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Basta indugi sul laboratorio di emodinamica nel VCO.

Dopo le polemiche dell’estate tra Verbania e Domodossola, il silenzio è calato sull’attuazione del servizio di emodinamica della nostra Asl.
La situazione dei conti della Regione a causa della riduzione dei trasferimenti dallo Stato (nel 2012 un miliardo di euro in meno rispetto al 2010), le difficoltà dell’assessorato alla sanità nell’attuazione del piano di rientro, impongono senza indugi una scelta da parte della Conferenza dei sindaci sulla localizzazione del laboratorio di emodinamica nella nostra Asl.
Prendere tempo, aspettando che i problemi si risolvano da soli, sarebbe sbagliato. Significherebbe infatti entrare in una fase nella quale le politiche della Regione saranno quasi sicuramente più restrittive.
Ecco perché rivolgo un appello affinché nella Conferenza dei sindaci riparta il confronto su come caratterizzare le attività nei due ospedali di Verbania e Domodossola. Non farlo oggi e riproporre la visione di un VCO diviso non solo farebbe perdere credibilità alle istanze di un territorio ma, per le ragioni che ho detto, renderebbe terribilmente attuale il rischio della non attuazione di questo servizio.
E’ evidente che devono essere richieste garanzie precise alla Regione non solo sull’attuazione dello stesso, ma anche sulle modalità di funzionamento: non serve al VCO un servizio che apra qualche ora al giorno, serve invece un servizio che – come dicono le delibere della Giunta regionale – sia attivo 24 ore al giorno e sette giorni alla settimana.
Aldo Reschigna
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Sanità: perchè prenderci in giro?

Tanti anni ci hanno (purtroppo) assuefatto alla “politica della melassa”. Dove tutto deve andare per forza bene, e i problemi li creano solo i cattivi critici e i disfattisti. Anche a livello locale, siamo caduti in questo equivoco, soprattutto per quanto riguarda la sanità. Questa Amministrazione regionale è senza pudore.
Si può pensare di tagliare drasticamente i finanziamenti e raccontare in giro che si miglioreranno i servizi? Si può tagliare il personale medico e paramedico e poi raccontare in giro che il livello del servizio migliorerà? Si può pensare che un DEA diviso in due tronconi, distanti fra loro oltre 40 km, possa essere efficiente? Si può pensare che senza i Consorzi socio-sanitari l’assistenza possa essere migliorata? Si può pensare di bloccare il ricovero di anziani non autosufficienti nelle case “protette”e poi raccontare invece in giro che l’assistenza agli anziani è una priorità? E così via.
L’ultima trovata del Direttore dell’ASL 14, suona come una presa in giro.
Nonostante l’allarme lanciato qualche tempo fa dal Sindaco di Verbania e dal Consigliere regionale Reschigna, che paventavano il pericolo di una chiusura di Reparti negli ospedali del VCO, minimizzata, se non negata dalla Direzione dell’ASL 14, la cosa si sta puntualmente avverando. I Primari, secondo la recente delibera regionale diminuiranno, alcuni reparti saranno chiusi: il Sindaco e il Consigliere Reschigna avevano ragione.
Il Direttore Generale, rilascia una intervista per spiegare e rassicurare i cittadini.
Ma cosa dice il Direttore generale di tanto rassicurante?
–    Che al posto dei Primari cancellati, la gestione del settore sarà affidata ad un “Responsabile referente”. (i Primari allora non servono?)
–    Che i reparti senza Primario, non saranno chiusi. (??)
–    Che questa operazione non farà risparmiare soldi, ma migliorerà l’organizzazione. (allora per quale ragione si vuol tagliare?)
–    Che con meno primari diminuiranno le lotte di potere interne. (ma dobbiamo pagare noi se la Direzione Generale è incapace di gestire i conflitti?)
–    Che il paziente sarà al centro dell’attenzione e diventerà “primario di se stesso”. (una idiozia simile è da Guiness dei primati)
–    Che il paziente, se non trova il “Primario specialista” nel VCO, potrà sempre rivolgersi all’Ospedale di Novara. (evviva, abbiamo scoperto l’acqua calda!)
L’operazione non si tradurrà quindi, in un risparmio per l’ASL, ma in un maggior costo sociale: sono i pazienti che si debbono spostare per trovare lo specialista. Nella concezione dell’Ospedale unico plurisede, a conduzione dipartimentale, il paziente resta dov’è, è il medico che si muove.
Questa è una operazione di riorganizzazione interna che non tiene in alcun conto l’impatto che ha sul territorio. Ricordiamo che la Sanità è un servizio al cittadino, a tutela della sua salute, pagato con le sue tasse, ed è anche un diritto costituzionale, se qualcuno se lo fosse dimenticato!
Sappiamo che la coperta è corta e che bisogna tenerne conto, ma questa Amministrazione regionale, anziché coinvolgere il territorio continua nella sua strada di demolizione sistematica del Servizio sanitario, infischiandosene delle conseguenze. Il Direttore generale dell’ASL 14 oggi in carica non ha fatto altro che appiattirsi sui “diktat” regionali, senza mostrare un minimo di critica costruttiva o di intraprendenza propositiva. Svuotare dall’interno i reparti, togliendo risorse anche importanti, significa condannarli automaticamente alla chiusura, silenziosa, ma sicura.
Ecco perché ci sentiamo presi in giro.
COMITATO SALUTE VCO
comitatosalutevco@libero.it

