Archivi categoria: Enti Locali e montagna

Report Progetto VCO. Le comunicazioni del gruppo consigliare in Provincia

Inauguro con questa comunicazione l’invio del Report ProgettoVCO che potrete trovare regolarmente al link Progetto VCO – Blog della Lista del Centrosinistra nel Consiglio Provinciale del VCO

Un aggiornamento mensile per colleghi Amministratori/Amministratrici Locali che accompagnerà il mio lavoro di Capogruppo in Consiglio Provinciale per PROGETTO VCO.
L’intento è quello di mantenere un contatto costante e costruttivo con i Comuni e i loro rappresentanti, al fine di favorire un dialogo sulle tematiche che vedranno impegnato il Consiglio Provinciale.
Le sfide che attendono la nostra Provincia possono darci energie fresche per un rinnovato spirito unitario. I componenti di Giunte e Consigli Comunali devono essere il perno sul quale costruire le proposte provinciali per il PNRR.
La costruzione del nuovo bilancio della Provincia, inoltre, può essere la prima occasione per coinvolgere tutti i Comuni, al fine di elaborare politiche strategiche condivise.
Per troppo tempo Verbano, Cusio e Ossola hanno convissuto in un clima conflittuale, a farne le spese sono stati alcuni settori chiave per il VCO: turismo, viabilità, scuole, rifiuti, sanità.

Sebbene la competenza provinciale sia delimitata dalle funzioni trasferite è indubbio che il Presidente della Provincia debba garantire un ruolo istituzionale costruttivo, che unisca i territori e incoraggi uno sforzo comune.
PROGETTO VCO lavorerà per favorire questo rinnovato spirito e si rende disponibile da subito, in ogni sede, per raccogliere e amplificare buone idee, istanze e richieste che gli Amministratori Locali vorranno vedere rappresentate.

Emanuele Vitale
Capogruppo Progetto VCO

Elezioni Provinciali sabato 18 dicembre 2021: le ragioni del voto a Marco Stefanetta e alla lista Progetto VCO

Elezioni Provinciali sabato 18 dicembre 2021: le ragioni del voto a Marco Stefanetta e alla lista Progetto VCO
33 anni, sindaco di Vogogna al primo mandato, è candidato alla presidenza del VCO.
Cosa mette in primo piano per il nuovo corso dell’amministrazione provinciale?
«Il cambiamento del metodo che, purtroppo, ha prevalso negli ultimi tre anni. Ci vuole più ascolto e programmazione. Non si può sempre agire nell’emergenza, così come non si può essere disponibili al confronto solo con chi pesa negli schieramenti politici. La Provincia deve essere al servizio di tutti i Comuni, soprattutto di quelli che non hanno strumenti per arrivare, da soli, alla soluzione dei problemi. La Provincia com’è oggi, di secondo livello, è priva di giunta, ha un consiglio di dieci e per raccordarsi con le amministrazioni del territorio dispone della conferenza dei sindaci. Con la precedente amministrazione è stata a malapena convocata per ratificare i bilanci. Su questioni importanti, come la gestione dei rifiuti, non è stata riunita».
Il confronto secondo lei è mancato anche sul tema dei fondi del Pnrr?
«Soprattutto per questa partita fondamentale sinora si è giocato male. Ogni Comune è andato per la sua strada, ha inviato le proposte più disparate a Torino, perché la Provincia del Vco ha abdicato al suo ruolo.
Parliamo della possibilità di finanziare progetti che davvero determineranno il futuro dei nostri figli e del territorio. Si dovevano chiamare a un tavolo tutti i sindaci per aree omogenee, attraverso le Unioni dei Comuni, per dare stimoli e fare sintesi riuscendo così a mandare avanti, e sostenere, richieste organiche. Adesso dobbiamo disinnescare il rischio che una volta pubblicati i bandi, nessuno ottenga niente. Fossi stato io presidente, avrei riorganizzato gli uffici della Provincia per dare modo ai sindaci di trovare personale preparato ad affiancarli nel predisporre domande idonee alle linee di finanziamento del Pnrr. Dovevamo farci trovare pronti davanti a questa irripetibile opportunità».
Rendere più unito il Vco in vista di obiettivi condivisi è forse la sfida più difficile: la riorganizzazione sanitaria, madre di tutte le battaglie, parla da sola.
«Vero, ma non può che andare sempre peggio se invece di accorciare la distanze, le si divarica. Due anni fa il presidente della Regione ci ha detto che siamo immaturi per decidere in autonomia e adesso attendiamo, nella totale incertezza, quale sarà la scelta assunta da Torino sugli ospedali, dopo mesi di stillicidio attraverso annunci a mezzo stampa e tenendo i Comuni all’oscuro degli atti che si stanno per compiere.
Si era trovata con grande fatica una soluzione ampiamente condivisa con il nuovo ospedale a Ornavasso e adesso si è di nuovo nel pieno delle tensioni, che non fanno che indebolirci».
Prima cosa che farebbe da presidente del Vco?
«Una riunione con i 73 colleghi per stilare insieme un elenco di priorità, stabilire le necessità del Verbano Cusio Ossola». Intervista La Stampa VCO – C. P.

Blocco nomina Presidente parco Val Grande

NOMINA PRESIDENTE PARCO VALGRANDE – comunicato stampa PD VCO
 
Eravamo stati facili profeti nell’anticiparne l’esito, alcuni mesi fa. Ora un nome sostenuto dai Sindaci del territorio
La notizia apparsa ieri sugli organi di stampa a proposito del secondo rigetto da parte della commissione Ambiente del Senato (dopo il contemporaneo parere negativo del relatore della gemella commissione insediata presso la Camera) del nominativo proposto dal Ministro dell’Ambiente Cingolani e dal Presidente della Regione Piemonte Cirio, conferma quanto avevamo previsto solo alcuni mesi fa. Per la seconda volta, infatti, Ministro e Presidente della Regione Piemonte hanno deciso di procedere con una nomina senza un preventivo confronto con il PD e con i Sindaci del territorio.
Non si è capita la motivazione di questa ostinazione, su un nome che era già stato oggetto di una prima valutazione negativa, ne della volontà di procedere per strappi, senza confronti tra i partiti che sostengono la maggioranza di Governo e senza tener conto di pareri espressi dalla stragrande maggioranza dei Sindaci e dalle associazioni del territorio e nazionali.
Ora ci attendiamo che si apra un vero tavolo di discussione per trovare una soluzione condivisa che coinvolga il territorio per individuare la figura più idonea a guidare un Parco che in questi anni è stato ben amministrato e che attende dalla Regione Piemonte di procedere con un processo di ampliamento che comporterà indubbi benefici per tutti.
Partito Democratico
Coordinamento provinciale Verbano Cusio Ossola
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Richiesta dimissioni di Arturo Lincio da Presidente della Provincia

Rimaniamo quanto meno colpiti dalla scelta del Presidente Arturo Lincio, sostenuta dalla sua maggioranza in Provincia, di non dimettersi dal ruolo di Presidente a seguito della sconfitta elettorale riportata a Trasquera.
Abbiamo voluto attendere qualche giorno dopo le elezioni per capire se Lincio volesse fare un gesto che ci appariva e ci appare assolutamente opportuno, ma le sue dimissioni, con contestuale passaggio di consegne al Vice Presidente Porini, non sono arrivate.

Crediamo che, al netto di interpretazioni burocratiche e delle norme vigenti, l’eleganza politica e istituzionale, avrebbe dovuto far prendere questa scelta di buon senso al Presidente uscente.
Infatti, in questa direzione sono andate le scelte, a titolo d’esempio, del Presidente della Provincia di Biella e con lui di altri Presidenti di Provincia in Italia.

Invitiamo pertanto l’ex Sindaco Lincio a rassegnare le sue dimissioni lasciando che a guidare l’ente durante la campagna elettorale sia una figura di garanzia come il suo Vice.
Segreteria Provinciale
Partito Democratico
Coordinamento provinciale Verbano Cusio Ossola

Bocci escluso dalla terna per il Parco Valgrande? Un grave doppio errore

L’esclusione del presidente uscente Massimo Bocci dalla terna per la nuova presidenza del Parco Nazionale Valgrande rappresenta un sorprendente doppio errore.
Un errore per non aver riconosciuto la validità di un lavoro delicato e significativo, oltre che ampiamente riconosciuto, che ha portato il Parco ad ampliarsi su 5 comuni con un percorso concertato che ora priva i Sindaci di un interlocutore riconosciuto dal territorio e apprezzato per il lavoro di questi anni.
Un ulteriore errore consiste nel blitz compiuto all’interno della maggioranza di governo, escludendo da ogni confronto o informazione il Partito Democratico. In ogni caso, una scelta la cui paternità deve venire a galla pubblicamente e che indebolisce l’ente e la sua azione. Vedremo come il Parlamento si esprimerà quando sarà chiamato a votare sulla scelta.
Onorevole Enrico Borghi

La montagna nei progetti del “Recovery Plan”: decisiva l’azione del Partito Democratico 

La montagna e le aree interne entrano a pieno titolo nel “Recovery Plan”. È questa la conclusione alla quale si perviene all’indomani del voto col quale il Parlamento ha varato la Relazione sulla Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvata con i voti favorevoli della maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Nel documento, che stabilisce gli indirizzi fondamentali sui quali il governo entro il 30 aprile dovrà predisporre il vero e proprio Piano “Next Generation UE”, grazie all’intenso lavoro emendamenti dei deputati Democratici sono stati inseriti diversi passaggi relativi ai temi della montagna, delle aree interne e delle zone colpite da spopolamento.

Tra i passaggi fondamentali inseriti, al punto 23 del deliberato si legge: “Per valorizzare adeguatamente i territori montani e le aree interne, il Piano dovrebbe tenere adeguamento conto della nuova strategia per le aree montane e interne ai fini della riorganizzazione dei servizi, per accompagnare lo sviluppo sociale ed economico, e per contrastare i fenomeni di spopolamento e di denatalità, favorendo la cooperazione tra enti locali, e in particolare tra i piccoli comuni, utilizzando per i predetti territori il medesimo criterio di aggiuntività e di complementarietà stabilito per le aree terremotate”.  Per interventi specifici territoriali nelle aree interne del Paese, le risorse assegnate sono pari a circa 4,2 miliardi di euro.

Inoltre, nel campo della digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, nel documento si legge: “si ritiene essenziale procedere secondo una efficace “Agenda digitale per la montagna” che risponda alle urgenze dei territori, in particolare per collegare in rete tra loro i comuni (elemento decisivo per la collaborazione tra gli enti e le Unioni stesse) per telemedicina, teleassistenza, tele didattica e telelavoro, che oggi sono preclusi per mancanza di connettività ed adeguata velocità di connessione”.

Alla voce “Turismo e cultura” vengono previste risorse per la rigenerazione dei borghi, il rilancio del turismo sostenibile e la tutela e valorizzazione dei parchi, con il sostegno amministrativo a favore dei piccoli comuni per l’attuazione dei progetti. Previsto anche il “Piano Nazionale Borghi” al fine di promuovere il rilancio delle aree rurali e montane e contrastarne lo spopolamento, anche mediante incentivazione al recupero del patrimonio edilizio previsto dalla legge sui piccoli comuni. Di rilievo in tal senso anche la previsione dell’estensione del superbonus 110 per cento all’intero anno 2023, esteso anche ai fabbricati rurali oltre che ai centri storici come già ottenuto dal Pd in sede di legge di bilancio. Riportato infine alla cifra di 1,5 miliardi lo stanziamento per la prosecuzione ed estensione della Strategia Nazionale delle Aree interne.

Un risultato molto importante, ottenuto grazie al lavoro dei Parlamentari del Gruppo del Pd che, con l’on Borghi, Deputato del nostro territorio, hanno lavorato in queste settimane per il conseguimento di questo obiettivo di giustizia sociale e di eguaglianza che conferma come i divari territoriali e la necessità di politiche adeguate a colmarli siano stati al centro del lavoro del Parlamento.

Come PD del VCO non possiamo che esserne soddisfatti dato che anche nel confronto avuto con amministratori è emersa fortemente la necessità di un forte investimento su questi temi.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

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Foto tratta dal sito visitossola.it