Sani e salvi!

È partita lunedì 16 marzo una campagna d’informazione sul tema della sanità nel VCO. Una campagna (manifesti, spot tv, ecc) tesa a far conoscere il lavoro che la Regione Piemonte in questi anni, in stretto contatto con la Provincia, ha fatto investendo 45 milioni di euro sulla sanità nel Vco.
45 milioni di euro che hanno permesso di rispondere alla promessa elettorale fatta 5 anni fa con la scelta di tenere tre ospedali nel Vco, contro la proposta di ospedale unico a Piedimulera fatta dal centro destra.
Fondi che oggi permettono all’ospedale Castelli di Verbania di contare su un nuovo reparto di radioterapia, al Madonna del Popolo di Omegna di avere nuove strutture sanitarie, mentre sono stati finanziati i lavori della nuova ala di degenza del San Biagio di Domodossola.
Per tre ospedali ancora più moderni, più vicini ai bisogni dei cittadini. Tre ospedali sani e salvi.

Quale salute? Quale sicurezza?

Giovedì 19 marzo 2009, alle ore 21, presso il Centro d’Incontro S. Anna a Verbania Pallanza
si terra’ l’incontro-dibattito sul “decreto sicurezza”

Partecipano alla serata:
Don Renato Sacco, Pax Christi
Dott. Roberto Inzaghi, medico di base
Avv. Fabio Fazio, resp. giustizia PD Novara

Promuovono l’incontro:
Associazione 21 marzo – Associazione ManiTese, Verbania
Associazione Nonsoloaiuto – Associazione Sottosopra
Tante voci Caritas Verbano – Caritas Vicariale – Emergency
Gruppo Abele di Verbania – Partito Democratico – Pax Christi

Ecco il testo del loro messaggio:
"Siamo cittadini del Verbano, diversi per idee, estrazione culturale, fede religiosa e orientamento politico, ma accomunati dalle stesse preoccupazioni di fronte al “decreto sicurezza” che il Governo si accinge a varare. Veniamo dal mondo dell’associazionismo, dall’impegno civile e religioso, dalla militanza politica: abbiamo condiviso alcune riflessioni e vogliamo renderle pubbliche, aprendo un dibattito con tutte le persone interessate al bene comune. Crediamo che, in un momento così difficile per tutti, lanciare messaggi forti nel tentativo di diffondere un senso di sicurezza, anche in vista delle prossime elezioni, sia la risposta sbagliata ai bisogni dei cittadini. Ha scritto bene Famiglia Cristiana: “Il soffio ringhioso di una politica miope e xenofoba, che spira nelle osterie padane, è stato sdoganato nell’aula del Senato della Repubblica…” I valori più autentici del popolo italiano, così ben espressi nella nostra Costituzione, ci sembrano calpestati da una politica demagogica e populista, che cavalcando la paura rinuncia allo stato di diritto. Il “decreto sicurezza” ci spaventa ed aumenta, paradossalmente, le nostre insicurezze! Cittadini (ex poliziotti, militari in pensione…!?) che si organizzano in associazioni paramilitari (le ronde); medici invitati a denunciare le persone irregolari o clandestine (col rischio che questi ultimi, non rivolgendosi più alle strutture sanitarie, diffondano epidemie); permessi di soggiorno a punti e costosissimi (col rischio di aumentare i clandestini). Ma come possiamo sentirci più sicuri, quando ogni elementare principio di rispetto dei diritti fondamentali di ogni individuo viene calpestato “per legge”? Quando la nostra Repubblica “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” (Art. 32 della Costituzione Italiana), come è possibile che un governo, per decreto, stabilisca il contrario? Vogliamo capire. Vogliamo condividere le nostre preoccupazioni.

