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Consultazioni nel VCO sul piano sociosanitario: tra critiche e perplessità

Aldo Reschigna

Le consultazioni – tranne un paio di eccezioni alle quali ha “casualmente” assistito anche il presidente Cota che si è “perso” tutte le
criticità emerse – hanno confermato le forti critiche e perplessità che in tutte le province vengono espresse sulle proposte della Giunta regionale sul piano sociosanitario.
Le critiche vertono in particolare sulla separazione ospedale-territorio, sullʼinconsistenza dei contenuti delle politiche sociali allʼinterno del piano sociosanitario, sulla mancanza di azioni concrete capaci di trasformare in un piano vero e proprio uno strumento che ad oggi appare fortemente generico.
Se le consultazioni hanno – come noi riteniamo – un significato di reale partecipazione da parte delle comunità locali alla vita della Regione, è
evidente che la Giunta regionale non potrà non trarne le necessarie conseguenze.
Aldo Reschigna capogruppo PD in regione Piemonte

Via libera a Emodinamica a Domodossola, ma molti perplessità sul punto nascite. L’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino ieri nel Vco ha incontrato amministratori, sindacati e associazioni per presentare le linee guida del Piano Sanitario. Coniando anche un neologismo: «Trattandosi di un ospedale unico su due sedi l’ho chiamato VerbOssola – ha detto l’assessore -. Non ci saranno reparti doppione, ma solo due Dea che sono indispensabili. L’ospedale di Domodossola ha sale operatori belle e dovrà puntare sull’area chirurgica e quello di Verbania sulla medicina».
La riforma tocca profondamente la provincia. «Tecnicamente il punto nascite avrebbe dovuto essere già chiuso perché non ha senso tenere in piedi questa struttura, con 29 persone, con una media di nascite bassa – ha detto l’assessore -. Quelle sono risorse che possono essere utilizzate meglio per dare adeguate risposte alla popolazione. Il futuro di questa struttura sarà però condiviso con il territorio».
Monferino, accompagnato dalla presidente della Commissione regionale alla Sanità Carla Spagnuolo e dal direttore dell’Aress Claudio Zanon, ha delineato le linee guida del piano che dovrà essere visto in Commissione e poi approvato dal Consiglio regionale. «Siamo venuti per ascoltare – hanno detto Spagnuolo e Monferino – abbiamo cercato di capire le esigenze di questo territorio e le criticità. Sono emerse considerazioni, come la situazione socio assistenziale, che dovremo considerare».
Monferino ha messo il dito nella piaga della spesa sanitaria: 5,8 miliardi di euro l’anno con una crescita esponenziale del 5% in più all’anno negli ultimi cinque anni, l’82% del bilancio della Regione, che impone una radicale riforma. In Piemonte ci saranno sei reti ospedaliere: per il Vco la struttura di riferimento sarà Novara. «Il sistema sanitario sarà su tre livelli: ospedali di alta specializzazione, di media intensità e di prossimità – ha detto l’assessore -: questa struttura ci permetterà di avere ciò che serve sul piano della qualità. I risparmi, che saranno nell’ordine di centinaia di milioni, ci consentiranno di puntare sulla sanità territoriale che sarà slegata dagli ospedali. L’ospedale del “VerbOssola” si colloca certamente bene in questa struttura».
Su questa separazione però non concorda il Pd con il capogruppo Aldo Reschigna che dichiara: «Non è funzionale al territorio piemontese. Inoltre mancano dei contenuti sociali all’interno del piano che è troppo generico». E’ intervenuto anche il comitato San Biagio di Domodossola che ha chiesto di dotare il San Biagio di un punto nascite adeguato oltre che dell’Emodinamica.
“DOPPIO DEA «Sarà l’unico reparto che ci sarà sia al Castelli sia al San Biagio»”
Da La Stampa del 23.11.2011