Tagli drammatici al trasporto pubblico locale: reale il rischio di chiusura per molte aziende.

Aldo Reschigna

Nel corso della Commissione Trasporti di oggi (mercoledì 26 ottobre), alla presenza dell’assessore regionale Bonino, sono emerse alcune drammatiche realtà circa il finanziamento del trasporto pubblico locale:
1) nella legge di bilancio 2011 erano stanziati 580 milioni di euro per il servizio di trasporto pubblico su ferro e su gomma. Con l’ultima decisione di Giunta, i soldi effettivamente stanziati saranno invece solo 370 milioni.
Quindi sul bilancio 2011 mancheranno 210 milioni di euro, denaro che serve per pagare il servizio di trasporto pubblico che nel frattempo ê già stato effettuato in tutto il Piemonte. In conseguenza di ciò, tutte le aziende che hanno svolto servizi dovranno attendere e sperare che nel corso del 2012 la Giunta stanzi le risorse necessarie per onorare i propri debiti.
2) la seconda sorpresa, però, è che sulla proposta di bilancio 2012, a fronte della necessità di disporre di 655 milioni per onorare i contratti di trasporto pubblico già firmati per il 2012, oltre ovviamente ai 210 milioni che servono per saldare il pregresso del 2011, risultano stanziati solo 800.000 euro!
E il fondo di riserva, che serve per coprire le voci di spesa che non hanno copertura sul bilancio, risulta di soli 532 milioni. Insufficienti, se si considera che con questi soldi si deve far fronte a tutti i capitoli di spesa che non sono stati coperti dalla Giunta Cota.
La situazione del trasporto pubblico piemontese è quindi drammatica. Il Presidente Cota non ha battuto ciglio di fronte ai tagli del Governo alla nostra Regione, assicurando che tutto si sarebbe rimediato.
Ora i nodi vengono al pettine. In assenza di una chiara inversione di rotta, il servizio di trasporto pubblico piemontese dovrà subire un fortissimo ridimensionamento e molte aziende rischieranno di dover chiudere.
Dichiarazione di Aldo Reschigna
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Sanità: il pericolo di perdere i reparti. Interpellanza in Provincia.

