Archivi categoria: Politica generale

Approvata la legge regionale sullo sviluppo fieristico

image La promozione e lo sviluppo del sistema fieristico piemontese, è finalmente normato da una nuova legge: recentemente l’assemblea di Palazzo Lascaris l’ha approvata all’unanimità, dopo che era stato illustrato dal sottoscritto in aula.
Il testo stanzia un milione 400 mila euro annui, dal 2009, adeguando la materia alle normative europee.
Questa è una legge che nasce dall’esigenza di adeguare la disciplina regionale al mutato quadro economico e giuridico. Sono passati vent’anni dall’ultima legge regionale sulle fiere, mentre il sistema fieristico è profondamente cambiato, così come il ruolo delle Regioni.
Il Piemonte che allora era all’avanguardia, sta vivendo un momento difficile: per questo occorreva incentivare queste manifestazioni, visto che le fiere producono effetti positivi sull’economia regionale.
Le 606 fiere locali, le 69 regionali,17 nazionali e 8 internazionali oggi presenti sul territorio piemontese testimoniano l’importanza di un settore che da noi "vale" circa 150 milioni di euro, vantando un indotto almeno 8 volte più grande. Nel sistema fieristico vi sono molte cose: sia va dalle produzioni di eccellenza e d’innovazione tecnologica alle tradizioni centenarie che, opportunamente riscoperte, possono rappresentare una importante occasione di sviluppo.
La legge prevede l’eliminazione di tutte le procedure burocratiche: niente “albi” restrittivi né particolari limitazioni per gli organizzatori pubblici o privati. Vengono anche confermati i criteri oggettivi per la concessione delle diverse qualifiche (regionale, nazionale, internazionale), importanti anche per il prestigio di ciascuna manifestazione.
La legge – che è stata approvata con alcuni emendamenti proposti anche dalla minoranza – tende soprattutto a promuovere la più ampia libertà del settore, garantendo a tutti gli operatori la parità di condizioni per l’accesso alle fiere. Viene pure incoraggiato l’associazionismo tra gli operatori del settore e la loro collaborazione al fine di realizzare sinergie in una logica di “filiera “ fieristica. L’abbiano detto e vale la pena di sottolinearlo ancora: il Piemonte deve puntare sull’aumento delle manifestazioni con qualifica nazionale o regionale dedicate soprattutto alla valorizzazione delle eccellenze. E questo non potrà che far bene ad una economia che ha bisogno di tutte le buone iniziative per uscire dalle sabbie mobili della crisi.

Marco Travaglini, consigliere regionale Pd

Quale scuola per i nostri figli?

image Quale scuola per i nostri figli? Tavolo di confronto sul futuro della scuola italiana
È questo il titolo dell’iniziativa che si svolgerà mercoledì 10 dicembre 2008 alle ore 20:30 presso l’ITC di Omegna
via Colombera, angolo via Carcallo.
Sono stati invitati all’incontro i Sindaci di Omegna e dei comuni del Cusio, l’assessore all’Istruzione, la giunta, i consiglieri comunali e i rappresentanti di quartiere di Omegna, il Presidente della VCO, l’assessore provinciale all’Istruzione, i dirigenti scolastici di zona e provinciale.
L’incontro è promosso dal COMITATO GENITORI, INSEGNANTI, STUDENTI CUSIO http://www.scuolapertutti.net 

 

Il piano forestale provinciale del VCO decolla

image Il piano forestale provinciale del VCO sta prendendo forma e consistenza. Lo studio preliminare sulla filiera del legno è stato presentato in un convegno organizzato dalla Provincia sabato scorso. Si tratta di un lavoro importante, redatto dall’Ipla ( l’istituto regionale piante da legno) e finanziato dalla Regione nel quale vengono censite le risorse dei boschi del VCO, la consistenza delle imprese che operano nel settore, le potenzialità derivanti dai vari utilizzi del legname.
Dai dati risulta che il VCO dispone di una superficie forestale di 124.537 ettari, dei quali il 56% è di proprietà pubblica, con una prevalenza di faggete, castagneti, boschi di neoformazione e lariceti.
Le prospettive di un’attività forestale redditizia sono molteplici. In primo luogo una cura del patrimonio forestale è fondamentale per la tutela ambientale, se pensiamo che solo nel decennio 1990/2000 il Piemonte ha subito dissesti idrogeologici per oltre 500 milioni di euro all’anno.  La cura dei versanti, il rimboschimento, le pratiche forestali utili a conservare in buono stato i boschi diventano essenziali e rappresentano la miglior scelta per tutelare, risparmiare e prevenire. Poi ci sono le produzioni di paleria, legno da opera, materiale da triturazione per la produzione d’energia e tronchetti da ardere che offrono buone prospettive reddituali per l’attività forestale e possono creare nuova occupazione ( lo studio, in un periodo tra i 6 ed i 10 anni, ipotizza la creazione di circa 200 nuovi posti di lavoro). La realtà, ovviamente, non è tutta rose e fiori: il piano provinciale di forestazione dovrà fare i conti con parecchie difficoltà, a partire dalla frammentazione delle proprietà ( in Piemonte le particelle catastali sono più di 5 milioni), alla scarsa capitalizzazione delle aziende del settore e dalle difficoltà d’accesso alle aree forestali ( mediamente del 18% nel bosco pubblico e del 28% in quello privato). Comunque, l’impresa è di quelle importanti. La Regione aveva già siglato un’intesa istituzionale con la Provincia nel maggio del 2006, finalizzata al sostegno del settore agricolo-forestale, impegnando un milione di euro in tre anni. La Provincia, a sua volta, ha individuato l’intervento  nella costruzione della filiera bosco-legno del VCO e la Regione ha dato l’assenso, finanziando lo studio dell’Ipla. Ora siamo pronti ad andare alla firma nel più breve tempo possibile dell’accordo di programma ben sapendo che si tratta del primo in Piemonte sulla filiera del legno e che potrà rappresentare un modello anche per altri territori.