«Il Vco per le sue caratteristiche montane gode di un’attenzione particolare: la riorganizzazione non priverà il territorio di alcun servizio, semmai ne aggiungerà visto l’arrivo di Emodinamica». Roberto Cota ha risposto così alle sollecitazioni di comitati, sindacati, sindaci e amministratori intervenuti ieri mattina al Tecnoparco all’audizione della commissione sanità della Regione mirata a raccogliere proposte e posizioni del territorio in vista del nuovo assetto di ospedali e servizi. L’incontro ha preceduto la conferenza pubblica ad Omegna dell’assessore alla Sanità Paolo Monferino. Cota ha partecipato alla prima fase del dibattito che nell’accogliere gli interventi ha invece chiuso le porte ai giornalisti, costretti a restare fuori dalla sala Ravasio e a intercettare indirettamente gli interventi. La richieste di fatto ricalcano quanto già si discute da mesi: dalla necessità di mantenere sugli stessi livelli il servizio del Dea a Verbania e Domodossola, a una ridistribuzione dei servizi che non penalizzi una parte del territorio a scapito di altre.
«Basta con le guerre di campanile, se si è stabilito che la parte medica va a Verbania e quella chirurgica a Domodossola si faccia – dice il sindaco di Verbania Marco Zacchera -. Oltre agli ospedali dobbiamo sapere per tempo cosa succederà sul capitolo dei consorzi dei servizi sociali». Da Bernardino Gallo del comitato «Sos Ossola» l’invito a una «sperimentazione seria e senza giochetti o tatticismi sui numeri per Emodinamica a Domodossola». Di «divisione pretestuosa tra polo medico e chirurgico» ha parlato il tribunale del malato di Domodossola, mentre da quello di Verbania arriva la sollecitazione a «investire in un fondo regionale per i non autosufficienti», mentre i sindacati hanno consegnato il documento comune elaborato con i vicariati.
Da La Stampa del 23.11.2011

Ciss ossola: voto politico contro gli interessi dei cittadini

Abbiamo appreso con amarezza l’esito della votazione dell’assemblea dei sindaci del Ciss Ossola avvenuta ieri sera a Pallanzeno dopo un acceso dibattito.
La questione è semplice: la Regione Piemonte, a fine ottobre,  ha annunciato che quest’anno il Consorzio dei Servi Sociali avrà uno stanziamento inferiore di circa 180.000 euro rispetto ai finanziamenti messi a bilancio, calcolati sulla base della normativa regionale vigente (art.34 L.R. 1/2004).
All’ordine del giorno  di ieri sera c’era la votazione per procedere con un ricorso al TAR, già effettuato da altri consorzi e comuni piemontesi di diversi colori politici, per richiedere una sospensiva immediata della delibera.
Purtroppo abbiamo assistito ad un’occupazione politica di Pdl e Lega Nord che ha di fatto “militarizzato” l’assemblea del Ciss, trasformando una votazione tutta incentrata sulle necessità amministrative e di erogazione dei servizi in un voto pro o contro la Regione Piemonte e alla giunta Cota.
Se aggiungiamo che il campo di battaglia scelto è quello dei servizi sociali, il quadro assume un aspetto molto triste e cupo. Il voto contrario al ricorso (19 no, 16 sì) ha di fatto avvallato la scelta della giunta regionale di tagliare i servizi nei confronti delle persone più deboli, più bisognose, più in difficoltà, mettendo davanti agli interessi dei cittadini, gli interessi di una parte,
A questo punto, a chi ha votato contro, la responsabilità di trovare soluzioni concrete per recuperare questi soldi.
E’ emerso ieri che possa essere la Comunità Montana a stanziare ulteriori 100 mila euro per tappare la falla. Confidiamo che ciò sia possibile: è tuttavia insostenibile pensare che i tagli scellerati di questa amministrazione regionale devono essere colmati, ogni volta, dagli enti locali inferiori, già pesantemente vessati dai tagli.

PD VCO
Ufficio Stampa

Ma quale documento sbagliato.Il documento sul declassamento e’ reale e l’ha presentato ieri l’assessore regionale Monferrino.

