Vista la manifesta volontà dell’amministrazione Giro, di non rendere partecipe e informata , non solo la minoranza consigliare ma l’intera cittadinanza, sulle scelte riguardanti la modifica del progetto del
Nuovo Palazzetto dello Sport con piscine, il Gruppo Consigliare Insieme per Gravellona ha ufficialmente richiesto con una lettera l’intervento del Prefetto Dott. Giorgio Zanzi.
Questa iniziativa è parsa inevitabile dopo l’ inaccettabile trattamento riservato ai consiglieri di opposizione che hanno inutilmente richiesto per mesi la convocazione della Commissione dei Lavori Pubblici per discutere con i tecnici incaricati dell’intera questione. La preoccupazione si è accentuata quando nelle ultime settimane il Sindaco ha espresso la volontà di rescindereunilateralmente il contratto con l’impresa costruttrice senza offrire nessuna concreta alternativa progettuale e finanziaria.
Visto l’ avanzato stato di costruzione del palazzetto noi riteniamo tale scelta oltre che un salto nel buio, un vero suicidio, uno spreco di denaro pubblico in tempi di crisi .
Cambiamenti di questa portata devono avvenire nella massima trasparenza e informazione, con la condivisione dei cittadini che hanno più volte espresso un forte gradimento per la costruzione di una piscina pubblica coperta.
Ribadiamo la necessità di allargare la discussione all’intera città con l’indizione di un referendum ma l’Amministrazione sembra temere il confronto con la gente.
In allegato la lettera inviata a S.E. il
Prefetto Zanzi.
Il Gruppo Consigliare Insieme per Gravellona
Gentile SignoreS. E. Dott. Giorgio Zanzi
Prefettura del Verbano Cusio Ossola
La Città di Gravellona Toce da alcuni anni, per effetto della sua baricentricità provinciale, è stata investita da un forte sviluppo urbanistico in cui, opere private e pubbliche hanno vistosamente modificato l’assetto urbano, specie delle aree centrali e adiacenti le principali arterie statali.
Tra questi interventi si conta la più importante opera pubblica ospitata sul territorio comunale da decenni: il costruendo Palazzetto dello sport polifunzionale. Questa struttura, compresa nelle opere di accompagnamento delle Olimpiadi invernali 2006 finanziate dalla Regione Piemonte ha registrato dal 2003 ad oggi una storia progettuale e realizzativa molto travagliata, per effetto di molte cause, tanto che ad oggi non risulta ancora completato.
Nella veste di amministratori della Città di Gravellona Toce che si presero carico dell’opera suddetta dal 2004 al 2009 ci mettiamo a Sua disposizione per illustrare nei dettagli il difficile e tortuoso iter che ha portato alla definizione del progetto definitivo sul quale si sono affidati i lavori di costruzione alla Ditta C.E.R. (Consorzio Emiliano Romagnolo) nel novembre 2007.
In pieno accordo con la Regione Piemonte il progetto iniziale che prevedeva la costruzione di una struttura con capienza di 5.300 posti (All. 1)è stato ridotto successivamente ad un complesso sportivo multidisciplinare con circa 1.500 posti per il pubblico e l’inserimento di due piscine coperte. Questa scelta fu dettata da un lato dall’esigenza di abbattere gli eventuali costi di gestione della struttura che sarebbe stata da lì a poco totalmente a carico dell’Ente proprietario e dall’altro da una diffusa richiesta della popolazione di una struttura per praticare gli sport acquatici.
All’indomani dell’elezioni comunali del giugno 2009, che ha visto l’avvicendarsi alla guida della città l’attuale Sindaco Sig. Massimo Giro, si è manifestata da subito la volontà della sua Amministrazione di abbandonare parte del progetto approvato, relativamente alla costruzione delle due piscine coperte, al fine di destinare quell’area interna al complesso sportivo per la costruzione di uno spazio atto ad ospitare attività congressuali e fieristiche. Contestualmente si è più volte affermato la volontà di operare un ampliamento del Palazzetto polifunzionale per portarlo a contenere 2.000 posti, sulla base di verifiche e perizie fatte dai progettisti e dai tecnici collaudatori nominati dall’Ente.
La nostra azione di difesa del progetto di Palazzetto polifunzionale, la cui costruzione era arrivata alla posa del tetto di copertura e alla gettata delle vasche natatorie in cemento armato, è scaturita da preoccupazioni in merito al pericolo di levitazione dei costi dovuta ad una tardiva e costosa operazione di variazione della destinazione d’uso di un’opera in avanzato stato di costruzione. Perciò si è promossa nell’autunno 2009 una raccolta di firme tra la popolazione a difesa della costruzione delle piscine che ha avuto un buon successo a conferma di quanto questo servizio fosse atteso dai cittadini.
Non avendo l’Amministrazione comunale minimamente tenuto conto di questa forma di richiesta si è deciso di sfruttare le prerogative di partecipazione popolare offerte dagli Artt. 69 e 69-bis dello Statuto comunale richiedendo formalmente il 03.05.2010 (All. 2) l’attivazione delle procedure atte ad indire un referendum sul tema.
Nel frattempo le dichiarazioni a mezzo stampa del Sindaco hanno decisamente confermato l’intenzione di lavorare alla costituzione di un Ente Fiera per la gestione di uno spazio fieristico-congressuale all’interno di una struttura sportiva con conseguente rescissione unilaterale del contratto e liquidazione di un risarcimento a favore della Ditta costruttrice così come previsto dal T.U. degli appalti (D.lgs. 163/06 ss.mm.ii.).
