Tagli del Governo. Fusioni, quasi dimezzati i fondi ai comuni di Borgomezzavalle e Valle Cannobina

Prosegue la politica di tagli orizzontali operata dal governo.
È di oggi la notizia che l’esecutivo nazionale non darà tutti i contributi a cui hanno diritto i Comuni che si sono fusi. Un taglio incredibile e feroce che da nel VCO fa particolarmente male perché colpisce due tra le realtà più fragili del territorio, come la Valle Cannobina e la Valle Antrona che con la scelta delle popolazioni e l’impegno finanziario dello Stato avevano avviato riforme sulla dimensione dei comuni.
Le amministrazioni interessate subiranno una sforbiciata fino al 40 per cento rispetto ai fondi previsti. A subirne le conseguenze saranno i servizi e quindi i cittadini. In Parlamento il governo non ha voluto sentire ragioni e ha bocciato tutte le nostre proposte di incrementare il fondo, ma non per questo ci fermeremo nella nostra battaglia. Per il VCO sarà una mazzata che coinvolge gli abitanti di Borgomezzavalle (nato dalla fusione tra Viganella e Seppiana) e Valle Cannobina (nato dalla fusione di Cavaglio Spccia, Cursolo Orasso e Falmenta).Bastavano poco più di 30 milioni per tutti i comuni d’Italia (lo 0,004 del bilancio del settore pubblico) per risolvere la questione, ma per salvare i comuni dalla finanza allegre su fa cassa sui piccoli enti della nostra montagna.
Ecco la tabella dei contributi ripartiti nel 2019 che equivale a circa il 60 per cento di quanto stabilito in precedenza dal governo del Partito democratico:

Fusione di Borgomezzavalle: 100.676 euro (contro i 134.000 previsti)
Fusione di Valle Cannobina: 100.433 euro (Contro i 179.644 euro previsti).
Il governo non può cambiare le carte in tavola, infrange di un patto fatto con le comunità e i territori. Non è serio. Questi fondi vanno immediatamente ripristinati.

On. Enrico Borghi
ufficio di presidenza gruppo PD

Sanità. No alle proposte del neo assessore regionale Roberto Rosso.

No alla privatizzazione dell’ospedale Castelli, no al Verbano e al Cusio succursali di Borgomanero(!), no al nuovo #ospedale a Domodossola. No alle proposte del neo assessore regionale Roberto Rosso.
Per il Verbano e il Cusio ospedale di riferimento Borgomanero, ospedale Castelli privatizzato e nuovo ospedale a Domodossola. Sono queste le incredibili parole dell’assessore della giunta piemontese, Roberto Rosso, pronunciate ieri nel VCO.
Come riportato da alcuni organi di stampa testualmente afferma, auspicando l’allargamento della Provincia del VCO all’alto novarese: “l’ospedale di Borgomanero polo di riferimento per Verbano e Cusio, Domodossola per l’Ossola. Verbania potrebbe essere parzialmente privatizzato come il centro ortopedico di quadrante di Omegna».
Una dichiarazione inopportuna questa dell’esponente di Fratelli d’Italia, che segue quelle analoghe fatte da alcuni esponenti della Lega in campagna elettorale.
Lo ribadisco con forza: no alla privatizzazione del Castelli, no al Verbano e al Cusio succursali di Borgomanero(!), no al nuovo ospedale a Domodossola.
L’unica scelta per rilanciare una sanità di qualità per TUTTI i cittadini del VCO è quella della costruzione del nuovo ospedale in zona baricentrica nella nostra provincia.
Mi batterò sino in fondo perché queste proposte assurde, di alcuni esponenti del governo piemontese guidato dal neo Presidente Alberto Cirio, non si realizzino.
In attesa di vedere lo stesso Presidente del Piemonte sul territorio e affrontare questo tema, invito gli esponenti di tutte le forze politiche e gli Amministratori,, a mobilitarsi e a far sentire la propria voce. 
Spero che anche gli alleati dell’assessore Rosso prendano al più presto le distanze da queste affermazioni.

Silvia Marchionini – Sindaco di Verbania