Leggiamo con incredibile stupore le affermazioni di stampa che tendono a sminuire il documento sul declassamento dell’ospedale di Domodossola, presentandolo come documento “sbagliato” o chissà cos’altro.
Siamo stupefatti perchè il documento (che alleghiamo e che invitiamo i giornali alla pubblicazione) non è un documento del PD ma un documento presentato ieri dallo stesso assessore regionale Monferrino.
Come fa ad essere superato un documento presentato ieri dall’assessore competente in sanità? L’assessore l’ha presentato per sport, per sbaglio, per distrazione? Ma stiamo scherzando?
Basta leggere le dichiarazioni di ieri sulla stampa regionale dove a Monferrino prevede «una rete gerarchizzata, dove le strutture complesse saranno pochissime e le altre si occuperanno di casi diversi». Ovvero affermazioni in linea con quel documento che parla di declassamento di Domodossola.
Altro che allarmismi. C’è scritto nero su bianco.
Il consigliere leghista Marinello afferma che il documento è invece sbagliato. Quindi, con un dilettantismo incredibile su un tema delicato come questo, dall’assessorato regionale uscirebbero documenti errati che vengono poi presentati ufficialmente in commissione del consiglio regionale?
Chi dice la verità?
E’ l’assessore regionale che deve spiegare perché viene presentato un documento ufficiale in una commissione del consiglio regionale che contiene queste informazioni.
PD VCO
Ufficio Stampa

Dopo le nostre reiterate richieste, oggi in Commissione sanità l’assessore Monferino ha portato le tabelle sulla riclassificazione degli ospedali piemontesi sulla base del nuovo piano sociosanitario, che si sta discutendo in Commissione. Un piano assolutamente generico, che solo gli elementi finora non resi noti – come queste tabelle – possono riempire di contenuti, in modo che le consultazioni sul territorio, da noi richieste, non siano solo una inutile passerella ma ci si confronti davvero nel merito.
Dalla tabella resa nota oggi, l’ospedale di Verbania mantiene il secondo livello, di ospedale cardine, mentre il San Biagio di Domodossola viene riclassificato al 3° livello, quello di ospedale di prossimità. Si chiariscono dunque i destini delle due strutture e si cominciano a smascherare le promesse non mantenute, da noi già da tempo denunciate come tali.
Con la riclassificazione, che fine fa il DEA di primo livello articolato su due sedi, come assicurato dal presidente Cota? All’ospedale di prossimità tocca solo il pronto soccorso. E che fine fanno le promesse più volte ripetute sull’integrazione tra i due ospedali, o la attivazione del punto nascita a Domodossola?
Tutto ciò che denunciavamo nei mesi scorsi si sta rivelando purtroppo esatto. Aspettiamo ora con curiosità l’intervento del presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, che ultimamente si è speso pubblicamente per il mantenimento della sala operativa del 118 a Verbania. Purtroppo lo ha fatto quando i buoi erano già scappati dalla stalla rimasta aperta. Perchè non lo ha fatto prima? E perché afferma di condividere al 100% la politica sanitaria di Cota, salvo poi prendere le distanze ogni volta che i singoli provvedimenti provocano tensioni nel VCO?
Mi hanno insegnato in politica bisogna accettare gli onori, ma anche gli oneri. Non si può essere nello stesso momento esponente della maggioranza e suo oppositore, quando la maggioranza stessa assume decisioni invise ai territori.
Aldo Reschigna
Capogruppo PD

