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L’ORDINANZA DEL SINDACO CARIGI E’ ILLEGITTIMA, INTERVENGA CHI E’ PREPOSTO

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’ordinanza n° 20/2014 emanata dal Sindaco di Beura Cardezza in data 23 ottobre 2014 è con ogni evidenza illegittima, e lede alcuni principi fondamentali sanciti dalla Costituzione.
Come noto, l’esercizio del potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti è permeato dal carattere dell’eccezionalità e sottintende al fatto che, per proteggere le esigenze della popolazione locale (in questo caso i cittadini del Comune di Beura Cardezza) non possano essere usati gli strumenti ordinari per sconfiggere la situazione di pericolo imminente e attuale che si è venuta a creare. Infatti, il presupposto della contingibilità ricorre quando si è in presenza di un evento inconsueto, accidentale, eccezionale e del tutto inaspettato da parte dei cittadini.
Nella propria ordinanza, il Sindaco di Beura Cardezza asserisce di esercitare la propria funzione “ai fini della tutela della salute della collettività locale”, e dispone erga omnes “il divieto di dimora e di stazionamento, anche occasionale, presso qualsiasi struttura di accoglienza, per persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico rilasciato dalla competente Unità Locale Socio Sanitaria attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare” .
Il tutto partendo dalla premessa del “dilagare del virus dell’Ebola”, messo in connessione dal Sindaco nelle premesse dell’ordinanza con “il perdurare dell’operazione Mare Nostrum”. Come sostiene la giurisprudenza amministrativa, è ammissibile che il Sindaco possa emettere un’ordinanza con la finalità di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini, ma è altrettanto vero che in queste condizioni, peraltro eccezionali, il pericolo deve presentare una consistenza e una evidenza univoche e rilevanti, in modo che non è consentita neppure la prosecuzione dell’uso o dell’abitazione dello spazio.
Il Consiglio di Stato (sentenza n. 2109, del giorno 8 maggio 2007) ha precisato che è illegittima un’ordinanza contingibile e urgente con la quale il sindaco ordina di provvedere alla tempestiva esecuzione di tutti i necessari interventi, volti all’eliminazione dello stato di pericolo,” nel caso in cui l’amministrazione non abbiam condotto accertamenti istruttori idonei a comprovare l’effettiva sussistenza dei presupposti per adottare l’anzidetta ordinanza, non essendo stato dimostrato, in carenza di idonei atti istruttori, il reale ed effettivo pericolo per la pubblica incolumità”. Il potere del sindaco di emanare ordinanze contingibili ed urgenti permette anche l’imposizione di obblighi a fare carico dei destinatari, e in questo caso vi è l’obbligo NEI CONFRONTI DI TUTTI I CITTADINI –ivi compresi quelli di Beura Cardezza- di entrare, dimorare, stazionare e circolare sul territorio del comune medesimo muniti di “regolare certificato medico”, pena l’obbligo di doversi sottoporre entro 3 giorni a visite mediche che attestino che i soggetti in questione non siano affetti da “malattie infettive, quali ad
esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite” .
L’esercizio di questo potere non può prescindere dalla sussistenza di un effettivo e concreto pericolo per l’incolumità pubblica, che deve essere opportunamente motivato con una istruttoria approfondita (T.A.R. Campania, Napoli, sezione V, sentenza n. 4992 del 11.05.2007). Anche il T.A.R. del Lazio, intervenuto sul punto, ha asserito che il quadro fattuale di riferimento deve sempre essere asseritamente conosciuto dall’Amministrazione, anche nei casi che richiedano un intervento immediato, tenuto conto che i pur brevi tempi imposti dall’esigenza di provvedere non esonerano l’Amministrazione (e in questo caso il Sindaco di Beura Cardezza) dall’attenta valutazione di tutte le circostanze comunque apprese nel corso dell’istruttoria (T.A.R. Lazio, Roma, Sezione II, sentenza 28.11.2007, n.11914. A proposito vedasi anche Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza 28.06.2004, n. 4767).