Verbania: chiarezza sulle Circoscrizioni

In merito alle poco serie accuse dell’onorevole Zacchera sul tema delle circoscrizioni mi preme fare alcune precisazioni. Adesso tutti si professano difensori dei Consigli Circoscrizionali, ma mi chiedo dov’erano fino a qualche mese fa. Si dice che l’Amministrazione Comunale “ha ucciso” le circoscrizioni ma mi chiedo cosa abbia fatto il nostro parlamentare “principe” per difenderle, se non fare una semplice interrogazione alla Camera dei Deputati che, a tutt’oggi, non ha ancora ricevuto una risposta dal governo che lui sostiene (alla faccia delle amicizie e degli accordi verbali di cui, ogni giorno, millanta sulle colonne dei giornali). Ma torniamo alle cose serie e non alla mera polemica politica che non mi si addice. Personalmente penso che le circoscrizioni siano un riferimento importante per i cittadini. Un luogo dove si possono esporre i problemi spiccioli che giornalmente si incontrano nella nostra città. Quindi è doveroso che ci si impegni tutti, DAVVERO, perchéquesti organismi vengano mantenuti. È circa un anno che faccio delle proposte su come può essere continuata la positiva esperienza dei consigli circoscrizionale.La norma della legge finanziaria 2008 non vieta ai comuni di dotarsi di organismi di decentramento. Semplicemente non è più possibile eleggerle con un’elezione organizzata da ministero e prefettura. Lo statuto della nostra città prevede la suddivisione della città in circoscrizioni e nulla vieta all’Amministrazione di continuare su questa strada. In questo caso il problema non è più se farle o non farle (o peggio ancora, come sostiene qualcuno “che nome dargli” per non chiamarle circoscrizioni e quindi “gabbare” la legge), ma come nominarne i componenti. Il sottoscritto ha più volte detto pubblicamente che il Partito Democratico vuole che i consigli circoscrizionali siano espressione dei cittadini quindi eletti direttamente dalla gente. Pensiamo che l’Amministrazione possa autonomamente organizzare delle elezioni a livello comunale in modo da eleggere tali organismi (dato che abbiamo la facoltà di organizzare referendum cittadini – vi ricordate quelli su acetati e l’ospedale? – non vedo perchénon si possano organizzare elezioni per eleggere i Consigli Circoscrizionali). Elezioni dove, magari, i Consiglieri Comunali sono chiamati a presiedere gratuitamente alle operazioni dei seggi. Certo queste elezioni non avranno la stessa investitura di quelle organizzate dal ministero, ma dato che a livello centrale nessuno di quelli che aveva il “potere” – soprattutto quelli che, spesso solo a parole, si professano difensori del decentramento e del federalismo – si è speso per cambiare le cose, almeno permetteranno ai cittadini di indicare le persone di cui si ha fiducia. Inoltre, abbiamo proposto di: • suddividere maggiormente il nostro territorio in modo da caratterizzare più proficuamente l’impegno dei cittadini e la loro partecipazione (ad esempio i problemi di Fondotoce non sono gli stessi di Cavandone). • Mantenere in carica gli attuali consigli circoscrizionali fino alla nuova elezione dei componenti che, non potendo essere, per legge, contestuale alle elezioni comunali, potrebbe essere prevista per il prossimo autunno. Queste proposte sono sul tavolo da diverso tempo. Purtroppo qualcuno invece che usare il tempo per risolvere i problemi ha preferito usarlo per starnazzare e dare colpe. A questo punto è giunta l’ora in cui le maschere cadano davvero e i cittadini di Verbania sappiano davvero chi difende la Città e i suoi organismi e chi, per recuperare consenso, “gioca” con il torbido della demagogia.
Gian Maria Giani Capogruppo PD città di Verbania

Solidarietà alla redazione de La Prealpina

La notizia del piano di ristrutturazione del quotidiano La Prelpina che ipotizza la chiusura della redazione di Verbania e dieci esuberi fra i giornalisti di tutte le sedi, quasi un terzo dell’intero organico, è preoccupante.
Non solo per il dato semplicemente occupazionale che si aggiunge ai molti segnali di crisi, ma soprattutto per la possibilità che una voce della stampa locale della nostra comunità del VCO, venga ridimensionata o chiusa.
Il lavoro della redazione de La Prealpina del VCO, come per tutte le altre realtà editoriali e televise locali, si è dimostrata importante per far conoscere meglio ai cittadini del Vco i fatti e le realtà del nostro territorio.
 Nel dare il massimo di solidarietà e di sostegno alla redazione locale, ed ai giornalisti che hanno indetto tre giorni di sciopero, il Partito Democratico del Vco in stretto contatto con il coordinamento provinciale del PD di Varese darà il suo contributo per evitare un drastico ridimensionamento di questa realtà editoriale.
PD Esecutivo Vco