I VERI CONTI DELLA PROVINCIA DEL VCO E IL GOVERNO LETTA

“In una dichiarazione resa a “La Stampa” di sabato, il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, on. Valerio Cattaneo, con riferimento alla vicenda della crisi di bilancio della Provincia del VCO mi chiama in causa adombrando una assenza di impegno sul tema.
Non intendo aprire polemiche con il Presidente Cattaneo, ma solo chiarire i termini della questione a beneficio del diritto dei cittadini alla effettiva conoscenza della situazione.
Il governo Monti, con la “spending rewiew” realizzata dal commissario Bondi, aveva determinato una serie di tagli ai trasferimenti statali a favore della Provincia del VCO, in data 8 aprile 2013 con il decreto legge 35 riducendo il fondo sperimentale di riequilibrio di € 10.970.522 nei confronti della nostra provincia.
Immediatamente, in data 16 aprile 2013 con interpellanza n° AC-20130416120514 il sottoscritto segnalava al Ministro dell’Economia in ordine la sproporzione del tagli, sottolineando come il sistema dei consumi intermedi adottato dal Governo ai fini della determinazione del quantum delle riduzioni non teneva in considerazione i costi di gran lunga maggiori che una Provincia come il VCO, interamente montana, deve sopportare rispetto ad altre province territorialmente più favorite, oltre ad esser sperequato avendo inserito nella previsione delle voce condivisibili alcune tipologie (formazione professionale, trasporti, rifiuti) dimenticandone altre che avrebbero inciso diversamente (quali le spese per l’edilizia scolastica, il sociale, l’agricoltura).
In data 28 aprile il governo Letta entrava in carica, subentrando al gabinetto Monti, e questo aspetto del taglio eccessivo e sproporzionato al VCO veniva dal sottoscritto segnalato direttamente al nuovo premier Letta e al ministro Delrio.
Ciò portava in data 30 ottobre 2013 all’emanazione da parte del governo del Decreto n. 125 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. (13G00169) (GU Serie Generale n.255 del 30-10-2013)”
Tale decreto ridetermina il taglio alla Provincia del VCO, stabilito nella cifra di 6.737.000 €, con una riduzione di taglio pertanto di 4.233.522 €.
Le cose successivamente emerse a seguito di ciò non possono riguardare lo scrivente, ma la responsabilità di altre amministrazioni.
E’ emerso, infatti, che la Provincia del VCO non aveva (a mio avviso inspiegabilmente) considerato l’entità del taglio già disposto dal DL 35/2013, e cifrava “zero” la voce “tagli trasferimenti statali” e pertanto non sono giustificati gli attacchi di chi sostiene che il taglio sia giunto all’ultimo minuto e senza alcun preavviso.
E’ emerso, altresì, che i tagli disposti dalla Regione Piemonte alla Provincia del VCO sono di dimensioni rilevanti e decisive, si pensi solo al settore del trasporto pubblico locale e o della formazione professionale.
E’ emerso, infine, che addirittura sembrerebbero essere iscritte nel bilancio come residui attivi della Provincia del VCO le risorse finanziarie del ristorno dei canoni idrici (quelli delle famose magliette “Cota 4- Bresso 0”) che non risultano nei residui passivi del bilancio della Regione Piemonte.
Se solo sommassimo quest’ultima voce (8 milioni) ai tre milioni di taglio quest’anno sulla formazione professionale, avremmo la cifra di taglio da Torino nei confronti di Verbania di 11 milioni.
Avendo premesso che non è mia intenzione fare polemiche, non esprimo in questa sede giudizi sulla vicenda, se non il fatto che come si può facilmente constatare il sottoscritto non si è sottratto dal fare la propria parte e non giova a nessuno aprire fronti polemici per tentare di distogliere l’attenzione da una realtà oggettiva che è sotto gli occhi di chi la vuole vedere fatta di disimpegno netto ed evidente da parte dell’amministrazione regionale nei confronti della Provincia del VCO alla quale occorre urgentemente porre rimedio”.