Alla luce di tutto ciò, appare di tutta evidenza l’illegittimità dell’ordinanza del Sindaco di Beura Cardezza in quanto: 1. Non sussiste alcun rischio per la cittadinanza del Comune di Beura Cardezza, in quanto né in quel Comune né in tutto il territorio nazionale è in atto alcuna situazione di “dilagare del virus dell’Ebola” come nelle premesse asserite, né si registrano fenomeni di diffusione di malattie infettive quali quelle citate nell’ordinanza n° 20/2014 2. Non è stata compiuta dall’Amministrazione Comunale di Beura Cardezza nessuna istruttoria finalizzata alla dimostrazione di tale assunto, presupposto essenziale e fondamentale per la dimostrazione e la verifica dei requisiti di contingibilità ed urgenza; 3.
Per altri versi, tale ordinanza cagiona un danno evidente sia alla cittadinanza di Beura Cardezza che in generale alla collettività, che viene impedita nei propri diritti fondamentali di libera circolazione, subordinata dal Sindaco al possesso di un certificato medico che evidentemente ciascun cittadino deve dotarsi se ritiene di dimorare e stazionare nel territorio comunale di Beura Cardezza. Non sussistendo alcun requisito di urgenza e di indifferibilità, e non essendo stata compiuta nessuna istruttoria finalizzata a dimostrare le tesi circa la necessità di adozione di misure urgenti per il contrasto alla diffusione delle malattie infettive poste all’oggetto dell’ordinanza n° 20/2014 del Sindaco di Beura Cardezza, la predetta ordinanza si pone in evidente contrato con i precetti dell’articolo 16 della Costituzione, la quale assicura a ciascun cittadino italiano il diritto di “circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza” e che “nessuna restrizione può essere determinata per ragioni politiche”.
La Costituzione, infatti, ha inteso chiaramente ripudiare l’uso indiscriminato –fatto a suo tempo dal regime fascista- delle misure di prevenzione personale, che potevano essere adottate in via discrezionale dall’autorità costituita, anche in base a semplici indizi o sospetti. Qualora si creasse il precedente, sulla base del quale ciascun Sindaco in maniera discrezionale, priva di alcun fondamento oggettivo scientifico, oggettivo, adottasse provvedimenti simili in qualità di ufficiale di governo, verrebbe lesa sull’intero territorio nazionale una garanzia essenziale per la cittadinanza.
Essendo l’ordinanza emessa dal Sindaco, quale ufficiale del Governo, essa appare certamente sindacabile dal giudice amministrativo con riferimento non solo a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche i profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità istruttoria ovvero alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate, e nel caso di danno cagionato alla collettività ed alle persone destinatarie del provvedimento, unico responsabile risulta essere lo Stato, poiché il Sindaco agisce in qualità di ufficiale del Governo.
Alla luce di ciò, chiedo al Prefetto del Verbano Cusio Ossola e al Ministro dell’Interno di intervenire nella questione. In ogni caso, comunico pubblicamente che nei prossimi giorni mi recherò più volte all’interno del Comune di Beura Cardezza, e vi dimorerò, soggiornerò e stazionerò, PRIVO di qualsivoglia certificato medico. Attendo con ansia che la Polizia Locale di tale Comune mi si presenti di fronte e mi accompagni con la forza a sottopormi “a visite mediche presso la competente Unità Locale Socio Sanitaria allo scopo di verificarne le condizioni sanitarie, soprattutto in relazione all’eventuale presenza di malattie infettive, quali ad esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite”, ovviamente a carico del bilancio del Comune medesimo vista la attuale pessima condizione delle finanze regionali sulle quali non è il caso di scaricare ulteriori oneri per inesistenti epidemie evidentemente presenti solo nella fantasia di qualcuno. Vogogna, 31 ottobre 2014

