Montagne per il Sì: lanciata la mobilitazione. Adesione da Parlamentari e Sindaci

borghi boschi referendumSono già duecento gli Amministratori locali che hanno aderito al manifesto “Montagne per il SI, SI per le Montagne”, presentato oggi alla Camera dei Deputati dai primi cinquanta Parlamentari che hanno sottoscritto il documento.
Presente il Ministro per le Autonomie Enrico Costa, il Sottosegretario Gianclaudio Bressa, assieme ai promotori, gli on. Roger De Menech, Enrico Borghi e il Sen. Mauro Del Barba.
L’iniziativa ha ricevuto il plauso del Ministro Maria Elena Boschi che nel pomeriggio ha incontrato i promotori.Il documento declina le importanti modifiche della Carta costituzionale, in favore delle zone montane e delle Autonomie locali. Viene così rafforzato l’articolo 44, secondo comma, che prevede misure specifiche per le Terre Alte, per avere, nella riforma, quattro importanti passaggi: il riconoscimento della specificità montana nell’organizzazione istituzionale, la competenza statale sulle Unioni di Comuni e la loro organizzazione, l’eliminazione di materie concorrenti tra Stato e Regioni, la necessaria rappresentanza delle aree omogenee.
“Dobbiamo destinare misure apposite alle aree montane – ha detto il Ministro Costa – in modo tale che questi territori siano tenuti in considerazione ed evitare che vi siano cittadini di serie A e di serie B. È fondamentale avere presidi minimi garantiti nelle aree montane, che sfuggano all’accentramento dei servizi, alla logica del ‘quanti utenti’ per mantenere un servizio. Oggi tutto è commisurato al numero di abitanti; l’estensione territoriale è sempre messa in disparte. Serve diversificazione, tenendo conto delle aree territoriali, e la riforma costituzionale ci offre gli strumenti per avere una legislazione più efficace”.
“Diciamo un si per la montagna – ha ribadito il sen. Del Barba – La Costituzione assegna alla montagna un posto particolare. Già l’articolo 44 comma 2 invita il legislatore a porre attenzione particolare alle terre alte. Con la riforma, il principio viene potenziato. Si fa riferimento all’area vasta. Molti aspetti della riforma valorizzano le autonomie locali e danno grande attenzione ai territori. Da oggi si attiva una forte rete di amministratori e di politici che operano sulle aree montane. Così, non si può più dire che la montagna scivola ai margini dell’attenzione politica”.
“Abbiamo bisogno di fare squadra, nei territori di montagna – ha aggiunto l’on. De Menech – Gli Amministratori si uniscono per vincere le resistenze al cambiamento. Se incrociamo l’articolo 44 con le novità della riforma, come quelle dell’articolo 40 comma 4, con l’articolo 119 su costi e fabbisogni standard, è certo che il legislatore dovrà inserire il “differenziale montagna” per riconoscere differenze di territorio. Se vogliamo che la montagna riprenda vigore, si devono creare meccanismi per differenziare capacità di produrre servizi e benessere per i cittadini. Diciamo sì alla riforma anche perché tiene conto delle aree montane, della necessità di sviluppo di Alpi e Appennini. Aree del Paese che insieme diventano strumento di straordinaria forza politica. Il documento è la base di partenza, per ragionare su come la riforma deve essere portata sui territori”.

“Il documento sarà inviato a tutti gli amministratori – ha dichiarato l’on. Borghi – per incrementare l’adesione e per attuare momenti di dibattito e discussione, per far sì che campagna elettorale avviata, anche su questi aspetti, possa essere ancorata a temi di merito, a proposte, ai contenuti inseriti nella riforma costituzionale. Venerdì a Belluno avremo una prima iniziativa pubblica. Poi a Lanzo Torinese, lunedì 17. Questo documento è uno strumento di lavoro per poter parlare al 40% di indecisi che cercano di capire di più, rispetto al frastuono delle tifoserie. È un documento per venire incontro ai cittadini che vogliono capire. Che venga codificato il principio giuridico in Costituzione per il quale si deve tenere conto dei territori montani, significa costruire livello istituzionale e nella pubblica amministrazione un’attenzione nuova ai territori. territori. In questo sta il nostro SI convinto alla riforma che i cittadini sono chiamati a votare il 4 dicembre”.