Scienze Umane e Sociali che in queste settimane preoccupa fortemente e tanti malumori ha sollevato. Si tratta di questione complessa, sulla quale occorre ragionare non solo in modo contingente ed emergenziale, ma soprattutto in termini di futura programmazione, su cosa si potrà e si dovrà fare.
La prossima Amministrazione comunale non potrà occuparsi esclusivamente dell’edilizia e dei servizi destinati alla scuola primaria e secondaria inferiore, dovrà invece impegnarsi fortemente a rafforzare e consolidare la “Verbania città degli studi” superiori, una storica tradizione della nostra città e del nostro territorio, ma soprattutto uno dei requisiti necessari al rilancio dell’occupazione giovanile nel territorio.
La Provincia, oltretutto in una situazione di forte precarietà, ha assunto la decisione del progressivo trasferimento presso il Liceo Cavalieri di Scienze Umane e Sociali. Una decisione fortemente contestata, in contrasto con i deliberati degli organi collegiali competenti del Cobianchi, perché in realtà comporta la cancellazione di un’esperienza quarantennale (la delibera parla di istituzione dell’indirizzo presso il Liceo Cavalieri e contestuale soppressione dello stesso presso l’ITIS Cobianchi). Ma, soprattutto, una soluzione fittizia e temporanea: la messa a disposizione di poche aule al Cavalieri è infatti insufficiente a risolvere il problema degli spazi lamentato dal Cobianchi, significa semplicemente spostare in là di 2 o 3 anni il problema. Poi saremmo da capo.
La questione, dicevo, è ben più complessa. Si tratta con ogni evidenza di un problema strutturale del sistema scolastico cittadino oggi sottodimensionato e inadeguato alle oscillazioni della domanda. L’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico, la capacità di attrazione dell’offerta scolastica verbanese e la crescita demografica del primo decennio del Duemila, non particolarmente forte ma in netta controtendenza rispetto al calo di natalità registrato nei decenni precedenti, fanno infatti prevedere un ulteriore aumento della popolazione scolastica superiore già per il prossimo futuro.
Che fare allora?
Nell’immediato non resta che cercare seriamente nuovi spazi. Ancorché provvisori e parziali. La città è piena di strutture vuote e inutilizzate; saremo anche in presenza di normative più restrittive di quelle del passato, di difficoltà economiche, ma pare inimmaginabile non riuscire a reperire una quindicina di aule (di questo in fondo si tratta). Succursali, certo, che magari sarà anche un po’ complicato gestire, ma chi ha vissuto gli anni della forte espansione, con succursali sparse in tutta la città, è riuscito non solo a sopravvivere, ma nel contempo a innovare a fondo l’offerta scolastica adeguandola alle nuove esigenze.
Differente, come ovvio, l’approccio per il futuro. Dato che si tratta con tutta evidenza di un problema strutturale, gli enti responsabili e interessati, in primo luogo il Comune e la Provincia di Verbania, costituiscano un tavolo di lavoro che individui e analizzi tutti i problemi (strutturali, didattici, degli insegnanti, degli allievi) che i cambiamenti in corso generano, li studi e indichi soluzioni serie. I risultati di questo lavoro andranno raccolti in un sistema articolato di proposte che la prossima Amministrazione comunale si farà certamente carico, per quanto di sua competenza, di attuare.
Una proposta concreta, realizzabile e condivisa, che tenga conto della partecipazione e della collaborazione di tutti gli interessati e di tutti gli organi competenti. Un metodo basato sul confronto e non sullo scontro. Un percorso in tutto simile a quello che saggiamente propone il ministro Carrozza.

Diego Brignoli – candidato Sindaco alle primarie del centro-sinistra di Verbania

 

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