Enrico Borghi -Deputato della Repubblica-

Intimidazioni agli immigrati: sdegno e solidarietà dal PD

domodossola“Bruciate tutti” è la scritta comparsa nella notte davanti al cancello di Casa Letizia francescana, la struttura che dove sono albergati 15 migranti giunti a Domodossola nelle scorse settimane. Davanti al cancello di quella che un tempo fu la “Casa del fanciullo” è stata la lascaita anche una rudimentale bottiglia incendiaria, una molotov. Ad accorgersi del fatto il gestore del vicino bar ” la rivincita” al momento dell’apertura. Sul fatto indagano gli agenti del commissariato domese in collaborazione con i colleghi della Digos. In via San Francesco questa mattina sono arrivati anche gli uomini della scientifica. ” Un fatto che lascia l’amaro in bocca ” è stato il primo commento del direttore del Ciss Ossola. Mauro Ferrari avvisato di quanto successo si è precipitato all’alba a Casa Letizia. E’ il Ciss infatti a gestire la presenza dei migranti in Ossola. Inutile sottolineare come la notizia abbia destato clamore in città. Del resto a  Domodossola, a differenza di Verbania e Omegna, l’arrivo dei profughi – la scorsa primavera – aveva suscitato vivaci proteste.

“Atto di inaudita gravità. Occorre verficare al più presto la natura di questo gesto estremista “. Sono le prime parole di commento del sindaco domese, Mariano Cattrini, ai fatti successi nella notte nel quartiere della Cappuccina. Cattrni in viaggio verso Torino per impegni istituzionali spiega : ” siamo oramai in una situazione di degrado totale. Credo sia giunta l’ora di abbassare i toni e di smetterla di considerare gli immigrati come soggetti riprovevoli “. 

Il ritrovamento stanotte di una bottiglia incendiaria davanti alla casa dei Padri Cappuccini di Domodossola, con il corollario di assurde scritte inneggianti al nazismo, fa il seguito a fatti spiacevoli accaduti nei giorni scorsi nel centro migranti di Crusinallo.
Nell’esprimere – afferma il deputato PD Enrico Borghi – i sentimenti di vicinanza e solidarietà’ a tutti gli operatori che stanno svolgendo una azione importante nel quadro delle politiche di accoglienza e di sicurezza del nostro paese, desidero fare appello a tutti affinché’ su questi temi delicati ciascuno utilizzi senso della misura e atteggiamenti responsabili. Le legittime e naturali dialettiche politiche non possono sfociare in atti minacciosi ne’ costituire il brodo di coltura nel quale soggetti non rispettosi delle regole della democrazia passino dalle parole ai fatti.
Un sentimento di vicinanza anche alle forze dell’ordine che sono già’ all’opera per trovare i responsabili di simili atti, nella consapevolezza che esse sapranno garantire e tutelare gli Ossolani
solidali e responsabili.

La Buona Scuola: a Verbania incontro con Gianna Pentenero

La buona scuolaFino alla fine di Novembre il Governo ha aperto una importante fase di ascolto sul documento che trovate nel sito https://labuonascuola.gov.it/.
Per discutere di questo documento il Partito Democratico del VCO ha convocato un incontro pubblico per lunedì 3 novembre alle ore 20.45, presso Palazzo Flaim a  Verbania Intra, alla presenza di Gianna Pentenero, assessore all’istruzione della regione Piemonte (clicca qui per scaricare il volantino).
Una fase di confronto per una riforma non calata dall’alto, ma un patto educativo che proponiamo al Paese intero per migliorare la qualità dell’offerta formativa, per una scuola a zero precarietà, per permettere di vivere e studiare in scuole aperte tutto il giorno, con laboratori all’altezza dell’innovazione che merita il nostro Paese.
Il Partito Democratico si pone in attento ascolto in sintonia con il Governo Renzi che ha creato la più grande operazione di ascolto della società italiana sull’educazione e l’istruzione delle nuove generazioni.
Tutto ciò che è proposto nel rapporto (cliccare qui)  è stato studiato, vagliato, incubato negli ultimi mesi. Oggi è offerto perché sia oggetto di dibattito e confronto fino a novembre:  “lo offriamo ai cittadini italiani: ai genitori e ai nonni che ogni mattina accompagnano i loro figli e nipoti a scuola; ai fratelli e alle sorelle maggiori che sono già all’università; a chi lavora nella scuola o a chi sogna di farlo un giorno; ai sindaci e a quanti investono nel territorio. Lo offriamo a tutti gli innovatori d’Italia.
Perché non esistono soluzioni semplici a problemi così complessi.
Perché ci aiutino a migliorare le proposte, a capire cosa manca, a decidere cosa sia più urgente cambiare e attuare.
Perché per fare la Buona Scuola non basta solo un Governo. Ci vuole un Paese.”