Tutte queste vicende sono state oggetto di interpellanze presentate dal nostro Gruppo Consigliare al fine di conoscere nel dettaglio gli elementi tecnici su cui poggiano scelte di questa portata ma ad oggi non siamo in grado di delineare con chiarezza lo stato dell’opera che a nostro avviso si sta complicando in modo preoccupante.
Ad aggravare la situazione e a limitare le legittime prerogative di controllo del gruppo di minoranza su decisioni di tale portata si aggiunge la mancata convocazione della Commissione dei Lavori Pubblici richiesta il 17.05.2010 (All. 3 – Prot.n. 6349) in palese contrasto con il termine di 15 gg. previsto dall’Art. 12 del Regolamento del C.C. (All. 4), senza che nessuna comunicazione ufficiale sia mai pervenuta a distanza di tre mesi. A stessa sorte sembra destinata la convocazione della Commissione Consiliare Statuto e Regolamento che come da comunicazione del 01.06.2010 (All. 5 – Prot. n. 7035) dovrebbe provvedere ad esaminare la bozza di Regolamento per la disciplina attuativa del Referendum.
Per tutti i motivi sopraesposti, la cui estrema sintesi ci auguriamo abbia comunque offerto tutti gli elementi utili ad una valutazione della vicenda, formuliamo ufficialmente la richiesta di un Suo gentile interessamento, al fine di vedere riconosciute e rispettate totalmente, dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Sig. Massimo Giro, le prerogative e le funzioni attribuite alle minoranze e alle Commissioni Consiliari permanenti quali articolazioni del Consiglio Comunale.
Nel ringraziare vivamente per la gentile attenzione concessa cogliamo l’occasione per porgere ossequiosi saluti .
I Consiglieri del gruppo “Insieme per Gravellona
Anna Di Titta
Ernesto Meazza
Giovanni Morandi
Gravellona Toce, lì 31 agosto 2010
Un milione e 400 mila firme, raccolte in meno di tre mesi, a sostegno del referendum contro la privatizzazione forzata dell’acqua. Un primo risultato il Forum italiano dei movimenti per l`acqua l’ha già ottenuto: con centomila firme in più di quello sul divorzio del 1974 è il referendum con il maggiore sostegno popolare della storia italiana. Segno che l’argomento è sentito e suscita un sentimento , largo e diffuso, d’indignazione civile. Questa valanga di firme , stipate in scatoloni negli uffici del vecchio Palazzo di Giustizia di Roma, sede della Cassazione, sono ben più che sufficienti ( ne bastano 500 mila e ce ne sono tre volte tanto) e la Consulta , entro febbraio, dovrà dire se i quesiti sono ammissibili e , quindi, indicare i termini della consultazione elettorale. Dato tutto ciò per scontato, bisogna anche dire che in questa giustissima battaglia lo strumento referendario da solo non basta. E’ inadeguato sia per la scarsa efficacia dimostrata negli ultimi anni (24 referendum persi su 24 negli ultimi 15 anni per mancato quorum) , sia perché sua natura abroga leggi senza definirne di nuove e più efficaci. Accanto alla spinta referendaria occorre formulare una proposta complessiva di gestione del servizio idrico integrato, con un progetto di legge di riforma che coinvolga amministratori locali e cittadini e che metta al centro la risorsa acqua per sua natura pubblica, da rendere disponibile a tutti e da preservare. Il Pd è su questa lunghezza d’onda e fa bene.Non si può dare maggiore equilibrio e razionalizzazione alla gestione dell’acqua (che è, ricordiamocene, un bene scarso ) con la privatizzazione e con l’espropriazione di ogni potere decisionale da parte degli enti locali. l’acqua è necessariamente un bene pubblico e lo sono anche le infrastrutture del servizio idrico che vanno gestite con criteri di efficienza ed economicità, secondo logiche industriali in grado di assicurare costi sostenibili e qualità del servizio. Temi dei quali, nel recente passato, mi sono occupato direttamente, come amministratore dell’allora Acque Cusio SpA. Per questo sono convinto che si possa far molto per prelevare e gestire l’acqua secondo criteri efficienti, assicurando la migliore manutenzione delle reti di distribuzione, combattendo ogni forma di spreco, garantendo tariffe eque. Si può fare con regole e norme certe, in sintonia con lo spirito del referendum. Serve un disegno riformatore che riparta dall’ispirazione positiva della legge Galli, ancora non del tutto attuata a distanza di sedici anni, riconosca e valorizzi il ruolo fondamentale degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio, porti alla realizzazione degli investimenti necessari per migliorare il servizio idrico integrato ( stimati , in tutt’Italia, in circa 60 miliardi di euro), preservando i corpi idrici e garantendo la depurazione anche a quel 34% di popolazione non ancora servita.
“Sorella Acqua”. È questo il titolo della Manifestazione/
Segnaliamo l’ultimo appuntamento politico che si svolgerà nello Spazio Dibattiti alla Festa Nazionale Democratica sulla montagna a Villadossola,
Organizzata dal Partito Democratico – Circoli di Villadossola e Domodossola – si svolgerà a Villadossola dal 5 al 16 agosto 2010, presso l’area feste La Lucciola l’appuntamento con la festa nazionale del PD sulla montagna.
Rinnovo delle concessioni idroelettriche e utilizzo delle acque per uso energetico nei territori montani: le proposte del PD per un federalismo reale.