On. Enrico Borghi

I Risultati delle convenzioni di circolo

Si sono svolte dall’ 8 al 15 novembre le convenzione dei circoli del PD del VCO, come da percorso congressuale.
All’ordine del giorno la discussione e il voto (riservato ai soli iscritti) per la selezione dei candidati nazionali che parteciperanno alle Primarie dell’8 dicembre.
Ecco i risultati:
Hanno espresso un voto valido 307 dei 793 aventi diritto (il 38%)
A Cuperlo sono andati 115 voti, 111 a Renzi, 78 a Civati e 3 a Pittella. 

Il coordinatore provinciale della mozione Cuperlo, Marco Travaglini, ha dichiarato:

“È un risultato importante perché assolutamente non scontato, merito della passione di chi, donne e uomini, non hanno rinunciato ad esprimere il proprio punto di vista pur non contando su tanti autorevoli esponenti del Pd che, legittimamente, hanno fatto scelte diverse. Abbiamo scelto di parlare di cose concrete, partendo dalla crisi con cui facciamo i conti ogni giorno,indicando i principi sui quali fondare una diversa cultura politica del PD, della sinistra e descrivendo il profilo del partito che vogliamo.
E’ stato, è, un dibattito utile. Abbiamo raccontato la nostra visione e, con umiltà, ascoltato voci e bisogni che spesso vivono fuori da noi. Credo che tutti, alla fine, usciremo da questo percorso arricchiti in ogni senso, ma soprattutto avremo raccolto i semi di quell’alternativa – di quel nuovo centrosinistra – che dovrà candidarsi a guidare l’Italia per i prossimi anni e che si misurerà in tanti comuni del VCO già nelle prossime elezioni amministrative di primavera”

 

Porto turistico: il punto è quello di reperire altre risorse

Porto turistico e piste ciclabili fanno parte dello stesso “sistema” , insieme a lungolaghi, parchi, CEM (sì, anche lui ne farà parte, ci piaccia o non ci piaccia). E un sistema che abbia il lago come carattere peculiare deve avere un porto turistico e deve avere dei percorsi ciclopedonali degni di questo nome.
Si tratta di due elementi correlati e complementari, non alternativi, fondamentali per una fruibilità complessiva. Non credo pertanto che la soluzione possa essere quella di trasferire i finanziamenti destinati a un intervento a favore di un altro. Comprendo le emergenze e sotto gli occhi di tutti sono i mancati interventi dopo la tromba d’aria dello scorso anno. Ma qui la situazione è differente.
Non si tratta di stornare una parte delle risorse destinate al contestatissimo CEM; il punto è piuttosto quello di reperire altre risorse, pubbliche e private. Potrebbero derivare dai fondi destinati alle opere complementari alla bonifica Enichem, ma quantificazione e tempi sono quanto mai incerti e indefiniti. Impossibile pertanto farci conto, più opportuno verificare quanto prima l’esistenza di risorse disponibili da parte di Comune e Regione
Riguardo le risorse destinate al Programma Territoriale Integrato del VCO occorre considerare che sono state ulteriormente ridotte con la DGR 6-6408 del 30.09.2013. La cifra a disposizione, già ridotta a 4.800.000 nella rimodulazione dell’aprile 2012, ammonta oggi a 2.301.391 euro. L’utilizzo di tali fondi sarà prossimamente oggetto della trattativa con i soggetti destinatari originariamente individuati. Inevitabilmente i 2.400.000 euro (cui sommare i 500 di contributo comunale) destinati al finanziamento di due dei quattro lotti previsti per la pista ciclabile Fondotoce-Suna subiranno una riduzione.
Rimarrebbe quantomeno la possibilità di avviare un’opera fondamentale e strategica, da tempo richiesta e sollecitata da più parti. Quanto sarebbe possibile invece realizzare a favore del porto turistico con le somme disponibili è ancora difficile da definire in assenza non solo di un progetto ma addirittura di una precisa valutazione dell’accaduto.
È opportuno evitare affrettati giudizi falsati da eccessiva semplificazione e informazioni parziali. Fondamentale invece intervenire con tempestività senza abbandonarsi alla sterile polemica della ricerca di colpe e colpevoli. Responsabilità ce ne sono certamente e vanno appurate; sarà in primo luogo la Magistratura a verificarle ed eventualmente a perseguirle.
Alla politica compete in questo momento trovare una soluzione che restituisca a Verbania il porto turistico, e far tesoro di quanto accaduto per evitare il ripetersi degli errori che evidentemente ci sono stati. Errori tecnici e progettuali , manutentivi e gestionali. E la prima questione è quella di dare risposta certa ai principali interrogativi sollevati.
La collocazione. Il porto turistico, elemento essenziale del “sistema lago”, ha bisogno di notevoli spazi da destinare ai servizi a terra. Impensabile realizzarlo altrove. Si pensi alla sola dotazione di parcheggi, inimmaginabile altrove. Si è trattato per di più del ripristino e della restituzione alla città di uno spazio decisamente degradato (molto più dell’arena oggi smantellata). I nostri vecchi mai avrebbero costruito lì un porto! Si dice ora. Vero, ma non avevano certo i mezzi di oggi.
Però è successo quel che è successo. Perché? Si dice di un moto ondoso particolarmente sostenuto ma non certo uno tsunami, era prevedibile? Dimensionamento e tecnologia costruttiva inadeguati? Mancata manutenzione? Errata progettazione? A queste domande deve dare risposta chi ne ha le competenze. Si faccia il più presto possibile. Credo debba essere il Comune a dare l’incarico, se non altro per conoscere le sorti di un suo bene. Sarà anche l’occasione per comprendere a quanto potrebbero ammontare i costi di ripristino.
Perché di ripristino si tratta. I servizi a terra rappresentano una parte consistente dell’intera opera, anche dal punto di vista economico. E non hanno subito alcun danno. Sarebbe follia sprecare quel patrimonio. Esistono privati interessati ad intervenire? Non mancano certo le procedure per verificarlo e per favorirne l’intervento.