Di seguito trovate (in sintesi) i 12 punti

1. MAI PIÙ PRECARI NELLA SCUOLA
Un piano straordinario per assumere 150 mila docenti a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie ad Esaurimento.

2. DAL 2016 SI ENTRA SOLO PER CONCORSO
40 mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. D’ora in avanti si diventerà docenti di ruolo solo per concorso, come previsto dalla Costituzione. Mai più ‘liste d’attesa’ che durano decenni.

3. BASTA SUPPLENZE
Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze, dando agli studenti la continuità didattica a cui hanno diritto.

4. LA SCUOLA FA CARRIERA: QUALITÀ, VALUTAZIONE E MERITO
Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof. su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in più grazie ad una carriera che premierà qualità del lavoro in classe, formazione e contributo al miglioramento della scuola. Dal 2015 ogni scuola pubblicherà il proprio Rapporto di Autovalutazione e un progetto di miglioramento.

5. LA SCUOLA SI AGGIORNA: FORMAZIONE E INNOVAZIONE
Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione attraverso lo scambio fra pari. Per valorizzare i nuovi Don Milani, Montessori e Malaguzzi.

6. SCUOLA DI VETRO: DATI E PROFILI ONLINE
Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti per aiutare i presidi a migliorare la propria squadra e l’offerta formativa.

7. SBLOCCA SCUOLA
Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche più gravose per la scuola. Per abolirle tutte.

8. LA SCUOLA DIGITALE
Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Disegnare insieme i nuovi servizi digitali per la scuola, per aumentarne la trasparenza e diminuirne i costi.

9. CULTURA IN CORPORE SANO
Portare Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia dell’Arte nelle secondarie, per scommettere sui punti di forza dell’Italia.

10. LE NUOVE ALFABETIZZAZIONI
Rafforzamento del piano formativo per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Competenze digitali: coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria. Diffusione dello studio dei principi dell’Economia in tutte le secondarie.

11. FONDATA SUL LAVORO
Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, estensione dell’impresa didattica, potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale.

12. LA SCUOLA PER TUTTI, TUTTI PER LA SCUOLA
Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF), renderne trasparente l’utilizzo e legarlo agli obiettivi di miglioramento delle scuole. Attrarre risorse private (singoli cittadini, fondazioni, imprese), attraverso incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Chiamparino: su Reschigna e Cerutti ci metto la faccia

Sergio Chiamparino
Sergio Chiamparino

“Sarei stato un’opportunista politico se, per salvare la mia faccia, avessi deciso di sacrificare quella dei miei collaboratori”. Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, torna a parlare in Consiglio regionale della Rimborsopoli piemontese per cui la procura ha chiesto l’imputazione coatta per il vicepresidente Aldo Reschigna e per l’assessore Monica Cerutti. “Vorrei che fosse chiaro – sottolinea Chiamparino – che accanto alla faccia dei due assessori c’è la mia. Questa non è una affermazione retorica, ma una valutazione di tipo personale che alla mia età, permettetemi, prevale su tutto. Io sono profondamente convinto – ribadisce – della loro assoluta onestà e correttezza”.

Non ravvisa contraddizioni, il governatore, tra quanto affermato in campagna elettorale, con i proclami su trasparenza e legalità, e la situazione odierna che vede alcuni esponenti dell’esecutivo e il principale partito della coalizione, il Pd, sotto la morsa della giustizia. “Sono convinto della loro correttezza. Sono pronto a rispettare le sentenze della magistratura ma non è detto che concorderò”, aggiunge, sottolineando che il Piemonte “ha bisogno di stabilità”. “In questo momento il Piemonte ha bisogno di stabilità politica, di grandi segnali forti. Questo è il momento della trasparenza – ha sottolineato – del rispetto della legge e delle regole, ma anche del rispetto delle persone che sono impegnate in prima fila per far ripartire il Piemonte. Abbiamo davanti una fase difficile – ha ricordato il presidente del Piemonte – la situazione è critica. Non mi sono mai dilungato a cercare responsabilità, ma 2,5 miliardi di deficit pesano come un macigno”.

