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Sanita’, presentato il documento del Partito Democratico

Pubblichiamo il testo dell’ordine del giorno votato dall’assemblea provinciale del Pd del Vco nella seduta di lunedì 31 gennaio e presentato oggi agli organi di informazione locale nel corso di una conferenza stampa indetta a Domodossola.
L’Assemblea provinciale del PD VCO, in relazione all’avvio della discussione sulla riforma della Sanità in Piemonte ed alle problematiche relative alla gestione delle politiche sociali
RIBADISCE
la propria contrarietà
– alla proposta della Giunta regionale di separazione degli ospedali dalla sanità territoriale;
-alle modalità con le quali la Giunta Regionale intende arrivare ad una riforma sanitaria senza alcuna vera consultazione e confronto con enti locali, organizzazioni professionali e sindacali ed associazioni di volontariato;
– alla visione del Presidente della Giunta regionale di una riforma tecnocrate ed autoritaria perché decisa e gestita da poche persone; (segue)

RIBADISCE INOLTRE
– che la sanità non deve essere considerata una spesa inutile o un privilegio per ricchi ma un grande fattore di sviluppo civile, di risposta sociale a bisogni essenziali, possibile soltanto in un Paese che sa crescere sul piano delle istituzioni democratiche e sa anteporre il senso della comunità a qualsiasi egoismo individuale o di categoria;
– che il PD è contrario allo smantellamento della sanità pubblica a beneficio di quella privata;
– che la Giunta regionale deve presentare un Piano Socio-Sanitario nel quale siano inserite le scelte che attengono alla riforma sanitaria in Piemonte, in modo che tutta la comunità piemontese possa assumere una posizione;

CONFERMA
– il proprio impegno a proseguire nel progetto avviato nella precedente legislatura regionale che confermi il modello piemontese, costruito su integrazione tra ospedali e territorio e tra sanità e sociale rispettando la volontà popolare definita con il referendum, indetto a suo tempo dalla Provincia del VCO, dunque sulla continuità assistenziale e sull’appropriatezza delle prestazioni, con il recupero di ancor maggiore efficacia ed efficienza;
– la scelta, già portata avanti dalle amministrazioni di centro-sinistra provinciale, di sostenere e valorizzare la formale organizzazione dell’ unico presidio denominato “Ospedale Unico Plurisede del V.C.O.”, con un ulteriore potenziamento degli stessi presidi che lo costituiscono in gestione integrata e coordinata, da realizzare con importanti investimenti.
– la necessità di mantenere i due DEA di Verbania e Domodossola, tenuto conto soprattutto della estensione territoriale e dei disagi nei collegamenti con i paesi di montagna (75 comuni in Comunità montane su 77)
– l’esperienza positiva della gestione delle politiche sociali in Piemonte, incentrate su un ruolo forte da parte degli enti locali;
– L’altrettanto positiva esperienza della sperimentazione in gestione mista pubblico/privata con partecipazione a prevalenza pubblica dell’ Ospedale “Madonna del Popolo” di Omegna S.p.A. – C.O.Q. Centro Ortopedico di Quadrante, i cui significativi risultati devono poter preludere alla stabilizzazione dell’ esperienza in tempi brevi.

SOTTOLINEA
che sul Piano Sanitario della Regione Piemonte debba svilupparsi un ampio confronto che coinvolga le comunità locali, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e del volontariato;

INOLTRE PROPONE
– una politica di prevenzione attiva diretta ed indiretta sul territorio per contenere il ricorso alla medicalizzazione. Questa azione ridurrebbe la necessità dell’ospedalizzazione e la spesa sanitaria e favorirebbe una maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini del rapporto salute/ambiente/società;
– la prosecuzione, già avviata in sede di attuazione del precedente piano sanitario regionale, dell’ attività del Comitato di Coordinamento AFS2 (Area Funzionale Sovrazonale 2), attribuendo al Direttore ASO/AOU funzioni specifiche di direzione dello stesso, con affidamento di obiettivi, linee di indirizzo e strategie per attuare in concertazione e cooperazione un’ omogenea programmazione sanitaria regionale e territoriale che dia risposte responsabili, condivise e con strumenti e risorse idonee ai bisogni locali e dei malati.

IMPEGNA
– i circoli territoriali del PD ad una forte campagna di informazione e di mobilitazione contro le scelte politiche in materia sanitaria espresse dalla Giunta regionale;
– i Gruppi consiliari PD della Provincia e i consiglieri comunali a presentare ordini del giorno in materia.

Emodinamica a rischio per il VCO!