Sanita’ del VCO: caos e litigi nel centro destra. I cittadini ne pagano le conseguenze.
Cosa succederà al governo Berlusconi non è dato saperlo. Cosa succederà in Regione dopo le dichiarazioni contro il commissario straordinario dell’Asl Corrado Cattrini (di area leghista), da parte del Presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo, coordinatore locale del Pdl, è un eguale mistero. – E’ quanto afferma il segretario provinciale del PD del VCO, Antonella Trapani, che prosegue –  Sappiamo però cosa sta accadendo alla sanità e all’assistenza sociale della regione e del VCO: si sta sgretolando sotto l’indecisione e la confusione generata dagli stessi esponenti della maggioranza Pdl – Lega Nord.
Bisogna ammettere che in quanto a tempismo gli esponenti del Pdl Vco sono maestri.  Dopo le dichiarazioni successive ad una “famosa” cena del sindaco-parlamentare Zacchera (quello che non si dimette) e le relative polemiche nel centro-destra ecco che la guerra viene nuovamente fomentata dal Presidente-coordinatore di partito Cattaneo.
Cattaneo che attacca il commissario dell’Asl Corrado Cattrini (che lo stesso Cattaneo ha contribuito a nominare), accusandolo di essere: ” gravemente inadempiente ai propri doveri. … occorre subito la stesura di un piano della sanità…. e scriverà ogni giorno al commissario della Asl, Cattrini, finché la situazione non si sbloccherà”.
Siamo all’assurdo di una lite perenne dentro il centro destra sul futuro della sanità locale. Ciò che appare chiaro – prosegue la Trapani – è che da oltre un anno a chiedere chiarezza e ufficialità sul futuro sanitario e sociale del nostro territorio è stato il Partito Democratico, con il pressante invito a mettere nero su bianco il piano sanitario locale: richiesta che è stata bollata dal centro-destra come demagogica.
Oggi alle richieste del Pd si “unisce” la voce del Coordinatore locale del PDL. Evidentemente le nostre erano richieste fondate.
Speriamo che, con il contributo “qualificato” del Presidente del Consiglio regionale, si possa finalmente ottenere risposte certe da dare ai cittadini sul futuro della sanità nel VCO, con la presentazione di questo “benedetto” piano per avere risposte su emodinamica nel VCO (quando e come sarà attivata), sul servizio del 118 (che probabilmente sarà spostato da Novara a Verbania), sul pericolo di perdere reparti importanti negli ospedali del VCO, sui tagli economici che impoveriscono i servizi”.
PD VCO – ufficio stampa-

Basta indugi sul laboratorio di emodinamica nel VCO.

Dopo le polemiche dell’estate tra Verbania e Domodossola, il silenzio è calato sull’attuazione del servizio di emodinamica della nostra Asl.
La situazione dei conti della Regione a causa della riduzione dei trasferimenti dallo Stato (nel 2012 un miliardo di euro in meno rispetto al 2010), le difficoltà dell’assessorato alla sanità nell’attuazione del piano di rientro, impongono senza indugi una scelta da parte della Conferenza dei sindaci sulla localizzazione del laboratorio di emodinamica nella nostra Asl.
Prendere tempo, aspettando che i problemi si risolvano da soli, sarebbe sbagliato. Significherebbe infatti entrare in una fase nella quale le politiche della Regione saranno quasi sicuramente più restrittive.
Ecco perché rivolgo un appello affinché nella Conferenza dei sindaci riparta il confronto su come caratterizzare le attività nei due ospedali di Verbania e Domodossola. Non farlo oggi e riproporre la visione di un VCO diviso non solo farebbe perdere credibilità alle istanze di un territorio ma, per le ragioni che ho detto, renderebbe terribilmente attuale il rischio della non attuazione di questo servizio.
E’ evidente che devono essere richieste garanzie precise alla Regione non solo sull’attuazione dello stesso, ma anche sulle modalità di funzionamento: non serve al VCO un servizio che apra qualche ora al giorno, serve invece un servizio che – come dicono le delibere della Giunta regionale – sia attivo 24 ore al giorno e sette giorni alla settimana.
Aldo Reschigna
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Sanità: perchè prenderci in giro?

