Italia – Svizzera, quale futuro? Convegno a Domodossola sabato 25 gennaio

frontalieri-frecciaItalia – Svizzera, quale futuro?
Questo è il titolo dell’incontro pubblico organizzato dal Partito Democratico e dal gruppo Consigliare regionale del PD, campagna di ascolto finalizzata a raccogliere stimoli ed idee in vista del prossimo Forum per il dialogo tra Svizzera ed Italia che si terrà a Berna il 30 e 31 di Gennaio.
Convegno che si volgerà presso la Comunità Montana Valle Ossola, via Romita 13 , Sabato 25 Gennaio 2014, ore 9.30 a Domodossola.
Presiede: Alessandro Chiello, segretario PD Domodossola,
Saluti: Mariano Cattrini Sindaco di Domodossola, Antonella Trapani Segretario provinciale PD, Aldo Reschigna Capogruppo Pd Regione Piemonte,
Introduzione On. Enrico Borghi, Capogruppo Pd commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici,
Contributi di: Maurizio Colombo direttore Camera di Commercio, Giovanni Moretti responsabile progetto Piloti, Omar Bargiga CNA, Marco Cerutti Confartigianato, Dino Caretti Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro, Giovanni Margaroli Presidente LetterAltura, Antonio Locatelli Presidente coord. Provinciale frontalieri, Franco Borsotti in rappresentanza di Cgil, Cis e Uil.

“E’ un incontro di grande importanza – commenta l’On. Enrico Borghi – volto a raccogliere le criticità ed i problemi che il nostro territorio ed i nostri lavoratori frontalieri hanno nei rapporti con la Confederazione Elvetica ma anche gli spunti e le idee che le nostre realtà locali negli anni hanno sviluppato in modo da poter fare sintesi ed arrivare il 30 ed il 31 Gennaio prossimi – continua il parlamentare del PD – all’importante forum che si terrà a Berna, promosso dalle ambasciate svizzere ed italiane, volto alla discussione ed all’approfondimento dei rapporti tra i nostri due paesi in vista del nuovo negoziato che dovrà essere costruito nei prossimi mesi”
“Questa iniziativa- conclude Borghi – è il modo col quale intendiamo creare un canale di informazione e di confronto tra le istituzioni ed il territorio per rendere i cittadini protagonisti in questo momento di cambiamenti e di scelte da assumere”

RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO PER LE SPESE DEI GRUPPI. LA MISURA E’ COLMA, COTA SI DIMETTA!

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del presidente della Regione Piemonte e di 39 consiglieri regionali rappresenta un altro terribile colpo alla credibilità della Regione.
Un colpo mortale per un rapporto già abbondantemente deteriorato con la comunità piemontese, che si aggiunge a quelli determinati dalla vicenda delle firme false, con la conseguente sentenza del Tar, e dall’incapacità della Giunta di governare, certificata ancora una volta solo ieri dalla bocciatura del bilancio da parte dei revisori dei conti.
Cosa aspetta Cota a dimettersi? Cosa ancora deve succedere? Non penserà davvero di andare al Consiglio di stato per allungare il brodo e ritardare il più possibile le elezioni anticipate, solo per poter occupare ancora per qualche mese il potere?
E’ lo stesso Roberto Cota che diceva ai magistrati, nel primo interrogatorio, che non avrebbe potuto restare in carica anche solo con l’ombra di un avviso di garanzia.
Un presidente della Regione può avere una sola parola. Per questo ci aspettiamo e chiediamo che nelle prossime ore Roberto Cota rassegni le dimissioni e agevoli quella che per il Piemonte è una strada segnata con evidente chiarezza: il voto anticipato per rinnovare il governo regionale entro la primavera.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA E GIANFRANCO MORGANDO.

 

Io non sono sola.. forse! Incontro pubblico giovedì 23 gennaio con l’on. Alessia Mosca a Domodossola

donneIl Partito Democratico, circolo di Domodossola, organizza per giovedi 23 gennaio 2014, alle ore 20,30 presso la sede della comunita’ montana valle Ossola, via Romita, a Domodossola, un convegno pubblico sullo stato dei servizi antiviolenza e stalking nel VCO, con la presenza dell’ l’On. Alessia Mosca.
Invito a partecipare rivolto ai cittadini, agli amministratori, alle forze politiche e sociali del VCO, agli organi di informazione, alle scuole ed alle associazioni interessate a questo grave problema.

Programma: 
“IO NON SONO SOLA… FORSE!”: riflessioni sullo stato dei servizi antiviolenza nel VCO.