L’ASSESSORE DICE SI’, MA DAL PIANO SANITARIO ARRIVA IL NO ALL’EMODINAMICA DEL VCO. SIAMO ALLA PRESA IN GIRO”. UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA
Ormai siamo alla presa in giro. Alla vigilia di Natale, rispondendo a una mia interrogazione sull’emodinamica nel VCO, per cui si corre il rischio della perdita del finanziamento di 1,5milioni di euro della Fondazione Cariplo data l’indeterminatezza dimostrata dalla Giunta Cota, l’assessore regionale Ferrero confermava l’intenzione di realizzare il nuovo servizio:
“Per ragioni geografiche si ritiene conforme alla necessità dei cittadini dell’area la presenza” dell’emodinamica, spiegava in Consiglio regionale.
Ora, nella bozza di piano sanitario predisposta dal commissario dell’ARESS Claudio Zanon, si legge che, per quanto riguarda l’emodinamica del VCO, “non si riconosce l’esigenza dell’apertura”. Dunque il nuovo servizio non s’ha
da fare.
E’ significativo che l’assessore regionale alla sanità, sempre più isolato, dica una cosa, e il commissario dell’ARESS e consulente di Cota, l’opposto. Non è difficile immaginare come andrà a finire se non ci sarà la mobilitazione del
VCO e se non verrà bloccato l’iter della riforma sanitaria proposto dal presidente Cota. Con una delibera, infatti, si intende mettere mano all’intero impianto della sanità piemontese senza alcun confronto con i territori, i sindaci, le associazioni e le forze sociali, il personale medico e paramedico.
Il risultato, se dovesse passare questa linea, sarà che la sanità pubblica sarà ridisegnata da quattro o cinque persone, senza alcun confronto. Una riforma autoritaria, a mio parere, che noi del PD faremo di tutto per impedire. Una riforma che intende cancellare senza discussione, ad esempio, un servizio di emodinamica che il VCO attende da tempo e che potrebbe salvare molte vite umane.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico

SANITA’ NEL VCO: BRUTTA PARTENZA

Ho letto le dichiarazioni rese dal Consigliere Regionale Marinello e dAl Commissario Straordinario dell’asl Dott. Cattrini e sono rimasto letteralmente basito.
E’ inutile che il consigliere Marinello si sforzi di dire che il dott. Cattrini è stato nominato per competenze tecniche, la  verità la dice, in termini molto chiari, il commissario straordinario quando afferma: “Sono contento che la Lega abbia avuto questo riconoscimento”. E’ una verità che riguarda tutto il complesso delle nomine dei commissari straordinari delle Asl  effettuate dalla Giunta Regionale: è una bieca lottizzazione tra PDL e Lega Nord che riporta indietro di 10 anni la sanità piemontese, alla faccia della coerenza con le dichiarazioni del Presidente Cota delle settimane scorse sul fatto che avrebbe scelto non badando alle appartenenze politiche, ma alle capacità.
Le dichiarazioni del commissario straordinario dott. Cattrini pongono un altro problema politico rilevante quando invoca il ritorno alla stagione della costruzione dell’ospedale unico.
Il problema politico è semplicemente questo: ci si ricorda delle battaglie fatte dalla Lega Nord culminate alle elezioni provinciali del 2004 con la scelta di rompere l’alleanza con l’allora Forza Italia proprio sul tema dell’ospedale unico?
Allora, è proprio vero che la Lega non conosce coerenza: predica bene e razzola male, a seconda se si trovi al governo o alla opposizione.
Vi è, inoltre, un altro problema politico che voglio sottolineare.
Lo sa il dott. Cattrini che la programmazione sanitaria e le scelte politiche non le deve fare lui?
Siamo solo all’inizio di una fase importante che spero, sinceramente, possa bocciare una scelta sbagliata che è quella della separazione di ospedali dal territorio.
E’ una scelta già respinta qualche anno fa quando Presidente della Regione era l’on. Ghigo e spero che venga respinta anche oggi dalla comunità piemontese.
Un’ultima annotazione.
In questi giorni si sta discutendo il bilancio della Regione  e nel corso della discussione la maggioranza della Regione ha respinto un mio emendamento con il quale garantivo le risorse per la costruzione della seconda ala dell’ospedale di Domodossola .
Vale proprio il detto si predica bene e si razzola male  questo è quello che l’attuale maggioranza sta facendo in Regione per il VCO.

Aldo Reschigna
Presidente Gruppo Regionale PD

MA LA GIUNTA REGIONALE VUOLE L’EMODINAMICA NEL VCO?

Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha presentato una interrogazione urgente per sapere se la Giunta regionale intende autorizzare l’apertura di un laboratorio di Emodinamica nel VCO, dopo la disponibilità dimostrata dalla Fondazione Cariplo di Milano di finanziare il servizio e la mancata risposta della Regione, che rischia di vanificare gli sforzi per aprire la Emodinamica.
“Gia a maggio in una interrogazione avevo chiesto il parere della Giunta sull’apertura del nuovo servizio – spiega Reschigna – a settembre l’assessore regionale rispondeva di voler verificare la sostenibilità economica dell’Emodinamica presso l’Asl VCO”. “Da allora è sceso il silenzio, non si ha notizia dell’intenzione della Giunta regionale, nonostante da tempo la Fondazione Cariplo di Milano abbia stanziato 1,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo servizio, somma che in assenza di una risposta della Regione ha da poco confermato, ma che rischia di svanire se l’incertezza dovesse permanere”.
“E’ ora che dalla Giunta venga una parola chiara: o dà l’autorizzazione al l’istituzione del laboratorio, o si assume la responsabilità di negarla. Tacere significherebbe perdere il finanziamento, e con esso la possibilità per i cittadini del VCO di godere di un servizio sanitario atteso da tempo”.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Sanità: linee guida senza conducente. Lega Nord non pervenuta.

image Dopo l’incontro di ieri dell’assessore regionale alla sanità con gli amministratori locali, pubblichiamo una dichiarazione del segretario provinciale Antonella Trapani.
Partono da Torino arrivano nel Vco e dicono testualmente “quello che possiamo dichiarare è che a una prima valutazione la rete sanitaria territoriale esistente ha le carte in regola per il suo mantenimento. All’interno di questa non c’è una ricetta univoca sul ruolo dei CISS o enti analoghi”.
Ci compiacciamo delle rassicurazioni dell’assessore regionale alla Sanità ma non possiamo evitare di farci alcune domande.
La prima che viene in mente è: cosa succederà se l’assessore Ferrero farà una seconda valutazione?
Quali saranno le mosse future del presidente Cota per la sanità del territorio? Possibile che siano state trasmesse delle linee guida senza un’approfondita conoscenza ed indagine delle province?
Quello che è emerso, da un punto di vista politico, è che per l’ennesima volta i rappresentanti leghisti locali – i consiglieri regionali Marinello e De Magistris – mancavano all’appello.
Coloro che più di tutti si fregiano del titolo di difensori del territorio erano assenti ad un appuntamento così importante. Coloro che in televisione, in diretta, avevano candidamente ammesso che “uno dei Dea del VCO era seriamente a rischio” (ci riferiamo a De Magistris della commissione regionale sulla sanità). Accettare passivamente una riorganizzazione sanitaria il cui assetto finale non è chiaro neppure ai suoi estensori non si può dire certo rassicurante, e chi è stato eletto per governare non si può sottrarre alla discussione.
Riorganizzare gli enti locali, i consorzi e le società di gestione, è una responsabilità ed una possibilità di svolta per la provincia del VCO.
Sarebbe un grossissimo errore lasciarsi “organizzare” invece di mettere sul piatto una proposta di riordino che sia funzionale al territorio e che tenga in prima istanza le richieste dei cittadini.
Altra nota dolente di ieri è stata la bocciatura in commissione della richiesta, presentata dal capogruppo del Pd Aldo Reschigna, di finanziare nuovi interventi per l’edilizia sanitaria.

Antonella Trapani
Segretario provinciale PD VCO

PD Ufficio stampa

BOCCIATA LA PROPOSTA DEL PD DI FINANZIARE LA SECONDA ALA DEL SAN BIAGIO DI DOMODOSSOLA

image BOCCIATA LA PROPOSTA DEL PD DI FINANZIARE NUOVI INTERVENTI DI EDILIZIA SANITARIA, TRA CUI LA SECONDA ALA DEL SAN BIAGIO DI DOMODOSSOLA, SENZA AUMENTARE l’INDEBITAMENTO. UNA DICHIARAZIONE DEL CAPOGRUPPO REGIONALE PD ALDO RESCHIGNA.
Oggi la maggioranza di centrodestra ha bocciato in Commissione bilancio un emendamento alla legge finanziaria presentato dal PD che si proponeva di finanziare nuovi interventi di edilizia sanitaria, sulla base delle necessità emerse dai territori, senza peraltro aumentare l’indebitamento.
Tra gli interventi previsti, bocciati dalla Giunta Cota, anche la realizzazione della seconda ala del San Biagio di Domodossola. Incredibile la giustificazione addotta dall’assessore al bilancio per motivare il suo no alla proposta: l’assessore alla sanità – ha spiegato l’ass. Giovanna Quaglia – non ha ancora definito le priorità di edilizia sanitaria e non può quindi aderire alle proposte del PD. Questo, nonostante la Giunta sia pienamente operativa da sette mesi. Il nostro emendamento proponeva anche di reperire le risorse necessarie per i nuovi finanziamenti di edilizia sanitaria attraverso l’utilizzo dei fondi europei Fas, la vendita di immobili delle Asl non destinati a finalità istituzionali di valore inferiore ai 250 mila euro, la creazione di un fondo immobiliare delle proprietà della aziende sanitarie regionali.
La cecità con cui è stato detto di no alla nostra proposta è pari solo all’indeterminatezza con cui questa maggioranza procede nella realizzazione del nuovo bilancio. Un documento caratterizzato da un forte indebitamento, nel 2011 un miliardo e duecento milioni di euro in più, senza alcuna traccia di maggior efficienza e lotta agli sprechi, in un quadro che rischia di condurre la Regione Piemonte alla bancarotta nel 2012.
Riproporremo lo stesso emendamento nella discussione in aula, che comincerà la prossima settimana, convinti della bontà della proposta e dell’azione che intendiamo proseguire in Consiglio regionale.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico