Archivi categoria: Lavoro ed Economia

Maestranze Barry Callebaut. Situazione ancora difficile per moltissimi lavoratori.

Il Partito Democratico di Verbania ha presentato una interpellanza, per il prossimo consiglio Comunale, sul problema del ricollocamento delle maestranze di Barry Callebaut, che vede una situazione ancora difficile per moltissimi lavoratori.
La drammatica vicenda della Barry Callebaut ha occupato meritatamente le prime pagine degli organi di informazione locali a partire dall’estate del 2024, durante la quale – come è noto – la dirigenza della multinazionale belga comunicò in maniera unilaterale l’intenzione di cessare le attività produttive nello stabilimento di Verbania.
Se in un primo momento la rilevanza della vicenda ha saputo attrarre l’attenzione della Città, in uno sforzo unitario delle diverse parti sociali teso a salvaguardare il futuro di circa 130 lavoratrici e lavoratori, tra lavoratori diretti e indotto, impiegati nell’ecosistema della fabbrica, nel corso dei mesi la concentrazione sulle vicende della Barry è apparsa molto diluita, rischiando di far passare in secondo piano la difficile situazione delle ex maestranze della fabbrica.
In questo momento infatti ci risulta che 31 dei circa 90 dipendenti diretti dell’azienda si trovino ancora in Cassa Integrazione: una percentuale importante, il cui destino appare al momento incerto, appeso alla scadenza dei termini dell’ammortizzatore sociale.
Ci risulta altresì che, dei restanti 60 ex dipendenti Barry che hanno deciso di rinunciare alla CIG , solo una minima parte abbia trovato lavoro e spesso in condizioni di oggettiva difficoltà (sedi lontane che costringono a lunghe trasferte quotidiane, incompatibili con una professione tarata su turnazioni anche notturne) che costringeranno molte e molti di loro a dover rinunciare anche a questo piccolo spiraglio di serenità.
Ci risulta altresì che nei primi giorni di ottobre si sia tenuta a Torino una riunione del Tavolo Tecnico aperto per la crisi, presenti l’assessora regionale Chiorino, le rappresentanze sindacali e l’assessore Tacchini, durante la quale l’assessora medesima avrebbe sottolineato la necessità da parte della città di insistere sul mantenimento del vincolo ad uso industriale dell’area dove sorge lo stabilimento: esattamente ciò che le minoranze consiliari, in primis i gruppi che rappresentiamo, avevano proposto nel corso dei consigli comunali dedicati alla vicenda Barry sentendosi rispondere dalla vostra Amministrazione che il mantenimento del suddetto vincolo avrebbe rappresentato una forzatura nei confronti dell’azienda, pregiudicando una trattativa che si auspicava avrebbe avuto esito positivo.
Una posizione sconfessata nei fatti, che ha esposto la città e le maestranze della fabbrica ad una condizione di oggettiva fragilità nei confronti della proprietà, concorrendo a determinare l’esito negativo delle trattative e l’attuale situazione di incertezza vissuta da decine di lavoratori.
Visto il perdurante silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale sulla vicenda più dolorosa che abbia caratterizzato questa consiliatura finora, con la presente interpellanza siamo a richiedere:
– Quali siano stati i provvedimenti adottati in questi mesi da parte dell’Amministrazione per cercare di intervenire sulla situazione delle maestranze ex Barry Callebaut e perché non siano stati forniti aggiornamenti in merito durante le sedute del Consiglio Comunale, ne si sia pensato di convocare una assemblea pubblica per condividere con la Città il percorso avviato, se avviato, in tutela di lavoratrici e lavoratori.
– Cosa sia stato risposto alle sollecitazioni dell’assessora Chiorino nel corso della menzionata riunione del Tavolo Tecnico e se, viste le indicazioni ricevute, si stia lavorando ad una proposta che vincoli l’area dello stabilimento Barry ad uso industriale/produttivo.
– Se l’assessorato alle attività produttive abbia ipotizzato di avviare un dialogo con altri operatori economici della città, per ipotizzare percorsi di accoglienza e assunzione – anche temporanea – delle maestranze Barry e se il suddetto assessorato si sia attivato con gli Enti competenti per offrire a lavoratrici e lavoratori percorsi di accompagnamento e formazione tesi a garantire un ricollocamento lavorativo.
– Che esito abbia avuto il percorso di individuazione di nuovi investitori industriali per l’area e quali condizioni favorevoli siano state ipotizzate e programmate dall’Amministrazione per cercare di attrarre sul territorio investitori privati e partner industriali.
Cordialmente
Gruppo PD
Giacomo Molinari, Riccardo Brezza, Raffaele Allevi, Anna Bozzuto, Vincenzo Mondino
Gruppo Verbania Si Prende Cura
Simone Martoccia
Foto La Stampa VCO
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Incidente sul lavoro a Crevola. Non basta il cordoglio.