“Il presidente è ancora convinto, così come sei mesi fa, di poter rappresentare la legalità in Piemonte?”. Lo ha chiesto Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia, nel corso del dibattito. “Sia ben chiaro, la mia posizione è sempre la stessa, estremamente garantista – ha aggiunto l’esponente azzurro –. Sono convinto, personalmente, che tutti i soggetti coinvolti potranno provare la propria innocenza. Resta però l’incongruenza della posizione di Chiamparino che per sei mesi ha fatto campagna elettorale su questo tema e oggi dichiara l’esatto opposto. Non è possibile avere due verità e recitare due parti nella commedia. Dove sono finiti gli striscioni srotolati in questo Consiglio Regionale dove il Pd sbeffeggiava i consiglieri che negli scorsi mesi erano finiti nel ciclone giudiziario e mediatico?”. Infine Pichetto ha toccato l’altro tasto dolente, quello delle presunte irregolarità nella raccolta delle firme: “Se venisse provato che sono avvenute delle irregolarità, l’atteggiamento del centrosinistra saranno le dimissioni così come venivano richieste al centrodestra nella passata legislatura? O verrà cambiata nuovamente la propria opinione perché al tavolo degli imputati non ci sono più gli avversari politici? Il tempo è sempre galantuomo, sono soddisfatto che oggi il centrosinistra abbia cambiato idea e abbia assunto le nostre posizioni che fino a ieri criticava”.

Dimissioni di Damiano Tradigo: le reazioni del sindaco e del PD

verbaniaIn merito alle dimissione dell’assessore Damiano Tradigo riportiamo le dichiarazioni del sindaco di Verbania Silvia Marchionini e del segretario del circolo PD di Verbania Riccardo Brezza.
Le dimissioni sono state respinte con mia lettera, in qualità di sindaco, e domani proporrò alla Giunta di confermare questa posizione. Ritengo immotivata la rinuncia (l’assessore ha sempre approvato ogni atto deliberativo finora assunto senza alcuna opposizione) e si superano le insufficienze e gli spigoli di ciascuno di noi, mantenendo la determinazione, la capacità di confronto nel prendere le migliori decisioni per Verbania; questo ci hanno chiesto i cittadini”. E ribadisce: “Auspico che ritiri le dimissioni”. Anche il Pd cercherà di ricucire, come spiega il segretario cittadino Riccardo Brezza, che si limita a commentare: “Questa sera  (ieri) riuniamo la segreteria per confrontarci con Marchionini, certamente è nostra intenzione trovare una soluzione positiva per tutti”. In merito alle motivazioni Brezza aggiunge: “Tradigo non ha voluto rendere pubblici i contenuti della sua lettera perciò non posso commentare”.

Ufficio Stampa

Centro Eventi a Verbania: le indicazioni del PD

centro eventi multifunzionale
Progetto Centro Eventi Verbania

Pubblichiamo il documento presentato dal PD in commissione Lavori Pubblici sul tema CENTRO EVENTI MULTINFUNZIONALE (CEM).
Il gruppo consiliare PD in condivisione con la Segreteria cittadina del Pd, ha esaminato approfonditamente gli aspetti tecnico-progettuali e gestionali del Cem, muovendo dalla situazione di cantiere ad oggi esistente. Pur prendendo atto dell’esistenza di qualche possibilità di modifica della struttura in corso di realizzazione,  si riscontrano fondate preoccupazioni legate alla gestione e all’utilizzo del Cem.

Si sottolineano pertanto i seguenti punti:

1. A causa della sua localizzazione decentrata e marginale rispetto ai luoghi di aggregazione e fruizione sociale della città (centro storico e area commerciale di Intra, “cerniera urbanistica” p.zza Mercato-terzo ponte-S. Anna), il Cem è destinato a “vivere” soltanto in occasione degli eventi che potranno trovarvi adeguata collocazione (ad oggi è realistico pensare a un utilizzo di 50/70 giornate/anno). E’ dunque molto elevato il rischio di precoce e accelerato deterioramento, in mancanza di una fruizione continuativa “di presidio” che limiti il più possibile il sostanziale “abbandono” della struttura per lunghi periodi.

