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Provincie: dalla lega Nord del VCO solo incoerenza

Pubblichiamo una lettera inviata dal segretario provinciale del PD Antonella Trapani in merito alla questione “provincie”, in seguito ad un paio di articoli pubblicati dal quotidiano La Stampa. (in fondo trovate i due articoli).
Egregio direttore,
ho letto l’articolo pubblicato dal suo giornale inerente la conferenza stampa della Lega Nord Vco in cui il segretario Campanini invitava tutti a mobilitarsi per salvare la Provincia del Vco. In seguito alle molte risposte provenienti dal mondo politico e non solo, mi permetto di condividere con Lei e i suoi lettori alcune riflessioni.
Come prima cosa mi vien da dire: ci risiamo! I toni sembrano quelli dell’agosto 2011, solo che allora la proposta di abolizione delle provincie veniva da un governo a firma leghista! Allora il protagonista era Roberto Calderoli, ex ministro della Semplificazione, che avrebbe voluto eliminare tutti gli enti che amministrano meno di 300.000 abitanti. Come spesso accade in questo paese si perse tutto nel nulla o in lontane stanze.
La verità però è che anziché semplificare l’ex ministro ha complicato non poco la situazione, ha impostato la riforma degli enti locali sotto la miope luce della riduzione dei costi legati all’amministrazione pubblica. La situazione politica nazionale è in seguito precipitata e anziché assumersi la responsabilità dei provvedimenti da attuare, per sanare l’economia di questo paese, che anche la Lega Nord ha contribuito a generare, il partito di Bossi si è ritirato nella bassa … tra la nebbia. Da agosto il tema è tornato alla ribalta dei giornali più volte e sempre e solo come riduzione dei costi e non come necessità organizzativa, arrivando perfino ad immaginarne la trasformazione in ente di secondo grado. Oggi i leghisti lanciano accuse ad altri partiti, alle categorie, a chiunque tranne che a loro stessi, e per l’ennesima volta non scendono nel concreto, non propongono una soluzione. Perché la difesa dello stato attuale delle cose impedisce di fare proposte, non consente di immaginare un futuro migliore ma solo di vederci uguali a noi stessi. Nell’incertezza del futuro i leghisti scelgono la via più comoda: quella dell’immobilismo, dell’autoconservazione.
Cosa è necessario fare? Innanzi tutto non considerare una proposta di riorganizzazione degli enti solo sotto il profilo economico. La giusta domanda è non se le provincie costano, ma se servono. E qui bisogna osare di più. E’ necessario, e urgente, identificare con chiarezza le competenze amministrative, di gestione e programmazione di ogni struttura al fine di eliminare le interferenze e il sovrapporsi delle stesse funzioni a più enti, ivi compresa anche la regione. Perché, è diventata prassi in Italia non eliminare mai nulla ma piuttosto sovrapporre e aggiungere. Faccio un esempio: la provincia ha competenza in materia ambientale e si occupa della programmazione dello smaltimento rifiuti. Perché allora esiste il Coub? La provincia coincide con l’ambito di competenza del consorzio, rappresenta quindi le stesse amministrazioni comunali, lo stesso territorio. Oggi siamo nella condizione in cui anche l’esistenza di questi consorzi è a rischio e allora perché non essere promotori di un’autoriforma che vada veramente verso la semplificazione degli enti? Se, come ha dichiarato l’assessore all’ambiente provinciale Pizzi, il forno inceneritore sarà chiuso, chi in questo momento sta costruendo la soluzione alternativa? La provincia o il Coub? Quando si è in troppi con la stessa funzione il rischio è di non riuscire a programmare e a coordinare, si perde così efficienza, tempo e quindi soldi non riuscendo a produrre soluzioni efficaci.
Potrei continuare con altri esempi, ma è mia convinzione che ormai si preferisce dare seguito alla provocazione politica invece che alla discussione politica! E tanto per rassicurare tutti sull’unità del Pd mi permetto di rubare ancora un po’ di tempo per alcune considerazioni. Innanzi tutto concordo pienamente con le osservazioni che il nostro capogruppo provinciale Giuseppe Grieco ha rivolto dal suo giornale al segretario della Lega Nord. Non si possono fare richieste di difesa quando il segretario regionale Lega Nord, nonché presidente di regione Roberto Cota si dimostra decisamente torinocentrico.
Ed infine come si concilia la richiesta di mobilitazione della Lega Nord locale con la proposta avanzata da Upp e condivisa dal governatore Cota che prevede quattro grandi enti provinciali: Torino con la sua area metropolitana, Cuneo, il centro del Piemonte con Asti e Alessandria, il nord Piemonte con Vercelli, Biella, Novara e Verbania? Operazione peraltro concordata con il presidente della nostra provincia, Massimo Nobili, e messa nero su bianco in una lettera rivolta al presidente del consiglio Monti … anche se contestualmente vengono approvati odg in consiglio provinciale che impegnano il presidente e la giunta alla difesa del Vco. E a tal proposito vorrei sapere come mai il vice presidente Preioni, Lega Nord, non proferisca parola. Non lo sapeva? Se così fosse credo che il segretario Campanini ha molto da lavorare al suo interno, prima di chiedere la collaborazione a sostegno di una protesta che non conducono coerentemente neppure loro.
In ultimo, se siamo tutti d’accordo perché non discutiamo dei problemi reali che un accorpamento di quadrante comporta? Di come sfruttare al meglio la riorganizzazione? Rafforzare le competenze e le funzioni degli enti di area vasta? Questo deve esser il nostro impegno politico non la preoccupazione che sul sito della provincia del Vco ci sia il rimando ad un evento editoriale considerato locale importante invece di una raccolta firme.
Cordialmente
Antonella Trapani
Seg. Pd Vco