Tanti anni ci hanno (purtroppo) assuefatto alla “politica della melassa”. Dove tutto deve andare per forza bene, e i problemi li creano solo i cattivi critici e i disfattisti. Anche a livello locale, siamo caduti in questo equivoco, soprattutto per quanto riguarda la sanità. Questa Amministrazione regionale è senza pudore.
Si può pensare di tagliare drasticamente i finanziamenti e raccontare in giro che si miglioreranno i servizi? Si può tagliare il personale medico e paramedico e poi raccontare in giro che il livello del servizio migliorerà? Si può pensare che un DEA diviso in due tronconi, distanti fra loro oltre 40 km, possa essere efficiente? Si può pensare che senza i Consorzi socio-sanitari l’assistenza possa essere migliorata? Si può pensare di bloccare il ricovero di anziani non autosufficienti nelle case “protette”e poi raccontare invece in giro che l’assistenza agli anziani è una priorità? E così via.
L’ultima trovata del Direttore dell’ASL 14, suona come una presa in giro.
Nonostante l’allarme lanciato qualche tempo fa dal Sindaco di Verbania e dal Consigliere regionale Reschigna, che paventavano il pericolo di una chiusura di Reparti negli ospedali del VCO, minimizzata, se non negata dalla Direzione dell’ASL 14, la cosa si sta puntualmente avverando. I Primari, secondo la recente delibera regionale diminuiranno, alcuni reparti saranno chiusi: il Sindaco e il Consigliere Reschigna avevano ragione.
Il Direttore Generale, rilascia una intervista per spiegare e rassicurare i cittadini.
Ma cosa dice il Direttore generale di tanto rassicurante?
–    Che al posto dei Primari cancellati, la gestione del settore sarà affidata ad un “Responsabile referente”. (i Primari allora non servono?)
–    Che i reparti senza Primario, non saranno chiusi. (??)
–    Che questa operazione non farà risparmiare soldi, ma migliorerà l’organizzazione. (allora per quale ragione si vuol tagliare?)
–    Che con meno primari diminuiranno le lotte di potere interne. (ma dobbiamo pagare noi se la Direzione Generale è incapace di gestire i conflitti?)
–    Che il paziente sarà al centro dell’attenzione e diventerà “primario di se stesso”. (una idiozia simile è da Guiness dei primati)
–    Che il paziente, se non trova il “Primario specialista” nel VCO, potrà sempre rivolgersi all’Ospedale di Novara. (evviva, abbiamo scoperto l’acqua calda!)
L’operazione non si tradurrà quindi, in un risparmio per l’ASL, ma in un maggior costo sociale: sono i pazienti che si debbono spostare per trovare lo specialista. Nella concezione dell’Ospedale unico plurisede, a conduzione dipartimentale, il paziente resta dov’è, è il medico che si muove.
Questa è una operazione di riorganizzazione interna che non tiene in alcun conto l’impatto che ha sul territorio. Ricordiamo che la Sanità è un servizio al cittadino, a tutela della sua salute, pagato con le sue tasse, ed è anche un diritto costituzionale, se qualcuno se lo fosse dimenticato!
Sappiamo che la coperta è corta e che bisogna tenerne conto, ma questa Amministrazione regionale, anziché coinvolgere il territorio continua nella sua strada di demolizione sistematica del Servizio sanitario, infischiandosene delle conseguenze. Il Direttore generale dell’ASL 14 oggi in carica non ha fatto altro che appiattirsi sui “diktat” regionali, senza mostrare un minimo di critica costruttiva o di intraprendenza propositiva. Svuotare dall’interno i reparti, togliendo risorse anche importanti, significa condannarli automaticamente alla chiusura, silenziosa, ma sicura.
Ecco perché ci sentiamo presi in giro.
COMITATO SALUTE VCO
comitatosalutevco@libero.it

Cota annuncia ai sindacati 14800 esuberi in sanità.

In un incontro con i sindacati, il presidente Cota ha annunciato la sua perplessità sul suo disegno di legge sui precari e l’esistenza di un esubero di 14.800 lavoratori nella sanità pubblica, alla luce di un motto “il mondo è cambiato”.
Che il mondo cambi non è in discussione, restano in discussione le ricette con cui risolvere i problemi. Sulla quantità degli esuberi e su come la Giunta intende comportarsi ci aspettiamo ora dal presidente Cota e dall’assessore Monferino comunicazioni precise e puntuali. Forse che Cota pensa di affrontare il tema con misure forti come quelle in discussione a Bruxelles?
Sicuramente pensa di non stabilizzare i 209 precari entrati in Regione Piemonte dopo un regolare concorso pubblico. Questo significano le sue perplessità annunciate ieri.
Eppure solo martedì i capigruppo in Consiglio, compresi quelli di Pdl e Lega nord, spiegavano ai precari la loro volontà di arrivare alla stabilizzazione. E il capogruppo leghista Carossa citava la volontà di Cota come garanzia del successo dell’operazione.
Ora Cota fa marcia indietro, domani in Commissione molto probabilmente assisteremo allo stop definitivo del provvedimento, ad attestare la
schizofrenia con cui questo governo regionale conduce le questioni importanti che si trova a dover trattare.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Pino Riconosciuto 3357528917
COMUNICATO STAMPA
Gruppo Consiliare
Partito Democratico
Torino, 27 ottobre 2011