Il Partito Democratico del Vco e della regione Piemonte intervengono sul tema della sicurezza sul lavoro, a poche ore dall’ennesimo incidente costato la vita ad un lavoratore.
La tragedia è avvenuta questa mattina, lunedì 3 novembre, a Crevoladossola: “La notizia della morte di Tarcisio Valci, lavoratore di 56 anni a Crevoladossola, ci colpisce profondamente – le parole di Riccardo Brezza, segretario provinciale, e Domenico Rossi, segretario regionale del Pd -.
A nome del Partito Democratico del Piemonte e del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio alla famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità colpita da questa tragedia”.
Proseguono i dem: “Non conosciamo ancora l’esatta dinamica dell’incidente, ma di fronte all’ennesima vita spezzata sul lavoro non possiamo limitarci al dolore o alla cronaca. Nei primi otto mesi del 2025 in Italia sono state più di 680 le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano: un numero che racconta una vera e propria emergenza nazionale. Ogni volta che accade una tragedia del genere non perdiamo solo un lavoratore. Viene colpito il valore stesso del lavoro, che dovrebbe essere sinonimo di dignità, sicurezza e futuro. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a pensare che tutto questo sia inevitabile. Non lo è”.
“Servono più controlli – sottolineano Brezza e Rossi – più formazione, più investimenti e una cultura diffusa della sicurezza, che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori e sindacati. La sicurezza non può essere considerata un costo, ma il punto di partenza per dare pieno significato all’articolo 1 della nostra Costituzione. Dobbiamo costruire insieme un Paese in cui nessuno perda la vita mentre lavora. È una responsabilità collettiva, ma soprattutto un dovere morale e politico a cui non possiamo più sottrarci”.
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Scalo ferroviario Domo2: le annunciate chiusure mostrano un quadro preoccupante. A fianco dei lavoratori!

Il Partito Democratico della zona Ossola negli scorsi giorni ha incontrato unitariamente le organizzazioni sindacali del settore trasporti in merito alle notizie di chiusure di attività per aziende operanti nel trasporto merci allo scalo di Domo2.

Le annunciate chiusure mostrano un quadro preoccupante, innanzitutto per il risvolto occupazionale: ancora una volta su questo territorio si perdono posti di lavoro e i lavoratori si trovano a casa senza prospettive.

E’ indispensabile ed urgente l’impegno per trovare un impiego a questi lavoratori e, nel frattempo, attivare tutti gli ammortizzatori per garantire la percezione di un minimo di reddito.

Durante l’incontro con le OOSS siamo anche venuti a conoscenza sia delle carenze di gestione dello scalo di Domo 2, sia delle problematiche strutturali sulla rete di collegamento. Le prime riguardano, sull’ area dello scalo, il penoso stato di abbandono – praticamente l’assenza – dei minimi servizi di accoglienza per gli autisti dei camion causa, tra gli altri, di evidenti problemi igienici, così come l’assenza di servizi di guardiania all’ ingresso, con problemi di sicurezza.

Altrettanto gravi i problemi strutturali sulla rete di collegamento, come la mancanza di un doppio binario tra lo scalo e la stazione di Domodossola e, nella tratta tra Domodossola e Varzo, l’impossibilità di utilizzare entrambi i binari per quei convogli merci formati dai carri più performanti.

Come Coordinamento del Partito Democratico, oltre alla preoccupazione per la sorte immediata dei lavoratori coinvolti per la quale attiveremo i nostri rappresentanti presenti nelle Istituzioni, ci colpisce il silenzio che regna attorno alle politiche per il trasporto merci in generale ed in particolare sulla funzione e sul futuro dello scalo di Domo 2.

Ormai da tempo non si fanno più interventi a livello politico o istituzionale che mettano al centro le scelte e, soprattutto, indichino quegli interventi necessari a  garantire un maggior trasporto delle merci su treno anziché su gomma. Sicuramente questo coinvolge l’adeguatezza delle strutture e l’utilizzo, in generale, di  tutti gli scali ed, in particolare, quello di Domo 2, per la movimentazione delle merci.

Crediamo sia indispensabile, a partire dalle amministrazioni locali e poi da Provincia e Regione Piemonte, una azione per rimettere al centro le criticità qui evidenziate.

In questa doverosa azione è pure indispensabile coinvolgere anche RFI, società certamente coinvolta sulle problematiche occupazionali, ma primariamente responsabile delle infrastrutture della rete e degli scali, per le quali si rende necessaria una visione di prospettiva per il necessario sviluppo del trasporto su rotaia.

Il Coordinamento Ossola del Partito Democratico.

Foto La Stampa VCO

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GRAVE E INACCETTABILE IL POST DEL SINDACO DI VERBANIA SULLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELL’IGIENE AMBIENTALE.

GRAVE E INACCETTABILE IL POST DEL SINDACO di Verbania SULLO SCIOPERO DEI LAVORATORI DELL’IGIENE AMBIENTALE. Chi ha scelto di scioperare (per migliorare il contratto di lavoro) ha difeso anche i diritti di chi è rimasto in servizio.

Verbania, 17 ottobre 2025 – Incredibile quanto accaduto oggi a Verbania. Mentre Fp CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti e Fiadel hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore nel settore dell’igiene ambientale per chiedere il rinnovo del contratto collettivo, salari più giusti, maggiore sicurezza sul lavoro e il pieno riconoscimento della dignità professionale, il Sindaco di Verbania, Albertella, ha scelto di pubblicare un post di ringraziamento “a chi garantisce il servizio nonostante lo sciopero”.

Un messaggio che, pur mascherato da comunicazione istituzionale, trasmette un contenuto politico profondamente divisivo e inaccettabile, perché contrappone i lavoratori tra “buoni” e “cattivi” e riduce un diritto costituzionale a un fastidio da aggirare.

Il ruolo di un’amministrazione comunale – e ancor più di un Sindaco – dovrebbe essere quello di ascoltare e mediare, non di schierarsi contro chi esercita un diritto tutelato dalla Costituzione e regolato dalla legge 146/1990, che garantisce la continuità dei servizi essenziali senza negare la libertà sindacale.

Chi oggi ha lavorato lo ha fatto con senso di responsabilità; ma chi ha scelto di scioperare ha difeso anche i diritti di tutti, inclusi quelli di chi è rimasto in servizio.
Un’amministrazione davvero vicina ai cittadini dovrebbe ricordarlo, invece di alimentare contrapposizioni e svilire il valore del lavoro.

Il diritto di sciopero è democrazia. Il rispetto dei lavoratori è il primo segno di una città giusta.

Riccardo Brezza
Segretario PD VCO

Giacomo Molinari
Segretario Circolo Pd Verbania

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1° Maggio Festa dei Lavoratori: manifestazione a Domodossola

Segnaliamo l’appuntamento della festa dei Lavoratori del 1° Maggio organizzato dai sindacati CGIL, CISL e UIL.
1 MAGGIO DI FESTA E IMPEGNO!
A Domodossola, 9.30 fronte stazione raduno e poi corteo.
A seguire ritrovo all’area feste La Lucciola di Villadossola per la terza edizione del pranzo del lavoro!
Grigliata e menù vegetariano, musica e canti resistenti della Volante Cucciolo.

Tutto avrà luogo anche in caso di pioggia!

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Crisi Barry Callebaut. Necessari interventi urgenti del Comune di Verbania. 

Crisi aziendale Barry Callebaut. Necessari interventi urgenti da parte del Comune di Verbania. Interpellanza presentata dal Partito Democratico.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, a nome dei gruppi Partito Democratico e Verbania Si Prende Cura, premesso che:
– la multinazionale Barry Callebaut ha annunciato da diversi mesi la chiusura del proprio stabilimento di Verbania;
– nei primi mesi del 2025, a seguito della sottoscrizione di un accordo sindacale tra azienda e lavoratori, è stato avviato un piano di uscita graduale del personale, con l’utilizzo della cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS);
– a partire da luglio 2025, tutti i lavoratori coinvolti entreranno in regime di cassa integrazione al 100%, senza prestazione lavorativa attiva, e quindi totalmente dipendenti dai tempi di erogazione dell’ammortizzatore sociale da parte dell’INPS;
– i rappresentanti sindacali hanno da tempo richiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico con la presenza dell’INPS, della Regione Piemonte e delle istituzioni locali, per chiarire le tempistiche dei pagamenti e le modalità operative;
– ad oggi tale tavolo non risulta ancora convocato, e non sono giunte risposte ufficiali alle sollecitazioni provenienti dal territorio e dalle organizzazioni dei lavoratori;
– numerose famiglie di Verbania e del VCO sono coinvolte da questa crisi aziendale e vivono con crescente preoccupazione la prospettiva di ritardi nei pagamenti della CIG, che rischiano di generare gravi disagi economici e sociali;

– da parte dell’Amministrazione Comunale non risulta essere stato assunto alcun atto ufficiale né dichiarazione pubblica sull’evolversi della vicenda, che rappresenta una delle più gravi crisi occupazionali recenti per il nostro territorio;

tutto ciò premesso, si interpellano il Sindaco e la Giunta Comunale:

1. se il Comune di Verbania sia in contatto con la Regione Piemonte e con l’INPS per monitorare l’evoluzione della situazione e sollecitare la convocazione urgente del tavolo interistituzionale richiesto dalle parti sociali;

2. se e come l’Amministrazione intenda esercitare un ruolo attivo di coordinamento e pressione politica, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella dismissione dello stabilimento Barry Callebaut;

3. per quale ragione, a distanza di mesi dall’annuncio della chiusura, non sia stato ancora assunto alcun atto ufficiale o presa di posizione pubblica da parte del Comune, né si siano fornite informazioni ai cittadini su una vicenda che merita la massima attenzione per la sua gravità e l’impatto che avrà sulla situazione economica e occupazionale della città;

4. se l’Amministrazione non ritenga necessario convocare con urgenza una Commissione consiliare o un incontro pubblico con i rappresentanti sindacali e i lavoratori, affinché il Consiglio Comunale possa conoscere direttamente lo stato della vertenza ed assumere atti concreti al fine di sostenere le lavoratrici e i lavoratori di Barry Callebaut.

Gruppo PD Verbania

Foto da La Stampa VCO
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