Province a rischio chiusura La Lega nord attacca tutti
Campanini: “A Sondrio raccolte 25 mila firme, qui si fa finta di nulla”
Una verifica alle parole del segretario provinciale della Lega nord Marco Campanini conferma la differenza tra Sondrio e Vco. Digitando il sito Internet dell’ente lombardo compare in automatico una finestra: «Vai in municipio, firma per salvare la tua provincia». Nella pagina iniziale del sito ufficiale del Vco il primo titolo è dedicato alla «Fabbrica di carta».
Ecco lo sfogo di Campanini: «Siamo rimasti solo noi della Lega a crederci. Sondrio, Belluno e il Vco avevano fatto fronte comune per ottenere un’autonomia montana, ora il Verbano Cusio Ossola si è fatto da parte, è pronto a chiudere senza alzare un dito. Sondrio in un mese ha raccolto 25 mila firme, da noi neanche i partiti al loro interno hanno una linea comune».
La Lega chiede una scossa. «Mi appello a tutti: dagli industriali ai sindacati, dal Pd al Pdl alle associazioni. Dobbiamo mobilitarci, far capire che le richieste di autonomia avevano un senso. Questo è un territorio che ha bisogno di regole speciali, che non può perdere uffici pubblici, servizi e anche identità. Abbiamo il nostro orgoglio, vogliamo difenderlo?». Campanini ne ha per tutti: «Il
nuovo coordinatore vicario del Pdl, Valter Zanetta, è un senatore che sostiene Monti: davvero voterà per svuotare le Province dei principali compiti che hanno oggi? E il Pd è mica da meno. Il segretario provinciale Antonella Trapani è per l’abolizione degli enti, il consigliere regionale Reschigna no, in Consiglio provinciale Pino Grieco si batte per la sopravvivenza. Ma dove vogliamo andare in modo così disparato?».
Quella di Campanini è chiaramente una provocazione «ma – dice – la faccio pensando positivo. Non voglio polemizzare e basta, vorrei una risposta concreta. Anche dai sindacati». Eppure fino a pochi mesi fa l’autonomia sembrava cosa fatta: «Siamo passati da un sogno al nulla. E senza fare nulla. Solo noi della Lega ci stiamo davvero opponendo al massacro. A questo punto, meglio chiedere alla Svizzera di diventare un loro cantone».
Sondrio ha raccolto 25 mila firme. E’ il caso di una petizione anche per il Vco? «Sul cosa fare ci possiamo accordare, il vero problema è trovare un’intesa sul salvataggio dell’ente. Vorrei vedere tutti in campo a difesa della Provincia», aggiunge Campanini.
Il segretario della Lega definisce una «gran balla» il problema dei costi di gestione: «Il “governo” del Vco costa 350 mila euro, i dipendenti nove milioni l’anno. E chiudendo l’ente, mica saranno licenziati. Andranno solo in un altro ufficio. Morale della favola, i costi ci saranno lo stesso i benefici per il Vco no. E magari Sondrio nel frattempo sarà salvo».
“163 mila abitanti Vco”
Da La Stampa del 7 marzo