Occorre però fare in fretta e bene. Temo molto la caduta di immagine. Ristabilire le condizioni di sicurezza e affidabilità è indispensabile. È successo un incidente, un grave incidente, ma si è presto provveduto a ricostruirlo meglio di prima. Questo si deve ricordare di Verbania.

 Diego Brignoli

Scuole professionali: Reschigna una situazione inacettabile

La condizione delle agenzie formative professionali che operano nel VCO, con il rischio concreto che non siano in grado già da questo mese di pagare gli stipendi, è inaccettabile. La formazione è una delle chiavi fondamentali per il superamento della grave crisi che attraversiamo da tempo, tutti lo dicono, ma la Regione non pratica le politiche necessarie per mantenerla e potenziarla. 
Già da una settimana ho interessato alla vicenda l’assessore competente, Gilberto Pichetto, spingendo perché venissero trovate in fretta le risorse necessarie. Ora l’assessore mi ha fatto sapere che entro la fine del mese di novembre dovrebbero essere dati alle Province, che hanno la gestione diretta della Formazione professionale, risorse per 130 milioni di euro, di cui 4,5 milioni per il VCO.  
Rappresenterebbero una boccata di ossigeno importante per la sopravvivenza anche nel VCO di un sistema di formazione professionale indispensabile per poter guardare al futuro con un minimo di speranza.

Al via le convenzioni dei circoli aperte agli iscritti: quando, dove, come

Cliccando a questo link trovi tutte le date delle convenzioni dei circoli del PD VCO, dove tutti gli iscritti 2013 (e quelli 2012 che rinnovano la tessera) possono confrontarsi e votare, come da percorso congressuale, per la selezione dei candidati alle primarie.
Le riunioni di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico.
Partecipano con diritto di parola e di voto alle riunioni di Circolo tutti coloro regolarmente iscritti fino al termine delle operazioni di voto.

In apertura delle riunioni di Circolo, su proposta del segretario del Circolo stesso, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che garantisca la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. In apertura delle riunioni di Circolo vengono presentate le linee politiche collegate ai candidati, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione, entro un tempo massimo di 15 minuti.
Le modalità e i tempi di svolgimento delle riunioni di Circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.
Le riunioni di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico.
Si vota vota per la selezione dei candidati per le primarie.