– Introduzione a cura di Antonella Trapani (segretario provinciale del PD):“gli Sportelli Donna del VCO dal 2008 ad oggi”.
– Interventi di Lilliana Graziobelli (assessore del Comune di Domodossola,ex assessore provinciale alle pari opportunità) su “l’istituzione degli Sportelli Donna nel VCO, come e perchè sono nati, L’antiviolenza oggi sul territorio del Comune di Domodossola” e di Jenny Veronesi (assessore alle Politiche Sociali del Comune di Villadossola) su “violenza sulle donne e stalking: i numeri del fenomeno nel VCO, i servizi antiviolenza nel VCO oggi, il ruolo degli Sportelli Donna, le alternative e prospettive nella nuova Unione dei Comuni”.
– Conclude l’On. Alessia Mosca (parlamentare del PD) su “il decreto legge sul femminicidi, l’immagine delle donne nei media,i centri antiviolenza in Italia e gli Sportelli Donna”. www.alessiamosca.it .

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Ufficio Stampa

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

 

Chiusura posti letto di Continuità assistenziale. Borghi: “Ecco gli atti, De Magistris. Leggili”

borghiLe dichiarazioni rese dal consigliere regionale leghista De Magistris sulla continuità’ assistenziale, nelle quali mi accusa di essermi inventato tutto per scopi di speculazione politica,sono a metà’ strada tra il lunare e l’incredibile.
Sostiene, il De Magistris, che “la realtà’ dei fatti e’ che non è’ stata presa nessuna decisione” in materia.
Peccato che non abbia letto la delibera numero 85-6287 del 2 agosto 2013 con la quale la giunta regionale del Piemonte (pag.7, punto 13) ha disposto la chiusura del vecchio sistema di continuità’ assistenziale.
Continua, il De Magistris, precisando che “la decisione è’ ancora aperta, e nulla e’stato deciso”. Peccato che con lettera prot. 77934 del 20 dicembre 2013 l’Asl 14 (che ha il logo della Regione Piemonte sulla carta intestata, consigliere De Magistris) abbia scritto a tutte le strutture socio sanitarie pubbliche del VCO informandoli che “a far data dal 2 gennaio 2014 saranno attivati presso la Casa di Cura Eremo di Miazzina numero 90 posti letto di Continuità’ Assistenziale a valenza sanitaria, come da DGR 1-6045 del 9 luglio 2013 e ai sensi della DGR 13-1439 del 28 luglio 2011”, e che in forza di tale decisione “dal 1 gennaio 2014 i posti di ricovero presso le RSS che progressivamente si renderanno disponibili per dimissioni dell’ospite sono automaticamente trasformati in RSA”.
Prosegue, il De Magistris, che siamo solo in presenza di “voci messe in giro dalla sinistra”. Peccato che sulla base di queste “voci” siano già’ due i posti di lavoro venuti meno all’Opera Pia Uccelli di Cannobio, a cui si aggiungeranno tra qualche giorno altri 7 alla Lagostina di Omegna e
altri se ne preannunciano a Premosello Chiovenda e Domodossola.
Siamo quindi in presenza di due circostanze oggettive, entrambe gravi.
La prima e’ che le decisioni assunte dalla Regione Piemonte stanno già’ producendo gravi danni all’occupazione locale, e una netta diminuzione del servizio con ripercussioni sia sugli utenti e le loro famiglie sia sui bilanci degli enti assistenziali pubblici. Come, peraltro, confermano in questi giorni le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Regionale, on.Valerio Cattaneo, e dei sindaci dei
comuni interessati.
La seconda e’ che un legislatore regionale non è’ a conoscenza degli atti compiuti dall’amministrazione da lui guidata, e parla senza neanche informarsi.
Lascio ogni commento a chi legge.
Al consigliere in questione, in ogni caso, assicuro il mio impegno sul versante del Fondo Sanitario Nazionale che, grazie al governo Letta, quest’anno per la prima volta da anni non ha conosciuto nessuna diminuzione o taglio, a differenza degli anni d’oro del federalismo tremontian-bossiano in cui si piallavano ad ogni ripresa i fondi per sanità’ e sociale con il sostegno entusiasta della Lega Nord.
Questi sono i fatti, constatabili e oggettivi, e non parole al vento. Quelle le lascio a chi scambia il proprio ruolo di legislatore con quello del propagandista di fazione.
On. Enrico Borghi

Post scriptum: a grave scorno di qualche ex leghista che in queste ore mi attacca pubblicamente, partecipo per la mia attività’ anche a conferenze. Lo faccio perché’ in quelle sedi porto le mie idee e quelle di chi rappresento. Posso capire che chi non ha idee e non rappresenta più’ nessuno sia pieno di dubbi verso tali attività’. Anche per questo e’ gentilmente pregato di farsi da parte per non fare ulteriori danni.