2. L’analisi dei contenuti progettuali in corso di esecuzione e di realizzazione ha rivelato l’assenza di spazi, ambienti e strutture in grado di sostenere la destinazione “congressistica” e “fieristica” del Cem, alla quale il Piano Finanziario di Gestione approvato dalla maggioranza di Destra nel novembre 2011 affidava il compito di sostenere finanziariamente la struttura (affidamento del segmento a terzi con canone a favore del Comune di 72.000 € annui e con previsione già al primo anno di attività di 74 eventi per 344.000 € di ricavi). La stessa analisi progettuale ha poi evidenziato l’inadeguatezza del ristorante, situato in spazi angusti al terzo piano di uno dei “sassi”, a corrispondere alle previsioni del già citato Piano Finanziario del 2011 (s’ipotizzava la presenza nel ristorante di 40 persone al giorno per 300 giorni all’anno con spesa di 22 € cadauna e 50 avventori giornalieri di bar e servizi a pagamento della spiaggia per 200 giorni con una spesa pro-capite di 8 €; totale: 344.000 € all’anno, esattamente come la gestione di congressi e fiere, con incasso da parte del Comune di 81.000 € all’anno di affitto da un gestore esterno).

3. Restano da chiarire e da approfondire alcune importanti questioni legate all’impiantistica per l’approvvigionamento energetico (pompe di calore con scambio termico diretto con il lago attraverso lo scavo di un pozzo; conseguimento di certificazione energetica Casa Clima, valutazione dei costi effettivi di fornitura di energia elettrica, sezionabilità dell’impianto in caso di utilizzo parziale delle aree e/o di utilizzi diversi di natura continuativa, come ad esempio quelli che potrebbero derivare dall’inserimento dei servizi della biblioteca nella struttura);

4. E’ emersa la necessità di un reale coinvolgimento delle numerose e qualificate realtà associative che in città operano nel settore artistico e culturale, ponendo rimedio all’esclusione di questi soggetti dalla fase di predisposizione del progetto definitivo del Cem per espressa volontà della Giunta Zacchera (il progetto definitivo di piazza F.lli Bandiera era stato invece costruito con il coinvolgimento continuo delle associazioni teatrali, culturali e artistiche).

Dunque, premesso quanto sopra, si propongono alcune verifiche in grado di far chiarezza sulle reali possibilità adottabili per  realizzare il completamento dell’opera nel modo più funzionale possibile e di seguito alcune eventuali proposte da valutare in sede di commissione:

– verificare la possibile di ricollocare alcuni dei servizi della biblioteca in alcuni spazi cem con funzione di “presidio”;

– verificare attraverso società specializzate nella gestione della congressistica l’adeguatezza o meno degli spazi cem a sostenere i segmenti della congressistica e della ristorazione nei termini dimensionali ed economici indicati nel Piano Finanziario e di Gestione del 2011;

– verificare opportunità di coinvolgere le realtà associativo-culturali della città in una gestione integrata delle singole attività imperniata sul cem;

– verificare le condizioni di adeguatezza tecnica e gestionale dell’impiantistica finalizzata all’approvvigionamento energetico della struttura.

– Eventuali semplificazioni delle strutture mobili.

– Dimensionamento sale ed eventuali spazi per attività associazioni.

– Parco urbano integrato con quello di Villa Maioni.

– Parco come luogo per eventi all’aperto.

– Parco giochi per bambini.

– Conservazione e/o potenziamento della funzione spiaggia ed eventuali attrezzature sportive.

– Eventuale  nuovo parcheggio auto, parcheggio autobus, collegamento trasporti pubblici.

– Contesto da armonizzare (spiaggia, cantieri, caserma Carabinieri, porto turistico, collegamento con Intra, passerella, v. Valgrande Martiri, P.zza F.lli Bandiera, piste ciclopedonali).

Segreteria PD Verbania
Gruppo consiliare PD