La commissione per il congresso 

UNA CLASSE DIRIGENTE PER VERBANIA

La città di Verbania è precipitata in un crisi amministrativa senza precedenti, con le dimissioni del Sindaco e la fine della Giunta di Centro destra. Agli inizi del mandato avevano promesso una “palingenesi” tale da determinare la trasformazione totale della città: è pertanto evidente il fallimento di quell’esperienza. 

Tuttavia. Il nostro Paese è immerso in una recessione economica che sta provocando risultati devastanti nel suo corpo sociale e la priorità è il contrasto all’impoverimento complessivo (a partire dai servizi garantiti). La buona amministrazione è una condizione indispensabile per il governo della città. Non tutto, però, si esaurisce sul piano amministrativo. Verbania deve essere governata da una vera e propria classe dirigente cittadina costituita da un personale politico complessivo.
Occorre sollecitare un ruolo degli imprenditori, un impegno delle categorie (industriali, commercianti, artigiani, albergatori/turismo), delle professioni e del sindacato dei lavoratori. Occorre recuperare le istituzioni bancarie al sostegno dello sviluppo locale, coinvolgendo il sistema della formazione/istruzione.
Un ruolo del giornalismo verbanese (stampa, radio e tv) che oltre a descrivere, attivi inchieste e approfondimenti.
Il Municipio di Verbania è stato per anni il riferimento dei ceti popolari (operai, impiegati, lavoratori autonomi). In esso la comunità cittadina si è a lungo identificata perché i socialisti, i comunisti, i democristiani la rappresentavano e la amministravano. Per questo motivo Verbania ha avuto per decenni una classe dirigente amministrativa, ma non una classe dirigente complessiva. Essa c’era nell’Italia liberale come espressione diretta dell’azione esercitata da una borghesia locale egemone in campo economico e sociale; nel dopoguerra il “potere reale” stava nelle grandi industrie a Milano, nei centri finanziari collegati, nei consigli di amministrazione delle Società nazionali che qui operavano.
Chiuse le grandi fabbriche chi ha guidato il processo di costruzione di una classe dirigente?
Il Comune può tornare a fare la propria parte se il Centro sinistra saprà rispondere alla sfida, anche culturale, del rinnovamento per una convincente proposta di governo complessivo della città.
Che fare?
Scoprire una città comune da parte degli attori economici, finanziari, imprenditoriali, amministrativi, sindacali e di categoria, e costituire assieme un programma di azione condiviso che duri negli anni.
C’è bisogno di un dibattito e di un luogo di confronto. Rivolgiamo la nostra attenzione all’intera cittadinanza e proponiamo le nostre tesi in forma interrogativa. Intendiamo guardare alle nuove professioni, ai commercianti, agli artigiani, alle imprese, alla terziarizzazione economica e sociale, ai lavoratori dipendenti ed autonomi, agli operatori del turismo e della cultura, al volontariato. Guardiamo a tutte le forme, laiche e religiose, di assistenza solidale alla popolazione “storica” e a quella immigrata (con i conseguenti problemi dell’integrazione).
L’organizzazione degli Enti Locali deve affrontare il tema della propria trasformazione, con meno risorse e più complicazioni burocratiche. I Comuni saranno, e dovranno essere!, diversi in futuro, anche nei compiti richiesti ai suoi dipendenti, assumendo sempre più una funzione sussidiaria e di promozione di crescita. Per questo riteniamo indispensabile dare voce, con incontri, alle organizzazioni e alle associazioni, e stare fra i cittadini direttamente (iniziamo il “tour” dalle frazioni periferiche il 9 novembre), con eventi itineranti (il primo il 24 novembre a Pallanza, agli inizi di dicembre a Intra e alla metà di gennaio a Trobaso): è un modo attivo, concreto e dinamico di ricercare un personale politico/amministrativo capace di assumersi, con passione e competenza, la responsabilità di una Verbania protagonista della rinascita territoriale.

Silvia Marchionini-candidata alle primarie di centro sinistra per Verbania
Mail:persilviasindacoverbania2014@gmail.com