 

Antenna: riconosciuta la bellezza di Dumera pensiamo al suo futuro

antennaChe cosa resta del caso dell’antenna telefonica nella frazione di Dumera a Oggebbio? Una grande lezione di ascolto e comprensione delle istanze di chi vive i luoghi e li conosce bene.
Da quanto emerge dal parere espresso alcuni giorni fa dalla “Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici”, che ha detto no all’antenna, esistono responsabilità oggettive dell’amministrazione comunale che. affidandosi ad una documentazione progettuale definita “sviante sotto diversi profili”, ha consentito la posa dell’antenna pregiudicando, evidenziando al contempo un forte impatto sul paesaggio.
Colpisce la caparbietà con cui si è proceduto. Da una parte, si è paventata la reale possibilità di collocare l’antenna in altro sito, dall’altra si è proceduto senza attendere l’esito degli approfondimenti.
Oggi che l’antenna svetta nel paesaggio diventa insindacabile riconoscerne il forte impatto, la pregiudiziale che impone sull’attrattiva turistica di Dumera e, più in generale, sul valore ambientale di questo “quadro naturale di non comune bellezza” che sono le sponde del Lago Maggiore.
Disorienta apprendere che il Comune non informò la sovrintendenza delle prime valutazioni che fece la locale commissione del Paesaggio che in prima istanza non valutò soddisfacente la documentazione e le immagini progettuali prodotte.
Ora, ci aspettiamo che con altrettanta celerità si ripari al maltorto, rimuovendo l’antenna, e si riconosca ai cittadini il grande ruolo di promotori di un’istanza legittima e fondata che si ricollega a quanto sostenuto dall’On. Enrico Borghi nella sua visita al sito la scorsa estate: Dumera ha tutte le caratteristiche per partecipare a programmi europei e nazionali che mirano al finanziamento e al recupero dei borghi montani.

Salvaguardare e progettare un futuro compatibile dev’essere il nuovo obiettivo da perseguire.

Antonella Trapani
Segretario Provinciale PD

Ufficio Stampa

Posti per le degenze post-ospedaliere nel VCO: persone, non solo numeri. Intervento di Mauro Giudici

giudici mauroL’organizzazione dei posti di degenza temporanea extraospedaliera nel VCO va considerata ripor-tando al centro le persone e i servizi di cui queste hanno bisogno. Stiamo parlando, infatti, di pa-zienti che, dopo il superamento di una fase acuta di malattia o dopo un intervento chirurgico, ven-gono dimessi dall’ospedale, ma necessitano ancora di cure mediche o di interventi riabilitativi. Chiaramente, l’ideale sarebbe che questa assistenza potesse essere fornita a casa del paziente. Ragioni sanitarie, ma anche sociali e familiari, richiedono invece che le persone siano ospitate in strutture attrezzate per offrire cure adeguate, sia pure non così intense come quelle ospedaliere.

Il pieno recupero di una persona dopo un ricovero in ospedale non può limitarsi alla salute fisica, ma dipende anche dal suo benessere psicologico e generale. Per questo, nel periodo di degenza post-ospedaliera, che può durare fino a due mesi, è utile anche la vicinanza dei propri cari. In certe situazioni è anche importante la partecipazione attiva del medico di famiglia, per facilitare il suc-cessivo ritorno a casa del paziente.

Alcuni posti di degenza temporanea erano destinati anche a persone affette da malattie degenera-tive (l’Alzheimer, ad esempio) o colpite da malattie che aggravano patologie pregresse. Ci si riferi-va a questo servizio con il termine di “posti di sollievo”, perché spesso l’obiettivo era fornire alla famiglia un sostegno al superamento delle difficoltà quotidiane. Anche questi posti non sono più disponibili.

Stiamo quindi parlando di interventi che affiancano al trattamento sanitario anche servizi socio-assistenziali e che, pertanto, devono essere legati al territorio. Accentrare il servizio in una struttu-ra unica, che soprattutto nel VCO sarà lontana da molti centri abitati, provoca ovvie difficoltà ai cittadini.

Alla luce di tutto questo, è veramente difficile capire le motivazioni delle decisioni della giunta Cota sui posti di degenza post-ospedaliera. Scelte di questo tipo non possono cadere dall’alto senza coinvolgere gli operatori e le istituzioni del territorio; queste ultime devono mostrare responsabili-tà e devono superare assurde e anacronistiche divisioni campanilistiche.

Il compito delle amministrazioni e della politica è risolvere i problemi delle persone. Il governo re-gionale guidato da Cota non lo ha fatto! Per fortuna, tra poco, in Piemonte si aprirà una nuova stagione, che permetterà di tornare a pianificare i servizi sanitari e socio-assistenziali, rimettendo le persone e il loro ben-essere al centro dell’attenzione!

Mauro Giudici ,
responsabile provinciale dipartimento “Salute e Benessere” PD VCO