Province, avanti senza un’intesa
Bocciata l’idea di Campanini: “Da quale pulpito arriva la predica, anche la Lega è divisa”
Siamo stati promotori, e continuiamo a esserlo, di tante azioni a difesa della Provincia. Tuttavia dobbiamo avere il coraggio di dire che qualcosa rispetto a prima va toccato, perché bisogna fare i conti con le risorse economiche disponibili in questo momento».
La prima risposta a Marco Campanini è quella del presidente della Provincia Massimo Nobili. Il segretario della Lega nord aveva accusato amministratori, schieramenti politici e associazioni di non essere sufficientemente determinati nel difendere la Provincia, diversamente da Sondrio dove sono state raccolte 25.000 firme contro il disegno Monti di ridimensionare gli enti provinciali.
Aveva sottolineato Campanini: «Siamo rimasti soltanto noi della Lega a crederci. Qui nel Vco ci sono divisioni anche dentro uno stesso partito, dove vogliamo andare in modo così disparato?». Nobili respinge al mittente queste considerazioni: «Ci sono posizioni diverse com’è normale quando si parla di riforme. Anche dentro la stessa Lega mi pare che non si parli la stessa lingua: fino all’estate c’era chi proponeva la chiusura delle Province sotto i 100 mila abitanti».
Per il presidente bisogna continuare a lavorare tenendo conto che i tempi sono cambiati: «Daremo battaglia fino in fondo perché la proposta fatta dal Governo, cioè lasciare intatte le cose nelle regioni a statuto speciale e ridimensionare le Province delle altre regioni, è iniqua. Però, non può rimanere tutto coma prima: ci sono meno soldi». A sostegno del presidente arriva il suo partito, il Pdl, che considera l’intervento del segretario leghista un’uscita «dal sapore pre-elettorale in prossimità delle amministrative di Omegna». Scrive la segreteria del Pdl: «Ricordiamo a Campanini che il presidente Nobili si è sempre dimostrato attento e impegnato su questo tema difendendo la specificità del territorio in tutte le sedi».
Il capogruppo del Pd a Villa San Remigio Grieco, va subito alle proposte: «Campanini usi il ruolo che ha per convincere il presidente della giunta piemontese Roberto Cota, del suo stesso partito, che la Regione non deve occuparsi delle cose che devono fare le Province. E dica a Cota di ripristinare il bonus benzina e di trasferire al Vco i soldi dei canoni idrici che erano nostri. Crisi economica, Regione in difficoltà? E’ un fatto oggettivo che quando c’era la Bresso questi quattrini c’erano e oggi non ci sono più».
Il consigliere regionale del Pd Aldo Reschigna ricorda a Campanini che si sta muovendo in maniera diversa dal suo partito: «Cota e altri esponenti della Lega e del Pdl si sono pronunciati per costruire quattro grandi aree con funzioni amministrative. Mi pare quindi che anche nella Lega ognuno si muova come crede. A questo punto credo che sia il caso di chiedere al governatore Cota in che direzione sta andando».
Il sindaco di Verbania Marco Zacchera si schiera con Campanini: «Credo che occorra fare “lega” per difendere la nostra Provincia. Può darsi che ci sia parecchia gente poco motivata al suo salvataggio e chiedo a tutti di pensarci bene: la Provincia è come la salute, ti rendi conti della sua importanza quando non ce l’hai».
Luca Caretti, segretario provinciale della Cisl, sottolinea: «Noi abbiamo sempre assunto la difesa della specificità montana del Vco. Al consiglio provinciale aperto eravamo rimasti soli, per tutti andavano bene le quattro grandi aree in cui dividere il Piemonte». Per il direttore dell’Unione industriali Mauro Caminito la Provincia «va difesa» ma «può andare bene anche la riforma se si tratta di razionalizzare»: «Per le imprese l’importante è che non manchino i servizi che la Provincia ha portato. Se tolgono la Camera di commercio, l’Ufficio del lavoro, l’Inps e l’Inail, per noi vuol dire tornare indietro di vent’anni, quando per una pratica servivano tempi biblici».
Da La Stampa dell’8 marzo 2012