Pubblichiamo l’interpellanza presentata dai giorni scorsi dal gruppo consigliare del PD, ed indirizzata al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola.
Interpellanza che vuole fare chiarezza in merito al tema sanità e al pericolo, dopo l’approvazione del piano sanitario regionale, di perdere  reparti importanti negli ospedali del VCO.
In una circolare dello scorso 30 settembre dell’assessorato regionale alla Sanità viene richiesto alle Direzioni Generali delle ASL piemontesi di ridefinire entro il mese di ottobre la pianta organica aziendale sulla base di parametri definiti nella circolare. In particolare, per le Strutture Operative Complesse (più note come reparti) il numero minimo di posti letto necessari a mantenere attiva e autonoma la struttura è stabilito in 19.
E’ evidente che questo parametro porterà alla messa in discussione di numerosi reparti, soprattutto negli ospedali di dimensioni medio-piccole, con evidenti e immaginabili conseguenze sul piano della qualità del servizio offerto ai cittadini.
Considerando l’attuale dotazione di posti letto, nel VCO dovrebbero essere “toccate” da queste nuove disposizioni regionali le Strutture Operative Complesse di cardiologia, malattie infettive e tropicali, nefrologia, neurologia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, recupero e riabilitazione funzionale.
Ciò premesso, non rimane, ancora una volta, da rilevare come l’approccio dell’attuale Amministrazione regionale ai problemi di razionalizzazione della sanità piemontese si basi esclusivamente su parametri numerici e non consideri le specificità delle diverse situazioni e le necessità dei diversi territori.
Nel VCO le nuove disposizioni regionali rischiano di essere devastanti, anche perché vanno a incidere in una zona ove non è ancora chiuso il dibattito sul futuro dei reparti di maternità e soprattutto non è ancora stata individuata la collocazione del laboratorio di emodinamica.
A fianco di questo deleterio attivismo regionale, che procedere senza reale confronto con gli attori sociali del VCO, si deve purtroppo registrare l’immobilismo della Provincia, ente che non ha ancora pubblicamente appalesato (almeno alla data di compilazione della presente interrogazione) una propria posizione sul futuro del sistema sanitario locale. Pur in assenza di specifiche competenze in materia sanitaria, la Provincia, in quanto ente deputato a rappresentare le istanze del proprio territorio agli enti “superiori” come la Regione, non può esimersi dall’elaborare, di concerto con enti locali, associazioni, organizzazioni sindacali, ecc., una propria autonoma proposta di disegno della sanità del VCO.
Tutto ciò premesso e considerato
SI INTERROGA LA SIGNORIA VOSTRA
1. Per conoscere cosa in concreto l’Amministrazione Provinciale stia facendo per contrastare la logica regionale improntata ad una riorganizzazione basata su tagli indiscriminati e freddi parametri numerici, che colpiscono senza raziocinio zone sovra attrezzate rispetto ai bisogni e zone invece dove risorse, personale e servizi erogati sono ridotti all’osso.
2. Per conoscere, nello specifico, quali azioni abbia intrapreso l’Amministrazione Provinciale per incalzare l’assessore regionale Monferino a mettere nero su bianco le sue dichiarazioni alla stampa  in cui aveva manifestato la disponibilità a valutare “ogni singola situazione sulla base della realtà territoriale” per evitare di riorganizzare il servizio sanitario regionale “attenendoci a rigidi vincoli numerici”.

Convegno PD sui temi economici: due giorni utili.

Potete scaricare dal sito regionale del Pd al seguente indirizzo tutti i documenti relativi alla due giorni del Pd a Baveno sui temi dell’economia.
Vai al link  http://www.pdpiemonte.it/2011/10/una-politica-economica-per-il-piemonte-documenti-di-approfondimento/

Da La Stampa del 23.10.2011:
«C’è bisogno di politiche per la crescita e di un governo forte che spinga in quella direzione. Quello attuale non lo è». Questa, secondo il vice segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta, è la priorità assoluta per l’Italia. Letta è intervenuto ieri pomeriggio a chiusura della prima giornata dei lavori del seminario del Pd «Una politica economica per il Piemonte» all’hotel Dino dove i lavori proseguono oggi.
Tra le azioni da avviare per stimolare la crescita Letta ha elencato «un Fisco che premia gli investimenti nelle imprese rispetto alle rendite, un impegno forte per l’occupazione giovanile, rendendo attrattivo per i datori di lavoro assumere giovani, far ripartire le infrastrutture con un piano organico».
Prima della chiusura di Enrico Letta vari interventi avevano preso in esame la situazione economica e le strade da seguire. Giuseppe Russo, economista di Step Ricerche, ha tracciato un profilo economico dell’Italia disegnando un quadro dal lato occupazionale ancora più preoccupante: «Il tasso di disoccupazione vero in Italia è del 19% conteggiando anche gli scoraggiati» ha sottolineato Russo, che ha anche parlato però di un’Italia meglio posizionata sul fronte del debito.
«Se si tiene conto anche del debito privato, il nostro Paese è vicino alla Francia e messo molto meglio rispetto a Spagna, Regno Unito e Usa». Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Aldo Reschigna ha evidenziato la particolare situazione del Piemonte: «La nostra regione all’interno della crisi è tra quelle settentrionali che ha pagato il prezzo più alto». Secondo Reschigna c’è l’esigenza di scegliere gli obiettivi a cui destinare le risorse «evitando quanto accaduto con il miliardo di euro speso tra il 2008 e oggi e che non ha determinato miglioramenti strutturali».
I principali obiettivi da perseguire sono, secondo il capogruppo del Pd, «le politiche sulla conoscenza e l’istruzione, azioni per stimolare la domanda interna, aiuti alla dimensione internazionale del sistema piemontese delle imprese». «Nel Vco siamo in presenza di alti livelli di cassa integrazione e precarietà – ha sottolineato la segretaria provinciale del Pd Antonella Trapani -, bisogna recuperare il comparto industriale investendo su produzioni innovative».