Marco Travaglini, consigliere regionale PD

Razionalizzata la gestione dei rifiuti nel VCO

image Il Consiglio provinciale ha adottato l’adeguamento del Programma provinciale dei rifiuti che prevede l’unificazione dei due Consorzi e dell’Ato, attualmente esistenti, in un unico organismo denominato Consorzio obbligatorio unico di bacino del VCO (CoubVCO).
l’assessore all’ambiente Gianni Desanti esprime soddisfazione per la decisione del Consiglio (votata dalla maggioranza con l’astensione della minoranza ed un voto contrario) poiché “si tratta non solo di una semplificazione che riduce da tre a uno gli organismi che si occupano della gestione dei rifiuti, ma rappresenta anche una razionalizzazione che eviterà sterili contrapposizioni tra territori, ritardi nelle decisioni ed incertezze sul futuro”.
Il CoubVCO, dopo la verifica da parte della Giunta regionale, diverrà operativo con le deliberazioni che dovranno essere assunte dalle assemblee dei due attuali Consorzi.

Il governo taglia la detrazione dell’irpef sulla ristrutturazione delle case.

image Tra le variazioni introdotte dal Decreto legge varato venerdì scorso dal Governo Berlusconi, una in particolare avrà ricadute pesanti tra i cittadini della nostra provincia. Infatti, con questo decreto sarà più difficile ottenere gli sgravi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici, e diventa molto piu’ complicato l’iter per accedere alle detrazioni Irpef e Ires del 55% delle spese sostenute.
Ricordiamo che questo provvedimento permetteva di detrarre dalle tasse il 55% di quanto speso per installare pannelli solari, sostituire impianti di climatizzazione, cambiare gli infissi alle finestre e altri interventi sulla propria casa. Interventi che moltissime famiglie, anche nel VCO, hanno compiuto e si apprestavano a compiere per ristrutturare la propria abitazione con tecnologiche utili al miglioramento dell’ambiente.
Ora chi vorrà fare questo tipo d’interventi dovrà necessariamente inviare una comunicazione preventiva per avere diritto al beneficio all’Agenzia delle Entrate (tra il 15 gennaio ed il 27 febbraio 2009). Il problema è che, oltre ad una maggiore burocrazia, non tutti potranno avere gli sgravi. Infatti i fondi messi a disposizione per l’anno 2008 sono solo 82,7 milioni di euro e potrà godere del beneficio chi invia prima le domande nei tempi prestabiliti sino all’esaurimento dei fondi: praticamente chi prima arriva meglio alloggia e agli altri non godranno di questa possibilità. (continua)Una beffa anche per chi questi lavori li ha già effettuati nel 2008: infatti in caso di mancato invio della domanda o di diniego da parte dell’Agenzia delle entrate, l’interessato potra’ usufruire della detrazione dall’imposta, ma essa sarà del 36%  e non più del 55% come prima, ed inoltre le spese sostenute fino ad un massimo di 48.000 euro saranno restituite in 10 rate annuali (mentre prima erano solo tre anni).
Sottolinea Aldo Reschigna coordinatore provinciale “che Il beneficio della detrazione del 55 % a tutti era un ottimo intervento poiché favoriva gli investimenti e salvaguardava l’ambiente. Ora questa scelta del governo riduce tutto ai minimi termini, probabilmente perché sono necessari questi soldi per finanziare l’attestato di povertà (la social card), l’abolizione dell’ICI ai benestanti oppure per ripianare i debiti di Alitalia”.
Davvero un provvedimento iniquo che danneggia direttamente le famiglie e le loro case, e ovviamente rallenta quel rilancio dei consumi e degli investimenti che lo stesso Berlusconi ha più volte richiamato.
PD Ufficio Stampa

Valle Anzasca, un altro passo in avanti per la messa in sicurezza

image La Giunta provinciale ha approvato il progetto definitivo del terzo lotto di lavori per la messa in sicurezza della strada provinciale n. 66 di Valle Anzasca. Per un importo di oltre 5 milioni e mezzo di euro saranno costruiti una galleria artificiale e un viadotto di circa 125 metri per superare il vallone di Meggiana, poco dopo il centro abitato di Piedimulera salendo verso Macugnaga.
Il progetto, rielaborato sulla base di un vecchio programma fatto da Ares Piemonte, è ora sottoposto alla valutazione di compatibilità ambientale. Entro i primi mesi dell’anno venturo sarà redatto il progetto definitivo e poi si darà seguito all’appalto, probabilmente entro l’estate 2009.
I primi due lotti, per un importo di oltre 14 milioni di euro, riguardavano la messa in sicurezza del tratto tra Calasca e Molini. Della cifra messa a disposizione dalla Regione rimane ancora poco più di mezzo milione di euro “che serviranno – spiega Paolo Ravaioli in qualità di Commissario straordinario per l’esecuzione dei lavori – per alcuni interventi di minor entità destinati a risolvere piccoli problemi lungo il percorso della strada provinciale, interventi ovviamente concertati con gli enti locali anzaschini”.