Invitati al funerale della Provincia del VCO.

«Non è stato approvato un ordine del giorno di poco conto martedì scorso in consiglio provinciale eppure mi sembra che il tutto sia

Antonella Trapani

passato sotto silenzio. Ci hanno invitato a celebrare il funerale della Provincia e nessuno se ne è accorto».
Per la segretaria provinciale del Pd Antonella Trapani il documento approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale al Tecnoparco di Fondotoce di fatto solo in apparenza sarebbe nato con l’intento di salvare le Province ma al contrario avrebbe segnato in modo chiaro la fine del Vco.
«Nell’ordine del giorno – continua Trapani – si parla di Province in termini molto generali ma si dice anche che è indispensabile rivederne i confini, le funzioni. L’Upi (Unione province italiane) ha sollecitato i consigli provinciali ad approvarlo ma in realtà ci sono molte Province che hanno preferito aspettare, rimandarlo al mittente o comunque tentare di modificarlo.
Nel Vco non è avvenuto nulla di tutto questo. Non c’è stata alcuna discussione su questo argomento. Forse
ci va bene tornare insieme a Novara? Siamo tutti d’accordo? Potevamo almeno parlarne.
Pensavo sinceramente che fossimo ancora nella fase della difesa della Provincia del Vco e invece mi sembra che l’abbiamo superata e la Lega nord non dice niente, è d’accordo».
Con l’odg approvato martedì il consiglio provinciale del Vco chiede ai parlamentari del territorio di farsi promotori in di iniziative “volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini nel governo del territorio”; alle organizzazioni sindacali di “mobilitarsi contro l’abolizione o lo svuotamento delle Province, per tutelare le persone che ci lavorano”; alle forze economico-sociali di “mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio, per garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo locale”; ai cittadini tutti, “agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio, opponendosi all’abolizione o allo svuotamento delle nostre Province, o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo”.
Intervista tratta da Eco Risveglio

 

In consiglio provinciale, PD in pressing sul dimensionamento scolastico.

Consiglio provinciale tecnico quest’oggi a Villa San Remigio con l’approvazione della variante di bilancio di assestamento che è passata con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione di tutte le minoranze, che prevede fra le altre voci l’acquisto di un terreno a Crodo che sarà poi trasferito all’istituto Agrario e la rottamazione di12 autovetture in essere alla provincia.
Particolarmente acceso il confronto sul tema dimensionamento scolastico. Il PD ha presentato un ordine del giorno con la quale invita l’amministrazione provinciale “a non avere fretta – ha detto il capogruppo dei democratici Giuseppe Grieco – nell’elaborare un piano che potrebbe pregiudicare l’eccellenza della formazione costituendo 3 nuovi istituti comprensivi e con il mancato rinnovo dei loro contratti a tempo determinato per 12 persone.”
Il consigliere del PDL, Lidia Carazoni, ha ricordato come nell’area di Verbania si è giunti ad un accordo con tutti i soggetti interessati andando a costituire due istituti comprensivi alla Quasimodo, alla Ranzoni ed una a carattere prettamente montano a Bee.
Ed anche l’assessore all’istruzione, Claudio Cottini, ha voluto rimarcare come l’accordo raggiunto nell’area montana di Verbania possa legare in modo stabile il territorio. Ordine del giorno che non è passato con i voti contrari della maggioranza consigliare ed i voti favorevoli delle minoranze. In conclusione il PD ha chiesto all’assessore Marcella Severino, con la delega al bilancio, di intensificare il pressing sulla Regione per garantire anche l’anno prossimo i fondi necessari per finanziare il bonus benzina.

Dal sito di teleVco

Sciopero dei sindacati contro le scelte della provincia del VCO.

L’ Amministrazione Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola con provvedimenti arroganti ed unilaterali penalizza gli uffici, ne impoverisce i servizi ed insulta la dignità e la professionalità dei lavoratori dipendenti della Provincia del VCO
Le scriventi Organizzazioni Sindacali richiamato il precedente comunicato con il quale, esprimendo un profondo dissenso per le modalità di gestione del personale, tenuto dall’Amministrazione Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola, denunciavano il peggioramento nel modo di condurre le relazioni sindacali da parte della stessa Amministrazione, e proclamavano un’ora di astensione dal lavoro da effettuarsi nella
giornata del 29 novembre dalle ore 13,00 alle ore 14,00.
Considerato che stante la concomitante proclamazione di sciopero a livello nazionale, da parte di altra sigla, lo sciopero in tale giornata non avrebbe rispettato le norme in merito alla rarefazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali, ai sensi della Legge n° 146/1990.
Si da’ atto che
L’ astensione dal lavoro relativa alla proclamazione di uno sciopero di 1 ora, verrà posticipato alla giornata di Venerdì 2 dicembre 2011 e si terrà dalle ore 13.00 alle ore 14.00 con un presidio dei lavoratori, mentre nella stessa giornata sarà tenuta dalle ore 11,00 alle ore 13.00 un’ assemblea generale dei lavoratori della Provincia del VCO.
FP CGIL VCO CISL FP VCO UIL FPL VCO

Consiglio provinciale sul tema del lavoro: il Pd garantisce il numero legale. Maggioranza non pervenuta!

Tecnoparco

Il consiglio provinciale aperto di oggi svoltosi a Tecnoparco e convocato sui temi della crisi economica, ha messo di nuovo in rilievo la pochezza della maggioranza presieduta dal Presidente Massimo Nobili.
Infatti, i lavori a porte aperte convocati con amministratori locali, forze economiche, sociali e sindacali si sono potuti svolgere solo grazie al senso di responsabilità dei consiglieri del PD che hanno garantito il numero legale, visto le assenze nei banchi del centro destra.
Un senso di responsabilità quello del PD nell’aver voluto garantire il numero legale, volto a poter permettere una discussione e un confronto con il territorio su questi temi, con il dibattito prima e poi la votazione finale.
Dispiace davvero evidenziare come su un tema così importante e dirimente, come quello della crisi economica, la maggioranza di centro destra non abbia avuto la capacità di essere presente, evidenziando una mancanza di senso di responsabilità e di rispetto verso gli amministratori locali, le forze economiche, sociali e sindacali presenti.
Non a caso gli interventi del capogruppo Giuseppe Grieco, del consigliere regionale Aldo Reschigna e del consigliere Paolo Ravioli sono stati quelli che hanno portato più idee e contributi, a partire dalla proposta di istituire un fondo di garanzia per aiutare le piccole e medie imprese che si trovano in difficoltà, e dalla preoccupazione che il riconoscimento dello stato di crisi della nostra zona rischi di essere poco più che una formalità, visto la probabile esiguità dei fondi ad essa collegati.
Una brutta pagina per il centro destra locale.

PD VCO
Ufficio Stampa

Due risposte alla Pdl del Vco

Siamo lieti delle domande che ci rivolge il Popolo della Libertà del Vco (clicca qui per vedere il comunicato del PDL)perché crediamo sia giunto il momento per fare un po’ di chiarezza su diversi argomenti. E se per fare chiarezza ci vuole un partito che al momento sta all’opposizione … va bene!
Il sindaco di Domodossola da molte settimane, e il Pd Vco da molti mesi, pretende chiarezza e la presentazione “nero su bianco” delle scelte che i partiti di maggioranza regionale, Pdl e Lega, avrebbero in mente per la sanità del nostro territorio. Se, come dichiarato dal Presidente Cota, il Piano socio-sanitario regionale fosse stato pronto per marzo e se le scelte del piano di rientro si condividessero con le realtà locali, non ci troveremo nella condizione di veder riemergere tensioni tra i territori del Verbano e dell’Ossola. Lasciateci aggiungere che il Cusio sembra solo marginalmente escluso da questa disputa, ma noi raccogliamo una crescente preoccupazione ed incertezza per il Coq di Omegna, il cui futuro oggi non viene chiarito.

Ad essere imbarazzato dovrebbe essere il Pdl sia per le non scelte su un tema così delicato che è causa delle continue frizioni fra le nostre realtà come nel 2002 (allora con Ghigo al governo regionale) sia per un assessore alla sanità agli arresti domiciliari. Il Partito Democratico si è battuto e continua a credere nell’ospedale unico plurisede e nell’esperienza del Coq di Omegna. Quello che ci domandiamo è se realmente ci crede anche la Pdl e la Lega e se così fosse, ci associamo alla richiesta del sindaco On.Zacchera di avere il piano sanitario entro il prossimo 31 luglio.

Non si può continuare ad amministrare solo con “passaparola”, conferenze ristrette che non coinvolgono tutto il territorio, assemblee dei sindaci convocate a distanza di mesi quando tutto il sistema piemontese della sanità sta per esser stravolto. Sinceramente non si capisce più nulla.

Per quanta riguarda il secondo quesito, non abbiamo problemi a ribadire che auspichiamo l’approvazione della legge sull’autonomia del Vco. Siamo tuttavia convinti che l’assetto istituzionale locale, anche alla luce dei provvedimenti che il governo nazionale, a guida Pdl Lega, hanno introdotto non possa rimanere così com’è oggi. Detto ciò, non possiamo più attendere, non possiamo più aspettare perché se la provincia del Vco rimanesse così com’è, incapace di dare risposte concrete ai vari disagi che sta vivendo il territorio a partire dal lavoro, allora sarebbe necessario rivedere tutto l’assetto generale. In sintesi, o una provincia autonoma con competenze e con risorse sufficienti (quelle previste oggi non lo sono) a rispondere alle domande del territorio oppure chiediamo di aprire un dibattito serio e sereno, senza pregiudizi,  sul futuro degli enti locali.  Ci chiediamo, ad esempio,  se è utile per i cittadini l’esistenza contemporanea di una provincia così piccola e di tre comunità montane. La gente chiede con forza riforme e capacità di innovazione. Non possiamo rimanere fermi senza ascoltare queste voci. A settembre dovrebbe approdare in aula la legge sull’autonomia, se passasse allora accoglieremo con gioia questo passaggio che, come detto nel comunicato della Pdl, è stato voluto da tutto il territorio e i suoi amministratori. In caso contrario o in caso di un ridimensionamento del provvedimento, apriamo seriamente il confronto sul futuro del Vco.

PD VCO

Ufficio Stampa