Da Tele VCO:
A Baveno due giorni di convegno promossa dal PD sul tema “Una politica economica per il Piemonte”. La giornata di apertura ieri ha visto l’introduzione dei lavori da parte della segretaria provinciale di Novara del Partito Democratico Elena Ferrara e di quella del VCO Antonella Trapani. Il presidente del Gruppo PD in Consiglio Regionale Aldo Reschigna ha affrontato il tema “La Regione e l’economia piemontese”.
Chiusura di giornata affidata al vicesegretario nazionale Enrico Letta, tornato nel VCO dopo la sua partecipazione, la scorsa settimana, al convegno di Iniziativa Subalpina.
Oggi nella seconda giornata di convegno una serie di interventi seguiti dalla tavola rotonda alla quale ha preso parte anche Mariella Enoc, presidente di Confindustria Piemonte. E chiusura dei lavori affidata al responsabile economica nazionale del PD Stefano Fassina che ai nostri microfoni ha ribadito le indicazioni del partito per superare la crisi, si punta su sviluppo e lavoro; Fassina ha sottolineato la necessità di tornare a crescere e di una riforma nella politica.

Il PD del Piemonte in collaborazione con il gruppo consiliare regionale organizza per i giorni di venerdì 21 ottobre (pomeriggio) e sabato 22 ottobre (tutto il giorno) un seminario di approfondimento sulla situazione e sulle prospettive dell’economia piemontese.
Protagonisti principali della due giorni presso il Dino Hotel a Baveno Enrico Letta vicesegretario nazionale del PD,  e Stefano Fassina responsabile del settore Economia e Lavoro del PD. Tutto il programma del seminario è visibile cliccando qui al link [download id=”68″], programma ricco di incontri, relazioni di esperti del settore, del mondo universitario e della ricerca, delle categorie economiche, sociali e sindacali di tutto il Piemonte.
Un appuntamento di grande importanza, perchè il Pd mette al centro della discussione il tema del lavoro e dell’economia, parte fondamentale della nostra proposta politica dei prossimi mesi. Una due giorni nella quale presenteremo le nostre proposte caratterizzando la nostra alternativa di governo al centro destra.
Tutti coloro che sono interessati segnino questo invito in agenda.

PD VCO
Ufficio Stampa

NUOVA LEGGE REGIONALE SUI RIFIUTI: si rischia di finire nel caos.

Con l’anno nuovo la gestione dei rifiuti e delle acque in Piemonte rischia di finire nel caos. L’allarme é stato lanciato stamane dal gruppo regionale PD in una conferenza stampa ieri a Torino.
La legge nazionale, hanno spiegato i consiglieri PD, prevede lo scioglimento entro dicembre delle autorità territoriali che governano il settore, le ATO. Ma la Giunta regionale è in forte ritardo.
“In questa vicenda, come in altre che riguardano la riforma della macchina amministrativa regionale, la Giunta Cota ha scelto di fare da spettatore, lasciando che siano Comuni e Province a spartirsi le competenze, nella speranza che, dal caos, possa venire una nuova stagione centralista con la Regione a giocare la parte del leone”, ha spiegato il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna.
La proposta della Giunta, in discussione solo da un paio di settimane in Commissione, prevede la costituzione di un nuovo organismo, la Conferenza d’ambito, In Piemonte ne dovrebbero sorgere quattro (Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Biella-Vercelli-Novara-VCO).
Secondo il PD, il nuovo organismo è contrario allo spirito della legge, non porterebbe né risparmi né semplificazione, e renderebbe ingovernabile la situazione: “In esso sono rappresentate Province e Comuni, a decidere sulle stesse competenze. Una situazione che prelude al caos”, sostiene Reschigna. “Il PD propone di delegare alcune competenze alle Province, in particolare quelle sugli impianti di smaltimento, la raccolta dei rifiuti dovrebbe essere responsabilità dei Comuni, e la programmazione frutto della collaborazione dei due enti, senza altri organismi aggiuntivi. Questo porterebbe con sè competenze certe e responsabilità altrettanto certe, senza appesantire il processo decisionale e garantendo una gestione razionale dei due settori, più efficiente”.
“La nostra proposta raccoglie proprio lo spirito della legge nazionale”, ha aggiunto Mino Taricco, “portando chiarezza tra funzioni e responsabilità, invece di affidare tutto a un organismo unico, pletorico e naturalmente portato alla confusione delle responsabilità tra Province e Comuni. Un organismo che rischia di innescare un circuito di deresponsabilizzazione che va nella direzione opposta”.
“La Giunta nega che la Conferenza d’ambito sia un organismo giuridico”, sottolinea Stefano Lepri, vicecapogruppo PD. “Eppure, nel momento in cui è chiamato ad affidare servizi, non può non essere un organismo giuridico. Anche per questo noi sosteniamo la necessità di competenze chiare e separate a Province e Comuni”.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico