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Esternalizzazione del forno crematorio

flaimIl via libera di mercoledì 23 settembre del Consiglio Comunale alla esternalizzazione del forno crematorio ubicato al cimitero di Pallanza è la conclusione di un ragionamento che prende atto da un lato della necessità di investire in maniera importante su una seconda linea, tecnologicamente avanzata, destinata a sostituire quella esistente (avviata a fine servizio e con crescenti problemi di tenuta tecnica e ambientale) nonché dell’opportunità di migliorare in maniera significativa l’offerta di spazi deputati ai servizi annessi al forno (sala commiato, camera delle celle frigorifere, ecc..); dall’altro della difficoltà di reperire fondi attraverso l’indebitamento per effettuare investimenti (causa un patto di stabilità fortemente limitante).

In funzione della scelta del Consiglio, la Giunta valuterà l’affidamento tramite project financing.

Attraverso questo strumento del Codice degli Appalti sarà selezionata la proposta di finanza effettuata dal soggetto privato che avrà convinto di più in termini di: investimento nella realizzazione dell’opera; proposta di gestione della stessa; riconoscimento al Comune di entrate attraverso il versamento di parte dei ricavi effettuati; contenimento dell’impatto ambientale; mantenimento, nonché eventuale incremento, della forza lavorativa coinvolta attualmente nel servizio.

Oggi il forno crematorio è  un’opera che funziona in parte (problemi tecnici ne hanno ridotto fortemente le attività) producendo oltre i suoi costi  ma andando a trovarsi  avanti ad un deterioramento progressivo e un impatto ambientale crescente mentre l’offerta privata dei forni crematori si modifica e fa della specializzazione e di alte competenze tecniche i pilastri per resistere nel tempo.

Quindi la domanda è: il Comune deve investire direttamente in opere ad alto impatto tecnologico (con i limiti dettati dalla difficoltà ad indebitarsi) e nel reclutamento e nella formazione di personale specializzato, o sapere mettere le condizioni perché le imprese investano da noi dando in cambio ritorni di natura sociale (lavoro)  ed economica (pagamento dei diritti sui ricavi)?

Entrambe le possibilità meritano attenzione e considerazione.

La prima soffre di un punto di partenza svantaggiato: i rischi legati alla finanza pubblica messa alle strette e la necessità di sviluppare un settore che si modifica fortemente nel tempo senza avere, al momento, le stesse competenze del privato. La seconda ci convince perché offre la visione di un Comune che, delegando la gestione alle imprese, libera risorse (soprattutto umane) per la programmazione ed il controllo delle attività sul territorio.

Su questo vogliamo concentrare l’attenzione e plasmare quella che potrà essere la macchina comunale del futuro. Un soggetto che investe nei processi organizzativi e informatici nonché nel reclutamento e nella formazione di personale specializzato allo scopo di divenire un organismo amministrativo sempre più capace di sviluppare opportunità nel rispetto di regole condivise e verificate.

Quello del forno crematorio, storicamente assicurato ai cittadini verbanesi e non solo, riteniamo sia un servizio di cui non dovere privarci. La gara dovrà porre paletti favorevoli alla migliore collocazione sul mercato. Da qui partono la programmazione ed il controllo e qui, insieme all’amministrazione, vogliamo contribuire ad assicurare il processo migliore possibile.

Davide Lo Duca
Capogruppo Pd Verbania