UNA CLASSE DIRIGENTE PER VERBANIA

La città di Verbania è precipitata in un crisi amministrativa senza precedenti, con le dimissioni del Sindaco e la fine della Giunta di Centro destra. Agli inizi del mandato avevano promesso una “palingenesi” tale da determinare la trasformazione totale della città: è pertanto evidente il fallimento di quell’esperienza. 

Tuttavia. Il nostro Paese è immerso in una recessione economica che sta provocando risultati devastanti nel suo corpo sociale e la priorità è il contrasto all’impoverimento complessivo (a partire dai servizi garantiti). La buona amministrazione è una condizione indispensabile per il governo della città. Non tutto, però, si esaurisce sul piano amministrativo. Verbania deve essere governata da una vera e propria classe dirigente cittadina costituita da un personale politico complessivo.
Occorre sollecitare un ruolo degli imprenditori, un impegno delle categorie (industriali, commercianti, artigiani, albergatori/turismo), delle professioni e del sindacato dei lavoratori. Occorre recuperare le istituzioni bancarie al sostegno dello sviluppo locale, coinvolgendo il sistema della formazione/istruzione.
Un ruolo del giornalismo verbanese (stampa, radio e tv) che oltre a descrivere, attivi inchieste e approfondimenti.
Il Municipio di Verbania è stato per anni il riferimento dei ceti popolari (operai, impiegati, lavoratori autonomi). In esso la comunità cittadina si è a lungo identificata perché i socialisti, i comunisti, i democristiani la rappresentavano e la amministravano. Per questo motivo Verbania ha avuto per decenni una classe dirigente amministrativa, ma non una classe dirigente complessiva. Essa c’era nell’Italia liberale come espressione diretta dell’azione esercitata da una borghesia locale egemone in campo economico e sociale; nel dopoguerra il “potere reale” stava nelle grandi industrie a Milano, nei centri finanziari collegati, nei consigli di amministrazione delle Società nazionali che qui operavano.
Chiuse le grandi fabbriche chi ha guidato il processo di costruzione di una classe dirigente?
Il Comune può tornare a fare la propria parte se il Centro sinistra saprà rispondere alla sfida, anche culturale, del rinnovamento per una convincente proposta di governo complessivo della città.
Che fare?
Scoprire una città comune da parte degli attori economici, finanziari, imprenditoriali, amministrativi, sindacali e di categoria, e costituire assieme un programma di azione condiviso che duri negli anni.
C’è bisogno di un dibattito e di un luogo di confronto. Rivolgiamo la nostra attenzione all’intera cittadinanza e proponiamo le nostre tesi in forma interrogativa. Intendiamo guardare alle nuove professioni, ai commercianti, agli artigiani, alle imprese, alla terziarizzazione economica e sociale, ai lavoratori dipendenti ed autonomi, agli operatori del turismo e della cultura, al volontariato. Guardiamo a tutte le forme, laiche e religiose, di assistenza solidale alla popolazione “storica” e a quella immigrata (con i conseguenti problemi dell’integrazione).
L’organizzazione degli Enti Locali deve affrontare il tema della propria trasformazione, con meno risorse e più complicazioni burocratiche. I Comuni saranno, e dovranno essere!, diversi in futuro, anche nei compiti richiesti ai suoi dipendenti, assumendo sempre più una funzione sussidiaria e di promozione di crescita. Per questo riteniamo indispensabile dare voce, con incontri, alle organizzazioni e alle associazioni, e stare fra i cittadini direttamente (iniziamo il “tour” dalle frazioni periferiche il 9 novembre), con eventi itineranti (il primo il 24 novembre a Pallanza, agli inizi di dicembre a Intra e alla metà di gennaio a Trobaso): è un modo attivo, concreto e dinamico di ricercare un personale politico/amministrativo capace di assumersi, con passione e competenza, la responsabilità di una Verbania protagonista della rinascita territoriale.

Silvia Marchionini-candidata alle primarie di centro sinistra per Verbania
Mail:persilviasindacoverbania2014@gmail.com

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